Apr 28 2019

PERCHE’ IL 25 APRILE E’ UNA DATA CHE ANCORA DIVIDE

Category: Società e politica,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 12:27

 

 

di ROMANO BRACALINI

 

– Il 25 aprile doveva costituire un simbolo nazionale,un motivo di orgoglio collettivo,un riferimento forte e condiviso della nuova identità italiana, come il 4 di luglio negli Stati Uniti e il 14 luglio in Francia. Non c’è riuscito.Ogni anno i cortei organizzati dall’ANPI diventano un motivo di polemica e di divisione, come quelli che si annunciano giovedì.

 

Così, con tutti gli apparati della propaganda, e forse a causa di questi, il 25 aprile non è riuscito a diventare la festa nazionale che si voleva perché il suo carattere politico e di parte l’ha resa indigesta ed estranea a gran parte del Paese.

 

Nonostante le mistificazioni e le cifre gonfiate, la Resistenza fu un fenomeno minoritario e non influì sulle sorti della guerra. E tuttavia ho grande rispetto per quelli, pochi, che l’hanno fatta davvero, a confronto di quelli, molti, che dissero di averla fatta.

 

La Resistenza, inoltre, ha interessato solo la metà del paese, ovvero il Centro-Nord, dalla Toscana in su, quello stesso Centro-Nord che ha sempre rappresentato la modernità e il progresso e che darà la vittoria alla Repubblica nel 1946. Il Sud, come tutti i deboli, veniva al rimorchio.

 

Nel periodo clandestino i partigiani si aggiravano sulle centomila unità, forse meno; dopo la Liberazione divennero improvvisamente dai 600.000 ai 700.000, tutti in possesso di certificati più o meno autentici, più o meno compiacentemente rilasciati.

 

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Apr 27 2019

«IO, DISARMATO E NASCOSTO MENTRE SALTAVANO I PONTI DI VERONA»

I resti del  Ponte di Castelvecchio, 1945

 

 

«Il 25 aprile fu una delle giornate più tragiche e più felici della mia vita»: inizia così il racconto di Gianfranco De Bosio, regista e sceneggiatore veronese, classe 1924, che in quella primavera del 1945 era a Verona quale membro del terzo Comitato di liberazione nazionale (il primo si era sciolto dopo le prime retate dei nazifascisti, tutti i componenti del secondo erano poi finiti nei lager nazisti). Nel CLN veronese De Bosio era quale rappresentante della Democrazia Cristiana, «anche se non ne facevo parte, ma la regola voleva che ogni partito antifascista clandestino fosse rappresentato, così per la DC fui designato io». Ci volevano almeno tre partiti per formare un CLN riconosciuto, e tre furono in quello veronese, perché i socialisti non designarono mai il loro rappresentante. Così, oltre De Bosio, c’erano Vittorio Zorzi per il Partito d’Azione (dopo la guerra braccio destro di Adriano Olivetti, scoprirà Primo Levi scrittore) e Idelmo Mercandino per i comunisti (subentrato a Pietro Melloni, arrestato)

 

«Dalle sette di sera del 25 aprile i nazisti in ritirata fecero saltare i ponti», continua De Bosio. «Fu la peggior sconfitta della Resistenza veronese: non riuscimmo a impedirlo. I gruppi cittadini erano disarmati e dal Baldo non scese nessuno. Ricordo la polvere che pioveva dal cielo sul centro. Quel pomeriggio ero nascosto in un appartamento vicino agli Scalzi, reduce da tredici mesi di vita clandestina. Sentite le esplosioni uscii subito in strada, rimasi atterrito: fu un gesto inutile, di rappresaglia». Il commento di De Bosio risente ancora delle polemiche scoppiate nel primo dopoguerra, quando furono incolpati i partigiani per il mancato intervento, piuttosto che i nazifascisti per la devastazione (cariche esplosive enormemente più potenti del necessario, per far danno alla città, come fu) e per l’inganno (al vescovo Cardinale, che si era prestato come mediatore, fu assicurato che i ponti non sarebbero saltati, se i partigiani si fossero astenuti da attacchi. Invece*…). 

 

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Apr 25 2019

GLI ITALIANI NON ESISTONO. SIAMO UN GRANDE MIX GENETICO. TRANNE I SARDI

Category: Popoli e nazionigiorgio @ 22:27

 

 

La penisola dal punto di vista genetico è divisa da una linea che separa più Est da Ovest che Nord da Sud. L’unica che fa storia a sé è la Sardegna

 

di Luigi Ripamonti

 

La distribuzione genetica in Italia per linea paterna

 

Gli Italiani? Non esistono. «Si tratta solo di un’aggregazione di tipo geografico. Abbiamo identità genetiche differenti, legate a storie e provenienze diverse e non solo a quelle» spiega Davide Pettener, antropologo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna, che ha creato una banca di campioni di Dna per tracciare la storia genetica degli Italiani, insieme a Donata Luiselli del Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna e collaboratori. Lo studio rientra in un progetto mondiale finanziato dalla National Geographic Society.

 

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Apr 21 2019

LE COOP E I NUOVI SCHIAVISTI

 

Buongiorno Jobob,
 
colgo l’occasione, fornita da Lidia A., che in una lettera accenna alle cooperative (in teoria) sociali, per raccontarti la mia esperienza e fornire uno spunto di riflessione.
Ho lavorato presso un’azienda di logistica terziaria della provincia Verona. Questa azienda, come la maggior parte dei colossi della logistica terziarizzata si serviva di coop per il personale di facchinaggio e magazzino. 
Le coop assumono soprattutto personale extracomunitario. Il contratto che stipula una coop con un suo futuro dipendente generalmente è assimilabile a quelli previsti dal Ccnl. Nel caso di una coop che opera nel settore logistico, il contratto sarà Ccnl Logistica e Trasporti. Con qualche piccola differenza: le ferie e la malattia non sono pagate (la malattia solo dal 3 giorno in poi e le ferie rientrano nello stipendio giornaliero lordo), il tfr è versato in busta a decimale. Il contratto può essere anche a tempo indeterminato, ma se in un magazzino non c’è da lavorare, perché ad esempio si è in bassa stagione, i dipendenti possono stare a casa senza percepire stipendio; se il contratto tra coop e azienda logistica terziaria termina, la coop ha la facoltà di lasciare a casa i propri lavoratori, ovviamente senza stipendiarli; se l’azienda logistica terziaria sposta il proprio magazzino o deposito, i lavoratori coop si spostano nella nuova sede (nel contratto è esplicitamente richiesto di sottoscrivere la disponibilità al trasferimento), ovviamente senza percepire rimborso spese o usufruire di appartamento aziendale. 

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Apr 19 2019

LA FORMICA, CHE ODIAVA LO SCARAFAGGIO….

Category: Monolandiagiorgio @ 21:48

 

 

 

La Formica, che odiava lo Scarafaggio, votò  per l’Insetticida.

Morirono tutti  quanti….

Anche il Grillo che si era astenuto.

Questa è l’Italia

 

 


Apr 16 2019

DEFINIZIONE DI INTELLIGENZA, GENIALITÀ E CRETINAGGINE TRATTE DA LA STORIA DI GIOVANNI E MARGHERITA.

Category: Cultura e dintorni,Libri e fontigiorgio @ 00:50

 

 

Incredibilmente l’umanità ancora non sa cos’è l’intelligenza (né la genialità e la cretinaggine), di cui riporto succintamente la definizione traendola da La storia di Giovanni e Margherita.

 

Scrive infatti quel compendio della ‘scienza’ di regime che è Wikipedia:

 

«Benché i ricercatori nel campo non ne abbiano ancora dato una definizione ufficiale (considerabile come universalmente condivisa dalla comunità scientifica), si può generalmente identificare l’intelligenza come la capacità di un agente di affrontare e risolvere con successo situazioni e problemi nuovi o sconosciuti … Tradizionalmente attribuita alle sole specie animali, oggi l’intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle piante..»

 

Tesi tutte grevemente errate anch’esse frutto del rifiuto di capire per non dover cambiare.

 

Perché l’intelligenza, come scrivo più estesamente nel libro, consiste in tutt’altra cosa che la capacità di elaborare concetti o strategie di successo – che hanno anche gli animali – e non può che essere propria esclusivamente dell’uomo per il semplice fatto che è una categoria morale (la massima).

 

Una categoria morale basata sull’altruismo e consistente nella capacità di svilupparsi passando attraverso lo sviluppo degli altri.

 

Ne deriva che la genialità, in quanto massima espressione dell’intelligenza, consiste nel saper comprendere nel proprio raggio di azione numeri elevati o elevatissimi di altri e richiede la positività, per cui non esistono geni del male o del nulla.

 

Di tal che il cane sarà intelligente quando, guardandoti negli occhi, saprà capire se hai fame e decidere se dividere con te la scodella, laddove, nel mentre, potrà essere abile quanto si vuole, ma solo per quello che serve o piace a lui; come del resto gran parte della stessa umanità.

 

Umanità che, scoperta, già dalla notte dei tempi, l’intelligenza, l’ha poi ridotta alle forme più perverse di furberia, cioè capacità di svilupparsi a scapito altrui, e si è così condannata alla cretinaggine, all’inciviltà e alla sofferenza.
Perché la cretinaggine non è un’inguaribile insufficienza o anomalia mentale, ma una guaribilissima, progressiva devianza esito dell’arroccarsi in non veritiere idee di sé, di altri o della realtà, e della difficoltà di difenderle.

  1. 4. 2017

Alfonso Luigi Marra

 

Fonte: facebook. signoraggio.it

 

 


Apr 15 2019

CHIESA E SCANDALI SESSUALI. IL TESTO DI PAPA EMERITO BENEDETTO XVI

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 08:41

Benedetto XVI

 

 

Di seguito il testo integrale che il papa emerito Benedetto XVI ha scritto a proposito della crisi da abusi sessuali che è scoppiata in maniera dirompente nella Chiesa.

 

 

Dal  21-24 febbraio , su invito di Papa Francesco, i presidenti delle Conferenze episcopali mondiali si sono riuniti in Vaticano per discutere dell’attuale crisi della fede e della Chiesa, crisi vissuta in tutto il mondo dopo le scioccanti rivelazioni di abusi clericali perpetrati contro i minori.

 

La portata e la gravità degli episodi denunciati ha profondamente angosciato sia i sacerdoti che i laici, e ha fatto sì che parecchi abbiano messo in discussione la Fede stessa della Chiesa. Era necessario inviare un messaggio forte, e cercare un nuovo inizio, per rendere la Chiesa di nuovo veramente credibile come luce tra i popoli e come forza al servizio contro le potenze della distruzione.

 

Poiché io stesso avevo servito in una posizione di responsabilità come pastore della Chiesa al momento dello scoppio pubblico della crisi, e durante il periodo precedente, ho dovuto chiedermi – anche se, come emerito, non sono più direttamente responsabile – come avrei potuto contribuire a un nuovo inizio.

 

Così, dopo l’annuncio dell’incontro dei presidenti delle Conferenze episcopali, ho compilato alcuni appunti con cui poter contribuire con una o due osservazioni per aiutare in questo momento difficile.

 

Dopo aver contattato il segretario di Stato, il cardinale [Pietro] Parolin e lo stesso Santo Padre [Papa Francesco], mi è sembrato opportuno pubblicare questo testo nel Klerusblatt [un periodico mensile per il clero in gran parte delle diocesi bavaresi].

 

Il mio lavoro è diviso in tre parti.

 

Nella prima parte, mi propongo di presentare brevemente il più ampio contesto sociale della questione, senza il quale il problema non può essere compreso. Cerco di dimostrare che negli anni Sessanta si è verificato un evento vergognoso, di dimensioni senza precedenti nella storia. Si potrebbe dire che nei vent’anni dal 1960 al 1980, gli standard normativi precedenti sulla sessualità sono crollati del tutto, e si è creata una nuova normalità che è stata ormai oggetto di laboriosi tentativi di rottura.

 

Nella seconda parte, mi propongo di evidenziare gli effetti di questa situazione sulla formazione dei sacerdoti e sulla loro vita.

 

Infine, nella terza parte, vorrei sviluppare alcune prospettive per una risposta adeguata da parte della Chiesa.

 

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Apr 14 2019

BARNARD: JULIAN ASSANGE VERSO LA MORTE. E VOI CODARDI, ZITTI

 Julian Assange 

 

Ci ha rivelato verità indicibili, rendendoci più consapevoli e quindi più liberi. Ma ora Julian Assange può crepare, nella sua stanzetta-prigione, senza che nessuno muova un dito per salvarlo: giornali, attivisti, intellettuali, politici, governi. Si è immolato per tutti, con le esplosive rivelazioni affidate a WikiLekas. Sperava di suscitare un’ondata di protesta capace di scuotere il potere. E immaginava che l’indignazione lo avrebbe protetto dalla vendetta dell’establishment. Ma si sbagliava: Julian Assange sta morendo giorno per giorno: l’ambasciata ecuadoregna di Londra, che finora l’ha tenuto al riparo dall’estradizione, potrebbe non tutelarlo più. È così forte, la pressione degli Usa – sull’Ecuador, e sulle autorità britanniche – che le teste di cuoio inglesi potrebbero fare irruzione nella sede diplomatica e caricare Assange, il martire dell’informazione libera, sul primo volo per Washington. È sconvolgente il report che Paolo Barnard fornisce da Londra, dove ha trascorso le feste natalizie presidiando il “carcere” di Assange, agitando vistosi cartelli. Desolazione e solitudine. Peggio: i giornalisti del “Guardian”, i primi a presentare Assange come un eroe, ora confessano di essere intimiditi e ricattati. Per questo nessuno rimetterà in prima pagina il direttore di WikiLeaks. Julian Assange è praticamente già morto. Alla faccia dei diritti civili e dei diritti umani di cui l’Occidente si vanta.

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Mar 19 2019

VIA DELLA SETA: MAPPA, INVESTIMENTI, PRO E CONTRO. TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE

 

 

10 domande sulla Nuova Via della Seta: mappa, ruolo dell’Italia, timori sul debito, sviluppo in Africa e… Tutto quello che c’è da sapere sulla Belt and Road

 

di Lorenzo Lamperti

 

Chi ancora pensa che la Nuova Via della Seta sia un nostalgico revival delle antiche avventure eurasiatiche di Marco Polo sarà deluso. La Belt and Road Initiative, di cui si parla da anni nel mondo, è il più colossale piano economico-diplomatico di sempre. Ora anche in Italia, vista la volontà espressa dal governo Lega-M5s di sottoscrivere il memorandum di intesa con la Cina, se ne sta parlando molto. Ecco allora una guida (parziale, non basterebbe un libro a cogliere tutte le sfaccettature e implicazioni) di Affaritaliani.it sugli aspetti principali del progetto che sta (già) cambiando il mondo.

 

Che cos’è la Nuova Via della Seta?

Innanzitutto non si tratta di una sola “via della seta”. Volendo utilizzare il nome del progetto in italiano sarebbe corretto parlare di “Nuove Vie della Seta“, al plurale. Le rotte sono infatti cinque, tre terrestri e due marittime, e potrebbero presto diventare sei. La Belt and Road Initiative (Bri), il nome internazionale del progetto, è un piano annunciato nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping per migliorare i collegamenti commerciali con i paesi dell’Eurasia, sviluppando sulla sua strada non solo binari ma veri e propri centri di connessione economici (e diplomatici). Da un primo stanziamento di 40 miliardi di dollari, durante il forum Bri del 2017 è stato annunciato un ulteriore stanziamento di 100 miliardi. Nell’ottobre del 2017 la Bri è stata inclusa nella costituzione cinese. E’ considerato il più grande progetto infrastrutturale e di investimenti della storia. Coinvolge al momento 68 paesi e circa il 65% della popolazione mondiale.

 

Quali sono le rotte della Belt and Road Initiative?

Esistono tre rotte terrestri che creano sei corridoi della Bri. La prima parte dal nord est della Cina e arriva all’Europa continentale e al Baltico passando dall’Asia centrale e dalla Russia. La seconda parte dal nord ovest della Cina e arriva al Golfo Persico e al Mar Mediterraneo passando per l’Asia centrale e occidentale. La terza parte dal sud ovest dalla Cina e arriva all’oceano Indiano passando per l’Indocina. Ci sono poi due rotte marittime. La prima che dal mar Cinese meridionale arriva nel sud del Pacifico. La seconda che invece si dirige verso l’Africa e l’Europa attraverso lo stretto di Malacca. C’è poi il progetto di creare una terza rotta marittima, quella artica, che potrebbe svilupparsi nei prossimi anni grazie allo scioglimento dei ghiacci.

 

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Mar 16 2019

VIA DELLA SETA, IL TESTO DELL’INTESA TRA L’ITALIA E LA CINA: LA TRADUZIONE IN ITALIANO E VERSIONE INGLESE

Rapporti Italia-Cina, Mattarella con Xi Jinping (LaPresse, 2019)

 

 

Già 13 i Paesi dell’Ue che hanno siglato un memorandum di intesa con la Cina, mentre un altro, oltre all’Italia, lo sta negoziando. Si tratta di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Lussemburgo è invece in trattativa

di Rita Baldassarre (traduzione

 

DOCUMENTO D’INTESA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA ITALIANA E IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE SULLA COLLABORAZIONE ALL’INTERNO DEL PROGETTO ECONOMICO “VIA DELLA SETA” E DELL’INIZIATIVA PER LE VIE MARITTIME DEL XXI° SECOLO

 

Il governo della Repubblica italiana e il governo della Repubblica popolare cinese (d’ora in poi denominati “controparti”), nella prospettiva di promuovere una collaborazione pratica bilaterale; nell’accogliere favorevolmente le conclusioni del Forum sulla cooperazione internazionale della Via della Seta, tenutosi a Pechino nel maggio 2017; nel riconoscere l’importanza e i benefici derivanti da una migliorata connettività tra l’Asia e l’Europa e il ruolo che l’iniziativa della Via della Seta può svolgere in questo ambito; ricordando il comunicato congiunto emanato dalla Tavola rotonda dei capi di stato del Forum per la collaborazione internazionale della Via della Seta; ricordando il piano di azione per il rafforzamento della collaborazione economica, commerciale, culturale e scientifica tra l’Italia e la Cina 2017-2020, stipulato a Pechino nel maggio 2017; ricordando il comunicato congiunto emanato dal 9° Comitato intergovernativo Italia-Cina, tenutosi a Roma il 25 gennaio 2019, e l’impegno espresso in quella sede per promuovere il partenariato bilaterale in uno spirito di rispetto reciproco, uguaglianza e giustizia, a reciproco beneficio, nella prospettiva di una solidarietà globale rafforzata; consapevoli del passato storico comune sviluppato attraverso le vie di comunicazione per via di terra e di mare che collegano Asia e Europa e del ruolo tradizionale dell’Italia come punto di approdo della Via della Seta marittima; ribadendo il loro impegno a onorare i principi e le finalità della Carta delle Nazioni Unite e promuovere la crescita inclusiva e lo sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e gli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici; ricordando inoltre gli obiettivi fissati dall’Agenda strategica per la collaborazione Unione Europea-Cina 2020, e i principi guida della Strategia dell’Unione Europea per collegare Europa e Asia adottata nell’ottobre 2018; hanno raggiunto la seguente intesa: 

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Mar 14 2019

LEONARDO DA VINCI SVELATO IL MISTERO: ECCO CHI ERA LA VERA MADRE

Category: Persone e personaggi,Storia e artegiorgio @ 09:24

 

 

Si chiamava Caterina di Meo Lippi ed era una ragazza povera e orfana la madre di Leonardo da Vinci (1452-1519), che lo dette alla luce poco più che sedicenne: l’identità è stata svelata dallo storico dell’arte inglese Martin Kemp, professore dell’Università di Oxford, tra i maggiori conoscitori dell’opera del genio del Rinascimento, e dal ricercatore Giuseppe Pallanti, autori del libro di imminente pubblicazione dal titolo “Mona Lisa: The People and the Painting” per la Oxford University Press.

 

Gli studiosi hanno individuato a Vinci (Fi) anche l’ubicazione della ‘Casa in Borgo‘ di proprietà del nonno Antonio prima e del padre Ser Piero poi come sicuro luogo in cui Leonardo trascorse l’infanzia a Vinci e possibile luogo di nascita del futuro artista.

 

Nel saggio i due autori illustrano le scoperte frutto di un lungo studio degli antichi documenti trovati negli archivi storici toscani: la Biblioteca Leonardiana, l’Archivio storico comunale e l’Archivio parrocchiale della Chiesa di Santa Croce a Vinci. Il volume di Kemp e Pallanti sarà presentato in anteprima italiana il 13 giugno prossimo a Vinci presso la Biblioteca Leonardiana.

 

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Mar 13 2019

LEONARDO DA VINCI, IL GENIO PER MANTENERSI A BOTTEGA FACEVA IL CUOCO E IL RISTORATORE

Category: Alimentazione e gastronomia,Persone e personaggigiorgio @ 09:07

Il  cuoco  e ristoratore Leonardo da Vinci ….  un aspetto poco conosciuto della sua vita

Pochi sanno che Leonardo da Vinci ebbe per tutta la vita una passione incondizionata per la cucina. Innovatore, sperimentatore in questo campo come in mille altri, Leonardo fu per più di trenta anni Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza, a Milano

Da ragazzo lo prendevano in giro e lo chiamavano «ciccione». Si strafogava di dolci che il suo patrigno Antonio Buti (conosciuto come ‘Accattabriga’), e che aveva sposato sua madre Caterina di Meo Lippi, pasticciere, gli aveva anche insegnato a preparare. Poi dimagri ma per tutta la vita Leonardo Da Vinci restò più interessato al cibo che ai valori spirituali e all’arte.

Aveva diciassette anni Leonardo quando il padre lo mandò a Firenze come garzone di bottega dal Verrocchio, lo scultore, pittore, ingegnere, orafo, matematico presso il cui studio c’era come apprendista anche Sandro Botticelli, di cui diverrà amico. Qui non si praticava solo la pittura, ma veniva insegnato anche il disegno, la scultura, l’intaglio, un po’ di meccanica e di ingegneria ed anche i rudimenti di architettura.   Pur essendo un allievo curioso e diligente,  continuava passava il tempo mangiando i dolci che il patrigno pasticciere gli mandava, tanto da essere ancora soprannominato dai compagni di bottega il “ciccione”. Verrocchio decide di punirlo per il suo continuo rimpinzarsi e per tenerlo occupato gli affida la realizzazione del pannello di destra del Battesimo di Cristo, commissionato al Verrocchio, per la chiesa di San Salvi.

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Mar 08 2019

IL GIALLO INTERNAZIONALE DI ARGO16

I resti di Argo 16

 

 

Argo16, il caso che coinvolse SID/SISMI, Mossad e i servizi segreti libici

 

Quell’incidente di 43 anni fa poteva cancellare Marghera e Mestre. SID/SISMI, Mossad e i servizi segreti libici risultarono coinvolti. Mandanti e cause ancora avvolti dalle nebbie della laguna.

La tragedia di Argo16 senz’altro avrebbe potuto cambiare il futuro dell’Italia intera e la geografia di Venezia-Mestre/Porto Marghera, ma quanti Veneziani e Veneti si ricordano di quella tragedia e dell’apocalisse sfiorata?

 

Ho cercato di mettere assieme quei fatti pescando dalle cronache di allora e dalla memoria personale (allora abitavo a una decina di km dal disastro).Onestamente non ricordo come i media descrissero la drammaticità di quegli eventi e delle conseguenze evitate per puro caso, come non correlandoli al fatto che erano avvenuti una settimana dopo la fine della guerra del Kippur e dell’accordo tra Italia e Arafat (lodo Moro). Inoltre le proteste di tutti lavoratori di Porto Marghera che chiedevano la chiusura del deposito di fosgene furono fatte passare per normali rivendicazioni salariali.Se fosse esploso, qualche decina di migliaia di mestrini e veneziani non potrebbero ricordare quel fatto. Per gli effetti scampati, provate pensare alla tragedia di Bhopal in India del 1984 dove morirono direttamente e indirettamente circa 15.000 persone per la fuoriuscita di isocianato di metile che si ricava industrialmente dalla reazione fra metilammina e fosgene.Purtroppo, per il segreto di Stato, il quadro d’insieme è ancora avvolto dalla nebbia.Ho tentato di ricostruire gli scenari degli anni ‘70 e ‘80 in cui l’Italia venne coinvolta nei fatti terroristici degli arabi medio-orientali, tuttavia ai quei tempi pochissimi giornalisti erano riusciti a dimostrare i collegamenti esistenti.

 

LA SCIA DI SANGUE LASCIATA DAL TERRORISMO MEDIO-ORIENTALE LUNGA DODICI ANNI: Continua a leggere”IL GIALLO INTERNAZIONALE DI ARGO16″


Mar 07 2019

L’ORIGINE REMOTA DEL CARNEVALE VERONESE

Papà del Gnoco

 

 

L’origine remota del Carnevale Veronese secondo le teorie del grande studioso scaligero Umberto Grancelli, fautore del grande testo sulla rinascita e rifondazione della città “nova” di Verona; voluta dal nascente Impero Romano e attuata sotto precisi dettami esoterici.

 

IL CARNEVALE VERONESE

 

Non è fuor luogo ammettere che il Carnevale Veronese trovi le sue origini nelle antiche corse dei Palio, sancite dallo Statuto Albertino e che trovano magistrale eco nel canto XV dell’Inferno della Divina Commedia. “E parve di coloro che corrono a Verona il drappo verde per la campagna; e parve di costoro quelli che vince, non colui che perde”Narra la tradizione, riportata dagli storici dell’umanesimo, che Ezzelino, dopo aver vinto la fazione dei Sanbonifacio, rientrò a Verona nella prima domenica di Quaresima del 1208 con entusiasmo e con giostre e tornei; si stabilì che ogni anno si corresse il Palio, al quale per rinnovati trionfi accorrevano molti onorati cavalieri e nobilissime dame da molte parti d’Italia.

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Mar 06 2019

DIO È ALTROVE …. LA DERIVA DELL’ARCHITETTURA SACRA MODERNA

 

 

La chiesa di Palù appena ristrutturata in provincia di Verona! L’orribile senza storia nella Bassa Veronese.

 

 

La vecchia chiesa restaurata per altri usi  dopo essere stata lasciata nell’abbandono per 30 anni

 

 

DIO È ALTROVE

 

Le Chiese costruite dalle archistar fanno schifo, e Dio è traslocato altrove. Un saggio corrosivo di Angelo Crespi …

 

Costruito da dio. Perché le chiese contemporanee sono brutte e i musei sono diventati le nuove cattedrali” 

 

 Nuova Chiesa di San Paolo a Foligno, Foligno 

 

“Chiediamoci: queste chiese sono davvero orrende? Se sul bello oggettivo molti nicchiamo, convinti che il nostro personale gusto sia imprescindibile nel valutare una cosa, sul brutto oggettivo ci troviamo d’accordo. Se una cosa è brutta spesso lo è in modo oggettivo e totalmente irredimibile. Tralasciamo per clemenza le chiese di periferia frutto delle scarne linee guida della Cei e progettate da oscuri architetti, e concentriamoci invece sulle elaborazioni delle archistar che hanno misurato il proprio ingegno anche nel campo del sacro. Edifici che – spesso in opposizione, spesso in ossequio alla disciplina postconciliare – sono o anonimi e cheap, oppure magniloquenti nella “ricerca forzata della monumentalità”, oppure frutto di mera esibizione strutturale, ma il risultato non cambia.

 

La chiesa del Santo Volto a Torino, disegnata da Mario Botta, è stata consacrata nel 2006. È un edificio a pianta centrale di dodicimila metri quadrati con sette torri perimetrali alte trentacinque metri, tutto in pietra rossa nel tipico stile dell’architetto svizzero.

 

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