Interno della Chiesa di San Zeno, Verona
EPOCA II – CAPO XIX
SOMMARIO. – La basilica di S. Zeno – Corpo di S. Zeno – Devozione alle sacre reliquie – Reliquie un po’ dubbie nelle nostre chiese – Furti di reliquie – Un furto nella chiesa di S. Maria « in organo» – Memorie di funzioni liturgiche – Processioni – Stazioni – Un codice prezioso inedito: et Carpsum » – Altri codici liturgici – Scrittori veronesi – Importanza politica di Verona – Verona nell’anno 1090 – I veronesi alla prima crociata.
Come appare dal titolo intendiamo di raccogliere qui alcuni fatti particolari, che, o ci sono sfuggiti nella narrazione cronologica o non aveano una connessione naturale con la materia dei singoli capi.
Inauguriamo queste spigolature con qualche accenno alla storia della basilica di S. Zeno, la quale è certamente la più antica tra le nostre chiese maggiori ed una gloria artistica per Verona. Senza dubbio la basilica zenoniana ebbe principio entro i limiti di quest’epoca seconda: ma pur troppo nulla sappiamo dei primi suoi inizi, e ben poco delle sue interrotte costruzioni e ricostruzioni.
Sappiamo come una chiesa ad onore di S. Zeno fu eretta per opera del re Pipino, del vescovo Ratoldo e dell’arcidiacono Pacifico: essa non era né la basilica attuale né la sua cripta: solo si ritiene che fosse nel medesimo luogo e che di essa rimanga forse qualche avanzo in una muraglia della basilica.
L’attuale basilica pare abbia avuto principio nel secolo X; essendo ché dopo i danni, che essa dovette subire in qualche scorreria degli Ungheri l’imperatore Ottone nell’anno 961 diede una somma al vescovo Raterio, perché essa venisse compita. Quella somma, a quanto pare, fu dal vescovo devoluta ad altro scopo; e la chiesa non vide allora il suo compimento: la sua ulteriore costruzione dovrebbe riferirsi al secolo XI, quando i monaci di quel monastero ebbero offerte conspicue dagli imperatori.
In una iscrizione, che dovrebbe essere dell’anno 1185 circa, è detto che nell’anno 1178 « confluxerant anni a renovatione et ecclesiae augmentatione XL» (1). Dunque verso l’anno 1138 la chiesa era stata rinnovata, forse per i danni sofferti nel terremoto dell’anno 1117, ed anche accresciuta di una aggiunta, forse verso occidente, ossia verso la porta maggiore. Tuttavia, il suo compimento definitivo nelle singole parti, secondo i cultori dei nostri monumenti storici, si deve ancor differire sino al secolo XIII e forse anche al XIV. Le porte, ossia le preziose formelle di bronzo, (torneranno al loro posto?) spettano, parte al secolo XI, parte al secolo XII.
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