Mar 19 2018

MAGO SABINO E RUCHETON

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 13:13

Tribunale di Cremona

 

 

Per cortesia: qualcuno dei miei lettori sa dirmi qualche informazione sul  gioco chiamato Mago Sabino e Rucheton?

 

Mi sto rivolgendo ai Cremonesi della mia età su un gioco erotico che si svolgeva sugli spiaggioni (1) del Po verso la metà degli anni Cinquanta. Se non trovassi notizie adeguate dovrò ricercare negli annali dei processi di quel periodo per il fatto che l’episodio, a cui mi riferisco, finì in tribunale. Ma veniamo al dunque. 

 

 A Cremona, se si esclude una famosa fornaia che, parlando del figlio, lo elogiasse raccontando ch’era un noto pederasta al posto di podista, gli omosessuali venivano chiamati culattoni. Di sicuro un nome spregiativo se non addirittura offensivo, e non solo al giorno d’oggi. Qualcuno non me ne voglia se ho riesumato un termine odioso, ma la storia è quella che è stata, e non la si può cambiare perché è scomoda. 

 

 A quei tempi, i pochi omosessuali che si manifestavano per tali venivano indicati a dito, derisi, se non addirittura picchiati. Il più noto di tutti e che ostentava apertamente la sua  omosessualità era un bell’uomo, e che chiameremo mister A.

 

Continua a leggere”MAGO SABINO E RUCHETON”


Mar 08 2018

NONNA EMILIA

Category: Veja migiorgio @ 22:50

 

 

 


Mar 06 2018

OLTRE LA VITA

Category: Veja migiorgio @ 14:48

 

Se tendi la mano, l’istinto ti guida a creature di Dio

 

 

 

Cosa è più bello….amare ho essere amati?

 

Amare, amare sempre, anche invano…per la divina gioia d’amare

 

Lydia

 

 


Mar 05 2018

CARA NONNA LYDIA

Category: Veja migiorgio @ 20:04

 

 

Cara nonna Lydia

Ti amiamo tutti quanti

Tu sei andata in cielo

Ed io mi sento un po’ triste

Ma sono anche sereno

Perché sei nel mio cuore.

 

Un bacio!

 

Lorenzo

 


Mar 02 2018

LYDIA ZAMPOGNA

Category: Veja migiorgio @ 00:17

 

 

 

La sola felicità possibile

è nella coscienza

d’aver sempre ed armonicamente compiuto il proprio dovere.

L.Z.

 

 


Feb 24 2018

VISTO PERÒ CHE IN QUESTO MONDO TUTTO È POSSIBILE, ASCOLTA LA MIA PREGHIERA…

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 17:09

 

 

Visto però che in questo mondo tutto è possibile, ascolta la mia preghiera: – Se un bel dì tra le nuvole Ti passassi davanti e Ti venisse voglia di castigarmi, fallo almeno con un sorriso.


Feb 22 2018

ENZO MONTI

Category: Enzo Monti Racconti,Veja migiorgio @ 13:42

 


Feb 22 2018

UN CRETINO

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 08:10

 

 

 Nei balli, mi scateno e ricevo pure applausi, non perché sono un fanatico seguace di Tersicore, ma perché mi diverto un mondo a fare il buffone, nonostante resistenza e scioltezza non siano più quelle d’una volta.

 

 Le due ultime occasioni le ho avute ai matrimoni dei miei figli. Soprattutto a quello di Nicola e Caterina, dove mi capitò un episodio davvero singolare.

 

 Il primo ballo lo feci per dovere con la donna più brutta e più vecchia, quella che di solito non la fa mai danzare nessuno. Ballai poi con tante, tra cui Caterina, mia moglie e Giada: una simpaticissima nipotina di mia moglie. Anche se dopo qualche ballo di fila dovevo riprendere fiato, quella volta non mi arresi se non alla fine.

 

 Durante una pausa m’intrattenni con un amico dei miei figli: un single che, da quello che mi ha lasciato intuire e da ciò che successe poi, aveva e avrà tutte le buone intenzioni di praticare l’onanismo per tutta la vita. Mi stavo informando sul suo lavoro quando m’accorsi che una bella bionda guardava con insistenza verso di noi. Chiesi allora a Carlo:

 

Continua a leggere”UN CRETINO”


Feb 21 2018

LA PELLICCIA

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:10

 

 

 

Nell’Odissea, Omero dice che Giove ha dato le sventure agli uomini affinché abbiano di che cantare. 

 

 A me basta poco: uno sguardo compiacente, un sorriso, tre parole, un pettegolezzo per poter mettere giù qualcosa. Non sarà un canto, ma neppure una lagna. A che serve scrivere delle disgrazie quando ogni giorno ne arrivano a vagoni?

 

 Dopo il racconto fattomi dal commesso della pellicceria è come se avessi vinto cinquanta euro al gratta e vinci o se avessi bevuto al bar un paio di calici di champagne. E se poi questa storia mi riesce di metterla in modo decente sulle pagine bianche, volo allora tra le nuvole, e la sua storia diventa la mia: è come se l’avessi vissuta io.

 

 Di primo pomeriggio e alla fine degli anni Settanta, avevo in negozio Alberto: un quarantenne,  alto, atletico, dai modi gentili e dal soldo facile. Era venuto a ritirare un occhiale da sole a cui avevo sostituito una lente quando entrò Gigi, un mingherlino insignificante in divisa da commesso e che lavorava nella più nota pellicceria della città. I due si salutarono: Gigi con un’aria deferente, l’altro con quel distacco con cui si tiene lontano un seccatore.

 

 Come Alberto uscì dal negozio, spinto dalla curiosità Gigi mi chiese:

 

Continua a leggere”LA PELLICCIA”


Feb 20 2018

DINO

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:13

 Bosco  Piazza 

 

 

Dino è stato il mio primo e unico amico d’infanzia. 

 

 Se escludo alcuni mesi per adempiere ai miei impegni scolastici, sono cresciuto fino all’età di otto anni a Bosco Piazza, una frazione di Torricella Del Pizzo in provincia di Cremona. Una lingua di terra compresa tra il fiume Po e i suoi argini maestri. Terra sabbiosa e al tempo stesso fertile, ricca di prati, di campi di grano, di boschi di pioppi, e dove l’insistente monotono frinire delle cicale e il richiamo del cuculo rendevano ancor più noiose e insopportabili le calde ore estive.

 

 Allevato dai nonni e dagli zii in tempo di guerra, oltre a sollevare dalle fatiche mia madre impegnata nel lavoro e alla cura di mio fratello più piccolo, la campagna rappresentava il posto più sicuro di questo mondo. Questo era quello che credevano i miei, ignari dei pericoli che passavo frequentando Dino, visto che con lui ero sempre in guerra.

 

 In quel gruppo di case che formavano il Bosco c’era anche Mario che aveva la nostra età. Nonostante si giocasse anche con lui, i miei pensieri, le mie preoccupazioni, il mio cuore avevano un nome solo: Dino.

 

Continua a leggere”DINO”


Feb 19 2018

LA SORELLA DI MISS EUROPA

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:12

La Palazzina Azzurra

 

 

Mi scuso con gli stranieri per non aver tradotto le parti dialettali e alcuni termini poco comprensibili o addirittura introvabili sui vocabolari, non credevo d’avere un pubblico cosmopolita. Perdonatemi!

 

  In ogni compagnia, c’è sempre qualcuno che conta balle. Io ho avuto la fortuna di aver Memo, amico di mio fratello e  suo compagno di classe, che ne sparava a raffica. 

 

 Dotato di sfacciata disinvoltura e di notevole capacità nel raccontar frottole, rivestiva le sue affermazioni con tale sicurezza da farle sembrare più vere di quanto non lo fossero. Non che lo facesse per cattiveria o per scopi particolari. Con probabilità, solo per farsi bello.

 

 Per quanto si faccia, con i bugiardi non si riesce mai a cambiarli, anche se ripetutamente gliele canti. Mi vengono in mente alcuni scritti di Oscar Wilde a proposito dei mentitori,” con le loro franche e intrepide asserzioni, con le loro superbe irresponsabilità “e pronti a falsificare perfino le prove più evidenti. E lui era fatto così, era capace di mentire anche sul mentito.

 

Continua a leggere”LA SORELLA DI MISS EUROPA”


Feb 17 2018

CRISTINA

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:35

 

 

 

  Mi fu presentata dalla sorella più giovane d’un mio amico. Devo ammettere che non fui io a conquistarla, ma lei a catturarmi. Non solo! Dopo sei mesi fu sempre lei a mandarmi a spasso. E cosa ci potevo fare? Non sempre gli anelli s’infilano nel dito giusto.

 

 Sul metro e sessanta, magrolina all’apparenza ma ben tornita, rossa e con capelli a coda, possedeva un bel sorriso, un buon carattere e qualche brufolo di troppo. Quel che la rendeva unica e singolare era il fatto che voleva far l’amore nuda e sempre nei prati. E non c’era verso di farlo diversamente.

 

 Se il letto è il luogo preferito dai più, negli anni ho sentito che alcuni lo fanno volentieri sui tappeti, contro il tavolo della cucina, nelle vasche da bagno, negli ascensori, insomma, dove capita. Ma che si preferissero i prati a volte umidi di guazza, su zolle di terra nuda e cruda, oppure su spuntoni d’erba spesso anche secca e con una miriade d’insetti che ti corrono su e giù per il corpo, non l’avrei mai creduto se non l’avessi provato. Non ha tutti torti il grande Oscar quando dice che la natura è scomoda. 

 

Continua a leggere”CRISTINA”


Feb 16 2018

SPERANGELO

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 01:07

 

 

  Anni fa, avevo scritto un racconto su Luciano Pelizzari, un pittore che a quei tempi viveva in un paio di locali che s’affacciano su Piazza Delle Erbe qui a Verona. Mario Miollo, altro amico pittore che bazzicavo ancor prima di Luciano, mi fece una imbarazzante scenata di gelosia. Per mettere le cose a posto, dovetti scrivere anche su Mario qualche riga che poi pubblicai nel mio primo libro “ Il maestro della leggenda di Sant’Anastasia”. Ma questo non fu l’unico caso.

 

  Un giorno, venne da me un signore distinto con cui avevo fatto qualche chiacchiera, venduto forse qualche occhiale, e nulla più. S’appoggiò al banco di vendita e davanti a una coppia di clienti :

 

 – Ah, son proprio contento!… Caro Monti, giorni fa ero ad Ascot alla corsa dei cavalli quando il Duca di Kent, che è  mio amico da vecchia data, pieno d’orgoglio mi ha mostrato uno scritto che aveva ricevuto qui a Verona qualche mese prima. Glielo avevano dato come omaggio avendo consegnato alla nostra città, da parte dell’Unesco, il riconoscimento di “Patrimonio dell’Umanità”. Non dirmi che non ne conosci l’autore? … Di me, che ti conosco da una vita, non hai mai scritto niente; arriva uno che non hai mai visto e gli dedichi una poesia. Son proprio contento … Eh, sì! son proprio contento! – e amareggiato uscì. 

 

Continua a leggere”SPERANGELO”


Feb 15 2018

LA SELLA

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:43

 

 

 

 Tra i dieci e i tredici anni, in soffitta a Cremona in Via Volturno al numero 2, con i miei compagni di gioco ogni tanto ci mostravamo i primi peli.

 

 Il nostro pisello(1) s’allungava e s’ingrossava con il trascorrere del tempo, mentre per le ragazzine il taglietto, oltre a qualche piccolo pelo di rivestimento, non era poi tanto diverso di quando erano più piccole.

 

 Per saperne di più, dalla terza Media in poi andavo in biblioteca a spulciare sulle enciclopedie. Dovevo stare attento alla curiosità dei bibliotecari e degli studenti che mi passavano alle spalle. Prima dei diciotto, andavo a studiare nel nostro magazzino in Via Volturno al numero 26. Invece di applicarmi sui libri, attraverso un foro sbirciavo nel gabinetto del cortile in attesa di qualche preda. Purtroppo scorgevo ben poco: solo ciuffi di peli, e a volte il pelo era talmente abbondante che mi sembrava di vedere cespi di verdura. E allora sfogavo il livore e foia con delle seghe(2) rabbiose.

 

 I ragazzi del giorno d’oggi la cantano bella: noi non avevamo allora quelle meravigliose e piacevoli illustrazioni di cui dispongono al giorno d’oggi. Non esistevano riviste, cassette, trasmissioni televisive, Internet, dove  ci danno visioni panoramiche e talmente dettagliate che se ne possono contare perfino i peli. Quello che si vedeva allora erano solo disegni. Le fotografie erano rare e sfocate, e “L’origine del mondo” di Gustave Courbet ammuffiva ancora nei sotterranei  del museo.

 

Continua a leggere”LA SELLA”


Feb 14 2018

IL NIDO

Category: Enzo Monti Raccontigiorgio @ 00:11

George Moor…. meglio un brutto scherzo che nessuna battuta

 

 

  Ahi, ahi, ho sbagliato tutto!  

 

 Mah! Se il racconto è diventato triste, forse avrò commesso qualche errore. Letto e riletto parecchie volte, devo ammettere che nella trama c’è solo l’ombra preoccupata di una madre per la figlia. Una vicenda, tutto sommato, dove non c’è un filo di sofferenza. Ma forse già una piccola preoccupazione è già un affanno, anche se non è un vero e proprio dolore, un dolore fisico, intendo. Pur sapendo che il morale sale e scende con l’intolleranza al dolore e n’è strettamente connesso, sono però i pensieri a procurare i guai più grossi.

 

 Siamo alle solite. Mi perdo in certe considerazioni che non sanno proprio di niente. Se le risolvessi? Otterrei almeno il consenso di chi mi ascolta, invece di impastocchiare il discorso e non riuscire a venirne a capo. L’intero pensiero, forse fragile e quasi folle, può sembrare a mala pena definito anziché d’essere completo.

 

 Ma queste parole sono mie o le ho lette da qualche altra parte? Ah, m’ingarbuglio troppo! È meglio lasciar perdere! Invecchiando non so più quel che mi dico.

 

Continua a leggere”IL NIDO”


« Pagina precedentePagina successiva »