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Dalle memorie di padre Leone de’ Minori nato a Pescantina prima dell’unità d’Italia:
<<< A proposito poi di una sua permanenza nella città di Bologna, il frate descrive il seguente fatterello:
” Una volta nel nostro convento di S. Antonio, in via Guido Guinizelli n.3, m’incontrai con l’insigne pittore Giacomo conte Gianni, il quale , come seppe che ero di Pescantina, così scherzando disse, davanti a una corona di frati:
– Oh! il Padre Leone è dunque di Pescantina? Quei de Pescantina, soggiunse, sono tremendi:
Domandano una pipa di tabacco, poi danno un colpo di coltello e mettono le budella nelle mani…. il primo galantuomo di Pescantina ha fatto 25 anni di galera…. e il Padre Leoncino, se non avesse la grazia della vocazione, a quest’ora sarebbe in prigione….-.
Ma il nobile uomo trovò in me un estremo difensore della sua patria, e gli dimostrai come i Pescantinati non sono un popolo di briganti o di asassini; ma un popolo evoluto, civile e degno dell’altezza dei tempi…. Tutti i presenti risero saporitamente ….. >>>>
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Fonte: Tratto da ” Pescantina tra ‘800 e ‘900 ” scritto da Giannantonio Conati ………