A Roma inaugurato il Villaggio contadino con esposti i prodotti locali.
Scomparse in italia tre varietà di frutta su quattro
VENEZIA. In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta.
E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’inaugurazione del Villaggio contadino nella Capitale dove è stata aperta per tutto il week end una vera e propria Arca di Noè dove scoprire i cibi, le piante e gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica.
Il Veneto salvando dall’oblio ben 30 tipicità si guadagna la medaglia d’argento per aver intrapreso la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italiache può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti.
Nel secolo scorso – sottolinea la Coldiretti – si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti. Un pericolo – secondo la Coldiretti – per i produttori e i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare del Paese.
“La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico, ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “investire sulla distintività è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo”.
Tutelare la biodiversità agricola significa – ha precisato Moncalvo – creare filiere ecosostenibili, efficienti e competitive, come il caso del recupero dell’antico grano Senatore Cappelli, che nella campagna 2017-2018 ha quintuplicato le superfici coltivate, passando dai 1000 ettari del 2017 ai 5000 attuali, trainato dal crescente interesse per la pasta 100% italiana e di qualità.
I “Sigilli” di Campagna Amica sono i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Si tratta in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica.
Nel corso di questo primo studio sono risultati 369 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni. Le aziende condotte da questi imprenditori per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015.
Dei 311 prodotti della biodiversità censiti, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è costituito da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentate da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, e infine trasformati di olivi e vitigni per un 7%. I “Sigilli” di Campagna Amica sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.
Si tratta di prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione dell’agricoltura.
Tra gli ambasciatori della tipicità veneta: confetture di miele di Barena, vasetti di asparagi di Badoere in agrodolce, sacchetti di farina di mais Marano e Bianco Perla, confezioni di broccoli Fiolaro e di Custoza, forme di formaggio Morlacco e Burlino, carciofi di Sant’Erasmo, cassette di cavolo dell’Adige, radicchio bianco o variegato di Lusia, pomodori del Cavallino e castagne del Baldo. “Sono il biglietto da visita – spiega Daniele Salvagno presidente regionale di Coldiretti – che gli imprenditori agricoli veneti offriranno ai consumatori che visiteranno l’unico posto al mondo dove per un l’intero week end tutti potranno vivere per una volta una giornata a fianco dei contadini italiani”.
VENETO: ECCO I “SIGILLI”
Asparago Bianco del Sile
Asparago di Mambrotta
Broccoletto di Custoza
Broccolo Fiolaro di Creazzo
Caciotta Misto Pecora
Carciofo Violetto di Sant’Erasmo
Carota di Chioggia
Castagne del Monte Baldo
Cavolo dell’Adige
Ciliegia dei Colli Asolani
Cipolla Bianca di Chioggia
Gallina Collo Nudo di Corte Padovana
Mais Biancoperla
Mais Marano
Mela del Medio Adige
Melone del Delta Polesano
Miele dei Colli Euganei
Miele del Delta del Po
Miele di Barena
Oca del Mandragon
Patata Cornetta
Patata di Chioggia
Patata di Montello
Patata di Rotzo
Patata Dorata del Guà
Pomodoro del Cavallino
Radicchio Bianco o variegato di Lusia
Radicchio Verdolino o Verdòn da Cortèl
Vacca Burlina
Verza Moretta di Veronella
Fonte: da Radio Veneto uno del 5 ottobre 2018