Gen 21 2025

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Don Rino Breoni

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Don Rino Breoni ha collaborato al periodico VERONA IN, chiuso lo scorso anno dopo 20 anni di vita. Don Rino volle raccogliere gli articoli pubblicati in un libriccino dal titolo “Adagio… non troppo” di cui mi affidò una breve presentazione. Ricordo che dopo averla letta mi chiamò al telefono dicendomi «Te m’é propio centrà!» e questo fu per me motivo di grande soddisfazione perché ci tenevo molto a questo prete. Eccola quella presentazione:

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Gen 19 2025

I LIBRI SCOMPARSI DAL CANONE

Manoscritto dell’Archivio capitolare di Vercelli (IX secolo) che raffigura il Concilio di Nicea, presieduto da Costantino che condanna gli eretici ariani.

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Costantino  “ripudiò” la prima moglie Minervina e non si sa che fine abbia fatto.  Uccise suo figlio Crispo  e bollì la seconda moglie Fausta nell’olio, o cotta nel bagno turco, non è ancora stato chiarito.

Costantino fu informato dai Sacerdoti del suo tempo che non c’era perdono per i suoi crimini.

Costantino cercò una soluzione  per uscirne.

“Intorno all’anno 325,Costantino, l’Imperatore Romano pagano, riunì i vescovi  della Cristianità a Nicea, in quello che fu considerato il primo Concilio della Chiesa:  è  l’atto di nascita   della  Chiesa Cattolica.

A Nicea, il concilio ecumenico prese  delle decisioni importanti come  condannare definitivamente Ario e l’arianesimo.

Si stabilì  il cosiddetto “Simbolo Niceno”, una formula di fede che, è ancora oggi il principale punto di riferimento dottrinale della Chiesa cattolica.

Il Concilio decretò il trionfo dell’homooùsion, cioè che il Padre e il Figlio sono della stessa sostanza e sono coeterni,  la formulazione finale di questo dogma si ritrova nel Credo niceno.

Si occupò e risolse   altre questioni    disciplinari e canoniche, una buona panoramica dei problemi e delle preoccupazioni pastorali della Chiesa all’inizio del IV secolo.

E così accadde che, dopo mesi di discussioni, il Concilio, talvolta con una maggioranza esigua nelle votazioni,  decise quali dei manoscritti fossero la “Parola di Dio” e quali no”, quelli  cioè che dovevano essere osservati e conservati validi ed  entrare nel canone. 

Ecco un elenco di alcuni dei  libri     non più inseriti nel canone.

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APOCRIFI DELL’ANTICO TESTAMENTO

. I Libri di Adamo ed Eva

La vita di Adamo ed Eva

L’Apocalisse di Mosè

Il Libro Slavo di Eva

Gli Scritti Attribuiti ad Enoch

Il Grande Libro Profetico di Enoch

Il Libro Perduto di Noè

L’Apocalisse di Baruch

La Visione del Paradiso

La Storia di Ahikar

L’Antica Versione Armena

Il Libro Antico Ritrovato

Il libro delle Guerre

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APOCRIFI DEL NUOVO TESTAMENTO

I Vangeli dell’Infanzia di Cristo

Il Protovangelo, o l’Originale Vangelo di Giacomo

Il Vangelo di Tommaso il Dubbioso

Il Vangelo dello Pseudo-Matteo

Il Vangelo Arabo dell’Infanzia

I Vangeli di Nicodemo

Il Vangelo Greco di Nicodemo

Un Vangelo Successivo

Lo Strazio dell’Inferno

Gli Atti di Pilato

Le Lettere di Pilato

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LIBRI   MENZIONATI NELLA  BIBBIA, MA OGGI PERDUTI.

Anche alcuni brani della Vulgata sono “scomparsi”. Non sono presenti nelle versioni moderne e neppure nelle cosiddette “versioni originali” di cui oggi disponiamo.

13 passi  della Bibbia ufficialmente scomparsi 
 
11 Antico Testamento e 2 Nuovo Testamento
  
 I BRANII TESTI
 1-Numeri 21,14 Per questo si dice nel libro delle Guerre
 2)-Giosuè 10,13 + 2Samuele 1,18Non è forse scritto nel libro del Giusto:
 3- 1Re 11,41sono descritte nel libro della gesta di Salomone
 4)-1-Cronache 29,29descritte nei libri del veggente Samuele,
 5)-1-Cronache 29,29nel libro del profeta Natan
 6-1-Cronache 29,29 + 2Cronache 9,29e nel libro del veggente Gad
 7)-2-Cronache 9,29descritte… nelle visioni del veggente Iedò
 8)-2-Cronache 9,29descritte… nella profezia di Achia
 9)-2-Cronache 12,15descritte negli atti del profeta Semaia
10)-2-Cronache 20,34sono descritte negli atti di Ieu
11)-2-Cronache 33,19sono descritte negli atti di Cozai
  
12)-1-Corinzi 5,,9Vi ho scritto nella lettera precedente
13)-Colossesi 4,16anche voi leggete quella inviata ai Laodicesi

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Fonte: : Canone della Bibbia

Link: https://it.cathopedia.org/wiki/Canone_della_Bibbia#:~:text=Tra%20i%20vari%20canoni%20cristiani%20le%20distinzioni%20sono%20limitate%20ai,%2C%20Marco%2C%20Luca%2C%20Giovanni.


Gen 17 2025

UN ALBERO DI 42000 ANNI FA

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Un albero sepolto per 42.000 anni ha offerto agli scienziati una visione senza precedenti del campo magnetico terrestre durante un evento di quasi inversione.

L’antico albero, dissotterrato durante l’espansione dell’impianto geotermico a Ngāwhā, misura 65 piedi di lunghezza e 8 piedi di diametro.

La datazione al radiocarbonio rivela che è vissuto tra 41.000 e 42.500 anni fa, durante un periodo noto come Escursione di Laschamp, quando i poli magnetici della Terra vacillarono ma non si invertirono completamente.

Gli anelli di crescita del kauri hanno preservato una cronologia dettagliata di questo sconvolgimento magnetico, offrendo spunti su come i cambiamenti nel campo magnetico terrestre influenzano il pianeta.

Durante tali eventi, il campo magnetico indebolito consente un aumento delle radiazioni cosmiche, ponendo rischi per la vita e la tecnologia moderna.

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Gen 14 2025

UN UOMO SAGGIO UNA VOLTA DISSE…

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 14:00

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1- Non chiamare qualcuno più di due volte di seguito. Se non risponde, probabilmente ha qualcosa di importante da fare.

2- Restituisci i soldi che hai preso in prestito prima ancora che la persona se ne ricordi o li richieda. Questo dimostra integrità e rispetto. Lo stesso vale per ombrelli, penne e contenitori per il pranzo.

3- Non ordinare mai il piatto più costoso quando qualcuno ti offre un pranzo o una cena.

4- Non fare domande imbarazzanti come “Non sei ancora sposato?” o “Non hai figli?” o “Perché non hai comprato una casa?” o “Perché non hai una macchina?” Non sono affari tuoi.

5- Apri sempre la porta a chi arriva dietro di te, indipendentemente dal fatto che sia un uomo o una donna, più grande o più giovane. Trattare bene gli altri in pubblico non ti sminuisce.

6- Se prendi un taxi con un amico e lui paga questa volta, cerca di pagare tu la prossima.

7- Rispetta le opinioni diverse dalle tue. Ricorda che ciò che per te è un 6, per qualcun altro può sembrare un 9. E un secondo punto di vista è sempre utile.

8- Non interrompere mai chi sta parlando. Ascolta fino alla fine, poi esprimi il tuo pensiero.

9- Se scherzi con qualcuno e lui/lei non sembra divertirsi, smetti e non rifarlo. Questo dimostra rispetto e sensibilità.

10- Di’ sempre “grazie” quando qualcuno ti aiuta.

11- Fai complimenti in pubblico, critica in privato.

12- Non c’è quasi mai motivo di commentare il peso di qualcuno. Limìtati a dire: “Stai benissimo”. Se vogliono parlare di perdere peso, lo faranno loro.

13- Quando qualcuno ti mostra una foto sul telefono, non scorrere a destra o a sinistra. Non sai mai cosa potrebbe esserci dopo.

14- Se un collega ti dice che ha un appuntamento dal medico, non chiedere il motivo. Di’ semplicemente: “Spero vada tutto bene”. Non metterlo nella posizione scomoda di dover spiegare la sua salute personale.

15- Tratta chi fa le pulizie con lo stesso rispetto che riservi a un amministratore delegato. Nessuno sarà colpito dalla tua maleducazione verso chi ha un ruolo inferiore, ma tutti noteranno se li tratti con rispetto.

16- Se qualcuno ti parla, guardare il telefono è segno di maleducazione.

17- Non dare mai consigli non richiesti.

18- Quando rivedi qualcuno dopo tanto tempo, evita di chiedere l’età o quanto guadagna, a meno che non sia lui a parlarne.

19- Fatti gli affari tuoi, a meno che la questione non ti riguardi direttamente. Resta fuori dalle situazioni che non ti competono.

20- Togliti gli occhiali da sole quando parli con qualcuno per strada. È un segno di rispetto e il contatto visivo è importante quanto le parole.

21- Non parlare delle tue ricchezze in presenza di chi ha poco. Allo stesso modo, non parlare dei tuoi figli davanti a chi non può averne.

22-  Grazie per aver  ascoltato 

23- Grazie per questo messaggio  L’apprezzamento è il modo più semplice per ottenere ciò che non hai ancora.


Gen 12 2025

IL PANDORO : LA STORIA DEL NOSTRO DOLCE NATALIZIO SIMBOLO DELLA VERONESITÀ.

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Il pandoro è un tipico dolce veronese che viene consumato soprattutto durante le festività natalizie, gran sostituto del “milanese” panettone. 

È uno dei dolci natalizi più tipici in Italia. Deriva dal nome in lingua veneta“pan de oro” e veniva servito sulle tavole dei ricchi veneziani insieme al nadalin.  Le origini della ricetta sono da ricercare ai tempi dell’antica Roma, e se ne fa menzione in uno scritto minore che risale al primo secolo d.C., ai tempi di Plinio il Vecchio, che secondo Michela Becchi cita un cuoco di nome Vergilius Stephanus Senex, che preparò un “panis” con fiori di farina, burro e olio., anche se secondo molti le prime tracce del pandoro risalgono al 1500 nel periodo della Repubblica Veneziana. C’è però chi è convinto che sia l’evoluzione di altri dolci, come il Nadalin, un dessert a forma di stella, oppure il Pane di Vienna, simile ad una brioche.

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Gen 10 2025

LA BELLEZZA È LO SPLENDORE DEL VERO

Category: Pensieri e parolegiorgio @ 21:17

Dipinto di Paul Seignac

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“Sii umile, perché sei fatto di terra… 

Sii nobile, perché sei fatto di stelle.” 

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(Antico proverbio serbo)


Gen 09 2025

NEGLI ANNI TRENTA, C’ERANO ALTRETTANTI NAZIONAL SOCIALISTI 

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:27

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Nazionale inglese fare il saluto romano insieme a quella tedesca prima di una partita nel 1938.

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Negli anni Trenta, c’erano altrettanti Nazional Socialisti in Gran Bretagna e USA che in Germania.
 
 I partiti apertamente nazisti godevano di ampio supporto popolare, in questa foto ad esempio vediamo la nazionale inglese fare il saluto romano insieme a quella tedesca prima di una partita nel 1938.
 
 La Seconda Guerra Mondiale non fu una guerra fra i popoli di Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti, fu una guerra causata da entità esterne a questi paesi che non potevano tollerare la rottura della Germania dal sistema finanziario internazionale, esattamente come successo con la Libia ed altre nazioni.
 
  UNIIA


Gen 08 2025

NON È AFFATTO TUTTO BELLO E BUONO, CIÒ CHE È POVERO.

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Autore

Ariel Levi Di Gualdo

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Cosma Urgu il Padre della dottrina sociale della Chiesa è stato un Pontefice proveniente da una famiglia dell’antica e ricca aristocrazia, Leone XIII. 

Gesù Cristo non ha vissuto da povero, non ha mangiato da povero, non ha vestito da povero e non è stato neppure sepolto da povero. 

Le assicuro che si può andare in Paradiso anche con il Mercedes XL e un reddito annuo dichiarato di un milione di euro; chi ha soldi non li ha perché li ha rubati, ma semmai perché se li è saputi guadagnare, semmai lavorando molto duramente. 

L’italiano in particolare è molto bravo a dire che “Tizio ha avuto fortuna” perché ammettere “Tizio è stato bravo, creativo e ottimo lavoratore” è cosa che gli brucia, meglio dare merito alla fortuna. Infine, come pastore in cura d’anime, le assicuro, per esperienza, che le persone più cattive e persino malvagie che ho conosciuto non erano dei ricchi ma dei poveri, non pochi dei quali affetti da forme di gelosia e invidia che li portava a provare piacere quando riuscivano a fare del male agli altri. 

Così come ho conosciuto persone ricche che nel totale nascondimento si adoperavano a fare opere di bene a bisognosi che poi non sapevano neppure chi ringraziare, perché non volevano si sapesse da dove giungevano gli aiuti. Io stesso sono stato usato più volte da dei benefattori per far avere ad alcune famiglie meritevoli aiuti economici per sostenere gli studi dei figli, senza sapere chi li aiutava. 

La povertà non è un valore, né una condizione che rende buoni e che fa meritare il Paradiso, anzi semmai, spesso, la povertà rende proprio cattivi. 

La povertà è una condizione dalla quale si deve cercare di far uscire l’essere umano, senza dimenticare che molti sono poveri perché, pur avendo avuto dalla vita varie possibilità, non sono stati però capaci a gestire il lavoro, il danaro e le proprie famiglie. 

Esempio: quante persone dedite a vari commerci si sono trovate sul lastrico perché non erano in grado di capire che i primi soldi che entrano sono per gli stipendi dei dipendenti, per il pagamento dei rifornitori e per il pagamento delle tasse? 

Quanti si sono trovati col culo per terra perché incapaci a gestire il danaro, perché andavano a comprarsi un’auto di lusso lasciando i dipendenti senza stipendio e i rifornitori da pagare? 

No, non è affatto tutto bello e buono, ciò che è povero.

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Fonte: srs di Ariel Levi Di Gualdo 


Gen 05 2025

E IL CALIFFO DISSE: «BRUCIATE LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA»

Category: Cultura e dintorni,Islam,Monolandia,Storia e dintornigiorgio @ 19:27

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L’Islam ebbe una grande cultura solo quando i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e ad Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco. Da allora l’atteggiamento dell’Islam verso la cultura è sempre rimasto quello del famoso Califfo che, quando gli chiesero cosa dovevano fare della grande biblioteca di Alessandria, da lui conquistata, rispose: «Se tutti quei libri dicono ciò che dice il Corano, sono inutili. Se dicono cose diverse, sono dannosi. Nell’un caso e nell’altro, meglio bruciarli». Si dirà: «Altri tempi». No, Khomeini pensa e parla come quel Califfo. L’Islam è una religione di analfabeti, in cui la cultura è monopolio degli Ulema, che sanno solo di Corano e passano la vita a indagarne i misteri (che non ci sono). I musulmani colti sono quelli che escono dalle nostre università. 
 
  4 luglio 1980.Indro Montanelli  Da «Caro lettore», Rizzoli

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Dic 31 2024

LE ORIGINI LEGGENDARIE   DEL BURQA!!!

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Rilievo raffigurante donne arabe coperte dal velo integrale in epoca abbondantemente precedente la comparsa dell’Islam. Palmira, Siria, Tempio di Baal (I secolo)Bassorilievo raffigurante un gruppo di donne arabe, forse in processione, che indossano il velo integrale.

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Benché rintrodotto in Afghanistan nel 20esimo secolo durante il regno di Habibulla (1901-1919),  sarebbe bene ricordare alcune rimembranze più o meno storiche e sapendo queste  le portatrici di burqa attuali si vestirebbero di sicuro in modo diverso.

Il burqa viene dal culto della dea  ASTARTÉ, nella Mesopotamia antica.

PER ONORARE LA DEA DELL’AMORE FISICO, tutte le donne senza eccezione dovevano prostituirsi una volta l’anno nei boschi sacri che circondavano i templi della dea.

Per non essere riconosciute, le donne dell’alta società presero l’abitudine di coprirsi  completamente.

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E non dimentichiamo  questo: MUSTAFA KEMAL, ATATÜRk. alias KEMALISTA, primo presidente della Turchia moderna, dal 1923 al 1938, aveva trovato il  giusto trucco per chiudere la bocca  agli integralisti dell’epoca.

Aveva messo fine al porto del  burka  facendo una legge molto semplice: 

 con effetto immediato, tutte le donne turche avevano il diritto di vestirsi come loro desideravano.

Tuttavia, TUTTE LE PROSTITUTE DOVEVANO INDOSSARE IL BURKA.

Il giorno dopo non si è più visto  un burqa in Turchia.

La legge è ancora in vigore! 


Dic 28 2024

A ROMA LA RAPPRESENTAZIONE PIÙ ANTICA DELLA NATIVITÀ 

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Nelle catacombe di Priscilla, oltre la prima rappresentazione nella storia della Natività anche quella dell’Adorazione dei Magi.

La più antica rappresentazione della nascita di Cristo si trova in Italia, e precisamente a Roma: risale al III secolo ed è conservata nelle catacombe di Priscilla, lungo la via Salaria.

Si tratta di uno dei cimiteri paleocristiani più grandi ed importanti, con circa 13 chilometri di gallerie sotterranee e una enorme quantità di reperti preziosissimi, dagli affreschi ancora perfettamente conservati ai marmi e alle statue che ornavano le decine di sarcofagi rinvenuti a metà Ottocento. Le catacombe, che prendono il loro nome dalla nobildonna che donò il terreno nel quale vennero scavate a partire dal II secolo, ospitano anche le spoglie di sette papi fra cui Celestino I e Liberio.

Sul soffitto di una delle nicchie è ancora ben visibile uno stucco che raffigura Maria che tiene in braccio Gesù, con accanto un profeta che le indica una stella, simbolo, secondo l’Antico Testamento, della venuta di Cristo in terra.

A rafforzare però l’idea che il tema della nascita di Gesù fosse già fortemente sentito dalle prime comunità cristiane a Roma è la presenza di un altro dipinto che sembrerebbe essere ancora più antico.

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Adorazione dei Magi nelle Catacombe di Priscilla a Roma

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Nella cosiddetta “Cappella Greca” sono immortalate numerose altre scene tratte da Antico e Nuovo Testamento, fra cui l’arrivo dei re Magi al cospetto del nascituro:si parla, in questo caso, di “Adorazione” e non di Natività.

Fonte: Associazione italiana amici del presepe


Dic 25 2024

IL GABINETTO DI MARTIN LUTERO

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Le infermità dei personaggi storici generalmente restano sempre custodite nel ristretto ambito dei famigliari e dei collaboratori più prossimi, perciò stupisce sapere che Martin Lutero, del suo problema di “evacuazione”, non solo non ne facesse mistero ma addirittura ne parlasse apertamente quasi fosse un vanto. Egli soffriva della stessa infermità di Napoleone ma a differenza di quello, che era obbligato all’azione, svolgendo lui un’attività eminentemente intellettuale risolse il problema trascorrendo gran parte della sua giornata seduto su quello che i tedeschi chiamano Klo, trasformandolo nel suo scrittoio, pensatoio e trono.

L’originalità di mente del Riformatore raggiunse tali vette da far sì che ciò che chiunque avrebbe tenuto discretamente occultato come un accidente da ascrivere alla decenza della sfera privata, in lui si trasformò in argomento di conversazioni conviviali e di pubblico dominio. A tal punto quel gabinetto svolgeva un ruolo determinante nelle sue attività giornaliere e di pensiero che per quattrocentocinquant’anni i suoi studiosi hanno cercato di scoprire dove fosse finito quell’arredo talmente fondamentale da fargli affermare in due discorsi dopo cena  che il protestantesimo era nato nella fogna: “Lo Spirito Santo mi ha ispirato questa riforma quando ero sulla cloaca.” . 

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Dic 25 2024

POI ESISTONO LE COPERTE INFETTATE DI VAIOLO DATE AGLI INDIANI

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Spesso salta fuori la storia delle coperte infettate con il vaiolo date dai coloni agli indiani.

Mi è sempre sembrata una logica strampalata: come potevano fare ad infettare le coperte con il vaiolo? Da malati che guarda caso erano a disposizione lì vicino? In un biolaboratorio classe 4 con tute antivirus e respiratori? 

Non sarebbe stato più facile sparargli, a quegli indiani?

Il tutto risale ad un singolo libro scritto da Ward L. Churchill, della University of Colorado.

Peccato che il professore sia stato accusato di frode accademica, e di aver distorto gli eventi dell’outbreak di vaiolo che si verificò fra gli indiani del Nord Dakota.

Il libro “A Little Matter of Genocide” ed è l’unico documento che parla di questo contagio la cui storia è diventata poi una leggenda metropolitana dura a morire.

La realtà fu molto più semplice. A monte di dove viveva la tribù venivano trattate pellicce con l’arsenico, ed i residui venivano riversati nel fiume dove a valle l’acqua veniva prelevata,usta e bevuta poi dagli indiani.

I sintomi dall’intossicazione di arsenico sono quasi gli stessi del vaiolo, con dolori muscolari, vomito, diarrea e vistose lEsioni cutanee.

L’arsenico è stato poi utilizzato ampiamente anche in Europa e nel resto degli USA, dove “casualmente” si sono sviluppati focolai di “vaiolo”.


Dic 24 2024

SEGRETO DI UNA BUONA VECCHIAIA

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Ci sono cinque cose vecchie che sono buone:

Persone sagge e anziane.

I vecchi amici per parlare.

La vecchia legna per riscaldarsi.

I vini invecchiati da bere.

I libri antichi da leggere.

(Émile A. Faguet)

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La vecchiaia non è altro che un patto onorevole con la solitudine.

(Gabriel García Márquez)

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Invecchiare è come scalare una grande montagna: man mano che si sale, le forze diminuiscono, ma lo sguardo diventa più libero, la visione più ampia e più serena.

(Ingmar Bergman)

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I primi quarant’anni di vita ci danno il testo; i successivi trenta, il commento.

(Arthur Schopenhauer)

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I vecchi non si fidano dei giovani perché anche loro sono stati giovani.

(William Shakespeare)

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I giovani conoscono le regole, ma i vecchi conoscono le eccezioni.

(Oliver Wendell Holmes)

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Nella nostra gioventù impariamo; nella vecchiaia capiamo.

(Marie von Ebner-Eschenbach)

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La maturità di un uomo si misura nel ritrovare la serenità che provava giocando da bambino.

(Friedrich Nietzsche)

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Un anziano non può fare ciò che fa un giovane, ma può farlo meglio.

(Cicerone)

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Ci vogliono due anni per imparare a parlare e sessanta per imparare a tacere.

(Ernest Hemingway)

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Gli alberi più antichi danno i frutti più dolci.

(Proverbio tedesco)

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Se nella tua famiglia non hai un anziano, adottane uno.

(Proverbio cinese)

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La vecchiaia toglie ciò che crediamo e ci dona ciò che meritiamo.

(Proverbio cinese)


Dic 22 2024

VI AUGURO DI ESSERE ERETICI.

Category: Chiesa Cattolica,Pensieri e parolegiorgio @ 16:04

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– Vi auguro di essere eretici.

Eresia viene dal greco e vuol dire scelta. 

Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità. 

E allora io ve lo auguro di cuore questo coraggio dell’eresia. 

Vi auguro l’eresia dei fatti prima che delle parole, l’eresia che sta nell’etica prima che nei discorsi. 

Vi auguro l’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità e dell’impegno. 

Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri. Chi impegna la propria libertà per chi ancora libero non è. 

Eretico è chi non si accontenta dei saperi di seconda mano, chi studia, chi approfondisce, chi si mette in gioco in quello che fa. 

Eretico è chi si ribella al sonno delle coscienze, chi non si rassegna alle ingiustizie. 

Chi non pensa che la povertà sia una fatalità. 

Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza.

Chi crede che solo nel noi, l’io possa trovare una realizzazione.

Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio.

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Don Luigi Ciotti


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