Dic 31 2017

SABINO ACQUAVIVA … L’EUROPA UNITA PUÒ NASCERE DALLA LIGA VENETA

Sabino Acquaviva

 

 

Il 29 dicembre del 2015 fa moriva a Padova Sabino Acquaviva, sociologo, docente universitario, già preside di Scienze politiche al Bò; ero uno dei pochi presenti ai Suoi funerali e fin d’allora ho avuto l’impressione, e continuo ad averla, che sia la città che l’università siano restìe a tributargli quei riconoscimenti che meriterebbe, probabilmente è ancora penalizzato da quel modo di fare schivo e mite che ne caratterizzava il tratto.


E allora vorrei riproporre una articolo che uscì sul Mattino il 6/8/1983, pochi mesi dopo il sorprendente successo della Liga Veneta alle elezioni politiche del maggio ’83, quando i commenti dei commentatori e intellettuali vari erano improntati a una superficialità e a una cialtroneria impressionanti: il prof. Acquaviva, invece, cercava di capire cosa c’era sotto quel voto, sotto quel messaggio che ancor oggi continua, dalla Catalunya alla Corsica, ad essere importante in tante parti d’Europa e che ci dimostra quanto avanti, profetico direi, fosse il prof. Sabino Acquaviva.

 

Ettore Beggiato 

 

 

L’EUROPA UNITA PUÒ NASCERE DALLA LIGA  VENETA 

 

In questi giorni ho ricevuto una lettera tassata, credo perché affrancata con alcuni francobolli sovrastampati, con scritte diverse: “nathion veneta”, “poste venete”, “territori autonomi dei veneti”.
Io, europeista convinto fautore degli “Stati Uniti d’Europa”, dovrei sentirmi lontano da chi parla di “nazione veneta”: dovrei pensare a tutto questo come a un’espressione di un passato senza ritorno. 
Che può aver da spartire una cultura europeista, moderna, che guarda alla Comunità europea come il nocciolo dell’Europa unita, con dei regionalisti ?

 

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Dic 30 2017

CREDEVO FOSSE URANIO … INVECE ERA UN VACCINO

Category: Natura e scienza,Salute e benesseregiorgio @ 00:07

 

 

Cento sedute e tre anni di lavoro: tanto ha impiegato la Commissione parlamentare d’inchiesta sui danni provocati ai nostri soldati dall’uranio impoverito, per giungere poi alla conclusione che l’isotopo utilizzato per rendere più pesanti e penetranti i proiettili e i missili, non aveva alcuna colpa nell’aumento dell’incidenza di patologie tumorali ai danni di militari italiani impegnati in missioni internazionali. Ma andiamo con ordine.
Nel 1999, con la fine della guerra nel Kosovo – e poi negli anni successivi con l’aumento del dispiegamento di soldati italiani in teatri di guerra all’estero – si è registrato un preoccupante aumento dell’insorgenza di tumori (specialmente leucemie e linfomi) ai danni di militari del nostro Paese, nei mesi successivi al loro rientro in patria. Secondo dati recentemente resi pubblici dall’Associazione dei familiari delle vittime, si sarebbe registrato un totale di 200 decessi e di 2.500 casi di malattia. Non conosciamo la fondatezza di questi dati. Quello che conosciamo è il colpevole, il mostro sbattuto in prima pagina dalla stampa fin dall’inizio di questa storia: l’uranio impoverito.
In sostanza, secondo queste ricostruzioni, i nostri soldati schierati su terreni nei quali erano stati disseminati proiettili all’uranio impoverito, sarebbero stati esposti a radiazioni fatali. Lo stesso sarebbe accaduto in Sardegna, agli abitanti nei dintorni del Salto di Quirra, dove nel poligono militare si sarebbe fatto ampio uso del munizionamento incriminato.

 

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Dic 29 2017

USA, TRAMONTA L’ERA DEI CENTRI COMMERCIALI

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:07

 

 

A imitare gli americani ci si rimette sempre…

La campagna elettorale e di lotta di “poterealpopolo” è cominciata ieri con una serie di presidi e volantinaggi davanti a centri commerciali di molte città italiane. Una protesta contro il lavoro festivo, sottopagato come quello feriale ma con in più la violenza inaudita contro la possibilità di una vita affettiva normale per chi lì dentro ci deve lavorare. 

 

Inutile anche aggiungere che, agli effetti del Pil complessivo del paese (produzione di ricchezza), le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali non aggiunge nulla. La domanda di beni non cresce se i negozi sono sempre aperti, ma se il reddito medio aumenta. Cosa che non avviene da oltre un decennio, nel migliore dei casi, mentre per chi fa lavoro dipendente continua a diminuire.

 

Ma il “modello di distribuzione” rappresentato dai centri commerciali, sviluppatosi come una mestatasi negli ultimi tre decenni per favorire soprattutto i costruttori – alle prese con una domanda di immobili per abitazione in continua frenata – è già in crisi, specie là dove era stato creato: gli Stati Uniti.

 

Questo lancio dell’agenzia di stampa AdnKronos suona come un autentico de profundis…

 

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Dic 28 2017

AGENTE CIA: CI HANNO DATO MILIONI DI DOLLARI PER SMEMBRARE LA JUGOSLAVIA

 

 

ROBERT  BAER  EX AGENTE CIA (ROTHSCHILD) : CI HANNO DATO MILIONI DI DOLLARI PER SMEMBRARE LA JUGOSLAVIA

 

Abbiamo corrotto partiti e politici che hanno istigato odio tra i popoli. Il nostro obiettivo finale è stato quello di schiavizzarvi!
WebTribune ha pubblicato un’intervista con l’ex agente della CIA Robert Baer, durante il suo tour di promozione in Quebec per il libro “I segreti della Casa Bianca”.

 

Robert Baer, ex-agente della CIA, è autore di molti libri in cui ha comunicato i segreti sia della CIA che dell’ amministrazioni di Bill Clinton e George W. Bush. E ‘stato arrestato e detenuto più volte. Mitt Waspurh, un amico personale che lavorava al Senato e condivideva le informazioni è stato ucciso a mano armata. 

 

Come un agente senior della CIA, Baer ha lavorato in Jugoslavia durante il periodo 1991-1994 e in Medio Oriente. Ha lavorato su diversi documentari sul National Geographic, accusando l’amministrazione Bush di fare la guerra per il petrolio.

 

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Dic 27 2017

IL MONDO DOPO LA MORTE RACCONTATA DA UN NATIVO INDIANO

Category: Conoscenza varie,Religioni e rasiegiorgio @ 00:04

 

 

Silver Birch ci descrive sinteticamente ciò che dobbiamo aspettarci dopo il “Passaggio”, e ‘come’ e ‘dove’ vivono i nostri cari che hanno già varcato la Soglia.

Ecco il messaggio di Silver Birch, l’alta guida spirituale del medium Maurice Barbanell. Per fornire un aspetto “umano” di se stesso al medium Maurice Barbanell, si presentò a lui sotto le spoglie di un Nativo Americano vissuto più di 3.000 anni fa

I messaggi da lui trasmessi nei primi decenni del secolo scorso sono ancora attualissimi e trovano pieno riscontro con tutto ciò che oggi sappiamo sull’Aldilà, grazie a migliaia e migliaia di testimonianze dei cosiddetti “ritornati”, e a svariati medium e canalizzatori sparsi in tutto il mondo.

 

L’ALDILÀ RACCONTATO DA SILVER BIRCH

 

Il giorno dopo la tua “morte” sarai lo stesso individuo che eri il giorno prima, tranne per il fatto che avrai buttato via il tuo corpo fisico. In questa nuova condizione, potrai esprimere te stesso attraverso il corpo eterico, che è una replica di quello fisico, senza però alcuna delle sue imperfezioni.
Tutte le malattie e le infermità saranno state lasciate dietro di te: i sordi udranno, i muti parleranno, i ciechi vedranno e lo storpio non sarà più tale.

 

È necessario cercare di capire che la vita nel mondo spirituale non è un sogno nebuloso. E’ invece piena di attività e altrettanto reale della vita che ognuno vive qui sulla Terra. Siamo abituati a pensare al mondo materiale come reale e solido, anche se in realtà non è così, come la Fisica dimostra. Le cose della mente, o dello Spirito, ci sembrano oscure e vaghe, ma per coloro che vivono dall’Altra Parte, il mentale è il ‘vero’, mentre il fisico è l’ombra.

 

Questo, senza dubbio, sarà un po’ difficile da cogliere per voi, ma troverete una perfetta analogia se pensate ai vostri sogni. Quando si sogna, tutte le cose che si incontrano sono reali nel momento del loro accadere, e diventano sogni solo quando vi svegliate. Ma se non vi svegliaste mai ed il sogno fosse lo stato perenne della vostra esistenza, allora quello stato onirico sarebbe la vostra realtà.

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Dic 26 2017

IL GIORNO PIÙ CORTO DELL’ANNO. NON ERA “SANTA LUCIA, IL GIORNO PIÙ CORTO CHE CI SIA”

Category: Natura e scienzagiorgio @ 12:02

 

A Verona,  al tramonto del solstizio d’inverno,  il sole entra dalla porta romana  e illumina  tutto il corso Porta Borsari fino alla chiesa di Santa Anastasia

 

 

Contrariamente a quanto si pensa, il 13 dicembre (Santa Lucia) non è il giorno più corto dell’anno. In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica il periodo in cui il Sole tramonta prima. Il primato del giorno più breve dell’anno spetta invece al giorno del solstizio d’inverno (o al giorno immediatamente successivo). Il giorno più corto è dunque il 21 dicembre, cioè il solstizio d’inverno.

 

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, ed è composto da sol, che vuol dire sole e sistere, che significa fermarsi (perché nei giorni attorno al solstizio il sole sembra tramontare sempre nello stesso posto) Il solstizio d’inverno è anche il giorno dell’anno in cui il sole, nel suo moto apparente lungo il cerchio che l’astro sembra percorrere attorno alla Terra a mezzogiorno, passa più basso sull’orizzonte.

 

Il solstizio contrassegna il giorno (le ore diurne) più corto dell’anno, ma la sua durata è molto differente in base alla latitudine, perfino lungo l’Italia: a Palermo, ad esempio, il giorno durerà quasi 25 minuti in più che a Roma e 55 minuti in più che a Belluno.

 

Santa Lucia, che si dice essere il giorno più corto dell’anno.

Ma se state pensando di usarlo come scusa per non avere tempo per fare tutti i compiti… vi state sbagliando perché non è vero!

 

 


Dic 25 2017

BUON NATALE 2017

Category: Veja migiorgio @ 12:12

Buon Santo Natale a tutti…la Luce del Natale possa illuminare sempre il vostro cammino!

 

 

 

 


Dic 24 2017

AGNOSTICI SULLA PREGHIERA? PROVATE IL CAMPO DI BATTAGLIA!

Category: Religioni e rasiegiorgio @ 01:19

 

Scettici sulla preghiera? Provate il campo di battaglia!

 

 

In momenti di grande angoscia l’istinto di pregare una potenza superiore pare essere connaturato nel profondo del nostro essere uomini.

di David Langness
Originale in inglese su bahaiteachings.org

 

Noi esseri umani abbiamo sempre pregato.

 

Preghiamo quando soffriamo. Preghiamo quando siamo in difficolta’. Preghiamo per chiedere aiuto in situazioni di pericolo. Preghiamo per chiedere assistenza. Preghiamo per i nostri cari. Preghiamo quando arriva la morte. Preghiamo anche quando siamo grati, quando nella vita tutto va bene. La preghiera e’ universale. Ogni cultura e ogni fede ha le sue preghiere:

 

“…in tutte le Dispensazioni la legge della preghiera è stata elemento fondamentale della Rivelazione di tutti i Profeti di Dio: legge le cui forme e maniere sono state adattate alle mutevoli esigenze delle varie epoche. (Bahá’u’lláh, Il Libro della Certezza 33)”

 

Alcune persone pregano in silenzio mentre altre pregano ad alta voce. Alcuni recitano le loro preghiere altri le cantano, altri ancora ballano. Alcuni pregano seduti, altri in ginocchio, altri ancora prostrandosi a terra. Alcuni pregano in una chiesa, in un tempio, in una moschea o in un mausoleo. Alcuni camminano nella foresta e pregano nella cattedrale naturale costituita dagli alberi. Alcuni pregano diverse volte al giorno, altri una volta alla settimana, altri ancora solo quando sono in difficoltà.

 

In ogni caso la mia esperienza è che quasi tutti, prima o poi, pregano.

 

L’ho imparato in guerra. Durante l’adolescenza, nei miei anni da agnostico, mio padre, marines durante la seconda guerra mondiale, una volta mi disse che in trincea non esistono atei. L’avevo già sentito dire ma non ci credevo affatto. Pensavo che se non si accetta l’esistenza di un Essere Supremo è assurdo cercare aiuto da un Dio che non esiste?

 

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Dic 22 2017

IN MENO DI 30 ANNI L’EUROPA SARÀ ISLAMICA, I CRISTIANI SARANNO PERSEGUITATI

l’Arciprete Dmitri Smirnov

 

 

Il presidente della Commissione per le questioni familiari, e la tutela di maternità e infanzia della Chiesa Ortodossa, l’Arciprete Dmitri Smirnov, lancia l’allarme 

 

L’Europa si ritroverà musulmana in soli tre decenni e i cristiani saranno cittadini di seconda classe, come accade oggi nel Vicino Oriente. Perseguitati dai nuovi arrivati vivranno la loro fede in segreto. E’ la previsione a tinte fosche ma realistiche fatta al canale televisivo russo Soyuz dall’alto prelato russo Dmitri Smirnov, nella quale ha avvertito che la civiltà cristiana ha molto poco tempo prima che la sua scomparsa sia irreversibile in Occidente. Ma Smirnov non si limita all’Occidente, lo stesso processo demografico, coglie con intelligenza, è in atto in Russia.

 

“C’è poco tempo alla morte di tutta la civiltà cristiana. Alcuni decenni, forse 30 anni, beh, forse in Russia durerà 50 anni, non di più”, ha detto a Soyuz TV.

 

Inoltre, secondo l’alto prelato ortodosso i cristiani saranno perseguitati e dispersi in tutta Europa e vivranno in segreto, raccogliendosi in piccoli gruppi. L’agenzia Interfax riferisce che Smirnov, ha detto Muhammad è oggi il nome più popolare dato ai neonati ‘inglesi’ in molte zone dell’Inghilterra.

 

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Dic 21 2017

LEGUMI – PERCHÉ È MEGLIO EVITARLI

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 00:11

 

 

I legumi più comuni sono la soia, i fagioli, le lenticchie e le arachidi. Molti legumi sono altamente tossici quando non cotti.

 

I fagioli crudi possono uccidere i topi in due settimane se somministrati in quantità pari all’1% della dieta.

 

Molte di queste tossine possono essere eliminate durante la cottura, ma non tutte.

 

Fino a 15 ani fa, le importazioni di fagioli rossi in Sud Africa erano (legalmente) proibite per la potenziale tossicità sull’uomo.

 

I legumi sono tossicologicamente simili ai cereali.

 

Come il grano, i legumi sono mangiati dagli erbivori e per questo hanno sviluppato tossine per proteggersi dai mammiferi, compresi gli umani.

 

Le principali tossine dei legumi includono le lectine e gli inibitori alfa-amilasi (presenti anche nei cereali).

 

Ecco alcuni effetti della tossicità dei legumi:

 

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Dic 20 2017

IL DIABETE E IL LEGUMI

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 05:41

 

 

Studio sull’influenza dei legumi nella dieta dei diabetici  di tipo 2

 

Le diverse varietà di Phaseolus vulgaris, come i fagioli borlotti, i fagioli neri e quelli rosso scuro, combinate con riso, sono un cibo tipico in molte zone del mondo, soprattutto nei Carabi, in America Latina, in Medio Oriente e nel Mediterraneo. Studi epidemiologici dimostrano che esiste una relazione tra l’aumento del consumo di fagioli e la diminuzione di tassi di prevalenza di malattie croniche, incluso il diabete di tipo 2.

 

Negli Stati Uniti, i Centri per il Controllo delle Malattie calcolano che 25,8 milioni di persone, ossia circa l’8% della popolazione, soffrono di diabete di tipo 2 mellito. Detta percentuale è superiore nei Latini (11,8%), e negli Afro-Americani (12,6).

 

I cambiamenti nell’alimentazione e nello stile di vita, sono il primo passo che raccomandano le principali autorità sanitarie come intervento per la prevenzione e il controllo del diabete di tipo 2. Nonostante i noti benefici di questi due fattori, generalmente si trascurano le raccomandazioni sul cambiamento d’alimentazione. Di fatto, la difficoltà dei diabetici ad adattarsi alle indicazioni dietetiche, è una delle preoccupazioni frequentemente riportate, soprattutto per quanto riguarda le popolazioni di Latini e degli Afro-Americani con diabete di tipo 2.

 

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Dic 19 2017

ITALIA CAPOFILA PER LE STRATEGIE VACCINALI A LIVELLO MONDIALE – 29.09.2014.- [AIFA]

Category: Dominio Potere e Violenza,Salute e benesseregiorgio @ 15:32

Per non dimenticare

 

 

Da Sinistra: Ranieri Guerra, Consigliere Scientifico Ambasciata a Washington, il Presidente dell’AIFA Sergio Pecorelli, Bill Corr, UnderSecretary for Human Health Services (HHS), il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il Vice Ambasciatore italiano a Washington, Ministro Luca Franchetti Pardo

 

 

lunedì 29 settembre 2014

 

Comunicato n. 387                                                                                       29 settembre 2014

 

ITALIA CAPOFILA PER LE STRATEGIE VACCINALI A LIVELLO MONDIALE

 

  • La nomina alla Casa Bianca alla presenza di Barack Obama
  • Il Ministro Lorenzin e il Presidente AIFA Pecorelli: “Importante riconoscimento scientifico e culturale internazionale per il nostro Paese”
  • Italia impegnata con scuole e Atenei a formare studenti e insegnanti su importanza vaccinazioni e corretti stili di vita
  •  

Washington, 29 settembre 2014 – L’Italia guiderà nei prossimi cinque anni le strategie e le campagne vaccinali nel mondo. È quanto deciso al Global Health Security Agenda (GHSA) che si è svolto venerdì scorso alla Casa Bianca.

 

Il nostro Paese, rappresentato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, accompagnata dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) prof. Sergio Pecorelli, ha ricevuto l’incarico dal Summit di 40 Paesi cui è intervenuto anche il Presidente USA Barack Obama.

 

È un importante riconoscimento scientifico e culturale all’Italia, soprattutto in questo momento in cui stanno crescendo atteggiamenti ostili contro i vaccini – ha dichiarato il prof. Pecorelli -. 

Dobbiamo intensificare le campagne informative in Europa, dove sono in crescita fenomeni anti vaccinazioni. Si tratta di un’operazione che l’Italia intende condurre con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, incluse le Università. Per prevenire la diffusione di malattie da tempo eradicate nei paesi occidentali e che, oltre all’impatto drammatico che hanno su decessi e patologie evitabili, impongono costi rilevanti ai sistemi sanitari”.

 

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Dic 18 2017

CAVORRA – di ANTONIO CIANO

 

 
Antonio Ciano è una delle persone più limpide, tenaci e generose che abbia mai conosciuto. Ha trascorso la vita a cercare testimonianze, documenti sullo stupro patito dalla sua città, Gaeta, per unificare l’Italia con le stragi, il saccheggio e gli insulti ai terroni. E a divulgare quanto appreso, con il suo stile irruente, il linguaggio ruspante, immediato ed efficace, come è suo carattere.
Antonio non ha mai cercato di infiocchettare letterariamente il racconto delle verità conquistate; il suo obiettivo è far sapere, farsi comprendere. E accidenti se ci riesce! 
È un uomo profondo, saggio e con l’innocenza di un bimbo; strana mistura la cui qualità a nessuno sfugge, tanto che i suoi stessi avversari gli danno atto della sua onestà, lo ammirano.
Ma è tosto, tosto, tosto: per i suoi libri ha affrontato processi, solitudine, disagi (e anche difficoltà economiche), senza mai nemmeno porsi la domanda se non sarebbe stato meglio, a un certo punto, divenire “più prudente”.
È chiaro che voglio un gran bene ad Antonio e sono orgoglioso della sua amicizia, ma non gli sto regalando niente. E se parlo di lui e meno del suo libro (che ha già esaurito le prime edizioni), è perché voglio preparare il lettore a quello che troverà in “Cavorra”, un Cavour da camorra. 
Con la penna caricata a palle incatenate, Ciano svela i vizi e i viziacci, gli interessi, gli arricchimenti (“grazie al posto”) del genio politico piemontese, che riuscì a fottere francesi e inglesi e a fare terra bruciata di una terra e un Regno, quello delle Due Sicilie, che non era un paradiso, ma comunque un posto da dove, sino a quando non fu sottoposto alle “patriottiche” cure del conte e dei suoi bersaglieri e finanzieri, nessuno era mai emigrato, nella storia dell’umanità.
Cavour speculò pure sulle disgrazie e le carestie della sua gente, cumulando una fortuna impressionante (40 milioni di lire dell’epoca, una enormità). Era un’epoca di caimani, quella e il conte fu sicuramente uno dei più intelligenti, spregiudicati, avidi, e feroci. Il Paese che nacque con quei sentimenti e quei metodi ne porta ancora i segni.


Pino Aprile

 


Dic 17 2017

IPAZIA DI ALESSANDRIA

 

Ipazia da Alessandria d’Egitto (nata fra il 355 e il 370 – morta 8 marzo 415 dopo Cristo)

 

Di Donato Barone

 

– premessa

 

Ho conosciuto Ipazia attraverso l’opera fondamentale di L. RussoLa rivoluzione dimenticata”. A pag. 30 Russo dedica alla donna poche righe:

 

“La fine della scienza antica si pone a volte nel 415, anno in cui la figlia di Teone, anche lei matematica (aveva scritto commenti ad Apollonio, Tolomeo e Diofanto) fu linciata ad Alessandria da una folla di cristiani fanatici per motivi religiosi” [1]

 

Nell’opera il nome di Ipazia ricorre più volte, ma certamente non è una delle protagoniste del lavoro di Russo. Per conoscere Ipazia bisogna leggere il testo di S. RoncheyIpazia: la vera storia” [2] in cui la storica e bizantinista delinea uno stupendo ritratto della matematica, scienziata e filosofa alessandrina.

 

Chi era Ipazia?

 

Le fonti sono unanimi, ma per ora soffermiamoci sulla prima, ovvero il Suda o Suida. Si tratta di un’opera enciclopedica pubblicata a Bisanzio nel X secolo in cui, tra l’altro, si cita Damascio, un filosofo neo-platonico vissuto tra il 480 ed il 550 ed ultimo scolarca  dell’Accademia di Atene, che parla di Ipazia nella Vita di Isidoro. Isidoro, maestro di Damascio ed ultimo sacerdote del Serapeo di Alessandria,  venne a conoscenza della vicenda di Ipazia attraverso il racconto di due sacerdoti alessandrini a lei contemporanei. [3] Le vicende di cui parla Damascio, pertanto, gli erano state trasmesse da Isidoro. Considerando che Damascio era pagano ed esponente della scuola neoplatonica di cui Ipazia era stata insigne rappresentante in Alessandria, non deve stupire se il suo racconto appaia un po’ agiografico. Secondo Damascio Ipazia nacque ad Alessandria, dove fu allevata ed istruita dal padre. La giovane non fu appagata dagli insegnamenti scientifici e matematici paterni e cominciò a studiare la filosofia, di cui divenne padrona. Indossando il mantello del filosofo (riservato agli uomini, ma lei non era molto ligia alle regole) si recava al centro della città e qui commentava pubblicamente le opere di Platone, Aristotele ed altri filosofi.  Scrive Damascio che ella

 

“Fu giusta e casta e rimase sempre vergine. Lei era così bella e ben fatta che uno dei suoi studenti si innamorò di lei, non fu capace di controllarsi e le mostrò apertamente la sua infatuazione. Alcuni narrano che Ipazia lo guarì dalla sua afflizione con l’aiuto della musica. Ma la storia della musica è inventata. In realtà lei raggruppò stracci che erano stati macchiati durante il suo periodo e li mostrò a lui come un segno della sua sporca discesa e disse, “Questo è ciò che tu ami, giovanotto, e non è bello!”. Alla brutta vista fu così colpito dalla vergogna e dallo stupore che esperimentò un cambiamento del cuore e diventò un uomo migliore.” [4]

 

 

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Dic 16 2017

E SE I TALEBANI FOSSERO ANCH’ESSI DEGLI EBREI?

Category: Popoli e nazionigiorgio @ 00:05

Talebani

 

 

Il problema dell’umanità è che gli idioti sono strasicuri di loro stessi e le persone sensate piene di dubbi.”

(Bertrand Russell)  

 

Dicendo “gli Ebrei” cosa si indica? Si tratta di un popolo, di una nazione, di una comunità, di una setta, di una nazionalità, di una religione, di una razza, di un’etnia, di un amalgama di tutto ciò sotto forma di casta, o di un’altra cosa ancora?

“Se esiste il popolo ebraico, non esiste altro popolo dello stesso tipo” notava Raymond Aron nelle sue Mémoires. (1) “Una scuola, un popolo, una religione o altro ancora” si interrogava Jean-Michel Salanskis (2)

 

Per la storia, La Stele di Meremptah (scoperta nel 1896) è il solo indizio della presenza degli Ebrei in Egitto. Questa stele di granito grigio, che misura 3,18 metri di altezza per 1,61 di larghezza e 31 centimetri di spessore, fu eretta da Amenophis III. Merenptah, tredicesimo figlio e successore di Ramses II, utilizzò il retro per farvi incidere un inno rivolto a se stesso, alla data del terzo giorno del terzo mese di chemou (l’estate) dell’anno 5 di Merenptah, per commemorare la sua vittoriosa campagna militare dell’anno 5 (1210 circa) in Libia e nella terra di Canaan.

La stele è particolarmente conosciuta per il fatto di contenere nella strofa conclusiva la prima supposta menzione di Israele (o piuttosto degli Israeliti) fuori dal contesto biblico, nonché la sola menzione di Israele conosciuta nei testi egiziani. La menzione di Israele si trova alla ventisettesima riga (la penultima), nell’elenco dei popoli di Canaan sconfitti da Merenptah. Non si tratta quindi di un riferimento ad uno Stato, né ad una città, ma piuttosto di un popolo cananeo che si tende ad identificare generalmente con i proto-Israeliti. Vediamo così che il racconto biblico della traversata del Mar Rosso non regge. (3) 

 

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