Apr 30 2017

DON DOMENICO MERCANTE, IL PRETE FUCILATO DAI TEDESCHI IL 27 APRILE 1945 –

Don Domenico Mercante 

 

 

IL 27 APRILE 2017, 72° ANNIVERSARIO DALLA MORTE DI DON DOMENICO MERCANTE – GIAZZA (LJETZAN) –

 

 

RICOSTRUZIONE STORICA DEI FATTI

 

Nelle ultime giornate dell’aprile 1945, a Giazza nell’alta Valle d’Illasi, c’era, ad ogni ora, gente sulla piazza che osservava il passaggio di reparti tedeschi in fuga verso i valichi alpini. Con l’appoggio di massicce incursioni aeree che frantumavano sotto una valanga di ferro e di fuoco ogni resistenza le colonne corazzate americane e inglesi, superato il Po, dilagavano ora in Lombardia. È il momento del crollo definitivo del fronte tedesco, e chi può, fugge verso il Nord.
Il 27 aprile, di buon mattino, è in marcia verso Giazza una compagnia germanica di circa cento uomini formata, in prevalenza, di paracadutisti e carristi e da alcuni elementi delle SS. È bene armata e vuole raggiungere Passo Pertica per scendere ad Ala, in Val d’Adige.

 

Una formazione partigiana, nascosta nella zona, intende fermarla alle porte di Giazza e disarmarla. Avvertito che in questo modo un grave pericolo incombe sul paese, il parroco di Giazza, don Domenico Mercante, accompagnato da un brigadiere della milizia forestale, si fa incontro ai due gruppi, per convincere i partigiani a non provocare i tedeschi in ritirata e per invitare i tedeschi a non fare del male alla pacifica popolazione. In testa alla compagnia vi sono due ufficiali che ascoltano i due “parlamentari” senza tuttavia dare alcun peso alle loro spiegazioni. A conoscenza che nella zona operano partigiani, obbligano i due a mettersi in cammino davanti ai soldati per farsi scudo con loro contro un improvviso attacco nemico. In particolare tengono d’occhio don Mercante, ostaggio prezioso che può assicurare loro via libera.

 

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Apr 29 2017

BISOGNA CAMBIARE L’ARTICOLO 53 DELLA COSTITUZIONE

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:04

 

 

TASSE

 

La norma contenuta nell’articolo 53 della Costituzione italiana afferma: 

 

Tutti sono tenuti a concorrere  alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. 

 

Potrebbe  sembrare valido in un paese normale.

 

Ma un paese nato sull’oppressione dei suoi popoli, su un’inclinazione mafiosa di parte della sua società, corrotto in tutti i suoi gangli, intriso di tangenti, di rapine più o meno legalizzate, di caste più o meno arroganti e malavitose e, altro, e altro ancora…. tale articolo va cambiato in:

 

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche nella misura in cui  essi fruiscono delle stesse”

 

 


Apr 28 2017

DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA, GENIALITÀ E CRETINAGGINE TRATTE DA LA STORIA DI GIOVANNI E MARGHERITA.

Category: Cultura e dintorni,Monade satira e rattatujegiorgio @ 00:58

 

 

Incredibilmente l’umanità ancora non sa cos’è l’intelligenza (né la genialità e la cretinaggine), di cui riporto succintamente la definizione traendola da La storia di Giovanni e Margherita.

 

Scrive infatti quel compendio della ‘scienza’ di regime che è Wikipedia:

 

«Benché i ricercatori nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile come universalmente condivisa dalla comunità scientifica), si può generalmente identificare l’intelligenza come la capacità di un agente di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti … Tradizionalmente attribuita alle sole specie animali, oggi l’intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle piante..»

 

Tesi tutte grevemente errate anch’esse frutto del rifiuto di capire per non dover cambiare.

 

Perché l’intelligenza, come scrivo più estesamente nel libro, consiste in tutt’altra cosa che la capacità di elaborare concetti o strategie di successo – che hanno anche gli animali – e non può che essere propria esclusivamente dell’uomo per il semplice fatto che è una categoria morale (la massima).

 

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Apr 27 2017

FEDERICO FAGGIN – MASSIMO MARCHIORI: QUESTI DUE UOMINI SONO IL VENETO

 

FEDERICO FAGGIN: IL PADRE DEL MICROPROCESSORE È UN VENETO NATO A VICENZA

 

Federico  Faggin

 

 

Federico Faggin:  Il padre del computer piccolo e maneggevole «Servono idee e risorse» Faggin, è vicentino, ma vive e lavora in California

 

PADOVA—Il padre del microprocessore è nato a Vicenza (Isola Vicentina nel 1941, Comune dell’Alto Vicentino di circa 8.000 anime )  ha studiato a Padova. Eppure non c’è traccia di accento veneto nella voce di Federico Faggin, 68 anni, il geniale ricercatore emigrato in America che tra meno di un mese riceverà dal Presidente Obama il più prestigioso riconoscimento statunitense riservato agli scienziati, la Medaglia nazionale per la tecnologia e l’innovazione. 

 

Se dopo 42 anni di trasferta l’inflessione se n’è andata, c’è una cosa della nostra regione che Faggin porta ancora con sé.

«L’etica del lavoro è alla base della cultura veneta, la devo alle mie origini» ammette il primo italoamericano (ha la doppia cittadinanza) a finire nella Hall of Fame della scienza d’oltreoceano. 

 

Il suo «contributo», come lo chiama lui, è quella rivoluzionaria invenzione che ha reso i computer piccoli e maneggevoli. 

 

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Apr 26 2017

RIFIUTI. COME LIMITARNE IL PROBLEMA

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:14

 

Inceneritore di Ca del Bue

 

 

Ci sarebbe un sistema molto semplice per limitare i rifiuti.


 

Vi sono le mega aziende multinazionali che spendono miliardi per  studi, ricerche, approvvigionamenti di materie prime, manodopera e trasporti, per venderci un prodotto, costruito per esempio a ventimila Km. di distanza, che poi, una volta usato, spetta a noi tenercelo “vita natural durante” nella discarica sotto casa.

 

Bisogna fare in modo, obbligando, che qualunque società inserisca, nella catena di produzione di un suo prodotto, anche il ritiro e riciclaggio dello stesso.

 

 


Apr 25 2017

A YAROUN, DOVE SAN GIORGIO VINSE IL DRAGO, CRISTIANI E SCIITI SI STRINGONO SOLIDALI CONTRO IL ‘DRAGO’ DEL TAKFIRISMO!

 

 

Il 24 aprile, si ricorda San Giorgio originario dalla   Cappodocia, ma arabo da parte di madre, venerato come santo megalomartire da quasi tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.

La data della sua morte dovrebbe essere il 303 d.C.

La tomba si trova presso Lidda (l’odierna Lod, in Israele).

 

Lo ricordo con questa foto proveniente da Yaroun Libano nel luogo dove la tradizione pone la vittoria san Giorgio contro il drago.

 

Oggi viene ricordato dai Cristiani e Sciiti, che si stringono solidali contro ‘drago’ del takfirismo!

 

 


Apr 25 2017

L’EGEMONIA DI SINISTRA HA CREATO UN DESERTO E L’HA CHIAMATO CULTURA

Category: Società e politicagiorgio @ 00:16

Antonio Gramsci

 

 

Ma è vera o falsa la leggenda dell’egemonia culturale di sinistra? Cos’era e cosa resta oggi di quel disegno di conquista e dominio culturale? In principio l’egemonia culturale fu un progetto e una teoria che tracciò Gramsci sulla base di due lezioni: di Lenin e di Mussolini, via Gentile e Bottai.

 

La tesi di fondo è nota: la conquista del consenso politico e sociale passa attraverso la conquista culturale della società. Poi fu Togliatti che, alla caduta del fascismo, provò su strada il disegno gramsciano e conquistò gruppi di intellettuali, spesso ex fascisti, case editrici e luoghi cruciali della cultura. Ma il suo progetto non bucò nella società che aveva ancora contrappesi forti, dalle parrocchie all’influenza americana, dai grandi mezzi di comunicazione come la Rai in mano al potere democristiano ai media in cui prevaleva l’evasione.

 

La vera svolta avviene col ’68: l’egemonia culturale non si identifica più col Pci, che pure resta il maggiore impresario, ma si sparge nell’arcipelago radicale di sinistra. Quell’egemonia si fa pervasiva, conquista linguaggi e profili, raggiunge la scuola e l’università, il cinema e il teatro, pervade le arti, i media e le redazioni.

 

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Apr 24 2017

BACIO. OSCULUM. ΦΙΛΊ. BASO. KISS. KUSS. BAISER. BESO. BEIJO. ПОЦЕЛУЙ. 吻. قبلة

Category: Cultura e dintorni,Veja migiorgio @ 00:25

Il Bacio tra Caterina e Nicola 

 

 

Quando ci si avvicina a qualcuno per baciarlo, si tende a girare il capo verso destra.

 

Lo ha scoperto uno studio scientifico di un’università tedesca, pubblicato dalla rivista britannica Nature, effettuato su coppie di diversa nazionalità.

Nell’80% delle coppie, il bacio avviene ruotando la testa proprio verso destra. 

 

Un gruppo di ricercatori dell’università tedesca di Bochum-Ruhr è arrivato a questo dato dopo aver studiato il comportamento di 124 coppie, di età tra i 13 e i 70 anni, in stazioni, aeroporti e spiagge della Turchia, degli Stati Uniti d’America e della Germania.

Questo riflesso presente in 8 casi su 10 avrebbe origine addirittura nella vita fetale.

 

 

Kiss

puthje

قبلة

համբուրել

öpmək

kiss

пацалунак

целувка

petó

polibek

키스

bo

poljubac

kys

נשיקה

suudlus

halik

suudella

baiser

bico

cusanu

კოცნა

キス

φιλί

चुंबन

ciuman

kiss

póg

koss

il bacio

osculum

skūpsts

bučinys

бакнеж

ciuman

KISS

Kyss

Kus

بوسه

pocałunek

beijo

sărut

поцелуй

пољубац

bozk

poljub

beso

kyss

kiss

จุบ

Kuss

Öpücük

Поцілунок

Csók

بوسہ

hôn

קוש

baso

 


Apr 22 2017

CUBA: SOCIALISMO FAI DA TE

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:13

 

Girava l’anno 2010 e a Cuba si iniziava a rottamare il socialismo

 

Paladar cubano

 

 

A CUBA SI LICENZIANO GLI STATALI E S’INCORAGGIA IL LAVORO «FAI-DA-TE»

 

Il governo cubano ha deciso di aumentare l’iniziativa privata per cercare di ricollocare mezzo milione di lavoratori statali che saranno licenziati entro sei mesi in un processo definito «aggiornamento» del socialismo. 

In queste settimane è partita la consegna della licenza di «liberi professionisti» per 178 attività che consentirà ai cubani di affittare agli stranieri tutta la casa in valuta, e non solo una parte come finora, e di aumentare fino a 20 posti i 12 attuali nei «paladar», i piccoli ristoranti privati «fai-da-te» (nella foto). 

I cubani potranno inoltre fare più di un lavoro.

 

Fonte: Da L’Arena di Verona di Martedì, 26 Ottobre 2010, LETTERE, pagina 19

Link: http://www.larena.it/

 


Apr 21 2017

GIACOMINO DA VERONA: DE BABILONIA CIVITATE INFERNALI

 

 

Il “De Babilonia civitate infernali” è un poemetto di Giacomino da Verona nel quale l’Inferno viene descritto in modo piuttosto grossolano, ma con dovizia di particolari fantasiosi e divertenti.
L’Inferno è ammorbato da un fetore indescrivibile, che si sente a più di mille miglia di distanza; vi brulicano bisce, ramarri, rospi, serpenti, vipere, dragoni con lingue e denti taglienti più di rasoi.
Appena giunto in questo luogo, il dannato è preso in cura da diavoli cento volte più neri del carboni, i quali gli spezzano le ossa a bastonate, lo immergono prima in un’acqua gelata e poi lo mettono in un luogo di grande calura. 
Dopo questi preparativi, il malcapitato è pronto per essere cucinato! Arriva Belzebù che lo mette ad arrostire come un bel porco al fuoco in un grande spiedo di ferro, per farlo cuocere, condendolo con una salsa per renderlo più appetitoso. La salsa è fatta di acqua, sale, fuliggine, vino, fiele, aceto forte e veleno. 

Ma non sempre Lucifero, re dell’Inferno, gradisce la pietanza e allora, infuriato, lo rispedisce indietro al cuoco perché non lo trova convenientemente cucinato.

 

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Apr 20 2017

MONSIGNOR TURRINI GIUSEPPE

Category: Chiesa veronese,Persone e personaggigiorgio @ 01:03

Monsignor Giuseppe Turrini con un libro della Capitolare danneggiato nel bombardamento del 4.1.45

Monsignor Giuseppe Turrini, in una foto con un libro danneggiato nel bombardamento del 1945

 

 
(Castelrotto di Valpolicella VR 11 marzo 1889 – Negrar VR 16 gennaio 1978])

 

Dopo aver frequentato le scuole comunali del paese di nascita e aver compiuto privatamente gli studi ginnasiali, nel 1904 fu ammesso al Collegio Accoliti di Verona per proseguire gli studi liceali e teologici presso il Seminario vescovile.

 

Ordinato sacerdote nel 1911, nel 1916 divenne cappellano e maestro di cappella della Cattedrale; nel febbraio del 1922 cominciò l’apprendistato presso la Biblioteca capitolare e il 1º dicembre il Capitolo della Cattedrale lo nominò prefetto della Biblioteca con il titolo di vice-bibliotecario, dal momento che don Giuseppe Zamboni, al quale succedeva, aveva lasciato l’ufficio di bibliotecario, ma non il titolo, per insegnare filosofia all’Università cattolica di Milano.

 

Con l’aiuto di esperti italiani e stranieri e l’appoggio della Biblioteca Vaticana monsignor Turrini iniziò subito l’opera di recupero della raccolta di opere musicali antiche, ancora prive di catalogo, e il riordinamento dell’archivio, che conteneva una decina di migliaia di pergamene fortemente danneggiate dall’inondazione dell’Adige del 1882.

 

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Apr 19 2017

IL VERO NOME DI GESÙ

 

 

 

È probabilmente la persona più conosciuta al mondo. Parliamo di Gesù. Ma chi era davvero Gesù? Su di lui si pensa di sapere molto. Ma qual era la sua vera identità? Era un visionario?, un personaggio mitico non esistito veramente?, solo un uomo?, un profeta?, un rivoluzionario?, era Dio fattosi uomo?, era una potente creatura spirituale con una esistenza preumana?

 

   La Bibbia ci dice chi fu veramente questo “Gesù”. C’è molto da scoprire, ma occorre mettere da parte le nozioni religiose date per certe e indagare invece le Sacre Scritture. Si faranno allora scoperte sorprendenti. Si scoprirà – tanto per cominciare – che “Gesù” non è il suo vero nome.

 

   Il nome Gesù è la traslitterazione in italiano del nome greco Ỉησοῦς [Iesùs]. Il cosiddetto Nuovo Testamento fu scritto in greco (meglio sarebbe chiamare questa parte della Bibbia Scritture Greche). Il nome Iesùs è quindi la traduzione greca del suo vero nome ebraico, dato che egli era un ebreo. Sappiamo il suo nome ebraico? Sì.

 

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Apr 18 2017

VERONA – PIAZZA CORRUBBIO: TROVATE ALTRE TOMBE

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 08:59

 

Girava sempre l’anno 2010 e in piazza Corrubio “era una tomba diedro l’altra”

 

Piazza Corrubbio nel mese di giugno 2010

 
«Ma i cantieri non si fermeranno». I commercianti temono il blocco. L’assessore Corsi rassicura. Il Pd chiede sgravi fiscali.

Nuovi reperti nel cantiere di Piazza Corrubbio: sono emersi di recente dagli scavi una struttura absidata e una tomba con copertura a volta. E subito i commercianti temono un ennesimo arresto dei lavori, per quanto l’ipotesi sia prontamente smentita dal Comune. 

 

Ma i commercianti della zona non paiono tranquillizzati dalle rassicurazioni dell’amministrazione, anche perchè sostengono che da giorni solo pochi operai sono all’opera nel cantiere: «Hanno promesso l’illuminazione e non si è vista, nuove insegne e non ce n’è traccia», osserva Paolo Simeoni, titolare della pizzeria al taglio.

 

Intanto sulla questione dei danni arrecati agli esercizi commerciali dalla presenza dei cantieri (come appunto in primis in piazza corrubio, ma anche in piazza Arditi), interviene il Pd: i consiglieri comunali Carlo Pozzerle e Fabio Segattini avanzano una proposta di delibera del Consiglio comunale che conceda sgravi fiscali (Tia, Cosap, ovvero plateatico, tassa sulla pubblicità) a vantaggio di quelle attività in prossimità di cantieri importanti e di lunga durata, proporzionando gli sgravi in base alla vicinanza dell’attività rispetto al cantiere.

 

«Può solo far piacere che il senso di colpa dei consiglieri del Pd produca proposte risarcitorie per le attività di piazza Corrubbio, per i danni che loro stessi e la Giunta da loro sostenuta hanno provocato con la scelta di realizzarvi il parcheggio», replica l’assessore Corsi. «Peraltro, l’amministrazione sta già provvedendo a sostenere i commercianti della zona e sta già facendo il massimo sforzo per accelerare il più possibile i tempi di realizzazione del parcheggio».

 

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Apr 17 2017

LA CUPOLA DI SAN PIETRO NASCONDE UN GRANDIOSO FALSO STORICO

Category: Architettura e urbanisticagiorgio @ 10:46

Città del Vaticano:  La  silhouette  del cupolone di San Pietro

 

 

Ci sono falsi storici talmente radicati nella mentalità collettiva che è pressoché impossibile sradicarli.

 

Uno di questi, tra i più clamorosi, è certamente quello che attribuisce a Michelangelo la costruzione della cupola di S. Pietro.

Il “cupolone” che noi oggi ammiriamo, in realtà è stato ridisegnato, ristudiato e costruito dall’architetto Giacomo Della Porta di Porlezza (Como), figlio di Bartolomeo scultore, fratello di Tomaso il Vecchio (Porlezza 1532 ca.   Roma 3 settembre 1602). 

 

Il disegno di Michelangelo, infatti, che era una perfetta semisfera, secondo i calcoli statici effettuati da Giacomo Della Porta, era irrealizzabile, perché il peso della struttura avrebbe gravato troppo sul timpano basale e lo avrebbe letteralmente “aperto” come gli spicchi di un’arancia. Alla morte di Michelangelo si trovava costruito solo il timpano e non la cupola. Il Della Porta, ventun anni dopo la morte del Buonarroti, rifece il disegno della cupola e la edificò. Essa risultò alla fine più slanciata di 17 metri e assai più bella dell’impossibile disegno michelangiolesco.

 

Riassumo molto brevemente, citando le più importanti tappe della vita di questo architetto rinascimentale, il figlio più illustre della famiglia porlezzina dei Della Porta, che enumera una lunga serie di artisti: Antonio detto il Tamagnino, Giovanni Battista, Giovanni Giacomo, Guglielmo, Tommaso il Giovane eccÂ… Giacomo Della Porta fu attivo soprattutto a Roma, dove svolse un’attività veramente prodigiosa. I dati che seguono si possono consultare in “Dizionario biografico degli Italiani” alla voce “Della Porta” (Treccani).

 

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Apr 16 2017

LUCIANO BRUNELLI……RICORDO….

 

Buona Pasqua Luciano

 

Luciano Brunelli

 

 

Sono nato a Soave (VR) nel giugno 1946, e cresciuto a Rosá (VI), dove sono vissuto fino al 1974.

Dopo qualche anno trascorso a Padova, vivo attualmente a Bassano.

Sono figlio di genitori veronesi, figli a loro volta di veronesi, figli a loro volta di veneti, cosí all’indietro per (almeno) otto generazioni, come amo dire. 

 

Laureato in matematica presso l’Universitá di Padova, ho prestato per un paio d’ anni la mia opera come assistente borsista.

Da molti anni conduco una piccola azienda di SoftWare per Computer ( “MástegaNumeri” ) la quale vanta un discreto numero di clienti.

Le cose da fare (e lo stress ! ) non mancano certamente.

 

Sposato da alcuni mesi ( circa 330 ! ) con Silvana, spartisco con lei tre figli , tutti in maggiore etá, (due maschi ed una femmina) con i quali formiamo una famiglia dagli spiccati sentimenti veneti.

 

Da giovane sono stato un buon giocatore di calcio a livello dilettantistico. Ho smesso tale hobby soltanto qualche anno fa.

 

Sono da sempre appassionato di musica, per merito soprattutto di mio padre,che mi ha introdotto in questo “mondo magico”. Dopo aver formato con i fratelli un complesso musicale “leggero” ma di stampo classico, sono diventato Organista del Duomo di Rosá (VI). Ho cominciato in questo periodo a comporre canzoni romantiche (tipiche dell’ etá ). In seguito ho fatto parte, per alcuni anni, di un coro di musiche popolari del territorio. Mi sono poi dato alla creazione e direzione di cori di musica sacra, attivitá che porto tuttora avanti con un’esperienza (ahimé dovuta all’ etá!) sempre maggiore.

 

Da alcuni anni mi sono rimesso a comporre canzoni, questa volta in lingua veneta, scoprendo in essa una forte capacitá di esprimere, con immagini semplici, tutti i sentimenti della vita.

Ho cominciato a partecipare a qualche concorso, risultando spesso vincitore o comunque ben piazzandomi.

Nel febbraio 1999 mi é stato assegnato il “Leone d’ Oro” al concorso di canzoni venete durante il Carnevale di Venezia.

La canzone che mi ha dato questa soddisfazione ( “Perasto 1797” ) ha il testo tratto dal discorso del Capitano Viscovich in occasione dell’ ultimo ammainabandiera del vessillo di S. Marco. La base musicale é costituita dall’ “Adagio dal Concerto in re minore per Oboe ed Archi” di Alessandro Marcello. La linea melodica del canto é invece di mia produzione. Come si puó facilmente intuire mi sono messo in buona compagnia.

 

L’ essere stato nominato socio onorario di Europa Veneta é il riconoscimento della mia vita di cui vado maggiormente orgoglioso.

 

Fonte: da Europa Veneta  del 1999

 

 

Perasto 1797 (L. Brunelli) – Ti co nu, nu co Ti

 

 

 


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