Stele funeraria di un cavallo ( I secolo d.C.) da Brescia. – Museo Lapidario Maffeiano (Verona)
” Tu che eri solito superare gli uccelli vaganti e vincere i venti, ora non pascoli più nei boschi toscani o siculi, ma in questa tomba.”
Al cavallo morto, raffigurato mentre incede verso sinistra, è dedicata l’iscrizione in versi nella parte superiore della stele.
Alcune lapidi funerarie di età romana, poste a ricordo di cavalli, sono state ritrovate anche in altri luoghi della Venetia, e questo è un elemento di grande interesse poiché attesta in epoca romana la continuità di una pratica funeraria diffusa presso i Veneti fin dall’età del Ferro ( peraltro noti allevatori di pregiate razze equine).
Essi usavano talvolta seppellire cavalli all’interno delle loro necropoli, sia in fosse semplici ed isolate dalle tombe degli uomini, sia in sepolture solidali, sia in veri e propri cimiteri di soli cavalli, come quello scoperto ad Este(Padova)
Sempre a Este una sepoltura di 22 cavalli disposti intorno a quelli di un cavaliere di rango.
Strabone ci racconta che gli antichi veneti sacrificavano i cavalli e li seppellivano, senza che le loro carni fossero state consumate dopo il sacrificio, per farne dono ai loro eroi defunti, aggiunge che sacrificavano cavalli bianchi a Diomede, un eroe greco reso celebre dall’Iliade di Omero.
Fonte: Museo Lapidario Maffeiano ( Verona )