Jeffrey Sach
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Urge tornare sul progetto di accordo di pace tra Russia e Ucraina di fine marzo, basato sul non allargamento della Nato.
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Di Jonas E. Alexis, redattore capo – 5 ottobre 2022
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L’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Zbigniew Brzezinski ha notoriamente descritto l’Ucraina come un “perno geopolitico” dell’Eurasia, centrale sia per il potere degli Stati Uniti che per quello russo. Poiché la Russia ritiene che i suoi interessi vitali di sicurezza siano in gioco nell’attuale conflitto, la guerra in Ucraina sta rapidamente degenerando in una resa dei conti nucleare. È urgente sia per gli Stati Uniti che per la Russia esercitare moderazione prima che il disastro colpisca.
Dalla metà del 19° secolo, l’Occidente ha gareggiato con la Russia sulla Crimea e, più specificamente, sulla potenza navale nel Mar Nero. Nella guerra di Crimea (1853-1856), Gran Bretagna e Francia conquistarono Sebastopoli e bandirono temporaneamente la marina russa dal Mar Nero. L’attuale conflitto è, in sostanza, la seconda guerra di Crimea. Questa volta, un’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti cerca di espandere la NATO in Ucraina e Georgia, in modo che cinque membri della NATO cerchino il Mar Nero.
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