Feb 19 2013

IL SUICIDIO DELL’INDUSTRIA ITALIANA HA MOLTI TIFOSI

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 10:34

Finmeccanica

di Gianandrea Gaiani

 

Chi ha interesse a uccidere l’industria italiana? I beneficiari di quello che pare in realtà più un “suicidio” di quel che resta dell’apparato industriale italiano competitivo nel mondo e ancora in grado di sconfiggere nelle gare internazionali i “big players” sono davvero tanti. Senza voler entrare nel merito delle inchieste giudiziarie che coinvolgono i vertici di Saipem/Eni e Finmeccanica accusati di corruzione o che hanno determinato la chiusura delle acciaierie Ilva a Taranto è evidente che i guai dei grandi gruppi italiani avvantaggiano i rivali stranieri e Paesi che in modo spregiudicato, tenendo sempre ben presenti gli interessi nazionali, hanno gestito in passato con molta disinvoltura scandali e mazzette.

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Feb 16 2013

SE QUESTI SONO I TECNICI

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:13

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Siamo in piena campagna elettorale ed i punti chiave su cui si discute sono l’IMU e la pressione fiscale in senso lato: abbiamo potuto vedere come in Italia ci sia un virus nell’aria per cui chi si presenta come un tecnocrate dopo pochi mesi si immedesima con gli altri e diventa un politico a tutti gli effetti.  Pensateci un attimo Mario Monti aveva promesso di andarsene dopo il suo mandato temporaneo e adesso corre con una sua cordata sgomitando e promettendo un mondo migliore proprio come tutti gli altri.

Nel silenzio della stampa e dei media televisivi l’Italia ha varato in autonomia la sua Tobin Tax, la cosiddetta tassa che deve colpire la speculazione finanziaria, attraverso la Legge di Stabilità introducendo da Marzo di quest’anno un’imposta dello 0,12% sulle transazioni finanziarie (0,10% a partire dal 2014).  L’istituzione di questo ulteriore prelievo, per chi non lo sapesse ancora prende il nome da James Tobin, il premio Nobel che la propose nel lontano 1981, ha conseguito più logiche di gradimento e consenso popolare che di effettiva efficacia strumentale. Nell’immaginario collettivo infatti la speculazione finanziaria è vista come la principale causa di quanto sta accadendo secondo la percezione dell’uomo della strada.

 

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Feb 09 2013

VI PREGHIAMO DI SCUSARCI, MA NON RIUSCIAMO PIÙ A PRODURRE PIÙ DI QUANTO VOI RIUSCIATE A RUBARE

Category: Economia e lavoro,Monolandiagiorgio @ 00:19

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Autore Gianni Tirelli

 

La gente non ha lavoro, non produce, non consuma – le fabbriche chiudono, il debito aumenta, il pil sprofonda, la borsa crolla – si spengono i boiler, il riscaldamento, si evita di usare l’automobile, di pagare bolli, assicurazioni, meccanici e sanzioni amministrative – di andare dal dentista, dall’oculista, dal farmacista, mentre la produzione industriale sta precipitando ai minimi di sempre e presto, la disoccupazione; raggiungerà livelli impressionanti.
 Una vera calamità, che lo stato intende contrastare dando soldi alle banche.
 Quale è la logica, ci domandiamo tutti, colti da infinito stupore, di questa operazione? 
E quale sofisticata e geniale strategia ha architettato la politica, perché a noi, poveri tapini ignoranti, sia negata la comprensione di un tale inedito e singolare piano di risanamento?

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Feb 08 2013

COME L’EUROZONA DISTRUGGE L’ITALIA!

Category: Economia e lavoro,Società e politica,Videogiorgio @ 17:16

 

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Video 2

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“Un manicomio criminale a piede libero: come l’Eurozona distrugge l’Italia, le famiglie e le aziende e per il profitto di chi”.

Per uscire dalla tragedia economica e sociale in cui sta morendo quella che era la settima economia del mondo, è necessario capire nei dettagli come si è giunti a questo punto, per colpa di chi, e come la stessa scienza economica può salvarci per ripristinare la sovranità dell’Italia e per tutelare così le nostre aziende e le nostre famiglie. La Modern Money Theory (M.M.T.) è fra le più autorevoli scuole di economia del mondo, eredità di giganti del calibro di Keynes, Lerner, Kalecki, Godley, e propone la strada per fermare il disastro dell’Eurozona e per ricostruire il nostro Paese.
Temi dell’incontro:
– Colpo di Stato finanziario e motivi reali della crisi dell’Eurozona.
– Debito come risorsa e non come problema.
– Modern Money Theory.

Paolo Barnard saggista e giornalista d’inchiesta. Co-fondatore della trasmissione televisiva Report. Ha scritto su quotidiani nazionali come: La Stampa, Il Manifesto, Il Corriere della Sera, La Repubblica, La Voce di Montanelli e altri.

Link utili
www.paolobarnard.info
www.democraziammt.info
Email: info@democraziammt.info

 


Gen 30 2013

LA PRIVATIZZAZIONE FINALE DELLO STATO

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:28

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Giorgio Napolitano

Può suonare paradossale, ma è una seria e certa realtà giuridica: lo Stato italiano non è la Repubblica italiana voluta dalla Costituzione del 1948. È in radicale antitesi e contrapposizione con la Costituzione e con i fondamenti della medesima. Forse più di quanto lo sarebbe un ordinamento di tipo fascista. Perché in Italia siamo alla proprietà privata dello Stato e dei poteri politici.


L’articolo 1 della Costituzione afferma «L’Italia è una repubblica democratica. La sovranità appartiene al popolo». Al contrario, nello Stato italiano la sovranità economica, la sovranità monetaria, appartiene interamente ai privati. Ai finanzieri privati proprietari di Banca d’Italia. Sì, la Banca d’Italia non è degli Italiani, non è dello Stato: è di finanzieri privati.

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Gen 21 2013

MONTI, LA TECNICA DELLA FALSIFICAZIONE

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:16

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Il Presidente Monti ci dice che, nel novembre 2011, nei giorni dell’insediamento del Governo “tecnico”, l’Italia era a rischio di fallimento e che si rischiava di non poter pagare i dipendenti pubblici. Ci dice anche che l’aumento del debito pubblico nel corso del 2012 è imputabile agli aiuti forniti dal nostro Paese a Grecia e Portogallo. Come è possibile tenere insieme queste due affermazioni? E’ ragionevole pensare che uno Stato a rischio di fallimento si adoperi per aumentare questo rischio (o accetti di farlo) per destinare proprie risorse al salvataggio di altri Stati?

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Gen 19 2013

100 EURO DIVENTANO 45 SE I PAGAMENTI PASSANO DALLA BANCA

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:04

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di MARIETTO CERNEAZ

 

Eliminare o limitare il contante significa colpire un mezzo di pagamento semplice, efficace, poco costoso e uguale per tutti. Ma, soprattutto – spiega Paolo Rebuffo, portavoce dell’associazione “Contante Libero” vuol dire “affidarsi ai canali elettronici significa altresì dover sottostare al pagamento di commissioni ad ogni atto di pagamento. 100 euro in contanti dopo 100 passaggi di mano sono sempre 100 euro. 100 euro elettronici dopo 100 passaggi sono diventati 45 euro.  55 euro sono “svaniti” per finire in mano a Banche&affini”. Capito bene? Ecco il motivo per cui un amico delle banche come Mario Monti, ma anche i suoi ex sostenitori al governo, vorrebbero ulteriormente limitarne l’uso.

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Gen 18 2013

TASSE E COMUNITÀ, IL REGRESSO SPIEGATO CON UNA FAVOLA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:42

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di GIOVANNI MARINI

 

Non solo la fiscalità non serve al funzionamento dello Stato ed è un furto che si intesta come legittimo a discapito delle proprie comunità, ma è anche un freno alla crescita civile e tecnologica della comunità che la subisce.

 

Tersilio è un mugnaio e vende ad Ambrogio il fornaio la farina per fare il pane, a 2 soldi; Tersilio ne deve dare 1 allo Stato come imposta e ne guadagna 1.  Ambrogio la compra per fare 4 pani  durante la sua giornata di lavoro. Lo vende a 1 soldo l’uno o a Tersilio il mugnaio o a Spartaco l’esattore o a Gennaro il dipendente statale o a Silverio l’ingegnere o ad Amilcare e Giacinto gli operai, che hanno a disposizione 1 soldo a testa per comprarli.  Ad Ambrogio fare il pane costa 3 soldi; 2 per la farina e 1 per le imposte che Spartaco incassa per conto dello Stato e che, insieme a quello di Tersilio, servono a pagare Spartaco e Gennaro. Ambrogio dal suo lavoro ottiene 1 soldo di guadagno, però non riesce a fare tutti i pani necessari per soddisfare la domanda e gli ultimi clienti non trovano mai il pane da comprare.  La cosa non piace e c’è un discreto malcontento.

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Gen 07 2013

QUANDO GLI SCHIAVI ERAVAMO NOI. PER SECOLI I CACCIATORI DI SCHIAVI NORD AFRICANI HANNO SEMINATO TERRORE IN ITALIA.

Category: Economia e lavoro,Islam,Storia e dintornigiorgio @ 00:09

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Per  l’harem. Acquisto di una donna bianca in una ricostruzione di fantasia.

 

Ecco la loro storia. Nel 1500 i cacciatori di schiavi fecero “furti di cristiani”   lungo tutte le coste italiane: li catturarono a migliaia e arrivarono indisturbati fino a 20 km dal Vaticano.

 

 

Due navi slanciate si avvicinano da poppa alla Francis.  Emergono dai flutti con una virata ardita.  Gli uomini a bordo della  Francis, una piccola nave da carico che nel 1716 è sulla via del ritorno da Genova verso l’Inghilterra, sono impietriti dalla paura: quelle navi sono sciabecchi,  le navi dei cacciatori di uomini nordafricani. E i marinai sanno fin troppo bene quale destino incomba su di loro: la schiavitù.

 

Arrembaggio. Perderanno la libertà e molti anche la vita.  Verranno stipati in segrete putride, saranno torturati e umiliati, maltrattati fino alla morte.  Solo pochi di loro rivedranno la patria.  Ma ecco che  un’altra nave inglese, la Southwark, li incrocia.  È più grande delle 4 imbarcazioni e fornita di 16 bocche da fuoco. Ma con abili manovre, gli agili sciabecchi raggiungono la fiancata della Southwark, fuori dal tiro dei cannoni sulla murata.  I nordafricani gettano i rampini d’arrembaggio e, con grida infernali, saltano a bordo. I corsari trionfano e fanno bottino di 2 navi e tonnellate di carico: tessuti e vino, coralli e porcellane. Ma il vero tesoro sono i 52 uomini caduti nelle loro mani: merce fresca per i mercati di schiavi del Nord Africa.

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Gen 06 2013

IL MANIFESTO PER IL CONTANTE LIBERO

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«Fino a che non diventeranno coscienti del loro potere, non saranno mai capaci di ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro potere».

(George Orwell, 1984)

 

La tecnologia come mezzo di controllo sociale per imporre, attraverso una continua induzione di paure ed ansie, moduli di pensiero e comportamenti umani totalmente spersonalizzati, asserviti e ideologizzati. Obbiettivo finale: annichilire qualsiasi sentire, agire e pensare che possa essere veramente alternativo e concorrente. In sintesi, annichilire la libertà.

 

Questo è il pericolo su cui ci ammonisce il celebre romanzo 1984 di George Orwell. Ciò nondimeno, in questi anni di crisi tale pericolo non è lontano da un suo pieno concretizzarsi. Buona parte della società civile e dell’opinione pubblica sembra non voler vedere questo mostro che cresce; lentamente e apaticamente essa sta lasciando la propria libertà nelle mani di un’entità manipolatrice dai tratti allo stesso tempo oligarchici e collettivistici.

 

Se vogliamo difendere la libertà (la nostra libertà) dobbiamo innanzitutto scrollarci di dosso l’apatia e prendere coscienza del nostro potere. Per far questo è necessario “educarci alla libertà” processo che in primo luogo implica il comprendere e il saper confutare rigorosamente la logica antirazionale propugnata dai nemici della libertà.

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Gen 04 2013

IN ITALIA LA DEMOCRAZIA È MORTA. QUELLA CONGIURA DEI POTERI FORTI CHE HA UCCISO LA DEMOCRAZIA

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di Magdi Cristiano Allam

 

La denuncia di Berlusconi è la fotografia della realtà: l’esecutivo Monti fu calato dall’alto per ordine dei colossi finanziari di cui il Prof è espressione

 

 

(Il Giornale) – La Storia ricorderà il primo anno del governo Monti per aver perpetrato tre crimini ai danni della democrazia, dello Stato e degli italiani. La denuncia di Berlusconi, fatta tardivamente, di essere stato vittima di una congiura che lo costrinse a rassegnare le dimissioni, è un dato di fatto oggettivo e documentabile.

 

In Italia la democrazia sostanziale è morta. La Costituzione che recita che siamo una Repubblica parlamentare è stata stravolta da un capo dello Stato che si comporta come se fossimo una Repubblica presidenziale auto-attribuendosi il potere esecutivo, commissariando il Parlamento e riducendo il governo a esecutore di direttive presidenziali arbitrarie.  Così come Berlusconi si dimise senza un voto di sfiducia del Parlamento, ugualmente Monti si è dimesso senza un voto di sfiducia del Parlamento. Napolitano ha annunciato la data delle elezioni anticipate quando il Parlamento non era ancora dissolto e il governo era ancora in carica. Il fatto che le scelte politiche cruciali avvengano senza tener conto del Parlamento che dovrebbe esprimere la sovranità popolare, conferma che siamo già in un contesto estraneo alla democrazia sostanziale. L’insieme delle istituzioni non sono più rappresentative della volontà popolare. Il Parlamento è formato da deputati e senatori designati, non essendoci più il voto di preferenza, ciò che fa venir meno il fulcro della democrazia sostanziale, ovvero il rapporto fiduciario tra l’elettore e l’eletto. Il capo dello Stato è designato da un Parlamento di designati. E il capo del governo è stato calato dall’alto dai poteri finanziari globalizzati.

 

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Gen 03 2013

BCE, LA FABBRICA DEL DEBITO CHE STA ROVINANDO L’EUROPA

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di Magdi Cristiano Allam

Se tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per rassicurarci che «l’euro è irreversibile», vuol dire che stiamo assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo. Tutti gli indicatori dell’economia reale attestano in modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale. Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l’indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive.

 

Ebbene, come è possibile che, da un lato, la crisi è causata dall’euro e, dall’altro, siamo noi italiani, noi europei, a pagarne le conseguenze? La risposta è nella recente dichiarazione del governatore della Bce (Banca centrale europea) Mario Draghi a Le Monde: «Il nostro mandato non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza».

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Gen 02 2013

L’IPOTESI STEGOCRATICA

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Articolo di Antonella Randazzo *  http://antonellarandazzo.blogspot.com

 

Per indicare l’attuale sistema di potere molti studiosi utilizzano la parola “oligarchia” o la definizione “élite egemone”.  In realtà la parola esatta sarebbe il neologismo “stegocrazia”, parola che deriva dal greco stégos, che significa “tetto, coperchio” (che nasconde) o stèganos (nascosto), e kratos (da kratéo, comandare, governare). Ossia “mi nascondo ma esercito il potere”.

 

Stegocrazia significa dunque “Potere esercitato da chi si nasconde, da chi non appare”.

 

Le persone che attualmente dominano su tutti i settori importanti dell’esistenza umana, basano il loro potere sul nascondersi, e non risultano nemmeno nella lista dei più ricchi, pubblicata da riviste come “Forbes”.  La segretezza risulta essere dunque una delle caratteristiche essenziali dell’attuale gruppo al potere, insieme all’uso dell’inganno e del crimine.

L’ipotesi stegocratica può spiegare molte cose altrimenti inspiegabili, come le guerre, la morte misteriosa di personaggi importanti, il controllo viscerale della popolazione, e altri aspetti dell’attuale sistema, apparentemente assurdi.

Gli stegocrati sono ai vertici delle banche e delle grandi società, ed esercitano un potere immenso pur non essendo mai stati eletti.  Essi non temono affatto di poter essere controllati, poiché hanno realizzato un sistema di dominio molto forte, basato proprio sulla loro non-esistenza.  Nella realtà appaiono le caratteristiche del sistema (i crimini, i paradisi fiscali, il controllo dei popoli, il potere quasi assoluto delle banche e delle grandi società, ecc.) ma non appaiono i responsabili di tutto questo,  ovvero coloro che hanno progettato una realtà con le attuali caratteristiche.

Questo gruppo di persone, insieme a coloro che li sostengono consapevolmente, costituirebbe meno del 5% della popolazione del pianeta, eppure essi producono effetti su tutti i settori importanti dell’esistenza umana: istruzione,  mass media,  governi,  servizi,  lavoro,  istituzioni militari,  religiose, ecc.

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Dic 31 2012

MARIO MONTI – WEIMAR RELOADED

 

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Heinrich Brueningr-Mario Mmonti

 

Di Maurizio Blondet

 

 

Articolo di Maurizio Blondet tratto da EFFEDIEFFE.COM cui consiglio caldamente l’abbonamento (50€ per un intero anno di informazione fuori dai media mainstream.)

 

Lo scorso 14 dicembre il nostro ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, è volato a Washington ad incontrare il suo pari grado, Tim Geithner, e «investitori» finanziari non meglio identificati. Ad essi, secondo Il Corriere, Grilli ha spiegato il piano del governo Monti per ridurre un poco il debito pubblico, che Monti ha continuato a far salire rispetto al PIL, inarrestabile. Il calo del PIL (e non le tasse, secondo Grilli) ha fatto sì che esso si divaricasse dal debito: quello scende e, per forza, questo sale. La soluzione è aumentare il PIL «nominale», cioè quello reale più l’inflazione (che è al 2%, secondo loro), per far convergere le due entità. Come fare? Tranquilli, ha detto Grilli ai finanzieri esteri: «Il continuo aumento della disoccupazione spinge chi cerca un posto ad accettare compensi sempre minori pur di lavorare, ridando così un po’ di competitività di prezzo alle imprese»Le imprese italiane potranno dunque «ridurre i costi… del lavoro» (Il Tesoro e la via anti-debito).

 

Ecco dunque il progetto di «rilancio» e «crescita» di Monti (e di Bersani poi, per cui Monti è «un punto di non ritorno»): nessuna liberazione delle imprese dallo strangolamento della burocrazia pletorica inadempiente, nessun taglio ai «costi della politica»; niente blocco degli statali e dei loro stipendi, già il 15% superiori a quelli privati; niente fiscalità che non sia persecutrice di chi produce, nessun taglio agli statali di lusso con stipendi miliardari. Quello che vuol ridurre, il governo, sono i salari privati, ossia di quelli che producono, non dei parassiti. Mettendo in competizione gli occupati con i disoccupati, costretti ad «accettare compensi sempre minori».

 

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Dic 14 2012

LA GRANDE TRUFFA: FATELA CONOSCERE A TUTTI

Category: Economia e lavoro,Monolandiagiorgio @ 12:26

Con questi appunti, che non vogliono essere un articolo, si cerca di ricapitolare, per titoli, la truffa che stanno attuando sulla nostra pelle. Si ha solamente l’ambizione di semplificare delle linee guida per la necessaria opera di divulgazione giornaliera su come questi criminali ci stanno massacrando economicamente, e non solo.

 

Di Claudio Marconi

 

L’ euro non è una moneta sovrana. La moneta è estranea alla nazione, è una valuta estera. Gli Stati non hanno sovranità su questa moneta ma sono costretti a chiederla in prestito alla BCE che detta le sue condizioni

 

Se la valuta che si usa nella nazione è presa a debito da altri non è moneta sovrana e la nazione potrebbe fallire proprio perché la moneta è di altri, che possono darla o non darla

 

Se una moneta è presa a debito si debbono pagare gli interessi ed il denaro che viene usato a questo scopo viene a mancare per gli investimenti ed i servizi:

 

1) BCE autorizza l’emissione di moneta, che rimane di sua proprietà, e la presta agli Stati

 

2) Gli Stati, a causa degli interessi composti, non riescono più a pagare

 

3) La BCE chiede misure fiscali, di politica del lavoro e le privatizzazioni per essere sicura di incassare gli interessi

 

4) Lo Stato inasprisce la pressione fiscale, creando recessione, e vende i beni nazionali svuotando la Nazione degli stessi beni necessari alla produzione o alla qualità della vita

 

5) Per mantenere questo sistema usuraio la BCE usa ogni arma a sua disposizione per bloccare l’emissione di moneta direttamente da parte degli Stati ( trattati di Maastricht e Lisbona ). In particolare il Trattato di Lisbona esautora gli Stati della propria sovranità in quanto è stato introdotto come Nuova Costituzione Europea che ha la precedenza rispetto a qualsiasi altra Costituzione Nazionale

 

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