A imitare gli americani ci si rimette sempre…
La campagna elettorale e di lotta di “poterealpopolo” è cominciata ieri con una serie di presidi e volantinaggi davanti a centri commerciali di molte città italiane. Una protesta contro il lavoro festivo, sottopagato come quello feriale ma con in più la violenza inaudita contro la possibilità di una vita affettiva normale per chi lì dentro ci deve lavorare.
Inutile anche aggiungere che, agli effetti del Pil complessivo del paese (produzione di ricchezza), le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali non aggiunge nulla. La domanda di beni non cresce se i negozi sono sempre aperti, ma se il reddito medio aumenta. Cosa che non avviene da oltre un decennio, nel migliore dei casi, mentre per chi fa lavoro dipendente continua a diminuire.
Ma il “modello di distribuzione” rappresentato dai centri commerciali, sviluppatosi come una mestatasi negli ultimi tre decenni per favorire soprattutto i costruttori – alle prese con una domanda di immobili per abitazione in continua frenata – è già in crisi, specie là dove era stato creato: gli Stati Uniti.
Questo lancio dell’agenzia di stampa AdnKronos suona come un autentico de profundis…
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