Mar 13 2013

IL CARDINALE JORGE MARIO BERGOGLIO È IL NUOVO PAPA. 
E’ ARGENTINO E SI CHIAMA FRANCESCO I

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 23:52

papafrancescoi

Habemus Papam

Annuntio vobis gaudium magnum Habemus Papam  Georgium Marium Bergoglio  qui sibi nomen imposuit Franciscum

 

Il primo Papa americano è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 77 anni, arcivescovo di Buenos Aires. È una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus, nei quindici anni del suo ministero episcopale.

“La mia gente è povera e io sono uno di loro”, ha detto più di una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio apostolico e porte aperte a tutti. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, “è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale”, che significa “mettere al centro se stessi”. E quando cita la giustizia sociale, invita per prima cosa a riprendere in mano il catechismo, a riscoprire i dieci comandamenti e le beatitudini. Il suo progetto è semplice: se si segue Cristo, si capisce che “calpestare la dignità di una persona è peccato grave”.
Nonostante il carattere schivo – la sua biografia ufficiale è di poche righe, almeno fino alla nomina ad arcivescovo di Buenos Aires – è divenuto un punto di riferimento per le sue forti prese di posizione durante la drammatica crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.

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E’ ARGENTINO E SI CHIAMA FRANCESCO I”


Mar 03 2013

LA PROFEZIA DI RATZINGER

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:01

PROFEZIA DI RATZINGER

Dalla chiesa odierna  emergerà una chiesa che avrà perso molto.

Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi.

Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità.

Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali.

Ripartirà da piccoli  gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza.

Sarà una chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico flirtando ora con al sinistra ora con la destra,  sarà povera e diventerà la chiesa degli indigenti

Cardinale Joseph Ratzinger

 

1969.  Lezione letta il giorno di Natale ai microfoni della “Hessian Rundfunk.”

Assume oggi i toni di una profezia


Mar 01 2013

1 MARZO 2013, BON DÌ E BON ANO: BUON CAPODANNO VENETO

Category: Chiesa Cattolica,Popoli e nazioni,Veneto e dintornigiorgio @ 00:21

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“Bon dì e Bon Ano”: quando la Madonna parlò in lingua veneta

 

Per chi non lo sapesse, durante il lungo periodo di prosperità della Repubblica Serenissima, il capodanno si celebrava il 1° di marzo, una consuetudine rimasta in vita fino all’invasione francese della terra veneta nel 1797 e tornata a rivivere oggi, in Veneto, grazie alla passione e all’impegno di molte associazioni culturali.

Una delle più significative testimonianze del Capodanno Veneto ci arriva non da qualche storico o amante della cultura veneta, ma da documenti ecclesiastici, narranti la vicenda accaduta al trevigiano Giovanni Cigana.

Giovanni era un contadino della Marca Trevigiana, più precisamente di Motta di Livenza e la vicenda di cui parliamo accadde il 9 marzo 1510. Uomo stimato e ben conosciuto nella zona, Giovanni all’epoca aveva 79 anni, “forte e robusto, padre di sei figli, cristiano tutto d’un pezzo” come lo ricordano le cronache del tempo.

capitello

Quella mattina Giovanni si era fermato come di consuetudine a pregare nei pressi del “capitello della Madonna” – così chiamato dalla popolazione locale – benché avesse una gran fretta: doveva recarsi infatti a Redivole, per chiedere ad un suo conoscente, tale Luigi Facchini, di venire ad arare e seminare legumi in un suo terreno. Finite le preghiere, Giovanni si alzò e si girò per proseguire il suo cammino.
Ma… meraviglia! Vicino alla strada vide una giovane di circa dodici anni, seduta a terra e con le mani sopra le ginocchia. Indossava vesti candide e sfavillanti – come ricordò Giovanni – anche il volto era candido e roseo.
Davanti a questa visione Giovanni non si scompose, anzi si avvicinò e salutò la giovane nella nostra lingua: “Dio ve dia el bon dì”. La misteriosa Fanciulla rispose al saluto anch’ella in veneto: “Bon dì e Bon Ano, homo da ben”.

A quel tempo Motta faceva parte della Repubblica Veneta e l’anno nuovo era iniziato da pochi giorni.
Il colloquio fra i due assunse toni sempre più familiari, fino a quando Giovanni si accorse che era al cospetto della Beata Vergine e, preso da profonda venerazione, si gettò in ginocchio davanti a Lei.

Dopo appena due mesi fu istituito il processo canonico che verificò l’autenticità della visione. In seguito all’episodio, quella fanciulla divenne la Madonna dei Miracoli e sul luogo dell’apparizione fu eretto un santuario, ancor’oggi visitabile.
L’apparizione del 9 marzo 1510 non fu solo un evento di grande importanza da un punto di vista religioso, ma anche una preziosa testimonianza di cultura e identità veneta.

 

A proposito, fra qualche giorno sarà il 1° Marzo 2012… a tutti “Bon dì e Bon Ano”!

 

Fonte: srs di Davide Guiotto, da Il Mattino di Padova  del 27 febbraio 2012

Link: http://guiotto-padova.blogautore.repubblica.it/2012/02/27/bon-di-e-bon-ano-quando-la-madonna-parlo-in-lingua-veneta/comment-page-1/

 


Feb 28 2013

BENEDETTO XVI NON È PIÙ PAPA, CHIUSO IL PORTONE DI CASTEL GANDOLFO, «ORA SARÒ UN SEMPLICE PELLEGRINO»

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 20:59

portone caste gandolfo

Alle 20 è stato chiuso il portone di Castel Gandolfo e la sede di Pietro è ufficialmente vacante: ora il collegio dei cardinali dovrà decidere quando insediare il Conclave

 

CITTÀ DEL VATICANO – Alle 20 in punto Benedetto XVI ha smesso i panni e le funzioni di Papa e si è ritirato a vita privata. Allo scoccare dell’ora è stato chiuso il portone del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, segno della fine del suo pontificato. Le guardie svizzere smontano quindi dal loro servizio, essendo Ratzinger non più Papa, e fanno ritorno in Vaticano. Ad immortalare il tutto almeno 150 fotoreporter, una cinquantina di telecamere ed oltre un centinaio di fotografi. Pochi minuti prima dalla piazza, ormai quasi vuota, si è levato un grido: «Viva il papa» ed un fragoroso applauso. Ora il collegio dei cardinali dovrà decidere quando insediare il Conclave e soprattutto se anticipare la data per l’elezione del nuovo Pontefice.

Benedetto XVI aveva lasciato il vaticano in elicottero alle 17 per dirigersi a Castel Gandolfo. Ratzinger resterà ospite nella residenza estiva dei Papi fin quando non sarà pronto il suo alloggio nel convento all’interno del vaticano.

++ PAPA: LASCIA VATICANO, PARTITO PER CASTELGANDOLFO ++

Benedetto XVI in elicottero da Roma a Castel Gandolfo

Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma Capitale ha salutato Benedetto XVI. Quando l’elicottero con il Pontefice Emerito ha sorvolato piazza del Campidoglio i presenti hanno applaudito e poi sventolato in alto i volantini che raffigurano i manifesti realizzati per il Pontefice, con su scritto «Rimarrai sempre con noi. Grazie». In piazza c’erano, oltre al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, i rappresentanti di Giunta e Assemblea capitolina, lo staff dell’amministrazione, alcuni dirigenti, turisti e cittadini ai quali è stato regalato il volantino con l’immagine di Papa Ratzinger.

L’arrivo nella residenza estiva. Dopo aver sorvolato la Capitale Benedetto XVI è arrivato a Castel Gandolfo. L’elicottero con a bordo il Pontefice è atterrato nell’eliporto della cittadina sui Colli Albani, a poca distanza dal Palazzo pontificio dove il Papa uscente risiederà nei prossimi due mesi. «Le campane della Cattedrale di Albano hanno cominciato a suonare come segno di un grande abbraccio a Benedetto XVI da parte della Diocesi di Albano. È questo l’annuncio fatto dagli altoparlanti in piazza della Liberta a Castel Gandolfo. Anche le campane di Castel Gandolfo hanno cominciato a suonare a festa durante l’atterraggio dell’elicottero papale nell’eliporto del piccolo comune alle porte di Roma.

Il saluto del Papa a Castel Gandolfo. L’entusiasmo della folla che popola piazza della Libertà a Castel Gandolfo è esplosa quando Benedetto XVI è apparso dal balcone che affaccia sulla piazza. «Grazie per la vostra amicizia – ha detto il Papa dalla finestra della residenza estiva pontificia – Dalle 20 di questa sera non sarò più Pontefice, ma sarò un pellegrino. Ma voglio ancora lavorare per il bene della chiesa. Grazie di cuore, cari amici sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del creato», ha aggiunto.

Cittadinanza onoraria. «Ero molto emozionata, l’ho ringraziato, gli ho dato l’abbraccio di tutta la nostra comunità e soprattutto l’ho invitato in piazza per conferirgli la cittadinanza onoraria. Benedetto XVI gli ha sorriso e ha detto solo «grazie, grazie». A raccontarlo è il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi che ha accolto Benedetto XVI quando è sceso dall’elicottero a Castel Gandolfo. «L’ho trovato molto, molto provato – aggiunge – molto, molto stanco». «Sarebbe il primo pontefice – spiega il sindaco di Castel Gandolfo – a ricevere la cittadinanza onoraria del nostro comune. Quattro anni fa l’abbiamo conferita al fratello George Ratzinger. Non era la prima volta che lo incontravo, ci siamo visti almeno 4-5 volte, ma in circostanze completamente diverse a quelle di oggi». Monachesi ricorda in particolare quando la scorsa estate partecipò ad un concerto organizzato dal Vaticano a Castel Gandolfo. «C’era anche Napolitano – rammenta – tutti e due, anche se camminavano affaticati ed erano con i capelli imbiancati, emanavano una forza davvero incredibile. L’ultima volta che ho incontrato Benedetto XVI è stato a Ferragosto alla Sagra della pesca, ma stavolta l’ho trovato davvero molto, molto stanco. Secondo il sindaco di Castel Gandolfo Benedetto XVI «rimarrà qui da noi tre mesi e vogliamo credere che sia davvero possibile conferirgli la cittadinanza onoraria con la sua presenza in piazza».

«Tra di voi c’è anche il futuro Papa a cui prometto la mia incondizionata riverenza e obbedienza», aveva affermato oggi Benedetto XVI nel suo discorso di saluto ai cardinali. Il Papa era arrivato nella Sala Clementina alle 11. Prima del suo arrivo già tutti i cardinali lo attendevano. Il cardinale decano, Angelo Sodano, prima dell’arrivo del pontefice ha rivolto un breve saluto ai cardinali.

Il Papa, nel suo discorso di congedo dal collegio cardinalizio, ha voluto riproporre «un pensiero semplice che – ha detto – mi sta molto a cuore, un pensiero sulla chiesa e sul suo mistero». Un pensiero che, ha ricordato, è stato formulato da Romano Guardini «nell’anno in cui i padri durante il Vaticano II approvavano la Lumen Gentium». «Parole – ha aggiunto – che mi sono particolarmente care» e conservo il libro con la «dedica personale di Guardini»: «la chiesa – ecco il pensiero – non è una istituzione escogitata» da qualcuno o «costruita a tavolino, ma è una realtà vivente» che vive, anche «trasformandosi, eppure nella sua natura rimane sempre la stessa e la sua natura è Cristo». Questa, ha affermato, è stata anche la nostra esperienza di ieri in piazza, «vedere che che la chiesa è un corpo vivo», «è nel mondo ma non è del mondo».

Ancora pensando a Guardini, ha aggiunto Benedetto XVI, ricordiamo che «la chiesa si risveglia nelle anime, la chiesa vive, cresce» ed è «opera dello Spirito santo».

Un momento particolarmente cordiale e sorridente, durante il saluto ai cardinali nella Sala Clementina, è stata la stretta di mano di benedetto XVI con il porporato filippino Luis Antonio Tagle, giovane arcivescovo di Manila (55 anni), accreditato tra i «papabili». Tagle si è infatti avvicinato al Papa per dirgli una cosa sottovoce all’orecchio, dopo di che sia il cardinale che il Pontefice sono scoppiati in una risata.

Il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, sul tema della nazionalità del prossimo papa dice: «A mio parere è giunto il momento di guardare anche fuori dall’Italia e dall’Europa e in particolare di considerare l’America Latina».

 

Fonte: da  il Messaggero.it  del  28 febbraio 2012

Link: http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_cardinali_tagle_cardinali/notizie/254953.shtml

 

L’ultimo tweet di Benedetto XVI:

“Grazie per il vostro amore, possiate sperimentare la gioia di mettere Cristo al centro della vita”

 

Castel Gandolfo

BUONA NOTTE, E GRAZIE, QUESTO PER ME E’ UN GIORNO DIVERSO

Benedetto XVI


Feb 26 2013

ESPERIMENTI SUGLI EFFETTI DELLA PREGHIERA

Category: Chiesa Cattolica,Conoscenza varie,Religioni e rasiegiorgio @ 12:36

preghiera_mani-sole

 

Franco Libero Manco

http://www.5ciottoli.it/chi-siamo.html

 

Il premio Nobel Prof. Med. Alexis Carrel ha denominato la preghiera come la più potente forma di energia…

 

Un ricercatore di fama, lo scienziato americano Dr. N.J. Stowel, ha misurato l’effetto della preghiera.

Egli racconta: “Ero un cinico, un ateo e credevo che Dio fosse solo un’immaginazione della mente umana. Un giorno lavoravo in  un grande laboratorio patologico di una clinica. Ero occupato a misurare la lunghezza d’onda e l’intensità di irradiamento dei cervelli umani. Con i miei collaboratori decidemmo di studiare quello che succede nel cervello umano durante il passaggio dalla vita alla morte.  A tale scopo avevamo scelto una donna che soffriva di un tumore maligno al cervello. La donna era perfettamente normale fisicamente e mentalmente. La sua serenità ci colpiva tutti. Sapevamo che doveva morire, e anche lei lo sapeva. Poco prima della sua morte mettemmo nella sua stanza un apparecchio di registrazione ultrasensibile che doveva indicarci quello che sarebbe accaduto nel suo cervello negli ultimi minuti di vita. Sopra al letto aggiungemmo un piccolo microfono nel caso avesse detto qualcosa negli ultimi momenti. Nell’intervallo ci recammo nella stanza accanto. Eravamo 5 scienziati ed io ero quello più insensibile. Nell’attesa restammo in piedi davanti ai nostri strumenti. L’ago era sullo zero e poteva oscillare a 500 gradi a destra nei valori positivi e 500 gradi a sinistra in quelli negativi.

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Feb 26 2013

LA MEMORIA DI LUCA BOTTARO NELLE PAROLE DI MAMMA RITA

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:02

 

LUCA BOTTARO

Messaggio di Rita, la mamma di Luca Bottaro ai funerali del figlio

 

Dio è… Luca é… Noi tutti siamo.

Uso il tempo presente perchè il passato e il futuro non esistono, il passato proprio perchè è passato e non c’è più, il futuro perchè deve ancora venire.

É tutto un unico ed eterno presente, il qui ed ora, è l’unica realtà che abbiamo a disposizione, è l’unico istante in cui possiamo vivere, decidere, amare, scegliere veramente.

La Vita è un dono, fatta di tanti attimi presenti, dove solo qui possiamo agire, dare il nostro piccolo contributo al Tutto di cui facciamo parte.

Tutti noi siamo esseri unici, irripetibili, straordinari: siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio, abbiamo Dio dentro, nel nostro cuore… dobbiamo solo fermarci in silenzio ed imparare ad ascoltarlo.

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Feb 11 2013

IL PAPA BENEDETTO XVI OGGI, 11 FEBBRAIO 2013, HA RINUNCIATO AL MINISTERO PETRINO

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 14:46

benedetto XVI

Il Papa: “Le mie forze, per l’età avanzata, non sono adatte per esercitare il ministero petrino”

La rinuncia di Benedetto XVI durante il Concistoro per tre canonizzazioni.  Ecco il discorso integrale del Papa durante il Concistoro per le tre canonizzazioni. (pronunciato in latino)

 

Carissimi Fratelli,

vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.

Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.

Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.

Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti.

Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.

Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

 

Fonte:  Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/articolo.asp?c=663814

del sito Radio Vaticana

 

Pubblichiamo le parole in latino con cui Benedetto XVI, al termine del Concistoro ordinario pubblico tenuto lunedì mattina, 11 febbraio 2013, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, ha annunciato la decisione di «rinunciare al ministero di vescovo di Roma».

Fratres carissimi

Non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vitae communicem. Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum.

Bene conscius sum hoc munus secundum suam essentiam spiritualem non solum agendo et loquendo exsequi debere, sed non minus patiendo et orando. Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam.

Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die 19 aprilis MMV commissum renuntiare ita ut a die 28 februarii MMXIII, hora 20, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.

Fratres carissimi, ex toto corde gratias ago vobis pro omni amore et labore, quo mecum pondus ministerii mei portastis et veniam peto pro omnibus defectibus meis. Nunc autem Sanctam Dei Ecclesiam curae Summi eius Pastoris, Domini nostri Iesu Christi confidimus sanctamque eius Matrem Mariam imploramus, ut patribus Cardinalibus in eligendo novo Summo Pontifice materna sua bonitate assistat. Quod ad me attinet etiam in futuro vita orationi dedicata Sanctae Ecclesiae Dei toto ex corde servire velim.

 

Ex Aedibus Vaticanis, die 10 mensis februarii MMXIII

 

BENEDICTUS PP XVI

 

 

SAN PIETRO: UN  FULMINE SULLA CUPOLA

 

Nel giorno dell’addio di Papa Ratzinger un fulmine si abbatte su San Pietro

Una foto spettacolare sta facendo il giro del mondo.  Nel tardo pomeriggio di lunedì, giorno che passerà alla storia come quello delle dimissioni del Santo Padre, un violento temporale si è abbattuto su Roma. E un fotografo dell’Ansa, Alessandro Di Meo, è riuscito a immortalare un fulmine che si abbatte sulla cupola di San Pietro

 

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Dic 20 2012

PROFEZIE DI PADRE PIO

 

padre pio giovanile

Padre Pio

 

Visto che domani è il 21 dicembre e secondo le previsioni dei Maya è la “fine del mondo”,  a questo punto possiamo  ricordare  anche le profezie di Padre Pio

 

LE PROFEZIE DI PADRE PIO 

 

(Tratti dal libro  “I grandi Profeti”  di Renzo Baschera)

 

L’ora dei castighi è vicina, ma manifesterò la Mia Misericordia.

 

La vostra epoca sarà testimone di un terribile castigo. I Miei Angeli  si prenderanno cura spirituale di annientare tutti coloro che si burlano  di Me e che non crederanno alle Mie profezie.

 

Uragani di fuoco saranno scagliati dalle nuvole, e si estenderanno su  tutta la terra.  Temporali, tempeste, tuoni e piogge ininterrotte, terremoti copriranno la terra durante tre giorni. Seguirà allora una  pioggia di fuoco ininterrotta, per dimostrare che Dio è Signore della creazione.

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Nov 26 2012

CRISTIANI UCCISI NEL MONDO: UNO OGNI CINQUE MINUTI

Category: Chiesa Cattolica,Mondogiorgio @ 19:44

 

di Massimo Introvigne

 

La scorsa settimana, (maggio 2011)  nella mia qualità di Rappresentante dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) per la lotta al razzismo, alla xenofobia e all’intolleranza e discriminazione contro i cristiani, sono stato relatore a un grande evento organizzato dalla Presidenza ungherese dell’Unione Europea al Castello Reale di Gödöllo, presso Budapest, sul tema del dialogo interreligioso fra cristiani, ebrei e musulmani.

Vi hanno partecipato, fra l’altro, il cardinale Péter Erdö, presidente dei vescovi europei, il custode di Terrasanta padre Pierbattista Pizzaballa, l’arcivescovo Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, l’arcivescovo maronita di Beirut Paul Matar, il metropolita Hilarion, “ministro degli esteri” della Chiesa Ortodossa Russa, il rappresentante del Congresso Ebraico Europeo Gusztáv Zoltai, quello dell’Organizzazione della Conferenza Islamica Ömür Orhun, il segretario generale del Comitato per il dialogo islamo-cristiano in Libano, Hares Chakib Chehab.

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Nov 07 2012

IL VESCOVO WILLIAMSON ESPULSO DALLA FRATERNITÀ SAN PIO X

Category: Chiesa Cattolica,Monolandiagiorgio @ 07:12

 

 Fonte:http://andreacarancini.blogspot.it/

 

IL VESCOVO WILLIAMSON ESPULSO DALLA FRATERNITÀ S. PIO X

 

Di Michael Hoffman, 23 ottobre 2012

 

È arrivato l’annuncio che il Vescovo Cattolico Romano Richard N. Williamson, della Fraternità S. Pio X, è stato espulso dalla propria fraternità sacerdotale dal suo collega Vescovo, Bernard Fellay.

Il Vescovo Williamson ha pubblicamente affermato di non credere che vi siano stati dei gasati nelle presunte “camere a gas” di Auschwitz-Birkenau. Il Vaticano lo ha sospeso da tutte le sue funzioni episcopali fino a quando non ritratterà i propri dubbi. Nonostante le enormi pressioni ecclesiali, le calunnie dei media di tutto il mondo, la perdita del suo incarico di rettore del seminario della Fraternità, e l’espulsione dall’Argentina, il vescovo ha rifiutato di ritrattare.

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Set 21 2012

VERONA. CHIESA DI SAN ZENO: LA GRANDE VASCA LUSTRALE DI PORFIDO

La vasca circolare indicata dai Romani labrum lustrale da utilizzare nelle terme, nelle fontane, nelle ville.  Vasche di acqua “Iustrale”, cioè “purificatrice” . 

 

Sotto la navata di sinistra è collocata una grande coppa in porfido rosso, un monolite del diametro di quasi tre metri, proveniente, come il piatto della fontana di Piazza delle Erbe, dalle terme romane della città (II sec. d.C.). Il grande bacino, quand’era collocato nel suo ambiente originale, all’ esterno della basilica, serviva per le abluzioni d’acqua, era un labrum lustrale.

Come ricorda Pierpaolo Brugnoli, la coppa di San Zeno aveva fatto bella mostra di sé nel vasto sagrato esistente fra la basilica e la chiesa di San Procolo. Era collocata all’ aperto, e così viene rilevata anche in varie mappe di Verona e vedute della piazza di San Zeno. Sistemazione anche questa non occasionale – come annotano gli storici – dato che, nei pressi delle basiliche, anche di quelle paleocristiane, venivano collocate vasche d’acqua per le abluzioni rituali, sostituite poi dalle pile dell’acqua santa poste all’interno dei luoghi di culto.

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Set 19 2012

UN PAPIRO DEL QUARTO SECOLO PARLA DELLA MOGLIE DI GESU’: “GESÙ DISSE LORO: ‘MIA MOGLIE…”

Category: Chiesa Cattolica,Religioni e rasiegiorgio @ 13:37

Un frammento di papiro del IV secolo pare contenere una frase non da poco, mai apparsa nelle Sacre Scritture

Ieri, (martedì 18 settembre 2012) durante un congresso internazionale ancora in corso a Roma, una storica del cristianesimo antico alla Harvard Divinity School ha rivelato l’esistenza di un frammento di papiro che contiene una frase mai apparsa nelle Sacre Scritture:

“Gesù disse loro: ‘Mia moglie…”

Il frammento misura 4 centimetri per 8, è scritto su entrambi i lati con inchiostro nero leggibile sotto una lente di ingrandimento ed è in lingua copta, l’evoluzione dell’antica lingua egiziana che non fa uso dei geroglifici ma dei caratteri dell’alfabeto greco, con l’aggiunta di 7 segni demotici per rendere suoni sconosciuti alla fonetica greca.

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Ago 13 2012

ILLUDERE GLI OPERAI, DISTRUGGERE LA CHIESA, AGGREGARE L’ITALIA ALL’URSS: I PIANI DEL PCI IN DUE DOCUMENTI ESCLUSIVI

E’ il 1948, all’orizzonte si profila l’appuntamento con il 18 aprile, giorno delle elezioni politiche che potrebbero rivelarsi decisive per le sorti dell’Italia. Pci e Psi si sono riuniti nel Fronte Democratico Popolare, con lo scopo dichiarato di assumere la guida del Paese battendo la Dc, già uscita vincitrice dalle precedenti elezioni del 1946. Al fine di raggiungere l’obiettivo, i militanti sono disposti a tutto: una vera e propria “macchina da guerra”, nemmeno troppo “gioiosa”, per parafrasare la famosa uscita di Achille Occhetto molti anni dopo.
La propaganda del Fronte Democratico Popolare è feroce, tanto che i “compagni propagandisti” rivestiranno un ruolo importante durante la campagna elettorale.

I due documenti che vi mostriamo sono particolarmente significativi: una lettera segreta contenente un vero e proprio vademecum per i propagandisti ed un decalogo inoltrato ai militanti più fedeli e considerati affidabili. Entrambi stupiscono per il tono enfatico e ancor di più per i contenuti, talvolta davvero stucchevoli. Ci sono stati forniti da un lettore del blog, che li ha avuti originali da una persona nata del 1932 che all’epoca risiedeva in un paesino vicino a Ravenna. Essendo famiglia di area cattolica, hanno ricevuto tale missiva per errore, ma l’hanno gelosamente custodita per tutti questi anni.
 Nel vademecum sono elencati i 9 punti che il Partito intendeva inculcare ai propagandisti: dai nemici del Fronte Popolare, individuati anche nei mancati alleati del PSLI (futuro PSDI) e PRI, agli obiettivi da ottenere in ambito morale, economico e religioso. Ossia estirpare la Chiesa, distruggere la moralità, abolire la proprietà privata. E poi, trasformare l’Italia in una Repubblica Socialista, vassalla dell’URSS di Stalin, favorendo l’egemonia comunista nel mondo. Oltre alla raccomandazione finale di non divulgare la lettera, che deve restare segreta. Abbiamo scelto di riportare integralmente il documento, senza correggere errori pacchiani come “appariscano”.

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Ago 07 2012

UCCIDETE TUTTI I PRETI!: PARROCI DI CAMPAGNA NEL MIRINO DEI PARTIGIANI NELLE “RADIOSE GIORNATE” DELLA PRIMAVERA DEL ’45

Don Francesco Venturelli, arciprete di Fossoli, uno dei tanti… 

Per i comunisti i parroci erano tra gli oppositori più efficaci, quindi molto pericolosi.

Avevano confessionali in cui sapere anche la verità sulla violenza rossa che, fuori, nessuno osava dire.

Avevano pulpiti da cui parlare e condannare, gente ad ascoltare. Erano organizzati con oratori, consigli comunali, formavano diocesi.  Quattro volte più numerosi di oggi, erano disseminati ovunque. Più dei carabinieri, più dei farmacisti. Persino più delle case del popolo. E se la loro parrocchia disponeva di benefici terrieri, ebbene, erano da odiare due volte, una perché preti, l’altra come padroni, e rientravano perciò doppiamente in quell’assunto che, dalla fine della guerra, girò per anni tra le squadre d’azione comunista, in cellula e nelle case del popolo:

«Se dopo la liberazione ogni compagno uccidesse il proprio parroco e ogni contadino il padrone, il problema sarebbe già risolto».

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Lug 27 2012

DANILO QUINTO: COSI’ IL LUCIFERINO PANNELLA E’ RIUSCITO A RUBARMI LA VITA”

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fonti,Società e politicagiorgio @ 13:01

Danilo Quinto si converte e subito viene trasformato in impostore: “Ho portato 45 milioni di euro in 10 anni: vi racconto come li sperperava”

di Stefano Lorenzetto

 

Il re è nudo. Nudo come quella volta che ricevette un attonito Gaetano Quagliariello, facendosi trovare in ammollo nella vasca da bagno a piagnucolare: «Vorresti dimetterti proprio ora e lasciarmi così? Non ti rendi conto del dolore che mi dai?», e l’attuale senatore del Pdl non riuscì a dire nulla, «capii solo che dovevo sottrarmi e scappare», avrebbe confessato anni dopo.

È devastante il ritratto di Marco Pannella che esce dalle 208 pagine del libro Da servo di Pannella a figlio libero di Dio, scritto da Danilo Quinto, per dieci anni tesoriere del Partito radicale, edito da Fede & Cultura e dedicato alla «più formidabile macchina mangiasoldi della partitocrazia italiana», così il sottotitolo, «una famiglia allargata dove tutto ciò che era privato diveniva anche pubblico, dove ci si accoppiava e ci si cornificava fra di noi, dove il massimo della gratificazione era salutare Pannella baciandolo sulle labbra quando si presentava alle riunioni mano nella mano con l’ultimo dei suoi fidanzati ventenni e lo imponeva come futuro dirigente o parlamentare». Anche Quinto a un certo punto della propria vita ha capito che doveva svincolarsi dall’abbraccio soffocante del suo attempato pigmalione e fuggire.

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