Mar 12 2014

FRUTTI DELLA RICONCILIAZIONE CON LA S. SEDE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 03:40

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Sigillo sepolcrale del vescovo Bonincontro:  si trova affisso ad una parete dell’atrio di Santa Maria Matricolare, Duomo di Verona

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XV

 

SOMMARIO. – Fra Temidio – I veronesi assolti dalle censure – Bartolomeo Scaligero – Pietro Scaligero – Pacificazione politica e religiosa – Bonincontro: elezione « per compromissum » – Iscrizione sepolcrale – Tebaldo Fabris – Conclusione.

 

 

L’episcopato di Temidio dell’ordine di S. Francesco fu breve: cominciato nel 1275 terminò nel settembre del 1277.

Come abbiamo veduto, egli prese parte, anzi guidò, la spedizione contro gli eretici di Sermione avvenuta il 12 novembre 1276: nel 1273 avea mandato un « viator» del comune di Verona a Lazise, che intimasse al podestà Marcabruno di condurre a Verona un eretico catturato dallo stesso viatore; però quei di Lazise rilasciarono libero il prigioniero.

Ma delle opere di Temidio nel suo episcopato nulla sappiamo. Solo sappiamo che nel giorno 15 febbraio 1277 « Marcius de Marciis Canonicus Veronensis, Archipresbyter Plebis Ecclesiae S. Joannis in Valle» si presentò a lui in episcopio con la massima solennità, e gli intimò che non dovesse ingerirsi né punto né poco negli affari di alcune monache del monastero di S. Agostino nel luogo detto « Battiorcus » presso Montorio, il quale da oltre trent’anni spettava alla chiesa di S. Giovanni in Valle (1)-(a).

 

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Mar 11 2014

UNO STADIO DI INCERTEZZE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:39

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Federico II riceve gli ambasciatori.  Affresco nella torre abaziale dell’antico monastero di S. Zeno a Verona

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XIV

 

SOMMARIO. – Serie di vescovi data dallo Stato personale – Manfredo Della Scala – Guido Della Scala – Proibizione del papa Alessandro IV ai canonici di Verona – Gerardo Cossadoca nominato vescovo dal Papa – Manfredo Roberti nominato vescovo dal Papa – Verona colpita dalle censure – Aleardo a Capite Pontis, e Guido Della Scala – Temidio francescano – Uccisione di Mastino – Nuove censure contro i veronesi devoti a Corradino – Assoluzione

 

La serie dei nostri vescovi nella seconda metà del secolo XIII presenta varie incertezze causate dalla prevalenza delle varie fazioni politiche. I vescovi successi a Jacopo di Breganze, secondo l’ordine dello Stato personale e la numerazione nostra, sarebbero:

-84  Gerardo Cossadoca (1255-1259);

– 85  Manfredo Roberti (1260-1268) –

– 86  Aleardino di Capo di Ponte (1268-1274)

– 87  Guido Della Scala (1274-1275)

– 88  Temidio (1275-1278)

– 89  Bartolomeo Scaligero (1278-1290)

-90  Pietro Scaligero (1290-1295).

 

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Mar 10 2014

DUE FATTI DEPLOREVOLI: L’ESEQUZIONE DEGLI ERETICI NEL 1233 E 1278

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:15

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La cavea dell’Arena di Verona dove nel 1278 vennero bruciati gli eretici Patareni

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XIII

 

SOMMARIO. – Esecuzione di eretici nel 1233 – Dubbi sulla realtà del fatto – A chi sia da attribuire il fatto – Spedizione di Sermione nel 1276 – Esecuzione di eretici nel 1278 – Carattere di questa esecuzione – Responsabilità della stessa – Due atti pontifici.

 

Abbiamo accennato alle repressioni dell’ eresia fatte in Verona nel campo legale, sia ecclesiastico, sia civile. Ora dobbiamo dire di due repressioni, che diremmo extra-legali; e sono due esecuzioni sommarie fatte in Verona contro gli eretici negli anni 1233 e 1278.

 

La prima avvenne l’anno 1233, e precisamente nei giorni 21, 22, 23 luglio.

Un nostro cronista, Paris di Cerea, nella sua cronaca, detta Annales Perisii, racconta che in quei tre giorni furono bruciati in Verona sessanta eretici, uomini e donne, spettanti alle famiglie più cospicue di Verona: il loro delitto era appunto l’eresia, e furono bruciati per sentenza di fra Giovanni Schio da Vicenza frate Domenicano mandato alle città della Marca Trevigiana da Gregorio IX con la missione di portarvi la pace.

Ecco il testo Parisiano: « 21 Julii dictus Frater Joannes in tribus diebus fecit comburi et cremari in foro et glara de Verona LX ex melioribus inter masculos et feminas, quos ipsos condemnavit de heretica pravitate ».(1)  Così Paris, dal quale nel secolo XV riportò il fatto il cronista Zagata, riducendo il numero delle vittime a quaranta.

 

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Mar 09 2014

GLI ERETICI PATARENI (a)

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 13:55

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Chiesa di San Fermo, residenza dei frati minori  ai quali  nel medioevo fu affidato  il tribunale  dell’inquisizione  a  Verona.

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XII

 

SOMMARIO. – Prima eresia in Verona – Indole del Patarenismo – Primi indizi dell’eresia nel secolo XII – L’eresia in Verona nei primordi del secolo XIII – Il placito di Cerea – Gli eretici di Bagnolo – Gli Albanesi – Gli eretici a Sermione – La repressione legale ecclesiastica dell’eresia – La repressione civile.

 

Due volte la chiesa veronese s’era trovata implicata in fazioni scismatiche: nel tempo della lite dei Tre Capitoli, ed in quello della lotta circa le investiture: mai però in essa si parlò di eresia, non potendosi aver in conto alcuno l’errore dei pochi antropomorfiti, forse vicentini, anziché veronesi, contro i qual scrisse Raterio.

Di eresie non si parla nella nostra chiesa, se non nella fine del secolo XII e per tutto il secolo XIII; durante il quale periodo si trovano eretici, sia nel distretto di Verona, sia nella città.(1)

L’eresia del Patarenismo veronese in sostanza è quella degli Albigesi, o Nuovi Manichei, della Francia meridionale passata in Italia con nomi varii ed oscuri: si dicono Catari, Passaggini, Gioseffini, Umiliati, Poveri di Lione, Bulgari, ecc. ecc.

 

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Mar 07 2014

MODELLI DI SANTITÀ CRISTIANA (a)

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 14:05

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I  due bassorilievi sul   pilastro di  destra della  facciata della chiesa di Santa Anastasia che  rappresentano S. Pietro in atto di predicare, e la sua ultima professione di fede fatta scrivendo in terra col dito « Credo ».  Chiesa di Santa Anastasia,  Verona.

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO XI

 

SOMMARIO. – S. Pietro Martire – B. Bonaventura – B. Giordano di Sassonia – BB. Evangelista e Pellegrino – B. Albertino – B. Teobaldo – S. Rodobaldo – B. Giacoma – S. Facio.

In altra opera nostra abbiamo affermato e provato, come il secolo XIII, dopo l’epoca dei martiri e dei primi Santi Padri, sia forse da dire il più rigoglioso di vita cristiana e il più celebre per il numero considerevole di santi.(1)  Altrettanto con la dovuta proporzione possiamo affermare per quanto spetta alla chiesa veronese; la quale in nessuna altra epoca ebbe tanti modelli di santità cristiana, quanti ne ebbe nel secolo XIII, sia nel clero regolare e secolare, sia nel laicato.

 

Una gloria insigne per Verona e per l’ordine dei frati di S. Domenico fu Pietro Rosini (2), detto nella sua vita apostolica fra Pietro da Verona, e dopo la sua morte S. Pietro Martire, celebrato dal  Panvinio « ut sanctissimus, ita doctissimus ».

Nato verso l’anno 1205 da genitori infetti dell’eresia dei Patareni, ebbe la prima formazione da un precettore cattolico.  Mandato dal padre suo a studiare presso l’università di Bologna, vi imparò a conoscere l’ordine fondato da S. Domenico, e lo abbracciò in età di anni 15 verso l’anno 1220.

Ordinato sacerdote, si dié con zelo alla predicazione delle verità cattoliche contro le nuove eresie; ed ottenne innumerevoli conversioni nel bolognese, nella Marca di Ancona, nel milanese.

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Mar 05 2014

ORDINI RELIGIOSI FEMMINILI (a)

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 09:51

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CHIESA DI S. MARIA DELLA GIARA, VERONA;  A Verona l’ordine degli Umiliati si stabilì intorno al 1162, prendendo possesso appena fuori delle mura di una zona chiamata “glarea”  nome derivato dalla sabbia e ghiaia che l’Adigetto vi aveva depositato in precedente piene. Nella  zona esisteva una piccola cappella dedicata alla Madonna che fu  ingrandita a chiesa, con appresso uno dei primi monasteri istituiti a Verona.  Oggi l’edificio è ancora notevole e la facciata di bella costruzione romanica, in corsi di tufo e cotto, la si può osservare in via Ghiaia, divenuta sede di un istituto bancario.

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO X

 

SOMMARIO. – Suore Minori o Clarisse – SATOR AREPO  una strana iscrizione – Monache di S. Domenico – Suore Benedettine – Umiliate – Altre istituzioni.

 

Lasciando a parte alcune istituzioni femminili, che vivevano una vita più o meno comune senza una regola ben determinata ed approvata dalla chiesa, le fondazioni del secolo XIII, che si possono dire veri ordini religiosi, sono tre: Clarisse, Domenicane, Benedettine.

 

Quasi contemporaneamente ai Frati Minori si stabilirono a Verona le suore di S. Chiara, sotto i nomi di Suore Minori, Povere donne di Assisi, e simili. Prime fra tutte appariscono le « Sorores minores », che già nel 1224 abitavano nella località detta Acquaro tra il monastero della Trinità e l’ospedale dei Santi Iacopo e Lazaro di Tomba.(1)

 

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Mar 03 2014

ORDINI RELIGIOSI MASCHILI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 02:27

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Chiesa di Santa Maria in Monte di Sommacampagna, dove Francesco fondo la prima comunità di frati in Verona

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO IX

 

SOMMARIO. – Frati Minori – Fra Giacomino da Verona – Frati Predicatori o Domenicani – Canonici di S. Marco – Frati eremiti Agostiniani – Umiliati

La divina Provvidenza, allorquando straordinari sono i bisogni della chiesa, applicar suole straordinari rimedi.

Così sul principio del secolo XIII, secolo di lotte e di sangue massime per l’Italia, Dio suscitò uomini fatti secondo il cuore di Lui, che, da Lui inspirati ed aiutati, ritornassero gli uomini sulla via delle virtù evangeliche.  Principali fra questi furono S. Francesco e S. Domenico l’uno destinato da Dio principalmente a riformare i costumi; l’altro a preservare nelle menti e nei cuori il deposito della fede. E Verona pure sentì i benefici influssi di questa divina Provvidenza straordinaria; benché tutt’altro che ben disposto paresse esserne l’ambiente.

 

Il principale fra i nuovi ordini fu quello dei Frati Minori. – Il patriarca S. Francesco, venuto a Verona l’anno 1220, abitò per breve tempo in una casetta fuori della porta Rofiolana, e fondò una casa di frati presso la chiesa di S. Maria del Monte presso Sommacampagna (1) indi « b. Franciscus cum socio transivit in insulam Gardae »(2), ed, avuta quell’isola in dono da un certo Biemino da Manerba, fondò ivi pure un  eremo per i suoi frati, che vi rimasero sino alla soppressione del 1798;(3) in seguito quell’isola fu detta l’Isola dei Frati.

 

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Mar 02 2014

LA CHIESA VERONESE NELL’EPOCA DELLE FAZIONI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 18:36

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Scritta barbarica relativa alla morte del vescovo di Verona  Norandino; Duomo di Verona

 

 

 VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO VIII

  

SOMMARIO. – Scosso il principio di autorità: conseguenze – La chiesa veronese  e  l’imperatore –  Il  vescovo Norandino – Alberto – Jacopo di Breganze – L’urna del vescovo S. Teodoro  –  Federico II a Verona  –  Dieta di Verona.

 

Fiaccata nell’Italia superiore la prepotenza degli imperatori mercé  la  battaglia di Legnano e la pace di Costanza, ne restò pure indebolita la loro autorità entro i limiti legittimi; anzi fu scosso tremendamente nella mente degli italiani lo stesso principio di autorità.

Limitandoci a dire di cose nostre, è bensì vero che Verona era si eretta in comune ed avea i suoi podestà, i suoi consoli, i suoi rettori: ma la loro autorità era tutta umana, basata sulla prepotenza di qualche famiglia, o tutt’al più sulla concessione dei cittadini.  L’autorità degli imperatori per contrario avea del divino; gli imperatori venivano coronati o consacrati dai Papi, e la loro autorità, quasi fulcro materiale dell’autorità spirituale, si estendeva quanto quella dei Papi.

Scosso questo principio di autorità, (1)  era aperta la via a discordie cittadine, a lotte interne, a partiti; i quali vessarono anche la nostra Verona dalla fine del secolo XII fin verso la metà del secolo XIII. Questo tratto è quello, che viene antonomasticamente chiamato l’epoca delle fazioni è l’epoca di transizione dal comune alla signoria.  Appunto, quando pare a assicurata la libertà del comune di Verona e la esenzione dalla prepotenza imperiale, sorsero a  dilaniare la città queste fazioni interne, ben più fatali della prepotenza straniera.  Già fin dall’anno 1193 il pontefice Celestino III  mandò nell’ Italia Superiore il card. Fidenzio con la missione di pacificare gli animi: nella festa dell’ Assunzione egli tenne un sermone a questo scopo nella nostra cattedrale alla presenza del card. Adelardo, dell’arcivescovo di Ravenna, di molti vescovi, consoli e capi delle famiglie principali; ma ciò nonostante le discordie durarono per altro mezzo secolo.

 

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Mar 01 2014

LA CHIESA VERONESE VERSO LA FINE DEL SECOLO XII

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:57

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Fonte Battesimale della chiesa di San Giovanni in Fonte.  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II –  EPOCA III  – CAPO VII

 

SOMMARIO. – Vescovi zelanti – Capitolo in pieno accordo col vescovo – Congregazione del clero intrinseco – Istituzione delle parrocchie nella città a suburbi – Fonti battesimali oltre quello della cattedrale – Coltura del clero -Monasteri di S. Zeno, S. Maria in Organo, S. Fermo, S. Nazaro. – Monastero di S. Michele in Campagna – Monasteri doppi – Umiliati eretici e non eretici – Appelli inconsulti – Delitto sacrilego di un chierico.

 

 

Abbiamo già accennato più volte come la libertà rivendicata alla chiesa per il concordato di Worms dopo la lotta quasi centenaria delle investiture abbia reso anche alla  chiesa veronese frutti immensi.

Il primo di essi fu la elezione dei vescovi fatta liberamente dal clero; e perciò i vescovi forniti delle doti necessarie per la cura pastorale.  Mentre nel secolo XI abbiamo avuto parecchi vescovi incerti e dubbi, altri inoperosi, altri apertamente favorevoli allo scisma, nel secolo XII  abbiamo vescovi intemerati, come Bernardo, Tebaldo, Ognibene, Riprando, Adelardo. Elettori dei vescovi erano principalmente i canonici della cattedrale, che erano la rappresentanza giuridica di tutto il clero: ad essi, non sappiamo l’epoca precisa, si aggiunse la Congregazione del clero intrinseco, e più tardi quella del clero estrinseco. (a)

 

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Feb 28 2014

ADELARDO, IL PRIMO CARDINALE VERONESE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:08

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Sarcofago del cardinale veronese Adelardo, Vescovo di Verona e Legato Pontificio in Terra Santa. Chiostro abazia di San Zeno in  Verona.

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO   VI

 

SOMMARIO. – Origine e prima educazione di Adelardo – Promozione alla porpora cardinalizia – Sua nomina a vescovo di Verona – Viaggio in Francia ed in Inghilterra – Prende parte alla terza Crociata – Un giudizio su la sua vita episcopale – Atti del suo episcopato – Sua operosità all’infuori della sua chiesa – Si ritira nel monastero di S. Zeno – Sua morte – Due ricognizioni del suo sepolcro – La mitra di S. Zeno.

 

Tra i favori largiti ai veronesi dal Pontefice Lucio III  nella sua breve dimora a  Verona  il più distinto fu la elevazione di un nostro cittadino alla dignità cardinalizia. (a)

 

Secondo l’opinione più comune tra i nostri scrittori, Adelardo  è oriundo della famiglia dei Cattaneo, detti anche i Da Lendinara, (1)  famiglia assai ricca di quella terra allora appartenente al distretto di Verona, e che vantava diritti anche sulla terra di Zevio, ad essa riconosciuti dal vescovo Ognibene, dal podestà Sauro e dai consoli veronesi l’anno 1181. Secondo alcuni però, Adelardo spetterebbe alla famiglia degli Aleardi, nobile famiglia, già da lungo tempo abitante in Verona presso la chiesa di S. Benedetto, dove ancor prima del dominio scaligero era una contrada detta degli Aleardi.  Secondo i primi, Adelardo sarebbe veronese in senso un po’ lato; secondo gli altri, sarebbe vero cittadino veronese in senso stretto. A noi poco interessa definire la questione. (b)

 

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Feb 26 2014

CHIESE ROMANICHE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighigiorgio @ 19:34

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Chiesa romanica inferiore di S. Fermo e Rustico, cominciata nel secolo XI, e precisamente nell’anno 1065 per opera dei monaci Benedettini, ai quali già il vescovo sant’Annone sulla fine del secolo VIII  avea  affidato la custodia delle reliquie dei santi martiri.  La chiesa attuale fu terminata, quanto sembra  nell’anno 1143

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO  V

 

 

SOMMARIO. – Caratteristiche dello stile romanico – Artisti romanici – Cattedrale –  S. Giovanni in Fonte – Basilica di S. Zeno – S. Lorenzo – S. Stefano –  SS. Fermo e Rustico – S. Maria in Organo – San Giovanni in Valle – Chiese romaniche della diocesi. (a)

 

È incredibile lo slancio, con cui i buoni veronesi si diedero a fabbricare nuove chiese ed a restaurare ed abbellire le già esistenti, tostoché il concordato di Worms restituì alla chiesa la sua libertà: ché anzi ne abbiamo alcune fabbricate od incominciate nel secolo XI, durante la lotta funesta delle investiture.

Causa di tale slancio dovette essere l’aumento delle popolazioni, il miglioramento delle condizioni economiche, e, nella diocesi, la costituzione delle plebanie e dei parrochi ai quali era commessa la cura delle parrochie: si aggiunga che molte chiese erano rovinate od assai deperite per il terremoto del 7 gennaio 1117(1). Ma questo fatto prova altresì che era tra noi ben viva la fede cristiana ed ardente l’amore al culto religioso.

 

Stile comune alle chiese di quest’epoca è quello detto romanico, a noi venuto nella sua sostanza dalla Francia meridionale e rabbellito nella forma delle condizioni proprie delle nostre regioni. Principali caratteristiche di questo stile in Verona e nella diocesi sono le seguenti: esso in massima ritorna al piano dell’antica basilica cristiana: una navata di mezzo con altre due laterali più basse e più strette: le navate  son divise mediante colonne di color rosso, spesso delle cave di Sant’Ambrogio; talvolta son divise da pilastri croceiformi  imitanti la muratura delle pareti;  talvolta da colonne e pilastri alternati.  La chiesa è chiusa ad oriente da un abside, prima del quale si ha la cuba, divisa dalla parte anteriore della chiesa mediante un transept.

 

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Feb 25 2014

DUE PAPI A VERONA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:25

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Lapide sepolcrale di Papa Lucio III. Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO IV

 

SOMMARIO. – Venuta di Lucio III – Concilio in Verona – II vescovo Riprando: suo viaggio in Oriente – Favori di Lucio III alla Chiesa Veronese – Morte di Lucio III.  Sepoltura – Iscrizione sepolcrale – Iscrizione gibertina – Un uragano del 1879 – Scoperta preziosa – Elezione di Urbano III – Suoi atti in favore della Chiesa Veronese – L’Abate Gioacchino a Verona – Conflitti fra il Pontefice e l’Imperatore – Partenza di Urbano da Verona e sua morte.

 

 

A motivo dei torbidi suscitati in Roma dalle fazioni popolari contro l’autorità dei papi, Lucio III nel marzo del 1182 dovette fuggire dalla città eterna.  Dopo qualche sosta in Velletri ed in altre città dello Stato Pontificio, venne a Bologna; indi passò a Modena, dove consacrò la cattedrale; e finalmente venne a Verona, dove trovavasi pure Federico Barbarossa, divenuto alquanto benevolo, almeno nell’ esterno, verso la Chiesa.

Entrò in città il 22 luglio del 1184: « Lucius apostolicus ab omni populo civitatis veronensis receptus et in lectica cum gaudio magno in civitatem portatus »(1). In tale occasione Ognibene concesse al papa ed ai cardinali una conveniente residenza nel nuovo palazzo vescovile; ed egli si ritirò in alcune case dei canonici. Insieme col vescovo tutti i veronesi furono concordi nell’onorare il Vicario di Gesù Cristo; talmente che Lucio se ne lodava altamente, e fu udito più volte ripetere le parole di Gesù Cristo: « Non inveni tantam fidem in Israel ».

 

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Feb 24 2014

IL VESCOVO OGNIBENE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 15:11

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Tratto di parete  tra la porta del campanile e l’altare di Sant’Agata, dove il Biancolini lesse l’iscrizione incisa sul muro: « Die X exeunte Octubri obiit Episcopus Omnebonus MCLXXXV ».  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO III

 

SOMMARIO. – Ognibene canonista. – Sua elezione. – Ingerenza nelle lotte politiche. – Fu sempre fedele alla causa della Chiesa. – Lettera di Alessandro III  ad Ognibene. – Congresso di Venezia, e pace di Costanza. – Vantaggi che ne ebbe Verona. – Atti di Ognibene per la chiesa veronese. – Lucio III a Verona. – Morte di Ogni bene.

 

 

A Tebaldo II successe nella sede di Verona Ognibene, detto latinamente Omnibonus, Omnebonum, Omnebene: nella serie dei nostri vescovi egli è il 78°, e resse la chiesa veronese dall’anno 1157 all’anno 1185.

 

Oriundo della nobile famiglia « de Nogarolis »,  Ognibene studiò diritto a Bologna insieme con Rolando (Alessandro III) sotto il celebre giurisconsulto  Graziano, e fu forse il più celebre canonista dei suoi tempi dopo il maestro. È pur sua l’opera Sententiae quas collegit ex diversis auctoribus Omnebene; nella quale, per quanto spetta alla materia dei sacramenti, partecipa alquanto delle idee abelardiane(1): quest’opera pare sia stata composta verso l’anno 1141(2).

 

Una lettera di Valdarico patriarca di Aquileja (1162-1182) parla della elezione di un vescovo di Verona fatta dai canonici con voto unanime « concorditer ». Tenuto calcolo dell’epoca di Valdarico, il vescovo qui indicato dovrebbe essere Ognibene(3): avremmo un altro frutto del concordato di Worms.

 

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Feb 23 2014

LA CHIESA VERONESE SOTTO LA PROTEZIONE DEL PONTEFICE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:06

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Simbolo  Papale,  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO II

 

SOMMARIO. – Prenozioni  storiche. – La bolla  Piae  postulatio  voluntatis. – Conferme della stessa. – Limitazioni posteriori.

 

 

Il vescovo Tebaldo nell’aprile o maggio dell’anno 1145 andò a Viterbo, dove allora si trovava il pontefice Eugenio III.   Vi andò per comporre una lite che si agitava tra lui e l’abate Nonantolano a riguardo di alcuni diritti su Nogara; ma vi andò insieme per porre la chiesa veronese ed il suo vescovo sotto la protezione della Sede Apostolica, (a) affine di tutelarne i diritti sia spirituali, sia giurisdizionali e materiali sul territorio veronese.

Quanto al primo scopo, la lite, come già vedemmo, fu composta alla presenza del pontefice stesso; il  quale poi con la bolla Quae judicii veritate del 18 maggio sanzionò quella composizione(1).

Quanto al secondo, il Pontefice emanò la celebre bolla Piae postulatio voluntatis in data 17 maggio(2), della quale ci occupiamo al presente.

Pubblicata inesattamente da Ughelli, fu poi ripubblicata correttamente da Biancolini; e, siccome questa è l’unica pubblicazione che se ne abbia, attesa la grande importanza del documento per la storia della chiesa veronese, crediamo opportuno riprodurla integralmente in questo nostro lavoro. In pari tempo  vedremo di illustrarla con brevi note; le quali, oltre qualche notizia storica su alcune chiese della nostra diocesi, daranno un po’ di toponomastica del territorio veronese nel Medioevo: ometteremo i nomi di quelle località che, non ostante una qualche piccola differenza, evidentemente rispondono agli attuali. (b)

 

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Feb 22 2014

I PRIMI FRUTTI DELLA LIBERTÀ NELLE SACRE ELEZIONI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 12:33

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Lapide che ricorda la riconsacrazione della Chiesa di San Giorgio e Zeno,  detta di Sant’Elena, da parte del patriarca di Aquilea Pellegrino nel 1140, dopo che l’altar maggiore era stato profanato da alcuni sconosciuti;  Presso Duomo di Verona.

 

VOLUME  II – EPOCA TERZA – CAPO  I

 

SOMMARIO. – Vantaggi generali nella Chiesa. – Il vescovo Bernardo. – Sacerdoti di vita comune nell’ex-monastero di S. Giorgio in Braida. – Chiese restaurate o nuovamente erette. – Verona con regime comunale. – Lotte civili. – Il vescovo Tebaldo. – Controversia per la chiesa di Sant’ Alessandro. – Controversia per la chiesa di S. Giorgio. – Controversia per i diritti sulla corte di Cerea e su quella di Porcile. – La bolla di Eugenio III. – Tebaldo per la sua Verona. – Morte di Tebaldo e giudizi sulla sua condotta.

 

La  fermezza dei romani pontefici nella lotta per la libertà delle sacre elezioni inaugurata da Gregorio VII,  continuata poi dai suoi successori, nonostante le effimere incertezze di Pasquale II,  ebbe il completo trionfo nel  Concordato di Worms conchiuso il 23 settembre dell’anno 1122, confermato poi l’anno seguente nel concilio Lateranese I.

Quali frutti ne sian venuti alla chiesa lo accenna con brevi parole un cronista tedesco, scrivendo pochi anni dopo: « Exhinc (dal concordato) ecclesia, libertate ad plenum recuperata, paceque ad integrum reformata, in magnum montem crevisse invenitur »(1).  Di tali frutti partecipò pure la chiesa veronese, quanto le fu consentito dalle sue condizioni politiche determinate soprattutto dalla posizione di Verona sui confini tra l’ Italia e la Germania. Certamente essa ebbe quindi innanzi una serie non interrotta di vescovi dotti ed intemerati, tutti dediti alla restaurazione religiosa e morale del clero secolare e regolare, e quindi  al bene spirituale dei fedeli alla loro cura affidati.

Diremo dei due primi vescovi:

 

76° Bernardo (1122-1135).

77° Tebaldo II(1135-1157).

 

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