Gen 12 2015

CEREGNANO (RO): 65ENNE TROVA LADRO IN CASA. FINISCE A BIRRE E BRISCOLA

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Storia che ha rischiato di avere un finale non troppo divertente, quella capitata ieri nel cuore della Provincia di Rovigo e, più precisamente, a Ceregnano, globalmente riconosciuta come la città della felicità, e forse è proprio per questo che la vicenda che stiamo per raccontarvi ha avuto un lieto fine.

Ecco come sono andati i fatti:

Verso le ore 15.30, T.P. 65 enne residente proprio in piazza a Ceregnano, si trovava nella frazione di Lama Polesine, lungo lo scolo Brugnolo, a tentare di catturare qualche pescegatto per la cena utilizzando come esche le cosiddette corbole.

Sarà stata la temperatura non molto favorevole o l’alta marea, ma di pesci gatti se ne sono visti pochi tant’è che, approfittando di un disturbo intestinale causato dall’umidità circostante, il 65enne ha preso la sua bicicletta ed è tornato a casa.

Ed è qui che avviene il fattaccio. Aprendo il garage, lo sfortunato pescatore si è trovato di fronte ad un uomo alto in passamontagna che stava rovistando tra cassettiere e scaffali, e che alla vista del proprietario di casa ha iniziato a bestemmiare con una riconoscibilissima cadenza veneta.

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Gen 10 2015

IO NON SONO CHARLIE. IO SONO AHMED IL POLIZIOTTO MORTO

IO SONO AHMED


Gen 07 2015

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Dic 17 2014

PIAZZA FONTANA, OMERTÀ DESTRA E SINISTRA

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http://www.pierolaporta.it/piazza-fontana-omerta-destra-e-sinistra/

 

Piazza Fontana, 12 Dicembre 1962, attentato senza colpevoli dopo mezzo secolo. E’ davvero così?

 

A sentire le solite campane, la responsabilità è dei servizi segreti deviati, della massoneria, delle trame internazionali, del Grande Vecchio e chi ne ha più ne metta. Alla fine del giro si conclude “piazza Fontana è un mistero”, come d’altronde il caso Moro, piazza della Loggia, la stazione di Bologna, Ustica, Capaci, via D’Amelio e via seppellendo i morti e la nostra memoria con loro. Eppure basterebbe tirare un filo delle migliaia che s’intravvedono per avvicinarsi alla verità Anzi c’è uno che alla verità s’è avvicinato moltissimo, ma…

 

Nel 2009 e di nuovo nel 2012, Paolo Cucchiarelli pubblicò “Il Segreto di Piazza Fontana”, un libro che dovrebbero imporre fra i testi scolastici. I venerati maestri del giornalismo e della cultura un tanto al chilo finsero di non capire. Taluni fecero peggio, come vedremo. Pochi ricordano che molti di costoro cofirmarono la “lettera aperta”[1] che isolò il commissario Luigi Calabresi e lo additò ai killer di Lotta Continua. Sentiremo, sentimmo, sentiamo questi cofirmatari chiedere scusa? Le parole sono pietre, talvolta pallottole.

 

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Dic 11 2014

STRAGE USTICA, IL SUPERTESTIMONE NELLA SALA OPERATIVA: “ECCO COSA SUCCESSE CON IL MIG LIBICO, I DUE MIRAGE E IL TOMCAT”

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“Fu all’inizio degli anni Ottanta. Una domenica in cui giocava l’Italia. Partii da Roma armato, con una scorta armata, e questo documento classificato segretissimo nella cartella. Una relazione completa sulla strage di Ustica che doveva essere controfirmata dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini e trasmessa urgentemente al presidente del Consiglio Bettino Craxi. Arrivai alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, da lì una gazzella dei carabinieri mi portò nella sua residenza a Pian dei Giullari. Spadolini mi ricevette in biblioteca, indossava una vestaglia da camera rossa. Mi conosceva bene, lavoravo già da qualche anno nella sua segretaria particolare, mi chiamava per nome. Gli consegnai il documento. Lui si sedette, cominciò a leggere. Erano sette o otto pagine: il resoconto dettagliato di ciò che era accaduto quella sera, con allegate alcune carte del Sismi, il servizio segreto militare. Si parlava di due Mirage, di un Tomcat, si parlava del Mig. Mi resi subito conto che quello che c’era scritto non gli piaceva, scuoteva la testa. Finché a un certo punto sbattè un pugno sulla scrivania. Era infuriato. Ricordati, Giuseppe – mi disse – non c’è cosa più schifosa di quando i generali si mettono a fare i politici. Ma alla fine, controvoglia, firmò”.

 

Il maresciallo Giuseppe Dioguardi oggi ha 53 anni, ha prestato servizio in Aeronautica fino al 2008. Alla scadenza del suo nullaosta di segretezza, il Cosmic, che è il livello più alto, è stato ascoltato da Maria Monteleone ed Erminio Amelio, i due magistrati della Procura di Roma che indagano sulla strage di Ustica. Parte dell’interrogatorio è ancora secretato, ma il maresciallo ha accettato lo stesso di raccontare quello che sa. E sa molto. Nei 33 anni che ha trascorso nell’arma azzurra e alla Difesa, in posizioni di estrema responsabilità e delicatezza, un filo rosso lo ha tenuto sempre agganciato, spesso da supertestimone, a questa storia. Fin da quella sera del 27 giugno 1980, quando si trovò nella sala operativa della Prima regione aerea a Milano. Esattamente negli istanti in cui il DC9 Itavia veniva abbattuto nel cielo di Ustica.

 

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Nov 28 2014

ISIS/ MICALESSIN DA ALEPPO: “C’È LA TURCHIA DIETRO IL MASSACRO DEI CRISTIANI”

Quello che rimane della chiesa di Kivork, il simbolo di quello che gli armeni cristiani di Midan considerano il loro nuovo martirio.

 

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http://www.ilgiornale.it/video/mondo/aleppo-chiesa-simbolo-nuovo-martirio-1060711.html

“Dentro quello che rimane della chiesa di Kivork, il simbolo di quello che gli armeni cristiani di Midan considerano il loro nuovo martirio – Servizio di Gian Micalessin”: immagini tratte dal video-reportage de ilGiornale.it

 

Dietro lo sterminio dei cristiani e il nuovo genocidio degli armeni in Siria per mano dell’Isis c’è la mente della Turchia che vuole ricostruire l’impero ottomano. Il califfato sevizia, uccide e abbatte chiese millenarie con il supporto logistico del regime di Erdogan, il più potente Stato membro della Nato in Medio oriente. Un progetto cui con grandi dosi di ingenuità hanno contribuito gli stessi Stati Uniti, che si sono fidati ciecamente dell’alleato turco e hanno lavorato per abbattere Assad, l’unico argine all’estremismo in Siria. L’inviato di guerra Gian Micalessin si trova ad Aleppo, città nel Nord della Siria dove si combatte strada per strada, e ci documenta una versione dei fatti profondamente diversa da quella raccontata dai “media ufficiali”.

 

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Intervista di Pietro Vernizzi a Gian Micalessin

 

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Nov 19 2014

PAOLO BASAGLIA L’INGEGNERE CHE SMONTA TUTTE LE BUGIE DEI NO TAV

“Molti manifestanti lavorano per la A32, penalizzata dai treni ad alta velocità. Spesa faraonica? Ridicolo”

 

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Paolo Basaglia

 

 

Stefano Lorenzetto – Dom, 19/01/2014 – 08:56

 

C’è un solo modo per spiegare l’impresa nella quale Paolo Basaglia s’è lanciato: il cognome. «Mia nonna sosteneva che eravamo parenti alla lontana dello psichiatra passato alla storia per aver fatto chiudere i manicomi». Se gli va bene, ma v’è da dubitarne, lui resterà nella cronaca per essere riuscito a far aprire quello che in gergo tecnico viene chiamato tunnel di base del Moncenisio, primo step dell’opera pubblica più contestata di tutti i tempi: l’Alta velocità Torino-Lione.

 

Impresa indubbiamente da pazzi, la sua, perché significa fronteggiare un’agguerritissima tribù, come non se ne vedevano in azione dai moti di Reggio Calabria del 1970: i No Tav della Val di Susa, le cui proteste contro la nuova linea ferroviaria ad alta velocità di 235 chilometri fra Italia e Francia sono state accompagnate da un crescendo di attentati, intimidazioni, scontri con le forze dell’ordine, aggressioni, blocchi stradali, occupazioni e boicottaggi, bollati come segnali eversivi da Gian Carlo Caselli, fino a tre settimane fa capo della Procura di Torino.

Si chiama – ecco la coraggiosa follia – Comitato Sì Tav. Per ora è soltanto una pagina su Facebook, anche se in breve tempo ha già raccolto oltre 3.300 adesioni. Ad aprirla, insieme con Basaglia, è stato Ivan Possekel, tecnico informatico. Abitano a Torino. Iscritto al Partito democratico il primo, irriducibile di destra il secondo, «credo che simpatizzi per Francesco Storace», informa Basaglia, e anche questa è un’alchimia da matti, perché significa marciare divisi su tutto – «litighiamo in continuazione sul governo, sull’immigrazione, sui diritti civili degli omosessuali» – per colpire uniti sull’unico bersaglio che sta a cuore a entrambi: il treno ad alta velocità.

 

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Nov 12 2014

GIUSTIZZIA ALL’ ITALIANA: LECCO, MULTATO IL SINDACO DI BELLANO PERCHE LA CASCATA DELL’ORRIDO È TROPPO RUMOROSA”

Mille euro di sanzione dopo il ricorso di un cittadino e le rilevazioni acustiche dell’Arpa. Il primo cittadino si dichiara sconcertato e chiede ai tecnici di ritirare il provvedimento contro il Comune

 

 

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L’Orrido di Bellano 

 

 

Sindaco multato per una cascata troppo rumorosa. Una sanzione da circa mille euro è piovuta sulla scrivania di Roberto Santalucia, primo cittadino di Bellano, in provincia di Lecco, paese che ospita un orrido (una gola scoscesa attraversata da un fiume che tra balzi e cascate crea un complesso spettacolo naturale) tra i più famosi in Italia, meta di 30mila visitatori ogni anno. La vicenda parte dal reclamo di un cittadino che, evidentemente infastidito dal suono dell’acqua, ha chiamato l’Arpa perché effettuasse analisi acustiche.

 

Detto fatto: la cascata è risultata tanto rumorosa da superare i limiti concessi dalle norme. Così non solo la sanzione è arrivata in Comune ma, per aggiungere danno a beffa, ha innescato anche un incredibile cortocircuito burocratico. “Ho ricevuto la multa – spiega Santalucia – e una lettera dove Arpa mi dava due alternative: pagare oppure preparare degli scritti difensivi. Scritti che, però, avrei dovuto presentare a me stesso, poiché sono l’autorità competente in materia”.

 

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Nov 10 2014

PASOLINI PROFETIZZÒ GLI ORRORI DI OGGI: CHI L’HA UCCISO?

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Nell’aprile di quest’anno il Vaticano, che aveva a suo tempo perseguitato Pasolini e ne aveva appoggiato una condanna per blasfemia, ha definito il suo capolavoro, “Il Vangelo secondo San Matteo”, «il miglior film mai realizzato su Gesù Cristo». Questa espressione della fede radicale di Pasolini dipinge Gesù come un rivoluzionario “Messia rosso”, secondo la dottrina francescana della santa povertà, che ha una parziale influenza sull’attuale pontefice Francesco.

 

Ma l’attenzione ossessiva per la sua morte è meno spiegabile: nel 2010 l’ex sindaco di Roma e leader del Partito Democratico di centro-sinistra Walter Veltroni chiese che il caso venisse riaperto sulla base di un insieme di strane circostanze convergenti e politicamente rilevanti.

 

Pasolini venne ucciso il giorno dopo il suo ritorno da Stoccolma, dove aveva incontrato Ingmar Bergman e altri dell’avanguardia cinematografica svedese, e aveva rilasciato un’esplosiva intervista al settimanale “L’Espresso”, in cui aveva esplicitato il suo argomento preferito: «Ritengo che il consumismo sia una forma di fascismo peggiore delle versioni classiche».

 

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Ott 20 2014

630.724 MINORI SCOMPARSI IN EUROPA NEL 2013

 

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di Gianni Lannes

 

Il peggior crimine contro l’umanità è l’indifferenza. Un dramma eluso da tutti, invece dovrebbe di interesse pubblico giorno e notte. I mass media, però, hanno ben altro con cui distrarre la gran massa di pubblico.

 

Ufficialmente sono state 630.724 le segnalazioni di scomparsa di minori in Europa arrivate l’anno scorso ai 29 Centri europei dei Missing Children, la rete di associazioni non governative che si occupano di bambini scomparsi o sfruttati sessualmente.

Le cifre, dunque, non sono esaustive dell’inquietante fenomeno, poichè non tutte le denunce approdano a questo network.

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Set 29 2014

AFFONDAMENTO DELLA COSTA CONCORDIA: “SALGA A BORDO CAZZO”. LA TELEFONATA DI DE FALCO COSTRUITA IN ACCORDO CON LA PROCURA

Category: Cronaca e notiziegiorgio @ 00:02

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“De falco non è un eroe e la telefonata del salga a bordo era costruita”

 

 

7 settembre   ROMA

– Sull’opportunità o meno del trasferimento in ufficio, preso dal diretto interessato come una sorta di “punizione”, non si sbilancia. Ma è certo che Gregorio De Falco, l’ormai ex capo della sezione operativa della direzione marittima di Livorno, non sia un eroe. E ne è convinto perché è stato lui stesso, dice, a dimostrare che quella telefonata del “salga a bordo cazzo” era tutta preparata, studiata a tavolino.

 

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Ago 22 2014

SACRIFICI UMANI NELLE COMUNITÀ DI IMMIGRATI

 

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Se credete che i sacrifici umani siano un antico retaggio di culture selvagge definitivamente estinte e cadute nel limbo, vi sbagliate.

Nonostante la propaganda antirazzista si sforzi costantemente di presentarci un’immagine politicamente corretta dei popoli africani, in Uganda l’uccisione di bambini per rituali stregoneschi è un fenomeno che ha raggiunto proporzioni davvero incredibili, a dimostrazione di come “pratiche che nei paesi civilizzati hanno portato i loro seguaci al patibolo continuano ad essere per il Sud del mondo ordinaria amministrazione” .

 

Silvano Lorenzoni nel Selvaggio mostra come comportamenti che per i selvaggi costituiscono la normalità sono considerati tra i popoli civili sintomi di psicopatologie: “Inizierò mettendo a fuoco quelle manifestazioni che avvicinano il selvaggio ai comportamenti di quei civili che normalmente sono, o dovrebbero essere, confinati nelle istituzioni psichiatriche, e, successivamente, quelle (tossicodipendenza compulsiva, deviazioni sessuali ecc.) che più lo avvicinano all’animalità.

 

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Ago 03 2014

NON SOLO GAZA: ECCO LA SETTIMANA NERA DELLA VIOLENZA INTERNAZIONALE…

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Di Luca Lampugnani 

 

Lo avevamo preannunciato all’inizio dell’anno, oggi è più che mai realtà: il mondo è una polveriera. Anzi, peggio. Tutto ciò che allora poteva essere infatti solo ipotizzabile, oggi è un vero e proprio teatro di morte, conflitto tra i conflitti, ulteriore fronte in un presente caratterizzato dalla violenza. Come ha detto con grande efficacia ed estrema sintesi qualche giorno fa in un’intervista alla CBS Madeleine Albright, Segretario di Stato USA durante la presidenza Clinton, “senza esagerare, il mondo è un casino”.

 

Ovviamente il pensiero porta immediatamente alla Striscia di Gaza, dove il rinnovato astio armato tra Israele e Hamas sta mietendo vittime, in larga parte civili, in un’escalation brutale che appare al momento senza fine. Oppure nella Libia del dopo Gheddafi, ancora una volta trascinata da milizie e fazioni nel baratro della guerra civile. E ancora in Iraq, Ucraina, Siria.

 

Tuttavia, in questa macabra giostra, non vanno dimenticati anche i focolai che raramente, o peggio mai, guadagnano le prime pagine dei giornali, anche solo un piccolo ritaglio. In tutto questo, come ha ricordato Bobby Ghosh del Quartz, la settimana che sta per finire è stata a tutti gli effetti una delle più nere per quanto riguarda la violenza internazionale, con il più che reale rischio che le prossime siano anche peggio.

 

Di seguito, punto per punto, ecco una carrellata delle peggiori brutalità – famose o meno – degli ultimi sette giorni.

 

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Lug 24 2014

BOEING MALESE ABBATTUTO DAI MILITARI UCRAINI SECONDO SATELLITE USA

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IMPROVVISAMENTE l’aereo inizia cambio di direzione

 

 

22 luglio – Foto scattate da un satellite statunitense mostrano come l’aereo di linea malese sia stato abbattuto dai militari ucraini.

Lo ha riferito il popolare giornalista e analista americano Robert Parry, famoso per le sue inchieste giornalistiche. Secondo il giornalista, l’intelligence statunitense ha fotografie che dimostrano che la responsabilità dell’abbattimento dell’aereo civile gravi sulle forze armate ucraine.

Parry non ha rivelato il nome dell’informatore all’interno dei servizi segreti USA, ma sottolinea che si tratta di una fonte affidabile, dal momento che già in passato ha ricevuto informazioni attendibili in situazioni simili.

 

Un Boeing 777 della Malaysia Airlines, in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, il 17 luglio è precipitato in Ucraina orientale. A bordo dell’aereo si trovavano 298 persone, tutte morte nel disastro.
Per saperne di più:

italian.ruvr.ru

 

Fonte: visto su Imolaoggi.it di martedì 22 luglio 2014

Link: http://www.imolaoggi.it/2014/07/22/boeing-malese-abbattuto-dai-militari-ucraini-secondo-satellite-usa/

 


Lug 23 2014

LA RUSSIA MOSTRA LE FOTO RADAR DEL DISPIEGAMENTO DI MISSILI BUK NELL’EST

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L’esercito russo ha rilevato un jet da combattimento SU-25 ucraino alzarsi in quota verso l’aereo malese MH17 il giorno della catastrofe.

Lo ha dichiarato il capo della Direzione Operazioni fondamentali del quartier generale delle forze militari russe, il tenente generale Andrey Kartopolov in una conferenza stampa a Mosca lunedì.

Ci piacerebbe ottenere una spiegazione del perché il jet militare stava volando lungo un corridoio dell’aviazione civile, quasi allo stesso tempo e allo stesso livello di un aereo passeggeri“, ha affermato.

“Il jet da combattimento SU-25  è dotato di missili aria-aria R-60 in grado di colpire un bersaglio a una distanza fino a 12 km di distanza”.

 

Il Ministero della Difesa russo ha chiesto ora a Kiev di spiegare perché il jet militare stava seguendo in volo il Boing civile. Lo riporta RT, che mostra al mondo le immagini mostrate dal ministero della Difesa russo.

 

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