Apr 24 2013

IL SUO FUTURO È FUORI DALL’ITALIA

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VENETO.

Ho 38 anni, sono un imprenditore e ho famiglia.

E l’Italia per me è morta.

Uccisa da una classe politica che ha trasformato la democrazia in oligarchia.

Uccisa da una generazione che ha divorato l’avvenire dei propri figli, costretti a scegliere tra l’emigrazione o a contratti umilianti e con pensioni ridicole.

Uccisa dai troppi che vivono grazie ad uno Stato che spreme, senza alcun ritegno, i sempre più pochi che producono ricchezza.

Uccisa da una popolazione apatica i cui unici sussulti di orgoglio li trova nei campi di calcio.

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Apr 21 2013

AI ROTHSCHILD MANCANO ANCORA 5 PAESI PER COMPLETARE CON LE LORO BANCHE LA CONQUISTA DEL MONDO INTERO….

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Non importa quale  fantoccio viene posto sul trono d’Inghilterra a governare l’impero su cui il sole non tramonta mai.  L’uomo che controlla la quantità di moneta della Gran Bretagna controlla l’impero britannico , e io controllo l’offerta di moneta britannica.

 

Rothschild è una famiglia di banchieri molto nota e facoltosa del XIX secolo, di origine Ashkenazi, che attraverso le sue sedi di Vienna, Parigi, Londra, Napoli e Francoforte controllava più o meno direttamente le politiche dei paesi che finanziava.

La famiglia Rothschild sta lentamente ma inesorabilmente fondando Banche Centrali che hanno la loro sede in ogni paese del mondo, dando loro quantità incredibile di ricchezza e potere.

Nell’anno 2000 ci sono stati sette paesi senza una proprietà Rothschild Banca Centrale: Afghanistan, Iraq, Sudan, Siria, Libia, Cuba, Nord Corea, Iran. E’ non è una coincidenza che questi paesi sopra elencati, sono stati e sono tuttora sotto attacco da parte dei media occidentali, dal momento che una delle ragioni principali per cui questi paesi sono stati sotto attacco, in primo luogo perché non hanno ancora un Rothschild di proprietà della Banca Centrale.

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Apr 18 2013

M5S E CONTANTE LIBERO. IL MOVIMENTO È PEGGIO DEL PD

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:12

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Carissimi come firmatario e sostenitore dell’iniziativa Contante Libero mi permetto di segnalare un articolo del responsabile economico del Movimento 5 Stelle di Grillo. L’articolo è apparso sul Corriere della sera, ma data la difficoltà nel riprendere gli articoli di Via Solferino, vi collego ad un sito che riporta l’originale.

http://voxnews.info/2013/03/01/cinquestelle-vogliamo-labolizione-del-contante/

Si tratta del famoso Mauro Gallegati, professore di   Ancona, che prima vantava amicizie e derivazioni dirette da Stiglitz.

Riportiamo: «Il nostro vero problema è la troppa disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza. E poi nessuna uscita dall’euro, sarebbe un dramma, una stupidaggine assurda che diminuirebbe del 30-40% il reddito degli italiani, semmai ci vuole una vera unione politica dell’Europa come gli Stati Uniti, con una banca centrale in grado di svalutare la moneta».

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Apr 11 2013

VECCHI E NUOVI SCHIAVI, UNA STORIA CHE VIENE DA LONTANO

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 18:59

schiavismo

 

di GIUSEPPE ISIDORO VIO

Il 13 di maggio del 1888 la principessa Isabella firmò la Legge Aurea decretando l’abolizione della schiavitù nell’ultimo paese al mondo in cui era ancora in vigore, il Brasile. Moltitudini di afrobrasiliani furono liberate dalla schiavitù, dal lavoro forzato nelle piantagioni dei fazendeiros, i grandi latifondisti brasiliani che fino allora avevano basato tutta la loro economia sullo schiavismo. Ciò che caratterizzava i proprietari di schiavi era di essere i portatori dell’ideale di non lavorare, la cui traduzione economica emblematica era la persona che, vivendo di rendita, si dedicava all’ozio e quasi sempre era favorita dalle decisioni economiche.

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Apr 08 2013

ECCO I BANCHIERI PIÙ PAGATI DEL MONDO: STIPENDI MILIONARI ED IN COSTANTE AUMENTO

 

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Redazione signoraggio.it

Ecco gli stipendi dei 10 banchieri più pagati del mondo: i dati, relativi all’anno 2011 (ed in alcuni casi anche al 2010) sono stati divulgati da “Forbes”:

 

1.  Jamie Dimon –  Banca: JP Morgan  –  2011 Stipendio :$23,000,000   –  2010 Stipendio: $20,816,298

2. Richard Fairbank – Banca: Capital One   –  2011 Stipendio: $19,203,996  –  2010 Stipendio: $14,859,688

3.  John Stumpf – Banca: Wells Fargo  –   2011 Stipendio: $17,900,000  –  2010 Stipendio: $17,100,000

4. Lloyd Blankfein – Banca:  Goldman Sachs  –  2011 Stipendio: $16,164,405  –  2010 Stipendio: $14,116,423

5. Vikram Pandit – Banca: Citigroup  –  2011 Stipendio: $15,000,000

6. Richard Davis – Banca: U.S. Bank  –   2011 Stipendio:$13,619,458  –  2010 Stipendio: $18,771,205

7. Gerald Hassell – Banca: BNY Mellon  –  2011 Stipendio: $12,350,260

8. James Gorman – Banca: Morgan Stanley   –  2011 Stipendio: $10,500,000  –  2010 Stipendio: $15,185,737

9. Brian Moynihan – Banca: Bank of America   –   2011 Stipendio: $8,087,181   –   2010 Stipendio: $15,000,000

10. Jim Rohr – Banca: PNC  FInancial Service  –   2011 Stipendio: $8,025,000  –   2010 Stipendio: $16,600,793

 

Nel 2012 Goldman Sachs ha aumentato, in alcuni casi raddoppiato, gli stipendi ai manager, assumendone di nuovi. Questo per festeggiare il “ritorno all’utile”, seppur di “solo” 1,5 miliardi, dopo la maxi perdita di 428 miliardi registrata l’anno precedente: una cifra a dir poco stratosferica, capace di mandare in bancarotta non una nazione, ma un continente, ma che la super-banca di cui sono uomini di fiducia, tra i tanti, Mario Monti, Mario Draghi e Romano Prodi è in grado di superare: i “numeri” di Goldman Sachs sono a dir poco da capogiro, come illustra nel dettaglio questo dossier, pubblicato da nocensura.com.  I banchieri di Goldman Sachs, soprannominati “i sacerdoti del Dio Denaro” non si fanno scrupoli a speculare sulle carestie e affamare il terzo mondo più di quanto non lo sia già, per soddisfare la propria fame di denaro. Il denaro per la super banca d’affari, legata a doppio filo alle famiglie più potenti del mondo e vicinissima ai Rothschild, i padroni delle banche centrali di quasi tutto il mondo che i soldi li creano dal nulla, non è il “fine”, bensì il “mezzo”: per controllare le nazioni, i cui politici di spicco sono (o sono stati) sul loro libro paga, e per rastrellare un numero sempre maggiore di beni reali…

Mario Monti: massone del gruppo Bilderberg, ex Presidente Europeo della Commissione Trilaterale di Rockfeller, membro di spicco dell’Aspen Institute e dello Spinelli group; nel suo curricula non poteva mancare l’esperienza di advisor di Goldman Sachs, mentre suo figlio è già vice direttore di Morgan Stanley, alla quale Monti a distanza di pochi mesi dalla sua nomina, dopo la maxi stangata denominata, forse per prenderci in giro, “Salva Italia” ha elargito oltre 2,5 miliardi di euro, appena rastrellati ai cittadini e alle imprese…

Redazione Signoraggio.it

VEDI La denuncia presentata in data 01/02/2013 dall’avv. Marra nei confronti di Mario Monti, relativamente alla sua presenza al circolo occulto Bilderberg

Fonte: signoraggio.it

 

Fonte: visto su NOCENSURA del  7 aprile 2013

Link: http://www.nocensura.com/2013/04/ecco-i-banchieri-piu-pagati-del-mondo.html

 

 


Apr 08 2013

LA MADRE DI TUTTE LE BUGIE: QUANDO, COME E PERCHÉ S’IMPENNÒ IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 09:18

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di Domenico Moro*

Nel 1981 la Banca d’Italia divorziò dal Tesoro e praticamente cessò di acquistare Titoli di Stato. Da allora essi vennero dati in pasto, con interessi crescenti, prima al mercato interno, e poi alla speculazione finanziaria mondiale. Perché questo avvenne? Quali le conseguenze?

In questi giorni la stampa tedesca ha attaccato con forza Draghi. Sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Holger Steltzner, lo ha accusato di voler trasferire alla Bce i metodi della Banca d’Italia. Questa sarebbe al servizio dello Stato, di cui alimenterebbe le casse. Se ora la Bce finanziasse i debiti statali acquistandone i titoli, scatenerebbe l’inflazione e aggraverebbe la crisi dell’eurozona.

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Apr 08 2013

LA GUERRA GLOBALE DI SION

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Soros

 

Già nel 2005 il giornalista Fulvio Grimaldi ci aveva informato dettagliatamente sul cambio di potere ai vertici del potere mondialista. (Ndr)

 

di: Red Sv – intervento del: MONDOCANE FUORILINEA

LA GUERRA  GLOBALE DI SION DA GERUSALEMME E BAGHDAD ALLA BANCA D’ITALIA. CON L’UOMO DI SOROS E NEL PLAUSO BIPARTISAN (MA PIU’ DI SINISTRA) LA FINANZA EBRAICA BATTE IL VATICANO

31/12/05 di Fulvio Grimaldi

31 dicembre: nel plauso a denti stretti della destra e più  convinto della “sinistra” a Mario Draghi governatore della Banca d’Italia, si chiude l’annus horribilis berlusconian-dalemiano.bertinottiano 2005. Vince la finanza anglo-israeliana, massonica e laica (si fa per dire), perde la finanza cattolica e, in specie, la massoneria Opus Dei. Vincono anche coloro che 13 anni prima hanno avviato la bancarotta italiana, assassinato la politica e fatto trionfare un’economia in gran parte straniera di rapina e per il resto quella che impesta l’aria di questi tempi. La posta in gioco? Tra le altre il famigerato Partito Democratico filoclintoniano, filoisraeliano, filobilderberghiano, massonico, di Rutelli, Veltroni e aggregati vari.

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Apr 07 2013

L’EVASIONE FISCALE – ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:17

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Un articolo che spiega molto bene cosa siano e a cosa servano le tasse, che potrebbero essere eliminate (senza alcun danno per lo Stato) se si applicassero le proposte di riforma di Giacinto Auriti e Nicolò Bellia [grassetti redazionali].

Articolo di Salvatore Brizzi * Link

 

Questa mattina mi sono svegliato e, poiché l’Universo si espande, ho impiegato più tempo rispetto a ieri per trovare le pantofole. Mentre facevo colazione, al tg del mattino, tanto per cambiare, si parlava di evasori. L’azienda di famiglia dove due dipendenti lavoravano in nero, il commerciante che non fa lo scontrino, il falso cieco, il falso zoppo, il falso impotente… e riflettendo su questi esempi mi chiedevo: ma davvero queste cose c’entrano con la crisi? Davvero i soldi presi dalle tasche dei falsi ciechi risaneranno la nostra economia? Questo giro di vite viene dato al momento giusto o è totalmente asincrono rispetto a ciò che sta accadendo?
E soprattutto: perché si parla di evasione tutti i giorni, in tutti i tg, con una frequenza che definirei mantrica?

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Apr 06 2013

VICENZA, SI SUICIDA E LASCIA UN FOGLIA AI FAMILIARI: “DITE PERCHÉ MI SONO SUICIDATO, FATELO SAPERE, SCRIVETE AI GIORNALI”

Category: Cronaca e notizie,Economia e lavorogiorgio @ 14:49

disperazione

Un 50anne si è suicidato ma prima ha lasciato un biglietto chiedendo ai suoi di parlare del suo caso.

 

Nella giornata di ieri ha fatto scalpore il caso del triplice suicidio di Macerata, talmente eclatante che i mass media, che evitano accuratamente di parlare di “suicidi da insolvenza”, hanno dovuto menzionare la vicenda: ma nella stessa giornata si è tolto la vita anche un cinquantenne rimasto senza lavoro di Zané, provincia di Vicenza, che ha lasciato un foglio al figlio: “fatelo sapere, ditelo ai giornali”…

Un genitore lascia scritto al figlio di informare l’opinione pubblica sui motivi che l’hanno spinto alla tragedia. Un cinquantenne rimasto senza lavoro si è tolto la vita: in un biglietto ha chiesto che i suoi cari spieghino i motivi del gesto

ZANÈ. Un biglietto di saluto ai suoi cari; la spiegazione del motivo di quel tragico gesto, dettato dalla disperazione di non avere più un lavoro e una richiesta chiara: «Fatelo sapere tramite il giornale». È questo che ha spinto un ragazzo a reagire al dolore e a raccontare la storia del padre, un autotrasportatore di Zané, che la scorsa settimana si è tolto la vita nella sua abitazione. Da quanto tempo suo padre era senza lavoro? «Mio papà ha fatto il camionista per trent’anni. Ha sempre versato regolarmente i contributi e si è sempre dimostrato un gran lavoratore. Poi con la crisi le cose hanno iniziato ad andare male, non veniva più pagato, ha cercato altri lavori, ma alla fine si è trovato disoccupato. Ha ricevuto un contributo di 700 euro al mese, per sette mesi. E da ottobre, più nulla». Come ha reagito a questa situazione? «Senza lavoro si sentiva impotente. Non ha mai smesso di cercare un’occupazione, ha presentato oltre 300 richieste, anche fuori regione, ma le risposte erano sempre le stesse: o non cercavano, o era troppo vecchio. Aveva 50 anni».

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Apr 05 2013

LE BOLLE PAPALI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO: SIAMO SCHIAVI DAL 1302 D. C. LO SAPEVATE?

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Il Sistema delle Bolle Papali costituisce storicamente il fondamento giuridico della nostra attuale schiavitù finanziaria.

 

Perché ha senso parlarne espressamente in questo momento, in cui un papa ha appena annunciato le proprie dimissioni?

Perché il precedente storico dell’evento attuale, rappresentato di Celestino V,  papa che fu costretto a dimettersi nel 1294, rappresenta l’inizio della storia che ci ha condotto fino alla critica situazione che stiamo vivendo oggi.

Facciamo un passo indietro e vediamo come.

Celestino V, che le note della ormai notoriamente “addomesticatissima” Wikipedia ci fanno passare per uno sprovveduto ignorante, era invece un papa che intendeva rivoluzionare la Chiesa basandola nuovamente su un cristianesimo profondo. Per passare da un cristianesimo corrotto e di potere – la “ecclesia carnalis” – ad un cristianesimo aperto, pieno di veri valori spirituali sul modello del Cristo: l’ “ecclesia spiritualis”.

Tuttavia la chiesa di potere operò su più livelli per difendersi e bloccare l’opera di Celestino Quinto.

E il manovratore cardinal Caetani (stranamente via Caetani è la via in cui fu trovato il corpo esanime di Aldo Moro, statista italiano che aveva osato uscire dalle righe del controllo finanziario internazionale n.d.r.) lo indusse alle dimissioni nel dicembre del 1296.

Caetani poi, diventato Papa con il nome di Bonifacio VIII, lo fece imprigionare ed infine uccidere con un chiodo piantato nel cranio. La fine di Celestino Quinto e la conseguente fine dei Templari qualche anno dopo, mutarono profondamente la chiesa, facendola diventare solamente chiesa di potere e cancellando la gran parte delle correnti autenticamente spirituali.

A Bonifacio VIII, uno dei papi più oscuri e controversi della storia, che Dante nell’inferno pone nella bolgia dei Simoniaci, ossia i corrotti che fanno commercio di cose spirituali, si deve la redazione della famosa bolla “Unam Sanctam Ecclesiam” che istituì il primo fondamento giuridico dell’infame sistema che ora ci ha ridotto nella schiavitù finanziaria di cui ognuno di noi, ogni santo giorno della nostra vita, si trova a patire le vessazioni.

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Apr 04 2013

ECCO PERCHÉ IL NOSTRO ATTUALE MODO DI VIVERE NON HA FUTURO

Category: Economia e lavoro,Monolandiagiorgio @ 00:28

Suburbia

 

DI JAMES H. KUNSTLER

peakprosperity.com

 

C’è un aspetto del fallimento americano che è stato oscurato dalle indecenti e avvincenti storie di racket che hanno recentemente monopolizzato la scena finanziaria: la tragedia di Suburbia (1), il modo in cui è stata gestita la logistica della vita quotidiana sul nostro territorio.

La chiamo tragedia perché essa è il risultato di una serie di scelte incredibilmente sfortunate per la società, fatte da generazioni e generazioni. La storia non perdonerà, né verserà una sola lacrima, quando ci troveremo ad affrontare le conseguenze dello stile di vita che stiamo scegliendo. La storia ci farà comprendere che non ha alcun senso logico trasformare questo adorabile continente del Nuovo Mondo in una giungla di parcheggi liberi. In ogni caso siamo chiamati a confrontarci con le scelte che abbiamo fatto e una domanda nasce spontanea: cosa faremo adesso?

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Apr 03 2013

ALTRO CHE FALLIMENTO! L’EURO STA PROVOCANDO CIÒ PER CUI È STATO PROGETTATO DALL’ELITE: FU CREATO PER DISTRUGGERE LE NAZIONI EUROPEE

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L’euro ha centrato il suo obiettivo: …ovvero quello di distruggere le nazioni europee in soli 10 anni!

 

L’idea che l’Euro sia un fallimento è stupidamente errata, l’Euro sta provocando ciò per cui è stato progettato dal suo ideatore e da quel 1% di oligarchi che l’hanno imposto“.

Così ha scritto il giornalista americano Greg Palast sul Guardian del 26 giugno 2012, ricordando che “l’ideatore”, Robert Mundell, ha sempre visto la sua creatura (l’euro) come l’arma che avrebbe spazzato via norme e regolamenti sul lavoro; “Ho conosciuto Mundell tramite il mio docente universitario Milton Friedman“.

Palast descrive bene l’idea di Mundell: “L’Euro inizia davvero a svolgere il suo compito in tempi di crisi, infatti la moneta unica e soprannazionale toglie ai governi eletti la possibilità di usare politiche creditizie e fiscali capaci di farci uscire dalla crisi, in quanto pone le politiche monetarie al di fuori dalla portata dei politici (eletti) e, senza queste prerogative, l’unico modo che hanno i governi per cercare di mantenere i posti di lavoro è quello di ridurre regole e diritti verso imprese e lavoratori, tutto nel nome della concorrenza”. Per Mundell niente deve interferire col MERCATO“.

Palast continua dicendo che Mundell gli spiegava che “l’euro è tutt’uno con la Reaganomics; la disciplina monetaria impone la disciplina fiscale ed agisce anche sui politici (servi del mercato invisibile… sic), e quando la crisi morde allora alle nazioni resta ben poco da fare se non liberalizzare, privatizzare, deregolamentare e soprattutto distruggere il welfare garantito dallo Stato“.

Il termine “riforme strutturali” non è altro che un eufemismo per nascondere l’annullamento dei diritti dei lavoratori (e degli imprenditori…), Mundell sostiene che “l’unione monetaria è una guerra di classe con altri mezzi” (tradotto dall’academico-politichese: la classe oligarchica contro il 99% dei cittadini). 

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Apr 02 2013

ITALIA SOTTO ATTACCO: LE QUINTE COLONNE DELLA FINANZA INTERNAZIONALE PRESENTI NEL GOVERNO

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Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.

 

L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.

Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.

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Mar 30 2013

MARRA: POLITICI O GIORNALISTI DI ‘SUCCESSO’ SOLO SE MASSONI O BILDERBERGHINI O PRO-ILLICEITÀ BANCARIA…

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:01

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Pannella si è praticamente vantato di essere massone pochi giorni fa da Radio Radicale, raccontando, tra l’altro, di quando, già qualche decennio fa, incontrò Pietro Grasso che si recava a una riunione massonica.  Del resto quello svergognato di Pannella è vicino a quella gentildonna di campagna di Bonino che, di nuovo incredibilmente, fu eletta all’epoca Commissario Europeo dal Bilderberg perché ne è membro; tant’è che nessuno ha mai sentito dire né all’uno né all’altra una parola in tema di banche, e meno che mai contro le banche.

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Mar 28 2013

PERCHÉ L’EUROPA È DESTINATA A NON SOPRAVVIVERE ALLE TENTAZIONI STATALISTE DEI SUOI TECNOCRATI

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Crescita. Questa è la parola d’ordine che campeggia da anni nel dibattito pubblico. Eppure, più se ne parla e meno si propongono soluzioni coerenti a riguardo.

Da destra a sinistra si tuona contro l’austerity, ma solo per poter scialacquare quel po’ di denaro che lo stato italiano riesce a estorcere ai propri cittadini e indebitare ancor più Stato, famiglie e imprese. E chi predica il rigore (Monti), predica bene e razzola malissimo, perché si guarda bene dall’applicarlo al settore pubblico, salvo massacrare di tasse il privato. E per un paese che ha il suo maggior problema nell’eccesso di presenza pubblica nell’economia, non mi sembra la soluzione migliore per far ripartire le cose. Insomma, sia gli spendaccioni, sia i tecnocrati pro-austerity sono accomunati da un unico proposito: non diminuire il perimetro d’azione dello Stato e degli enti pubblici.

Come mai? Certo, per un politico è sempre più vantaggioso spendere a favore alcuni, piuttosto che diminuire le imposte per tutti, perché a lui interessa il voto del 50% più 1 degli elettori per vincere le elezioni. Infatti, lo strumento della spesa pubblica consente di spendere a favore di alcuni i denari di tutti, che sono tanti in assoluto e ancor di più se ripartiti tra pochi (il 50% più 1), che ne traggono perciò un vantaggio sufficientemente grande da spingerli a essere riconoscenti al momento del voto.

Ma a preservare lo Stato così com’è, oltre a queste motivazioni già da tempo note alla scienza politica, ce ne è un’altra legata al Trattato di Maastricht e ai famosi parametri basati sui rapporti deficit/pil e debito/pil.  Parametri che hanno il difetto di alterarsi fortemente non appena il Pil, posto al denominatore del rapporto, non cresce o diminuisce. Infatti, se il Pil cala, i rapporti deficit/pil e debito/Pil tendono ad aumentare, a meno che le voci presenti al numeratore non arrivino a zero, cosa possibile (e auspicabile), almeno in linea teorica, solo nel rapporto deficit/Pil.

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