Tribunale di Cremona
Per cortesia: qualcuno dei miei lettori sa dirmi qualche informazione sul gioco chiamato Mago Sabino e Rucheton?
Mi sto rivolgendo ai Cremonesi della mia età su un gioco erotico che si svolgeva sugli spiaggioni (1) del Po verso la metà degli anni Cinquanta. Se non trovassi notizie adeguate dovrò ricercare negli annali dei processi di quel periodo per il fatto che l’episodio, a cui mi riferisco, finì in tribunale. Ma veniamo al dunque.
A Cremona, se si esclude una famosa fornaia che, parlando del figlio, lo elogiasse raccontando ch’era un noto pederasta al posto di podista, gli omosessuali venivano chiamati culattoni. Di sicuro un nome spregiativo se non addirittura offensivo, e non solo al giorno d’oggi. Qualcuno non me ne voglia se ho riesumato un termine odioso, ma la storia è quella che è stata, e non la si può cambiare perché è scomoda.
A quei tempi, i pochi omosessuali che si manifestavano per tali venivano indicati a dito, derisi, se non addirittura picchiati. Il più noto di tutti e che ostentava apertamente la sua omosessualità era un bell’uomo, e che chiameremo mister A.