Il luogo in cui è morto Franco Gandini
Si è sentito male a Giazza, sul sentiero 276 che da Ponte Revolto arriva al passo delle Tre Croci, e per lui non c’è stato niente da fare. L’uomo, Franco Gandini, geologo 69enne di Roverè veronese, è stato soccorso dagli operatori del 118 arrivati con l’elicottero intorno alle 12, ma è morto sul posto.
Individuato il punto esatto in cui si trovava l’uomo, l’eliambulanza ha sbarcato con un verricello il tecnico di elisoccorso e, trovato un punto agevole, il medico in «hovering». I soccorritori hanno raggiunto l’uomo e sono subentrati nelle manovre ai suoi compagni che stavano cercando di rianimarlo. Purtroppo a nulla sono valsi i tentativi ed è stato solo possibile constatarne il decesso.
Un operatore del 118 è rimasto con la salma e l’eliambulanza è dovuta decollare diretta al Vallone Osanna per l’altra emergenza. Completata la missione, l’elicottero è subito tornato e ha calato infermiere e tecnico del Soccorso alpino con un verricello. La salma è stata recuperata e portata fino al Rifugio Boschetto.
Pronta a intervenire in supporto alle operazioni una squadra del Soccorso alpino di Verona.
Più o meno alla stessa ora, ma sul Baldo, un’altra escursionista si è sentita male durante la passeggiata lungo il sentiero Vallone Osanna, a circa mezz’ora di cammino dal rifugio Telegrafo e non era più in grado di proseguire. Poiché sia l’eliambulanza di Verona emergenza che quella di Trento erano impegnate in altre missioni, una squadra del Soccorso Alpino è partita con i mezzi e ha raggiunto l’attacco del sentiero a Novezza, dove è poi invece riuscito ad arrivare l’elicottero di Verona. Medico e tecnico di elisoccorso dell’equipaggio hanno prestato le prime cure alla donna, imbarcata e trasportata a valle per essere affidata all’ambulanza. La donna si trova ora, fortunatamente fuori pericolo di vita, all’ospedale di Borgo Trento.
Fonte: da L’Arena di Verona del 3 giugno 2017
UN MALORE IMPROVVISO, ALLE ORE 12 DI OGGI, 2 GIUGNO 2017, HA STRONCATO LA VITA DI FRANCO GANDINI, PROFESSIONISTA STIMATO ORIGINARIO DI ROVERÈ
Franco Gandini
È morto in Lessinia, territorio in cui era nato nel 1948 e che amava tantissimo, anche grazie alla sua professione di geologo che l’ha spinto per anni a studiare metro per metro la montagna veronese.
Franco Gandini, di Roverè Veronese, è stato colto da un malore improvviso quest’oggi verso le 12, mentre con un gruppo di amici si stava incamminando sul sentiero 276 che da Ponte Revolto arriva in località passo delle tre Croci, vicino Giazza.
A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione delle persone che erano con lui e, più tardi, di quelle degli uomini dell’elisoccorso intervenuti sul posto: per l’uomo, di 69 anni, non c’è stato nulla da fare.
Geologo “sui generis”, di grandi capacità e di grande intuito, Gandini si è battuto per anni per vedere riconosciuta dalla letteratura classica, e da alcuni colleghi geologi, la sua teoria dei coni di origine vulcanica di epoca preorogenica presenti in Lessinia. Coni che, a differenza delle superfici carsiche permeabili tipiche della nostra montagna, tratterrebbero l’acqua. Si tratta di invasi di forma conica appunto, profondi anche 300 metri, che conferirebbero alle acque piovane sedimentate preziosi elementi minerali.
Recentemente il geologo veronese era salito alla ribalta della cronaca per aver suggerito a un birrificio artigianale di Lugo di Valpantena di prelevare l’acqua per produrre una birra particolare proprio in uno di questi coni vulcanici che si trova a Bosco Chiesanuova, in località Valmarisa, a 1185 metri.
Suggerimento subito accolto e di cui lo stesso Gandini andava molto fiero.
Fonte: da PANTHEON del 2 giugno 2017
Link: http://verona-pantheon.com/news/cronaca/la-lessinia-piange-suo-geologo/