.
.
Le infermità dei personaggi storici generalmente restano sempre custodite nel ristretto ambito dei famigliari e dei collaboratori più prossimi, perciò stupisce sapere che Martin Lutero, del suo problema di “evacuazione”, non solo non ne facesse mistero ma addirittura ne parlasse apertamente quasi fosse un vanto. Egli soffriva della stessa infermità di Napoleone ma a differenza di quello, che era obbligato all’azione, svolgendo lui un’attività eminentemente intellettuale risolse il problema trascorrendo gran parte della sua giornata seduto su quello che i tedeschi chiamano Klo, trasformandolo nel suo scrittoio, pensatoio e trono.
L’originalità di mente del Riformatore raggiunse tali vette da far sì che ciò che chiunque avrebbe tenuto discretamente occultato come un accidente da ascrivere alla decenza della sfera privata, in lui si trasformò in argomento di conversazioni conviviali e di pubblico dominio. A tal punto quel gabinetto svolgeva un ruolo determinante nelle sue attività giornaliere e di pensiero che per quattrocentocinquant’anni i suoi studiosi hanno cercato di scoprire dove fosse finito quell’arredo talmente fondamentale da fargli affermare in due discorsi dopo cena che il protestantesimo era nato nella fogna: “Lo Spirito Santo mi ha ispirato questa riforma quando ero sulla cloaca.” .
Orbene, sappiamo che il vento soffia dove vuole e non si conosce da dove viene e dove va ma, per avere la certezza che qualcosa sia nata dallo Spirito, prima ancora di valutarne i frutti dobbiamo esaminare il contesto dell’evento: occorre perciò figurarci Martin Lutero in profonda meditazione mentre espleta le sue funzioni intestinali, seduto su una tazza collegata ad una fogna, nell’istante in cui una colomba, raffigurazione cristiana dello Spirito Santo, si ferma al di sopra della sua testa benedicendo l’attività sottostante.
.
.
Dato per scontato da parte dei suoi studiosi ed estimatori che proprio così si svolsero i fatti, il funzionale arnese fu cercato per centinaia d’anni, come sopra detto, fino al fausto giorni in cui, nell’estate del 2004, tornò alla luce durante alcuni lavori di ristrutturazione nel giardino della sua casa di Wittenberg. La scoperta eccitò a tal punto l’animo di archeologi, storici e appassionati studiosi del Riformatore che rimbalzò sulle testate giornalistiche di tutto il mondo.
“Questa è una scoperta grandiosa – affermò trionfante Stefan Rhein, direttore della Luther Memorial Foundation – Qui è dove è nata la Riforma.”
Tenne poi a precisare che il gabinetto, in quanto costruito con blocchi di pietra, era molto evoluto per la sua epoca e che, insolitamente, aveva una seduta di 30 centimetri quadrati, dotata di un buco che attraverso uno scarico primitivo lo collegava ad un sottostante pozzo nero.
Invece il dottor Martin Treu, teologo ed esperto di Lutero, residente a Wittenberg, commentò l’avvenimento alla BBC News Online ponendo un grave e angoscioso problema, che riportiamo:
“Lutero ha lasciato un catalogo dettagliato della sua battaglia contro la costipazione intestinale ma, nonostante questa ricchezza di informazioni, alcuni dettagli chiave rimangono oscuri, cioé quali succedanei potrebbe aver utilizzato il grande riformatore al posto della moderna carta igienica. Infatti la carta del tempo sarebbe stata troppo costosa e troppo rigida per lo scopo.”
Un dilemma che in effetti anche a noi sembra centrale al luteranesimo, ma essendo passati molti anni da quando lo scrupoloso Dott. Treu si pose il quesito, può darsi che nel frattempo, con grande soddisfazione generale, l’abbia risolto.
Durante gli scavi si scoprì anche la presenza “di un sistema di riscaldamento a pavimento, che presumibilmente diede a Lutero un po’ più di conforto durante le ore spese in contemplazione”. Quindi, comodamente seduto e riscaldato, il fondatore del protestantesimo poteva trascorrere ore a contemplare le verità di Dio, seppur non sappiamo se ciò facesse da solo o anche tenendo concione, in quanto la stanza in cui era collocato il suo trono aveva una dimensione di circa trenta metri quadrati.
.
FONTI: http://www.smh.com.au/articles/2004/10/22/1098316865171.html