Gen 24 2015

CHIUNQUE UCCIDA IN NOME DI CRISTO VA CONTRO IL VANGELO. CHI UCCIDE PER MAOMETTO SEGUE IL CORANO: NON SI FERMERÀ MAI, NON PUÒ FERMARSI, SE SI FERMA VA CONTRO I SUOI PRECETTI.

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Le religioni non si giudicano dal loro peggio, perché tutti hanno un peggio: la ferocia è una parte fondamentale del cervello umano, non c’è sistema ideologico per quanto compassionevole che non sarà infiltrato dalla ferocia. La religione cristiana si è diffusa in Europa, continente dove si sovrapponevano e si scontravano popolazioni feroci, romani e barbari e ovviamente è stata infiltrata di ferocia.

 

Le religioni si giudicano dal loro meglio: arte scienza, politica letteratura musica. L’idea di uguaglianza giuridica degli uomini è nata nell’Europa cristiana, non in Arabia e non in Cina, perché è figlia del cristianesimo.

 

La religione islamica vieta la filologia: dove non c’è pensiero filologico non c’è pensiero filosofico, dove non c’è pensiero non c’è pensiero scientifico, tecnologico, finanziario.

L’islam vieta il teatro (menzogna);

vieta le narrazioni (menzogna. Ci sono solo le Mille e una notte e sono vietate da Talebani e corti somale);

vieta la musica (Allah verserà piombo fuso nelle orecchie di coloro che l’hanno ascoltata);

vieta i diritti umani, che sono contrari al Corano;

vieta la democrazia che è blasfemia: il potere deve appartenere ad Allah e alla sue leggi, la sharia, non può appartenere al popolo.

 

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Gen 14 2015

CIVILTÀ SUPERIORE

 

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Una suora in piazza a Parigi per stare con Charlie Hebdo, per urlare grazie all’Occidente nonostante ospitasse le vignette contro il Papa. Convinta che senza la libertà di bestemmiare non c’è nemmeno quella di adorare Dio. Sta qui tutta la differenza con l’Islam

 

di Marco Respinti

 

 

Io sono a favore delle donne con il velo. Sono a favore del diritto di una donna a farsi suora, a coprirsi con un velo e a manifestare in pubblico. Io non so nemmeno chi sia suor Marie-Emmanuel, che domenica è scesa in piazza a Parigi contro il terrorismo. L’ho solo vista, come molti altri, in una foto d’agenzia pubblicata anche dalla stampa italiana. Non so come la pensi; se sia cioè “di destra” o “di sinistra”, progressista o conservatrice, papalina o antipapalina, e francamente me ne infischio.

Mi basta il suo velo che mi dice che un dì ha scelto di farsi suora, che a questo suo essere suora resta fedele e che di questo suo essere suora non si vergogna, tanto da portarlo in piazza a fianco di molti altri che su quell’abito sputerebbero volentieri; se poi caso mai suor Marie-Emmanuel nutrisse idee teologiche bislacche, il problema sarebbe suo e della Congregazione per la dottrina della fede, non mio e del mio apprezzare il suo velo portato orgogliosamente in piazza. L’abito non fa il monaco, lo so anch’io; ma so anche che il monaco porta l’abito (sennò non lo distinguerei), il prete sarebbe bello indossasse la talare e una suora veste l’abito velato che il suo ordine richiede, quello che velandola ne svela l’identità senza paura.

 

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Gen 14 2015

MARIA GIULIA SERGIO, ALIAS FATIMA: “GRAZIE AL CORANO HO CAPITO COSA VUOL DIRE SENTIRSI UNA DONNA”. INCONTRO CON LADY JIHAD

 

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Micol Sarfatti

 

“Sono felice di poter parlare dell’Islam con una coetanea interessata. È bello condividere quello che riempie la mia vita”. Cinque anni fa, Maria Giulia Sergio, alias Fatma Az Zahara mi accolse così. Maria Giulia è colei che è stata ribattezzata Lady Jihad.

Oggi risulta tra gli italiani foreign fighters che sarebbero partiti per unirsi all’Isis L’ho riconosciuta dopo la pubblicazione di una sua foto a volto scoperto. La incontrai l’11 aprile del 2010. Frequentavo il Master di Giornalismo dell’Università degli Studi di Milano e per il giornale del corso stavo lavorando a un servizio sulle donne cattoliche che si convertono all’Islam.

 

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Gen 13 2015

FRANCIA: VIETATO INGRESSO OSPEDALE AI PRETI, ‘TURBANO’ GLI ISLAMICI

Category: Islam,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:08

Saumur

Saumur

 

 

La Francia non finisce più davvero di stupire. E non solo per le stragi, che l’hanno purtroppo ferita al cuore. Ma anche per quell’humus sociale e culturale, in cui probabilmente han trovato in parte terreno fertile quelle idee, di cui si nutre l’intolleranza fondamentalista.

 

E’ davvero sconcertante la situazione denunciata pubblicamente dall’Observatoire de la Christianophobie. Cui è pervenuta una segnalazione incredibile. Da alcuni mesi ai cappellani cattolici sarebbe stato vietato di far visita ai pazienti – per lo più loro fedeli – ricoverati presso l’ospedale pubblico di Saumur, nel Dipartimento di Maine-et-Loire. La ragione, se confermata, sarebbe ancor più inaaccettaibile: pare che i medici musulmani del nosocomio, tra i quali figura anche il locale imam, abbiano ottenuto dai vertici della struttura tale disposizione. Senza neppure informarne il pubblico, i malati, né i loro familiari.

 

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Gen 12 2015

LETTERA DA UN MUSULMANO. PERCHÉ LA RELIGIONE NON C’ENTRA NULLA.

Category: Islam,Società e politica internazionalegiorgio @ 13:12

 

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Ho fatto una domanda a Rami K., musulmano che vive in medioriente. Vi riporto la sua risposta.

 

Qui in Europa si parla sempre di più di una guerra di religione e di Islam. Come la vedete dalle vostre parti?

 

Potrebbe esserlo se questi terroristi fossero musulmani. Ma la realtà è che non sono veri musulmani. Non so quale religione seguano, ma ti posso garantire che non è l’Islam. Quindi ritengo che affrontare questo problema dal punto di vista religioso rappresenta un approccio sbagliato. Al contrario, analizzare il contesto geopolitico di questa tragedia è più interessante.

Oggi la politica si nasconde dietro alla maschera della religione perché i politici sanno che si possono smuovere e controllare milioni di persone attraverso le loro emozioni, mentre ciò non è possibile con un popolo che usa la testa. Così, alimentano rabbia e razzismo in modo da ottenere i loro obiettivi politici.

 

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Gen 11 2015

MAOMETTO, IL PROFETA DELL’ISLAM

Category: Islamgiorgio @ 00:39

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Maometto (in araboﺍﺑﻮ ﺍﻟﻘﺎﺳﻢ محمد بن عبد الله بن عبد ﺍﻟﻤﻄﻠﺐ ﺍﻟﻬﺎﺷﻤﻲ , Abū l-Qāsim Muḥammad ibn ʿAbd Allāh ibn ʿAbd al-Muţţalīb al-Hāshimī;

 

 

Il fondatore dell’Islam quando aveva quarant’anni ricevette attraverso l’arcangelo Gabriele le prime rivelazioni di Dio, poi riportate sul Corano, il libro sacro dei musulmani.

Secondo l’Islam Maometto è l’ultimo dei profeti, inviato da Dio per rivelare la sua parola e per dare vita a una società e a uno Stato a essa conformi. Nonostante le sue qualità di sommo profeta, condottiero, stratega, diplomatico e uomo di profonda fede, Maometto è considerato un essere mortale senza alcuna dote soprannaturale.

 

Appartenente alla potente tribù dei Quraysh, nasce intorno al 570 a Mecca, un florido centro commerciale della Penisola Arabica, sede di uno dei principali santuari pagani, la Ka‘ba. La tradizione riporta che Maometto rimane orfano molto giovane e viene affidato alle cure dello zio, Abu Talib, un ricco commerciante. Una volta cresciuto, viaggia con le carovane verso la Siria e inizia a lavorare per conto della ricca vedova Khadija, anch’essa della tribù dei Quraysh.

Nonostante le differenze economiche, Khadija – probabilmente attratta dall’intelligenza e dall’onestà di Maometto – decide di sposarlo. Il matrimonio dura circa venti anni, fino alla morte di Khadija, che gli darà sette figli ma sopravvivranno solo quattro femmine. Durante questi anni Maometto amministra con generosità il cospicuo patrimonio di Khadija, al punto di essere chiamato Amin, ossia fidato.

 

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Gen 10 2015

IO NON SONO CHARLIE. IO SONO AHMED IL POLIZIOTTO MORTO

IO SONO AHMED


Gen 07 2015

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JE-SUIS-CHARLIE

 

 

 

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Dic 20 2014

SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. BASTA LEGGERE

Category: Cultura e dintorni,Islam,Monolandia,Storia e dintornigiorgio @ 00:15

 

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di REDAZIONE

 

 

Dal libro “La vittoria dell’Occidente”, di Rodney Stark.

 

(Capitolo SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. Falsità sulla cultura islamica – pag. 451)

 

Per molto tempo è stata opinione indiscussa e indiscutibile che, mentre l’Europa arrancava attraverso i «Secoli Bui», nell’islam fiorivano scienza e cultura (Goldstone, 2009; Saliba, 2007).

Il celebre storico Bernard Lewis azzardò questa opinione quando scrisse che l’islam «all’epoca aveva raggiunto il più alto livello della storia umana nelle arti e nelle scienze» e che intellettualmente «l’Europa medievale era un’alunna e in un certo senso dipendente dal mondo islamico» (2002, p. 6).

Poi però, sosteneva Lewis, improvvisamente gli europei cominciarono a progredire «per salti e balzi, lasciandosi alle spalle l’eredità scientifica, tecnologica e infine culturale del mondo islamico» (Lewis, 2002, p. 7).

Di qui la domanda che Lewis poneva nel titolo del suo libro: What Went Wrong? (Cos’è andato storto?)

 

Non è andato storto proprio niente. La convinzione che un tempo la cultura mussulmana fosse superiore a quella europea è, nella migliore delle ipotesi, un abbaglio.

Chiedersi cosa sia andato storto è come chiedersi perché la Spagna sia crollata, quando di fatto il crollo dell’impero spagnolo ha rivelato che la Spagna non aveva mai conosciuto un’ascesa, ma era sempre rimasta un’arretrata società medievale. Lo stesso vale per l’islam.

 

CULTURA «DHIMMI»

 

Un dhimmi “Gente della dhimma“,  era un suddito non-musulmano di uno Stato governato dalla shari’a: la legge islamica. Con Dhimma si intende un “patto di protezione” contratto tra non musulmani e un’autorità di governo musulmana. Lo status di dhimmi era in origine riferito solo all’Ahl al-Kitab (“Gente del Libro”), cioè ebrei e cristiani, ma in seguito anche zoroastriani, mandei e infine agli indù, ai sikh e ai buddhisti.

 

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Dic 04 2014

THE MUSLIM BROTHERHOOD, NAZIS & AL-QAEDA CONNECTIO: DAI FRATELLI MUSSULMANI A AL-QAEDA

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Wednesday, October 11, 2006

http://www.canadafreepress.com/2006/loftus101106.htm

 

 

Quando lavoravo per il procuratore generale, mi è stata assegnata la ricerca classificata sull’Olocausto, così andai in una piccola città chiamata Suitland, Maryland, appena fuori Washington, ed è lì che il governo degli Stati Uniti seppellisce tutti i suoi segreti – – letteralmente. Ci sono venti piani sottoterra e ogni piano è grande un acro.

 

Avete visto il film “I predatori dell’arca perduta”? I sotterranei mostrati nell’ultima scena di quel film, sono molto simili a quelli di Suitland, solo che non sono organizzati come nel film. In quei sotterranei ho scoperto qualcosa di orribile.

 

 

Ho imparato che molti dei nazisti che perseguivo erano sul libro paga della CIA, ma la CIA non sapeva fossero nazisti, in quanto l’Intelligence Britannica gli aveva mentito. Quello che però l’Intelligence Britannica non sapeva era che, il loro bugiardo, era un certo Kim Philby, un doppio agente comunista – un piccolo scandalo della Guerra Fredda. Ma il nostro Dipartimento di Stato ha spazzato tutto sotto il tappeto e ha permesso ai nazisti di rimanere in America fino a quando non sono stato abbastanza stupido da andare in pubblico con esso.

 

Che cosa si fa quando si vuole andare pubblico con una storia come questa? Si chiama “60 Minutes”. È stato un grande periodo di tempo. Mike Wallace mi diede 30 minuti del suo show. Per molto tempo, è stato il segmento più lungo che “60 Minutes” abbia mai fatto. Quando l’episodio sui nazisti in America andò in onda, nel 1982, causò un piccolo tumulto nazionale. Il Congresso chiese udienze, Mike Wallace prese l’Emmy, e la mia famiglia, invece, ottenne solo minacce di morte. È stato un viaggio “fantastico”.

 

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Nov 29 2014

YAZIDI. IL GENOCIDIO DEGLI ANGELI

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In Iraq è caccia agli yazidi, la religione più tollerante e antica del medio oriente.

Dopo i mongoli, è lo Stato islamico a passarli a fil di spada. Non credono all’inferno, gli islamisti ne stanno preparando uno per loro

 

Roma. Due giorni fa il Daily Telegraph ha titolato così: “Morte di una religione”. Perché lo yazidismo, che assieme all’ebraismo è la più antica religione del mondo, è sul punto di scomparire. Dopo i cristiani di Mosul, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante ha preso di mira gli yazidi, “i dualisti maledetti” come ebbe a definirli il Tamerlano, il turco convertito all’islam che ne passò a migliaia a fil di spada.

Un detto yazida oggi recita: “Eravamo 17 milioni. Oggi siamo 700 mila”. Molti sono fuggiti all’estero e in 40 mila sono adesso asserragliati nella montagna irachena di Sinjar. “Pensate a ‘Hotel Rwanda’ o al compound Onu di Srebrenica: questo è il monte Sinjar oggi”, scrive un laburista inglese, invocando un intervento umanitario occidentale a difesa degli yazidi. Gli yazidi (o yezidi) hanno due alternative: scendere dalla montagna per essere macellati dagli estremisti islamici che li hanno condannati a morte, o restare e morire di fame e sete. La montagna-rifugio di Sinjar sta già diventando un cimitero.

 

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Nov 28 2014

ISIS/ MICALESSIN DA ALEPPO: “C’È LA TURCHIA DIETRO IL MASSACRO DEI CRISTIANI”

Quello che rimane della chiesa di Kivork, il simbolo di quello che gli armeni cristiani di Midan considerano il loro nuovo martirio.

 

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http://www.ilgiornale.it/video/mondo/aleppo-chiesa-simbolo-nuovo-martirio-1060711.html

“Dentro quello che rimane della chiesa di Kivork, il simbolo di quello che gli armeni cristiani di Midan considerano il loro nuovo martirio – Servizio di Gian Micalessin”: immagini tratte dal video-reportage de ilGiornale.it

 

Dietro lo sterminio dei cristiani e il nuovo genocidio degli armeni in Siria per mano dell’Isis c’è la mente della Turchia che vuole ricostruire l’impero ottomano. Il califfato sevizia, uccide e abbatte chiese millenarie con il supporto logistico del regime di Erdogan, il più potente Stato membro della Nato in Medio oriente. Un progetto cui con grandi dosi di ingenuità hanno contribuito gli stessi Stati Uniti, che si sono fidati ciecamente dell’alleato turco e hanno lavorato per abbattere Assad, l’unico argine all’estremismo in Siria. L’inviato di guerra Gian Micalessin si trova ad Aleppo, città nel Nord della Siria dove si combatte strada per strada, e ci documenta una versione dei fatti profondamente diversa da quella raccontata dai “media ufficiali”.

 

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Intervista di Pietro Vernizzi a Gian Micalessin

 

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Nov 26 2014

PAPA FRANCESCO VUOLE DIALOGARE CON ISIS: LORO NO…

 

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Di Magdi Cristiano Allam

 

Papa Francesco si è detto disponibile a “dialogare con i jihadisti dello Stato Islamico”. Proprio oggi si è appreso che i terroristi islamici dell’Isis hanno distrutto il convento delle suore del Sacro Cuore a Mosul.

 

Sull’aereo che lo ha riportato a Roma da Strasburgo il Papa ha detto: “Non so se si può dialogare con l’Isis, ma io non ho mai chiuso una porta. La mia porta è sempre aperta”.

 

Quasi in contemporanea i terroristi islamici dell’Isis hanno annunciato che ricompenseranno con 5mila dollari chiunque permetterà di arrestare i cristiani che operano come spie per gli stranieri.

L’Isis aveva diffuso una foto di Papa Francesco con sulla fronte la scritta “Kafir“, che significa miscredente. Nel Corano i miscredenti sono sanzionati con la condanna a morte.

 

La disponibilità del Papa ai terroristi islamici implica una loro legittimazione. Farà forse piacere al grillino Alessandro Di Battista che aveva caldeggiato il dialogo con l’Isis, ma certamente risulterà incomprensibile ai cristiani che in Iraq e Siria vengono sgozzati, decapitati, crocifissi, costretti a convertirsi o a fuggire dalle proprie case.

 

Fonte: Magdi Allam su Fb

 

Tratto da: http://www.nocensura.com/2014/11/papa-francesco-vuole-dialogare-con-isis.html

 


Set 26 2014

ORIANA FALLACI E L’ISLAM: LA PROFEZIA SULL’ISLAM FANATICO, GLI INSULTI DELLA SINISTRA, I PROCESSI: “MI VOGLIONO MORTA PERCHÉ DICO LA VERITÀ”.

 

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Il testo di cui oggi iniziamo la pubblicazione – per gentile concessione di Edoardo Perazzi, nipote e erede della Fallaci – è quello di un discorso pronunciato da Oriana Fallaci nel novembre del 2005. La grande toscana fu insignita del Annie Taylor Award, un premio conferito dal Centro Studi di cultura popolare di New York. Il suo discorso, in versione integrale inglese, fu pubblicato pochi giorni dopo da Il Foglio. Poi, il primo dicembre del 2005, Libero ne pubblicò la versione italiana, col permesso della stessa Fallaci, che volle rivederne personalmente la forma (modificandola tramite memorabili telefonate con l’allora responsabile delle pagine culturali Alessandro Gnocchi). Abbiamo deciso di ripubblicare questo testo perché pensiamo che oggi, a quasi dieci anni di distanza, sia più attuale che mai. 


 

Bé: un premio intitolato a una donna che saltò sopra le Cascate del Niagara, e sopravvisse, è mille volte più prezioso e prestigioso ed etico di un Oscar o di un Nobel: fino a ieri gloriose onorificenze rese a persone di valore ed oggi squallide parcelle concesse a devoti antiamericani e antioccidentali quindi filoislamici. Insomma a coloro che recitando la parte dei guru illuminati che definiscono Bush un assassino, Sharon un criminale-di-guerra, Castro un filantropo, e gli Stati Uniti «la-potenza-più-feroce, più-barbara, più-spaventosa-che-il-mondo-abbia-mai-conosciuto». Infatti se mi assegnassero simili parcelle (graziaddio un’eventualità più remota del più remoto Buco Nero dell’Universo), querelerei subito le giurie per calunnia e diffamazione. Al contrario, accetto questo «Annie Taylor» con gratitudine e orgoglio. E pazienza se sopravvaluta troppo le mie virtù.

 

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Ago 31 2014

NESSUNO LO DICE MA IN IRAQ E SIRIA È GUERRA DI RELIGIONE

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Che fare in Iraq e Siria? Che l’Occidente non abbia una strategia per affrontare il rapido precipitare della guerra irachena e di quella siriana, ormai unificate, è un fatto reso ancor più evidente dalle timide e incerte iniziative di europei e statunitensi. Abbiamo rimosso la guerra dal nostro linguaggio e anche se disponiamo paradossalmente della più sofisticata tecnologia bellica mai posseduta dall’umanità siamo del tutto incapaci sul piano politico e sociale di impiegarla per vincere i conflitti. Questo Occidente non è più neppure in grado di chiamare le guerre col loro nome. In Iraq e in Siria è in atto un conflitto tra sunniti e sciti che vede lo Stato Islamico (IS) controllare territori abitati dalla popolazione sunnita combattere contro eserciti e milizie scite di  Baghdad e Damasco. Al fianco dell’IS vi sono Paesi  e ambienti finanziari e politici di Paesi sunniti quali la Turchia e le monarchie del Golfo. Con le forze regolari siriane e irachene sono saldamente schierati l’Iran e il movimento scita libanese Hezbollah .
Perché allora non definire il conflitto in atto una guerra di religione?

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