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Il sito belga Media-Presse (lo SWIFT è basato in Belgio) nel commentare la notizia dello SWIFT alternativo lanciato da Pechino e Mosca, raccontava come esempio:
“Quando una banca o un territorio è escluso dal Sistema, come lo fu nel caso del Vaticano nei giorni che precedettero le dimissioni di Benedetto XVI nel febbraio 2013, tutte le transazioni sono bloccate”….
Dunque
“C’è stato un ricatto venuto da non si sa dove, per il tramite di Swift, esercitato su Benedetto XVI.
Le ragioni profonde di questa storia non sono state chiarite, ma è chiaro che SWIFT è intervenuto direttamente nella direzione degli affari della Chiesa.
Ciò spiega e giustifica dimissioni di Ratzinger, che tanti di noi hanno potuto scambiare per un atto di viltà; la Chiesa era trattata come uno stato “terrorista”, anzi peggio – si noti, ..per esempio, che la dozzina di banche cadute nelle mani dello Stato Islamico in Irak e Siria “non sono state escluse da SWIFT” e continuano a poter fare transazioni internazionali – ma la finanza vaticana non poteva più pagare le nunziature, far giungere mezzi alle missioni – anzi, gli stessi bancomat di Città del Vaticano erano di fatto stati bloccati.
La Chiesa di Benedetto non poteva più “né vendere né comprare”, la sua vita economica aveva le ore contate.
“I grandi poteri mondialisti avevano fretta e Ratzinger era un intralcio palese, un rallentamento sulla loro traiettoria”.
Subito dopo la sua “dipartita, ecco che SWIFT sblocca le transazioni vaticane, riapre i bancomat, riporta all’onore del mondo finanziario lo Ior.
Non hanno aspettato che venisse eletto Bergoglio; gli è bastata “l’espulsione” del “terrorista bianco”.
E una buona parte dei preti e religiosi non sa nulla di queste vicende