Mar 01 2025

RUDOLF STEINER. OPERARE COSCIENTEMENTE IN ACCORDO CON IL PROPRIO POPOLO!

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Scrive Rudolf Steiner nella sua prima opera (Gli scritti scientifici di Goethe, O.O. 1) :

“L’essere umano non appartiene solo a se stesso ma appartiene a due complessi superiori. Innanzitutto, è membro del suo popolo al quale è unito da usi e costumi, cultura, linguaggio e modi di vedere comuni. Inoltre l’uomo è anche cittadino della storia, singolo membro del grande processo storico dell’evoluzione umana. Attraverso questa sua duplice appartenenza a un tutto, il suo libero agire sembra essere limitato.

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Ciò che egli fa non sembra essere soltanto un’ emanazione del suo proprio io individuale; egli appare condizionato dai fattori che ha in comune con il suo popolo; la sua individualità sembra essere annullata dal carattere etnico. Sono io proprio libero se le mie azioni possono essere spiegate non solo mediante la mia propria natura ma in misura considerevole anche mediante la natura del mio popolo? Non agisco io, di conseguenza, in una determinata maniera perché la natura mi ha reso membro di questa particolare comunità etnica?

La stessa domanda si può porre per quanto riguarda l’ altra appartenenza. La storia mi assegna un posto per svolgervi il mio operare. Io sono dipendente dall’epoca culturale in cui sono nato; sono figlio del mio tempo. Ma se si considera l’ uomo al tempo stesso sia come un essere conoscente che come un essere agente, allora tale contraddizione viene risolta. Attraverso la sue capacità conoscitive, l’uomo penetra il carattere della propria individualità etnica ; gli diventa chiaro dove si stiano dirigendo i propri compatrioti. Supera ciò che sembra determinarlo, e lo accoglie in sé come una rappresentazione che ha pienamente riconosciuta; diventa quindi individuale in lui e assume interamente il carattere personale che è proprio dell’ azione libera. La situazione è la stessa riguardo all’evoluzione storica entro la quale l’ uomo vive. Egli si eleva alla conoscenza delle idee direttive, delle forze etiche che vi regnano; allora esse non agiscono più su di lui come impulsi coercitivi, ma diventano piuttosto in lui forze individuali . L’essere umano deve infatti elevarsi con il proprio sforzo al punto che egli non sia più condotto , ma che conduca se stesso. Non deve lasciarsi guidare ciecamente dalle proprie caratteristiche etniche, ma deve piuttosto innalzarsi alla conoscenza di esse così da poter operare coscientemente in accordo con il suo popolo. Non deve lasciarsi trasportare dal progresso della civiltà, ma deve piuttosto fare delle idee del suo tempo le proprie idee. Affinché possa farlo, è necessario soprattutto che egli comprenda il suo tempo. Allora egli adempirà in libertà la sua missione, mettendosi al posto giusto per parteciparvi con il proprio lavoro. Qui le scienze spirituali (storia, storia della cultura, della letteratura, e così via) devono inserirsi quali intermediarie. Nelle scienze spirituali l’ uomo ha a che fare con le proprie creazioni, con le opere della cultura, della letteratura, dell’arte, ecc. Lo spirituale viene afferrato dallo spirito umano. E lo scopo unico delle scienze spirituali non dovrebbe essere altro che quello di far riconoscere all’uomo dove il destino lo ha collocato; egli deve riconoscere ciò che è già stato compiuto, e ciò che spetta a lui compiere. Attraverso le scienze spirituali egli deve trovare il punto giusto per partecipare con la propria personalità al lavoro del mondo. L’ uomo deve conoscere il mondo spirituale e determinare la propria partecipazione ad esso secondo tale conoscenza.

Nell’ introduzione al primo volume della sua opera Figure del Passato Tedesco [Lipsia, 1859] , Gustav Freytag dice: “tutte le grandi produzioni generate dalla forza di un popolo, religione vita, costumi, diritto, forme statali, non sono più per noi il risultato di singoli individui, ma sono le creazioni organiche di una vita elevata che in ogni epoca giunge a manifestazione soltanto attraverso l’individuo, e in ogni epoca assomma in sé la spirituale degli individui in una possente sintesi […] Così, senza dire nulla di mistico, è lecito parlare di un’anima del popolo. Tuttavia la vita del popolo non opera più consapevolmente, come le forze volitiva di un singolo uomo. Questi rappresenta l’elemento libero, razionale della storia; la potenza del popolo, invece, opera incessantemente, con l’oscura costrizione di una forza primordiale.” Se Freytag avesse investigato tale vita del popolo, avrebbe sicuramente scoperto che essa si dissolve nell’ azione di una somma di singoli individui che superano quell’ oscura costrizione , sollevando l’inconscio alla loro coscienza; e avrebbe visto come ciò che egli qualificava come oscura costrizione, parlando di un’ anima del popolo proceda invece dagli impulsi della volontà individuale, dall’azione libera dell’uomo.

Ma c’è un altro aspetto da considerare riguardo all’ azione dell’ uomo in seno al suo popolo. Ogni personalità rappresenta una potenza spirituale, una somma di forze che cercano la possibilità di operare .Quindi ognuno deve trovare il luogo dove il suo agire possa inserirsi nel modo più adeguato nel proprio organismo etnico. Non deve essere lasciato al caso che egli trovi questo luogo. La costituzione dello Stato non ha altro scopo se non quello di provvedere affinchè ognuno trovi un ambiente adeguato per la propria azione . Lo Stato è la forma in cui l’organismo di un popolo si estrinseca. L’etnografia e la scienza politica devono trovare il modo migliore in cui la singola personalità possa farsi valere adeguatamente all’interno dello Stato. La costituzione deve scaturire dall’essenza più intima di un popolo. Il carattere del popolo, espresso in singoli articoli, rappresenta la migliore costituzione per uno Stato. Uno statista non può imporre una costituzione a un popolo. L’ uomo di Stato non può imporre al popolo una costituzione. Il capo di un popolo deve investigare le peculiarità profonde del suo popolo e, attraverso una costituzione, dare alle sue tendenze latenti una direzione adeguata, ovvero una direzione che corrisponda a tali tendenze. Può accadere che la maggioranza del popolo voglia dirigersi verso vie contrarie alla sua stessa natura. Goethe ritiene che in questo caso l’ uomo di Stato debba lasciarsi guidare dalla natura propria del popolo e non dalle pretese casuali della maggioranza, difendendo così l’ anima del popolo contro il popolo stesso”.

Si tratta di concetti molto importanti, che dovrebbero essere attentamente meditati sia per acquisire chiarezza in merito ad alcuni importanti fenomeni storici del XX secolo, sia per comprendere pienamente gli eventi storici att uali.

Fonte da Facebook : La scienza dello spirito 

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