Mag 25 2017

VERONA 2008: IL SINDACO FLAVIO TOSI TUONA CONTRO LE SOPRINTENDENZE

 

Girava l’anno 2008 è il sindaco di Verona dava esempi  granitici della sua sensibilità culturale

 

Il sindaco di Verona Flavio Tosi

 

 

LA POLEMICA. Il sindaco attacca gli uffici territoriali del ministero dei Beni culturali competenti per la tutela del patrimonio storico. «Non possono bloccare la crescita della città, devono avere tempi veloci e regole certe». «Un muro antico in più non aggiunge nulla mentre alla città servono posteggi».

 

Contro le Soprintendenze, colpevoli di «frenare la crescita della città», si era già scagliato in campagna elettorale.  E ora, ai primi ostacoli, le bordate del sindaco Flavio Tosi ripartono.

 

Del resto, come abbiamo documentato ieri, tutti gli scavi iniziati in queste ultime settimane per i parcheggi pertinenziali, da piazza Viviani a piazza Arditi e lungadige Capuleti hanno tutti fatto emergere pagine di storia della Verona antica.

Deve quindi intervenire la Soprintendenza, sia essa archeologica o ai beni ambientali, con le competenze e i tempi che le sono propri.

 

E qui scatta l’ira del sindaco.

 

«Non è ammissibile che lo sviluppo e la crescita di una città vengano fermati dalle Soprintendenze», dice Tosi commentando il fatto che molti cantieri cittadini siano bloccati, in attesa di un parere da parte della Soprintendenza archeologica.

«Tutti gli enti pubblici devono avere dei tempi e delle regole di funzionamento – ha aggiunto il sindaco – cosa che però non avviene nel caso delle soprintendenze che sono un organo di derivazione borbonica e hanno potere assoluto, in grado di fermare anche per anni qualsiasi opera pubblica o privata, anche se strategica per la città, come si può vedere nel caso del parcheggio di piazza delle Poste».

 

«Bisogna considerare il fatto – ha aggiunto ancora Tosi – che ci troviamo a Verona, città con un patrimonio monumentale splendido e ricco. Probabilmente per un paese di provincia, che non possiede grandi reperti storici, i ritrovamenti archeologici di piazza delle Poste potrebbero rappresentare un evento importante, mentre per una città come Verona non hanno alcun significato aggiuntivo; la cosa più sensata invece sarebbe quella di sbloccare l’intervento e proseguire nella realizzazione di un parcheggio che realmente serve alla città. Lo stesso ragionamento si può fare per Lungadige Capuleti, dove è stato rinvenuto un pezzo di cinta muraria; anche in questo caso si deve considerare che Verona possiede diverse cinte murarie, spettacolari e ben conservate: le mura scaligere, romane, veneziane e le fortificazioni austriache; non è un pezzo di muro sottoterra che qualifica l’offerta culturale, museale ed espositiva della nostra città mentre invece blocca una grande opera, crea disagi aggiuntivi ai cittadini facendo allungare i tempi del cantiere».

 

«Da parte nostra – conclude – chiederemo con forza al prossimo governo che alle Soprintendenze venga dato l’obbligo di avere tempi e regole certi e di fornire motivazioni che dimostrino concretamente la prevalenza di un diverso interesse rispetto ad un prevalente interesse pubblico».

 

Fonte: L’Arena di Verona di Giovedì 28 Febbraio 2008 CRONACA, pagina 9

 

 

CORSO CAVOUR. LUNGO LA ROMANA VIA POSTUMIA PRIMI SCAVI PER UN PARCHEGGIO PERTINENZIALE

 

Lo scavo di Piazza Santi Apostoli, febbraio 2008

 

 

E mura romane affiorano anche in Piazza Santi Apostoli. Non è ancora stato aperto il cantiere, ma le prime rilevazioni mettono a rischio l’intervento

 

Reperti antichi anche in piazza Santi Apostoli. Non c’è davvero spazio per i parcheggi sotterranei: anche se qui a due passi dalla Bra, a fianco dell’antica via Postumia, oggi corso Cavour, c’era da aspettarsi che qualche reperto di epoca romana affiorasse al primo scavo.

E così è stato: resti di mura appena affiorati mettono già in forse il parcheggio pertinenziale che qui dovrebbe nascere.

 

«Quello che stiamo facendo al momento è comunque ancora lo scavo archeologico», spiega Luca Mantovani, titolare dell’impresa che conduce i lavori.

«Non si tratta ancora dello scavo vero e proprio del cantiere per il parcheggio, ma della prima rilevazione che stiamo conducendo con gli archeologi della ditta Multiart per verificare che cosa si nasconde in questo angolo della città antica.  E già questo primo scavo ha evidenziato la presenza di tracce di mura presumibilmente romane. Ora sappiamo che dovrà uscire la Sovrintendenza per verificare di che cosa si tratta e per capire se i lavori successivi per il parcheggio potranno partire regolarmente».

 

Nei prossimi giorni dunque la Sovrintendenza dovrà fare almeno due sopralluoghi per decidere le sorti dei possibili, futuri parcheggi sotterranei.

Un suo verdetto è atteso infatti, oltre che per piazza santi Apostoli, anche per il cantiere di lungadige Capuleti, dove lo stop ai lavori, decretato anche in questo caso dagli archeologi, ha arrestato i lavori per la realizzazione del parcheggio pertinenziale della cooperativa Cangrande, la stessa che aveva avviato due anni fa i lavori in piazza Viviani, subito fermati per l’emergere di resti romani.

 In lungadige Capuleti in realtà lo scavo a portato alla luce un muro che si presume di origine viscontea e che potrebbe essere il proseguimento dello stesso muro che si trova a ridosso dell’argine, a fianco di ponte Aleardi.

Il presidente della cooperativa Paolo Campion però rifiuta l’ipotesi che il cantiere possa essere chiuso a causa di questo ritrovamento e conferma la volontà di tutti i soci della cooperativa di proseguire nei lavori.  L’ipotesi è qui quella delle necessità di spostare i sottoservizi con una spesa ulteriore di 800mila euro.

 

E infine piazzale Arditi.  Qui lo scavo per il parcheggio ha portato all’emergere di scheletri umani, e in questo momento il cantiere si è trasformato in un campo di studio degli archeologi.

 

Fonte: srs di Alessandra Galetto da L’Arena di Verona  di Giovedì 28 Febbraio 2008 CRONACA, pagina 9

 

 

NEI VALLI DELLE MURA: SUL PROBLEMA PARCHEGGI E INQUINAMENTO INTERVIENE ANCHE LA FEDERCONSUMATORI.

 

NEI VALLI DELLE MURA Sul problema parcheggi e inquinamento interviene anche la Federconsumatori:  «Non si possono avere», dice l’associazione, «ovo, galina e cul caldo».

Per dire che spostarsi in auto in città sperando di trovare un parcheggio è possibile a patto che quest’ultimi vengano realizzati fuori terra. Ma soprattutto siano prefabbricati.

 

Un modo per dire no ai parcheggi interrati di San Giorgio, piazza Corrubbio, piazza Cittadella. «L’esperienza già vissuta per tre anni in piazza Renato Simoni pare non essere bastata. E le amministrazioni fanno tutte gli stessi errori», spiegano dalla sede di via Licata.  Il paragone con Austria e Germania dove si utilizzano parcheggi esterni realizzati su più piani con strutture d’acciaio è quindi d’obbligo.

 

Ma dove realizzarli? «L’ideale sarebbe di realizzare parcheggi fuori terra prefabbricati in acciaio sistemati anche provvisoriamente nei valli delle mura» e di «fornire ai cittadini mezzi pubblici gratuiti o a 1 euro al giorno per spostarsi dentro le mura».  (A.Z.)

 

Fonte: L’Arena di Verona di giovedì 28 febbraio 2008 cronaca pag. 9

 

 

  

SAN ZENO. CAROTE SUGLI ALBERI ASPETTANDO I CAROTAGGI

 

 Le carote appese agli alberi

 

 

Verona:  Le proteste dei sanzenati a difesa di Piazza Corrubio. Singolare iniziativa di protesta del comitato che difende piazza Corrubio.

 

A San Zeno le carote crescono sugli alberi.  Non sanno più cosa inventarsi i sanzenati per manifestare il loro «no» al parcheggio sotterraneo di piazza Corrubio.

 

In attesa del «carotaggio» (tecnica per prelevare dei campioni di roccia cilindrici per le analisi del sottosuolo) da parte della Soprintendenza ai Beni architettonici, alcuni sanzenati hanno deciso di farlo a modo loro: appendendo delle carote vere agli alberi della piazza.

«E’ il nostro modo di esprimere impazienza per l’intervento della Soprintendenza che dovrebbe mettere a vincolo in modo urgente l’intera piazza», spiega Ivo Spada, a capo del comitato «Zò le man da San Zen».

Il vincolo si riferisce alla cripta scoperta sotto la pasticceria “San Zeno”, segno tangibile, secondo lo storico dell’arte Riccardo Battiferro Bertocchi, dell’esistenza, in epoca medievale, della chiesa di San Luca proprio in corrispondenza di piazza Corrubio.  Solo questo vincolo sembrerebbe in grado di fermare in tempo i lavori per la realizzazione del parcheggio.

 

Alla preoccupazione dei sanzenati, «visto il sospetto silenzio da parte del Comune e dell’assessore alla Viabilità Enrico Corsi», risponde l’ottimismo dello storico Battiferro Bertocchi: «la Soprintendenza è ormai intervenuta. D’altronde una messa a vincolo non si può improvvisare dall’oggi al domani».

 

In tema di “vincoli”, in quartiere ci si domanda come mai, in seguito al ritrovamento di reperti archeologici nei primi anni Novanta, in occasione di alcuni lavori ai sottoservizi, non ci fu nessun intervento della Soprintendenza riguardante l’intera area di piazza Corrubio.

 

Gli ultimi ritrovamenti risalgono al 2007, in occasione di altri lavori alle tubature sotterranee di fronte alla gelateria “San Zeno”.

 

Un recente studio dello storico Bertocchi, rivela come, proprio in quest’area, si estenderebbe la necropoli più grande della città.  La necropoli in questione, andrebbe dalla piazza di San Zeno fino alle rive dell’Adige, circa 9mila metri quadrati. (A.P.)

 

 

Fonte: L’Arena di Verona giovedì 28 febbraio 2008 cronaca pag. 9

 

 

 

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