Monsignor Giuseppe Turrini, in una foto con un libro danneggiato nel bombardamento del 1945
(Castelrotto di Valpolicella VR 11 marzo 1889 – Negrar VR 16 gennaio 1978])
Dopo aver frequentato le scuole comunali del paese di nascita e aver compiuto privatamente gli studi ginnasiali, nel 1904 fu ammesso al Collegio Accoliti di Verona per proseguire gli studi liceali e teologici presso il Seminario vescovile.
Ordinato sacerdote nel 1911, nel 1916 divenne cappellano e maestro di cappella della Cattedrale; nel febbraio del 1922 cominciò l’apprendistato presso la Biblioteca capitolare e il 1º dicembre il Capitolo della Cattedrale lo nominò prefetto della Biblioteca con il titolo di vice-bibliotecario, dal momento che don Giuseppe Zamboni, al quale succedeva, aveva lasciato l’ufficio di bibliotecario, ma non il titolo, per insegnare filosofia all’Università cattolica di Milano.
Con l’aiuto di esperti italiani e stranieri e l’appoggio della Biblioteca Vaticana monsignor Turrini iniziò subito l’opera di recupero della raccolta di opere musicali antiche, ancora prive di catalogo, e il riordinamento dell’archivio, che conteneva una decina di migliaia di pergamene fortemente danneggiate dall’inondazione dell’Adige del 1882.
Il catalogo dei testi musicali a stampa fu portato a termine in un anno, mentre per la pulitura e la spianatura delle pergamene occorsero tre anni di lavoro, la realizzazione artigianale di una particolare pressa disegnata da lui stesso e l’intervento economico di alcune società e imprese private.
Dal 1925 – anno della loro istituzione – per quasi quarant’anni fu segretario, vicepresidente e poi presidente delle Commissioni diocesane per la musica.
Nella primavera del 1928 fu nominato bibliotecario della Biblioteca dell’Accademia filarmonica e nell’autunno divenne anche professore di materie letterarie nel Seminario vescovile dove, dal 1930 al 1957, insegnò pure canto sacro. Nello stesso anno ebbe anche l’incarico di aiuto al parroco della parrocchia di San Nazzaro; fondò, insieme a monsignor G. Maggio, la scuola diocesana di musica sacra “Santa Cecilia”, di cui più tardi ebbe la direzione.
Nel 1936 venne nominato canonico bibliotecario del Capitolo della Cattedrale e chiamato a far parte della commissione per il riordinamento della Civica Biblioteca del Liceo musicale di Bologna; fu inoltre membro del consiglio direttivo del Liceo musicale “Dall’Abaco” di Verona, del consiglio d’amministrazione della Fondazione Miniscalchi e, dal 1962 al 1966, del Consiglio superiore delle accademie e biblioteche.
Ispettore bibliografico onorario dal 1938, e per le antichità dal 1942, durante la seconda guerra mondiale si incaricò personalmente di portare al sicuro nei rifugi segreti il materiale di pregio, prima che il bombardamento americano su Verona del 4 gennaio 1945 distruggesse completamente la Biblioteca capitolare e il catalogo degli stampati.
Anche l’opera di ricostruzione e di recupero del materiale librario lo vide in prima fila: il 4 gennaio 1946 fu posta la prima pietra e la solenne inaugurazione della Biblioteca riedificata si tenne il 28 settembre 1948.
Nel frattempo l’Istituto non cessò di funzionare, sia pure in sole tre stanze, e il materiale sfollato venne riportato in sede, riordinato, rischedato e collocato.
Negli anni seguenti la Biblioteca capitolare di Verona poté arricchirsi di importanti fondi, manoscritti e a stampa, di nuove sale e di arredi moderni, grazie alla munificenza di enti pubblici e privati.
Nel 1956 monsignor Turrini costituì il Laboratorio di restauro della Biblioteca capitolare, che cominciò subito la sua attività con l’appoggio di Guglielmo Manfré, sovrintendente bibliografico a Verona, e la collaborazione dei frati benedettini di Praglia; si fece inoltre promotore di conferenze e di numerose e importanti esposizioni. Rimase alla direzione della Capitolare fino al 1971.
Membro dell’Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona fin dal 1934, ottenne il conferimento della medaglia d’oro del Ministero della pubblica istruzione ai benemeriti della cultura, nel 1959, la medaglia d’argento della ricostruzione sociale e, nel 1966, il Premio San Zeno.
A Giuseppe Turrini è ora dedicata una sala della rinnovata Biblioteca capitolare. I suoi numerosi scritti riguardano principalmente la Biblioteca capitolare e quella dell’Accademia filarmonica di Verona, il loro patrimonio bibliografico, soprattutto manoscritto o di carattere musicale (con i cataloghi delle opere musicali e dei manoscritti, editi nel 1935-36 e 1937), e figure o vicende di storia ecclesiastica veronese.
Note: Scritti in onore di mons. Giuseppe Turrini. Verona: Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona, 1973. VIII, 820 p.: ill. Contiene fra l’altro: Pietro Gazzola, Giuseppe Turrini bibliotecario della Capitolare di Verona, p. 1-22, con elenco degli scritti.
Vittorio Cavallari. Profilo di mons. Giuseppe Turrini. «Atti e memorie della Accademia di agricoltura scienze e lettere di Verona», serie 6ª, 29 (a.a. 1977/78), p. 17-44. Pubblicato nel 1979.
Giuseppe Turrini. Diari, a cura di Sara Agostini. Verona: Mazziana, 1998. 378 p.: ill. Contiene fra l’altro: Alberto Piazzi, I Diari di mons. Giuseppe Turrini, p. 7-21; Mons. Giuseppe Turrini (1889-1978): nota biografica, p. 23-24; Bibliografia delle opere di mons. Giuseppe Turrini, p. 25-27.
Fonte: srs di Simonetta Buttò da AIB-WEB, del 2009-08-08,
Link: http://www.aib.it/aib/editoria/dbbi20/turrini.htm
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