Diego Fusaro
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Odio la resilienza. E voi?
La resilienza e la qualità dello schiavo ideale, opporta tutto senza mai ribellarsi.
Che cade e si rialza sempre di nuovo, senza mai mettere in discussione cio che lo fa cadere a terra
Apr 17 2023
Diego Fusaro
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Odio la resilienza. E voi?
La resilienza e la qualità dello schiavo ideale, opporta tutto senza mai ribellarsi.
Che cade e si rialza sempre di nuovo, senza mai mettere in discussione cio che lo fa cadere a terra
Apr 13 2023
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50 anni fa, il 29 marzo 1973, le truppe americane, dopo aver subito una sconfitta, evacuarono da Saigon.
La guerra del Vietnam è durata 11 anni e ha causato la morte di circa 2 milioni di civili, più di un milione di militari vietnamiti e circa 60.000 soldati americani.
Sul Vietnam furono sganciate 7 milioni di tonnellate di bombe e furono versati 80 milioni di litri di sostanze velenose.
Ma non volevo scrivere di questo.
Nella foto, un accendino di un soldato americano durante la guerra del Vietnam.
L’iscrizione recita: “Noi, i riluttanti, guidati dagli incompetenti per uccidere gli sfortunati, moriamo per gli ingrati”.
Queste parole trasmettono bene l’essenza di quella guerra attraverso gli occhi di un soldato. L’essenza di molte guerre.
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Per ricordare che siamo alleati con i peggiori guerrafondai di tutti i tempi!
Apr 12 2023
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Un giorno, NOVAX, sarà il migliore complimento che si possa fare a qualcuno: sinonimo di coraggio, intelligenza e spirito critico
Apr 11 2023
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L’arresto del Barone Luisi del Rothschild. Molti storici sostengono che questa sia stata la vera causa che portò alla Seconda Guerra Mondiale, insieme alla nazionalizzazione delle banche.
Figlio di Albert Salomon Anselm von Rothschild e Bettina Caroline de Rothschild (1858-1892), possedeva uno spettacolare palazzo a Vienna, il palazzo Nathaniel Rothschild, che ospitava una squisita collezione d’arte e oggetti d’antiquariato.
Dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazista (Anschluss), avvenuta il 12 marzo 1938, fu arrestato all’Aeroporto di Aspern[1] e preso in custodia dai nazisti perché era un illustre membro dell’oligarchia ebraica. Fu rilasciato solo dopo lunghe trattative tra la famiglia e i nazisti e dietro il pagamento di 21 milioni di dollari, che si ritiene sia stato il più grande pagamento di un riscatto per la liberazione di una persona nella storia.[2]
Continua a leggere”LA VERA CAUSA DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. “
Apr 10 2023
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Immaginate vincere la guerra più sanguinosa della storia dell’umanità, contro un nemico talmente disumano che anche usarne i simboli è diventato illegale.
Se foste stati i vincitori, avreste messo i capi del regime nemico a capo della vostra organizzazione militare?
Quelli della foto sono tutti gli ufficiali nazisti a capo della NATO. Avete letto bene…
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Adolf Heusinger, capo di stato maggiore di Hitler, divenne presidente del Comitato militare della NATO nel 1961-1964.
Hans Speidel, Comandante della NATO per l’Europa Centrale (CCE) 1957-1963.
Johann Steinhof, presidente del Comitato militare della NATO, 1971-1974
Johann von Kleimansegg – Comandante della NATO per l’Europa Centrale, 1967-1968
Ernst Ferber – Comandante della NATO per l’Europa Centrale 1973-1975
Carl Schnel – Comandante della NATO per l’Europa Centrale 1975-1977.
Franz Josef Schulze – Comandante della NATO per l’Europa Centrale 1977-1979.
Ferdinand von Senger und Etterlin – Comandante della NATO per l’Europa Centrale 1979-1983.
Feb 14 2023
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“La Corte, in buona sostanza, legittima la pratica del sacrificio umano laddove ha ritenuto possibile che il legislatore, discrezionalmente, possa pretendere dall’intera popolazione – e non solo dai sanitari – di sacrificare la propria salute e la propria vita per “solidarietà sociale”, per soddisfare una etica politica che di sanitario ha ben poco e che porterebbe una parte di cittadini, più o meno cospicua in una misura o percentuale, ad essere accantonati e destinati al sacrificio massimo nel nome di un beneficio collettivo.”
Feb 09 2023
RICCARDO BERTANI PARLA 112 LINGUE, HA SOLO LA LICENZA ELEMENTARE, 93 ANNI E VIVE IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA, COLTIVANDO LA TERRA ED ALLEVANDO ANIMALI.
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Riccardo Bertani, dopo le elementari ha studiato da autodidatta idiomi dimenticati: dal mongolo alle lingue siberiane, pubblicando oltre 1000 volumi. La sua casa è diventata un Fondo e lui invita gli appassionati di lingue scomparse ad andarlo a trovare.
Ribelle fino in fondo, il contadino poliglotta si prepara col sorriso ad andare “verso l’infinito”.
A Caprara, piccola frazione di Reggio Emilia fra campi brinati e torpido silenzio, la porta della prima casa di via della Rimondella è sempre aperta. Fuori c’è un cartello: “Fondo librario documentario Riccardo Bertani”. Porta il nome di chi in quella cascina ha sempre vissuto, chiuso in una stanza piena di libri e agende delle banche. Lì, Bertani, in 70 anni di studi e traduzioni ha scritto e realizzato più di 1000 volumi, arrivando a conoscere da autodidatta oltre 100 lingue.
Continua a leggere”RICCARDO BERTANI PARLA 112 LINGUE, HA SOLO LA LICENZA ELEMENTARE”
Feb 05 2023
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IL VENETO prima dell’arrivo dei “liberatori” italiani: C’e un unico territorio che, quando viene annesso, ha il suo bravo bilancio in attivo: I VENETO…il cui bilancio, presentando un’entrata di circa 79 milioni di lire ed un’ uscita di circa 54, ci dava un avanzo di 25 milioni”
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Tratto da Ruggiero Bonghi “Storia della finanza italiana dal 1864 al 1868. Lettere di Ruggiero Bonghi al commendatore Giuseppe Saracco senatore del Regno” pag 103-Firenze 1868
citato in:
Bozzini F. “L’arciprete e il cavaliere” – pagina 183 – Roma 1985
Beggiato E. – “La grande truffa” – pagina 59
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N.B. Ruggiero Bonghi (Napoli 1826-1895) fu parlamentare dal 1860 al 1895 e ministro dell’istruzione pubblica.
Gen 28 2023
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Vue de la Testa Grigia
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Quando, nel 1941, emerse dall’unione migliaia di “studi botanici” che sulle Alpi “non aveva mai fatto tanto freddo come adesso”, nessuno in ambiente “universitario” si strappò le vesti, perché “il concetto” era già stato ampiamente sdoganato nel 1919 dall’ingegnere francese Paul Mougin, autore di una faraonica ricerca sui ghiacciai del Monte Bianco.
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Alla “presentazione ufficiale” dei risultati, l’ingegnere rispose alla domanda di un giornalettaio “ma perché non esiste alcuna informazione sui ghiacciai del Monte Bianco precedente la fine del ‘500?”, con un laconico “perché non esistevano”.
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Gen 27 2023
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In quest’ultimo periodo il tema dei grani antichi è molto dibattuto sui canali social, in modo non sempre obiettivo e/o documentato.
Si fa a gara per stabilire se una varietà può essere inserita nell’elenco di quelle appartenenti ai grani antichi o se la varietà x o y sia stata bombardata da raggi gamma, raggi x, etc.
La disinformazione è molto diffusa.
Ad oggi non esiste una definizione univoca ed accettata su cosa siano igraniantichi.
Nel giugno del 2018, a Bologna, ha avuto sede la Prima Conferenza Internazionale sui grani antichi, a pagamento (costo di partecipazione 400 €) organizzata da Kamut (?), Ifoam e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, partecipata da molti dei più grandi esperti mondiali del settore.
Dic 18 2022
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La spada entra nel collo di chi la affila.
Fa’ del bene a chi ti fa del bene.
Nessuno conosce la propria sorte, quando fa progetti per il giorno dopo.
Il monumento dell’uomo é la sua perfezione: chi ha cattivo carattere viene dimenticato.
Dio conosce il malvagio. Dio punisce le sue colpe fino all’ultima goccia di sangue.
Il nome di un eroe poggia sulle sue imprese: esso non può perire in questa terra per l’eternità.
Quando fallisce una scure d’oro intarsiata di bronzo, fallisce anche un randello fatto con il legno del bosco.
PROVERBI ANTICHI (III e II mill. a.C.)
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Non preoccuparti di ciò che non si è ancora avverato, ma neppure rallegrati per ciò che non è ancora accaduto.
LAMENTAZIONI DELL’OASITA ELOQUENTE (Medio Regno)
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Il buon carattere è il cielo dell’uomo.
INSEGNAMENTO PER MERIKARÊ (2050 a.C.)
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Abbi attenzione per la sala dei funzionari; vigila su tutto ciò che vi accade, poiché è su di essa che si basa l’ordine dell’intero paese. Non è dolce, no, amara è la funzione del visir; significa essere bronzo, quale quello che racchiude l’oro della casa del proprio padrone. Significa non inchinarsi ai principi e alle autorità e non procurarsi alcun seguace fra gente di alcun genere.
TESTO SEPOLCRALE DEL TARDO MEDJO REGNO
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Se sei uomo in posizione di dirigenza, sii paziente quando ascolti le parole di un postulante. Non respingerlo prima che si sia ripulito il corpo da ciò che voleva dirti. Non occorre che tutto ciò per cui ha supplicato accada, ma già essere ascoltati con attenzione rasserena il cuore.
INSEGNAMENTO DI PTAHHOTEP (ca. 2040 a.C.)
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Se sei giovane e hai preso moglie e hai una casa, pensa a come tua madre ti ha generato e allevato. Possa ella non biasimarti e non levare le mani a Dio, e Dio non prestare ascolto al suo grido.
INSEGNAMENTO DI ANY (ca. 1350 a.C.)
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Perfezionati al cospetto dei tuoi occhi, e bada che non sia un altro a perfezionarti.
INSEGNAMENTO DI GEDEFHOR (ca. 2650 a.C.)
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Ma il dissennato, che non dà retta, non può acquisire nulla per sé, poiché ritiene che la sapienza sia ignoranza e che l’utile sia nocivo; fa tutto a rovescio, cosicché viene biasimato ogni giorno; vive di ciò per cui si muore, e i crimini sono il suo pane… Non si bada alle sue azioni, poiché ogni giorno gli occorrono molte disgrazie.
INSEGNAMENTO DI PTAHHOTEP (ca. 2040 a. C.)
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Nov 24 2022
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Le Fave dei Morti sono un dolce tipico veneziano che affonda le proprie origini in un’antica tradizione: ha sostituito le fave arrostite che si mangiavano in passato in occasione della ricorrenza dei morti. Le autentiche fave dovevano essere confezionate con i soli pinoli perché le mandorle le rendevano più pesanti. Oggi, dato il costo dei pinoli, si preparano quasi esclusivamente con le mandorle.
Le Fave dei Morti veneziane si caratterizzano per essere di tre colori (marrone, pesca e panna). Ma perché questo dolce deve essere simile alle fave? Le fave erano considerate da Plinio un “incantesimo protettore”, il simbolo dei morti e della loro prosperità.
La tradizione di mangiare questo legume durante la “Festa dei morti” pare abbia origini molto antiche e, alcune fonti, le fanno risalire ad un’usanza da cui deriverebbe anche il nome “Calle della fava” a Venezia. Già nel VII – VI sec. a.C. nell’area del Mediterraneo le fave erano legate al mondo dei morti in quanto il fiore di questo legume è bianco ma macchiato al centro di nero (simbolo di morte). Inoltre, se le fave secche vengono lasciate nell’acqua, esse la tingono di colore rosso e ricordano quindi il sangue.
Anche con l’avvento del Cristianesimo, il legame tra le fave e i morti non venne scordato tanto che, fino ai tempi più recenti, era usanza mettere sul davanzale e sugli angoli delle strade ciotole colme di fave. Oggi la fava naturale è stata sostituita con le deliziose Fave dei Morti!
Qui proponiamo la ricetta considerata l’originale.
INGREDIENTI
• 400 g di pinoli
• 400 g di zucchero
• 6 albumi d’uovo
• vaniglia
• 2 bicchierini di liquore (rosolio bianco e alchermes)
• cioccolato grattugiato.
PREPARAZIONE
Tritare i pinoli e impastarli con lo zucchero, la vaniglia e gli albumi d’uovo sbattuti a neve soda. Dividere l’impasto in tre parti, per preparare le fave di tre colori: bianche con l’aggiunta del rosolio, rosa con l’alchermes, marrone mescolando il cioccolato grattugiato. Formare delle palline della grossezza di una noce, e disporle su carta oleata in una teglia. Farle cuocere nel forno tiepido per il tempo necessario.
Fonte: internet varie
Nov 20 2022
Bocca di lupo
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Quando un amico affronta un esame, una prova difficile, una partita decisiva, l’augurio più frequente è “In bocca al lupo“. Al quale una volta si rispondeva “Crepi” mentre adesso l’ignobile dittatura del politicamente ed ecologicamente corretto impone di rispondere “Viva il lupo”.
Bocca di lupo
Pochi sanno, però, che nell’augurio “in bocca al lupo“, i lupi non c’entrano per nulla, neppure di striscio. C’entrano invece, Venezia, la Serenissima, e le sue navi.
“In bocca al lupo”: augurio, non avvertimento
Dall’Accademia della Crusca alla Treccani, molti dizionari e molti repertori di “modi dire” si sono interessati all’augurio “in bocca al lupo“. E tutti riportano a profusione detti, in uso in mezzo mondo, che citano il lupo e l’ancestrale paura del predatore. Ma sono tutti modi dire in negativo: “andare in bocca al lupo”, “cascare in bocca al lupo”, “guarda che finisci in bocca al lupo” sono avvertimenti, non auguri. Invitano a fuggire un pericolo, non certo ad andarci incontro.
Perché “in bocca al lupo” è indubitabilmente un augurio. E non è, ovviamente, l’augurio di venir mangiato dai lupi. E’ un augurio marinaresco: non c’entra con i lupi, non c’entra con la montagna e le foreste, ma con il mare. Con un mare, in particolare: e cioè l’Adriatico. E con lo Stato che per secoli e secoli ha dominato questo mare, imponendo ai traffici commerciali norme, burocrazie e regole ferree. E questo stato fu la Serenissima.
Le norme della Serenissima
Venezia, lo sappiamo, ha dominato l’Adriatico. E ha legittimato questo potere affermando che, essendo Venezia nata sul mare, il mare era il suo territorio. Il mare, tutto: da Venezia in giù, su entrambe le sponde, fino alle bocche di Otranto. L’Adriatico tutto si chiamava allora Golfo di Venezia, e con questo nome è riportato nelle carte. E tutti i traffici che vi si svolgevano dovevano rispettare le norme imposte dalla Serenissima.
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Continua a leggere”IN BOCCA AL LUPO! … MA I LUPI NON C’ENTRANO PER NULLA. LE NAVI DI VENEZIA, SÌ…”
Nov 08 2022
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Quelle che vedete in foto sono “fornaci da cortile”. Si trattava di piccoli altiforni fatti costruire dal Partito in tutti i villaggi cinesi a partire dal 1958.
Il Grande Balzo in Avanti prevedeva che ogni villaggio producesse una certa quantità di acciaio. Obiettivo: superare la produzione inglese di acciaio.
Cosa andò storto?
Continua a leggere”LA CINA COMUNISTA FALLÌ ANCHE NEL SEMPLICE COMPITO DI PRODURRE ACCIAIO. “