.
.
Le infermità dei personaggi storici generalmente restano sempre custodite nel ristretto ambito dei famigliari e dei collaboratori più prossimi, perciò stupisce sapere che Martin Lutero, del suo problema di “evacuazione”, non solo non ne facesse mistero ma addirittura ne parlasse apertamente quasi fosse un vanto. Egli soffriva della stessa infermità di Napoleone ma a differenza di quello, che era obbligato all’azione, svolgendo lui un’attività eminentemente intellettuale risolse il problema trascorrendo gran parte della sua giornata seduto su quello che i tedeschi chiamano Klo, trasformandolo nel suo scrittoio, pensatoio e trono.
L’originalità di mente del Riformatore raggiunse tali vette da far sì che ciò che chiunque avrebbe tenuto discretamente occultato come un accidente da ascrivere alla decenza della sfera privata, in lui si trasformò in argomento di conversazioni conviviali e di pubblico dominio. A tal punto quel gabinetto svolgeva un ruolo determinante nelle sue attività giornaliere e di pensiero che per quattrocentocinquant’anni i suoi studiosi hanno cercato di scoprire dove fosse finito quell’arredo talmente fondamentale da fargli affermare in due discorsi dopo cena che il protestantesimo era nato nella fogna: “Lo Spirito Santo mi ha ispirato questa riforma quando ero sulla cloaca.” .