Ago 21 2014

IO, MUSULMANA, DICO: L’ISIS È DENTRO DI NOI

Category: Dominio Potere e Violenza,Islamgiorgio @ 00:07

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Elham Manea

 

 

di Elham Manea

 

Elham Manea è una delle voci più coraggiose e brillanti dell’islam contemporaneo. Da anni si batte per una riforma dell’islam dall’interno che trova come punto di partenza una profonda riforma dell’islam politico a favore di un islam del singolo e dell’essere umano.Elham Manea ha la doppia cittadinanza, yemenita e svizzera. È politologa, scrittrice e attivista per i diritti umani. Attualmente è professore associato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Zurigo e consulente del governo svizzero e di organizzazioni internazionali per i diritti umani.È una delle principali sostenitrici della causa del giovane blogger saudita Raif Badawi, condannato a dieci anni di carcere e a mille frustate per avere fondato un sito di intellettuali liberali nel proprio paese.È attiva su twitter @ElhamManea. 

  

L’articolo originale inglese “Time to face the ISIS inside us” – che qui pubblichiamo – è stato scritto per il sito della Global Minorities Alliance.
(V.C.)

 

«Noi siamo l’ISIS».
Un’affermazione sorprendente? Tuttavia questo è il titolo di un articolo scritto dall’ex ministro kuwaitiano dell’Informazione, Saad bin Tafla al Ajami, pubblicato dal quotidiano qatariota Al Sharq il 7 agosto 2014. L’articolo non celebrava lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIS) né le atrocità che quest’ultimo sta commettendo contro i civili e le minoranze in Iraq e Siria.

 

L’autore ricordava che l’ISIS, seppur condannato dalla maggioranza dei musulmani, è il prodotto di un discorso religioso islamico che ha dominato la nostra sfera pubblica negli ultimi decenni – un discorso diffuso e ricorrente! L’ISIS «non è arrivato da un altro pianeta», ha affermato al Ajami. «Non è un prodotto dell’Occidente infedele o di un Oriente dei tempi che furono», ha ribadito.

 

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Ago 10 2014

L’ISLAM CONSIDERA LA DONNA INFERIORE ALL’UOMO: ECCO LE CONSEGUENZE PER CHI SPOSA UN MUSULMANO

Category: Islamgiorgio @ 00:02

 

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Una ragazza che si innamora di un islamico dovrebbe tenere a mente le 7 differenze giuridiche che priveranno della libertà lei e i suoi figli (anche se abitano in Occidente)

 

di Gianfranco Trabuio

 

Un approccio corretto alla conoscenza della antropologia culturale di popolazioni diverse da quelle occidentali, deve necessariamente fare riferimento alla religione di quelle popolazioni.

 

La dimensione religiosa è certamente quella più importante e più pervasiva presso tutti i popoli, per l’Islam addirittura è la religione che regolamenta anche la vita civile, il diritto civile e penale, la politica. […]

 

La concezione occidentale dei diritti universali dell’uomo, come deliberati dall’ONU, non trova riscontro nelle legislazioni dei paesi musulmani. Tanto meno dopo le recenti rivoluzioni popolari che hanno portato al potere i partiti di ispirazione fondamentalista, rigidamente ancorati alla legislazione di derivazione coranica. […]

 

E’ opportuno illustrare, anche se brevemente, cosa si trova nei testi sacri dell’Islam, per esempio negli Hadith (sentenze) del profeta.

 

La considerazione di Muhammad per le donne: dagli hadith (editti) del profeta: […]
Sahih Al Bukhari, Hadith 3826, narrato da Abu Said Al Khudri.

 

Il Profeta disse: “Non è vero che la testimonianza di una donna equivalga alla metà di quella di un uomo?”. La donna rispose: “Sì”. Lui disse: “Il perché sta nella scarsezza di cervello della donna”. […]

 

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Ago 09 2014

PRIMAVERE ARABE, L’INVERNO DELLE DONNE

Category: Islamgiorgio @ 00:07

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di Valentina Colombo

 

«Qualsiasi progetto di rinascita della nazione islamica deve obbligatoriamente porre al centro la condizione della donna, al fine di liberarla dal fardello e dai ceppi che le ha imposto la società, di modo che possa diventare un essere umano libero che partecipa con i connazionali alla costruzione della nazione, in quanto donna avente diritti e doveri. Così come lei adempie a doveri verso la società, così la società deve concederle e riconoscerle tutti i diritti», così scriveva il teologo egiziano Gamal al-Banna nel suo saggio “La donna musulmana tra la liberazione del Corano e le restrizioni dei giuristi” (Il Cairo 2002). Ebbene il sondaggio pubblicato l’11 novembre scorso dalla Thomson Reuters Foundation sui diritti delle donne nel mondo arabo nel periodo successivo alla cosiddetta primavera araba dimostra che la rinascita cui si riferisce al-Banna è ben lungi dall’essere raggiunta.

 

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Lug 08 2014

OCCIDENTE DEVE SVEGLIARSI: IL CALIFFO MINACCIA IL MONDO

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(Il Giornale) – La conquista di Roma e la sua sottomissione all’islam sono una certezza e un dovere islamico sulla base del “Hadith Fath al Rum” (Detto attribuito a Maometto sulla conquista di Roma) che recita: “Al Profeta fu chiesto: quale città verrà conquistata per prima, Costantinopoli o Roma? Ed egli rispose: La città di Eraclio’’. Eraclio (575-641) era l’imperatore bizantino. Tutti gli ulema, i giureconsulti islamici, concordano sia sul fatto che si tratta di un hadith “sahih”, un detto “autentico” di Maometto, sia sul fatto che Roma diventerà islamica.

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Apr 27 2014

IL PIÙ GIOVANE OSTAGGIO DEI RIBELLI SIRIANI È UN BAMBINO CRISTIANO DI POCHI MESI

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Il fanciullo  cristiano in ostaggio

 

 

Elementi dell’Esercito siriano libero (ribelli) hanno pubblicato una fotografia dove appare un bambino cristiano con le armi puntate alla testa. Hanno inserito una frase esemplificativa: “E ‘il nostro più giovane ostaggio della setta Kessab.”

 

La piccola popolazione di Kessab è prevalentemente cristiana e si trova vicino al confine con la Turchia. Il passaggio degli islamisti in quel luogo ha lasciato una scia di sangue e di distruzione: chiese devastate, case bruciate e oltre 2.000 sfollati. Attualmente, non si sa se un centinaio di cristiani di Kessad che sono stati rapiti sono morti, ma i rapitori hanno dimostrato che uno di loro, un bambino di pochi mesi, ancora vivo.

 

La foto del piccolo prigioniero, terrorizzato e circondato da musulmani sunniti armati di fucili che mirano alla testa, è stata pubblicata in rete sui social radicali come trofeo di guerra e come monito alla minoranza della comunità cristiana siriana sempre puniti dagli “avversari” e ignorati dall’Occidente.

 

 

Fonte: visto su Imola Oggi del  27 aprile 2014

Link: http://www.imolaoggi.it/2014/04/27/il-piu-giovane-ostaggio-dei-ribelli-siriani-e-un-bambino-cristiano-di-pochi-mesi/

 

 

 


Ott 20 2013

CATENA UMANA DI MUSULMANI PROTEGGE I CRISTIANI A MESSA

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PAKISTAN 09/10/2013

 

di Gabriella Meroni

 

Nel paese dilaniato dagli attacchi contro le minoranze religiose, un’associazione musulmana ha “protetto” una chiesa di Lahore contro possibili attacchi terroristici. “Siamo pakistani, abbiamo lo stesso sangue”, dicono i promotori, che hanno già organizzato un’altra catena umana per il 13 ottobre. E il sacerdote si unisce al corteo

 

L’immagine è di quelle che potrebbero fare epoca, e in Pakistan hanno segnato davvero una svolta: domenica 6 ottobre a Lahore una catena di “scudi umani ” formata da circa 300 musulmani ha protetto una chiesa cristiana in cui era in corso la Messa per evitare possibili attacchi terroristici. L’iniziativa, portata avanti dal gruppo Pakistan For All, favorevole al dialogo interreligioso, ha visto la paetecipazione di un Mufti che ha letto alcuni brani del Corano sulla tolleranza e la pace, ed è stata applaudita dal sacerdote che stava celebrando la funzione, padre Nasir Gulfam. I due religiosi si sono stretti la mano mentre i partecipanti al raduno innalzavano cartelli con scritto “One Nation, One Blood” (una sola nazione, un solo sangue).

 

La manifestazione è avvenuta, spiega il quotidiano pakistano The Express Tribune, in seguito all’ennesima strage di cristiani compiuta da terroristi islamisti a Peshawar lo scorso 22 settembre, che ha provocato oltre 100 vittime.

 

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Set 29 2013

SIRIA: SCHIAVA DEI RIBELLI HA “SPOSATO” 152 JIHADISTI

Category: Islam,Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 16:49

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Ansa – Ha ventuno anni e da quando ne aveva 17 porta il velo. Era una studentessa di Storia all’università di La Manouba prima di sentire il richiamo della religione e di partire per la Siria, convinta dal giovane che aveva sposato con un matrimonio ”orfi” (di fatto vietato perchéprivo di ogni valore di ufficialità) e che, arrivati a destinazione, l’ha abbandonata perchè il suo compito di passeur era finito.

Per lei, che ha raccontato la sua storia al settimanale tunisino al Mijhar, e’ cominciata un’odissea che si sintetizza in un solo numero: 152, quanti sono stati i combattenti che, con la formula del ‘jihad al nikah’, ha sposato, anche solo per poche ore.

Il racconto della ragazza, che è tornata in agosto dalla Siria dopo un anno, in stato interessante di sei mesi, ha come conclusione la morte del suo ultimo ”sposo”, un ragazzo, tunisino come lei, passato per le armi dai miliziani di al Nusra, la stessa sorte di tanti suoi connazionali verso i quali gli appartenenti alla fanatica formazione armata nutrono da sempre sospetti, frammisti a disprezzo, tanto da utilizzarli come carne da cannone se c’é da andare all’attacco delle postazioni lealiste.

La giovane ha raccontato che lei, come le altre ‘schiave del sesso’ venute dalla Tunisia, doveva avere rapporti con almeno cinque miliziani alla settimana, con le quali si uniscono con il ‘jihad el nikah’, pensando in questo modo di spianarsi la strada verso il paradiso. La ragazza ha anche riferito che molte delle sue ‘consorelle’ soffrono di malattie veneree, che non riescono a curare per l’assenza dei necessari farmaci nelle zone di guerra.

http://www.ansa.it

 

Fonte: visto su AD ANALISI DIFESA  del  29 settembre 2013

Link: http://www.analisidifesa.it/2013/09/siria-schiava-dei-ribelli-ha-sposato-152-jihadisti/

 


Set 27 2013

DOMENICO QUIRICO: «L’OCCIDENTE NON VUOLE VEDERE CHE CI HANNO DICHIARATO GUERRA, L’ISLAM MODERATO NON ESISTE»

Domenico Quirico accolto dai colleghi alla sede de "La Stampa" di Torino

 

«Noi non vogliamo capire che l’islam moderato non esiste, che la Primavera araba è finita e che la sua nuova fase consiste nel progetto islamista e jihadista di costruire il Grande califfato islamico. Neanche a dirlo, il principale ostacolo alla sua costruzione siamo noi». Domenico Quirico, inviato della Stampa, rapito in Siria e rimasto nelle mani dei ribelli per cinque mesi, riassume in una grande «dichiarazione di guerra» dell’islam all’Occidente gli attentati in Siria, Pakistan, Nigeria, Egitto e Kenya a cui stiamo assistendo in questi giorni. Domani sera Quirico sarà a Milano per un incontro organizzato dal Cmc e a tempi.it racconta «quello che ci sfugge, perché ci fa comodo far finta di non vedere».

 

Cos’è che non vogliamo vedere?


Che esiste un jihadismo internazionale che ha dichiarato guerra all’Occidente, strutturato militarmente e con un progetto politico che viene sistematicamente messo in atto in diverse parti del globo.

 

Qual è il loro obiettivo?

Ricreare il Grande califfato islamico del sesto secolo, che è stato il momento di massima espansione militare e politica dell’islam nel mondo. Allora, andavano dall’Europa all’Asia. È chiaro quindi che il principale ostacolo nella costruzione di questo progetto politico siamo noi.

 

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Set 27 2013

DALGA, EGITTO, IN ATTESA DELLA VENDETTA

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L’esercito egiziano ha attaccato la città di Dalga nel sud dell’Egitto ed ha arrestato 60 persone coinvolte nell’incendio di alcune chiese e nella distruzione di negozi appartenenti ai Cristiani.

Quest’ultimi ora temono che i Fratelli Musulmani stiano aspettando la fine delle operazioni militari per poi infierire di nuovo contro di loro.

“Questo è solo uno degli esempi della dinamica dei rapporti tra Cristiani e Musulmani in Egitto da quando i Fratelli Musulmani hanno dominato l’Egitto ed hanno poi perso il controllo del paese”, ha commentato un cristiano egiziano.

Dalga, 120mila abitanti con una popolazione cristiana pari al 16%, è conosciuta come centro di contrabbando di armi e come roccaforte dei Fratelli Musulmani.

 

 

Fonte: visto su http://www.cristiani.info

Link: http://www.cristiani.info/dalga-egitto-in-attesa-della-vendetta/

 

 


Set 27 2013

TRAGEDIA CRISTIANA NEL MONDO MUSULMANO

Persecuzione cristiani

 

15 settembre 2013

 

Pochi si rendono conto che oggi stiamo vivendo la più grande persecuzione dei cristiani della storia, peggiore persino di quelle subite sotto gli antichi imperatori romani come Diocleziano e Nerone.  Le stime del numero dei cristiani perseguitati va dai 100 ai 200 milioni.  Secondo una stima, ogni cinque minuti un cristiano viene martirizzato. E la maggior parte di questa persecuzione avviene per mano di musulmani. Dei 50 paesi che perseguitano i cristiani, 42 sono di maggioranza musulmana o ad alta percentuale di popolazione musulmana.

 

L’entità di questo disastro, le sue origini e le ragioni per cui viene accolta dalla maggior parte dei media occidentali con una scrollata di spalle, sono i temi che Raymond Ibrahim tratta in “Crucified Again”. Conoscendo bene la lingua araba, egli ha tracciato quello che definisce “una delle storie più drammatiche” del nostro tempo nei reports e nelle testimonianze che compaiono nei giornali arabi, news di spettacoli, e siti web, ma che raramente vengono tradotti in inglese o rilevati dalla stampa occidentale.  Ciò che documenta in questo libro, frutto di meticolose e ben argomentate ricerche, è una catastrofe dei diritti umani di proporzioni monumentali.

 

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Set 26 2013

DALLA DISINFORMAZIONE ALLA PROSTITUZIONE ISLAMICA (PASSANDO PER LE STRAGI)

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(nella foto, jihadisti)

 

 

Siria, giugno 2013 – L’ultima novità, sul fronte siriano, è la jihad sessuale. Si reclutano donne maggiori di 14 anni per consentire ai “ribelli” rapporti sessuali. Una fatwa consente di contrarre un matrimonio della durata di un’ora, cui segue il ripudio, un altro matrimonio regolare e così di seguito…

Nicola Quatrano

 

La rubrica “crisi siriana” del sito www.ossin.org  raccoglie oramai un bel numero di articoli che punteggiano, mede dopo mese, gli sviluppi della guerra civile in Siria da quasi due anni. Scorrendoli, si resta impressionati dallo sforzo di manipolazione posto in essere dai principali media, la cui unica fonte di informazione in tutto questo tempo è stata, non a caso, il fantomatico Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (OSDH), vera e propria officina di disinformazione legata ai servizi inglesi e impersonantesi nel solo Rami Abdel Rahmane, un esiliato siriano in Inghilterra che trasmette le informazioni (manipolate) che tutti i media mainstream dell’occidente divulgheranno, dal piccolo esercizio commerciale che gestisce con la moglie

 

500.000 manifestanti in una città di 370.000 abitanti

 

Così è potuto accadere che, agli inizi della crisi, Pierre Piccinin, l’unico osservatore straniero quel giorno presente ad Hama, abbia dovuto seccamente smentire l’Agenzia France Press. In quella storica (secondo l’AFP) giornata del 15 luglio 2011, un milione di persone (sempre secondo l’AFP) manifestarono in tutta la Siria contro il regime di Bachar el Assad, 500.000 solo nella città di Hama. Peccato che Piccinin, che era presente (a differenza dei corrispondenti dell’AFP) abbia testimoniato che non erano più di 10.000 e che, comunque, sarebbe stato impossibile che fossero 500.000 in una città che conta non più di 370.000 abitanti in tutto.

 

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Ago 23 2013

MANUELE II PALEOLOGO AL MUSULMANO: CHE COSA GLI HA DETTO PER DAVVERO

DIALOGHI CON UN MUSULMANO

 

La benemerita collana italiana di “Sources Chrétiennes” (vedi in questo post la notizia del lancio) ha pubblicato la settima discussione tra l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo e un dotto musulmano di Persia: testo divenuto famoso perché citato da Benedetto XVI nella sua lezione di Ratisbona del 12 settembre 2006.

 

Nel brano riprodotto qui sotto trovi l’insieme del ragionamento dell’imperatore bizantino dal quale il papa ha tratto le sue brevi citazioni. In breve: quello che di buono c’è nella Legge musulmana Maometto l’ha preso, prima ancora che da Mosé, da Abramo; così facendo non ha quindi stabilito nulla di nuovo; ciò che invece Maometto ha introdotto di nuovo nella Legge musulmana non è buono, in particolare l’uso della spada nel propagare la fede; e non solo non è buono, è anche irrazionale e quindi “estraneo a Dio”.

 

La traduzione italiana, che nel volume ha l’originale greco a fronte, è di Federica Artioli. Nel testo qui riportato c’è una nota a piè di pagina, anch’essa citata dal papa a Ratisbona: la nota è del curatore originale della pubblicazione, uscita in Francia nel 1966, l’islamologo Théodore Khoury.

 

Ecco dunque cosa dice Manuele II Paleologo al persiano, nei punti 2c-3d della settima discussione:

 

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Ago 21 2013

MANUELE II PALEOLOGO – AFORISMI E CITAZIONI

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Manuele II di Bisanzio   (1350 – 1425), Imperatore Bizantino, padre di Giovanni VIII e Costantino XI

 

Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava.

Citato in Theodore Khoury, Manuel II Paléologue, Entretiens avec un Musulman., 7e Controverse. Sources chrétiennes n. 115, Parigi 1966, pp. 142-143; citato in vatican.va; citato inoltre in Judith Herrin, Byzantium)

 

Dio non si compiace del sangue, non agire secondo ragione, “σὺν λόγω” [non agire con il logos], è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell’anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un’anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…

(Citato ibidem, pp. 144-145)


Ago 20 2013

ISLAM E DEMOCRAZIA NON VANNO D’ACCORDO: GLI ARABI CE LA METTONO TUTTA MA L’ISLAM NON È DEMOCRATICO

Egitto, i sit-in pro Morsi

 

Socci: non c’è niente da fare, l’ Islam non è democratico. Una chimera pensare che la religione di Allah è pluralismo possono coesistere: il cristianesimo invece contiene una straordinaria apertura alla laicità.

 

Quanti sono anche da noi quelli che osannarono le cosiddette “primavere arabe” (la quasi totalità dei giornali) e pure quelli che hanno alimentato illusioni sui “Fratelli musulmani”. Ma nessuno farà autocritica.

E come al solito, anche in Egitto, in questi giorni, sono i cristiani che fanno le spese dello scontro. Pure se non c’entrano nulla, perché questa guerra sanguinosa è fra islamici: da una parte i Fratelli musulmani e dall’altra l’esercito di Al-Sisi, anch’egli musulmano convinto.

Decine e decine di chiese profanate, conventi e ospedali cristiani bruciati… Troppo spesso i cristiani sono capri espiatori di violenti scontri di potere altrui.

Del resto pure nell’Occidente che si vuole liberale spesso il discorso pubblico ama criminalizzare a vanvera la Chiesa e i cristiani facendoli bersaglio di disprezzo pregiudiziale e di una certa intolleranza.

“Capri espiatori”, si diceva, nel senso spiegato dal grande filosofo René Girard: cioè come l’ “agnello sacrificale” per eccellenza, Gesù Cristo. La Vittima che mette d’accordo i diversi poteri mondani.

 

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Mag 25 2013

ISLAMICO AI FEDELI: PRENDIAMOCI L’EUROPA FACENDOCI MANTENERE DAGLI EUROPEI

Category: Islam,Monolandia,Società e politica internazionalegiorgio @ 00:31

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Anjem Choudary, il predicatore islamico

 

Un predicatore islamico è stato segretamente filmato dal Sun mentre istruisce i propri seguaci, invitandoli a prendere vantaggio dallo stato sociale britannico per finanziare la conquista islamica del Regno Unito.

Nel video si vede Anjem Choudary – questo il nome del predicatore – prendersi gioco in modo beffardo, dei lavoratori britannici che lavorano per guadagnarsi da vivere, mentre loro – i predicatori islamici – lavorano uno o due giorni l’anno e si fanno mantenere dallo stato sociale britannico.

Il resto dell’anno siamo impegnati con il jihad, perché è normale e giusto per noi e per voi prendere soldi dai kuffar – gli infedeli – mentre lavoriamo per occuparli”.

Così prendiamo l’assegno dello stato come Jihadisti . È necessario ottenere sostegno.”

E poi ha continuato a dire alla folla dei seguaci: “stiamo andando a prendere l’Inghilterra, i musulmani stanno arrivando.

Ridicolizzando la vita quotidiana dei lavoratori britanni, nel video Choudary dice: “voi trovate persone impegnate a lavorare tutta la loro vita. Si svegliano alle 7. Vanno a lavorare alle 9

Lavorano per otto, nove ore al giorno. Tornano a casa alle sette, e guardano la tv, lo fanno per 40 anni della loro vita, e noi ci facciamo mantenere da loro”.

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