CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE
GIOVANNI BATTISTA PIGHI
VOLUME I
Ristampa a cura del periodico «Il Semimario»
Verona 1980
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Dic 12 2013
CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE
GIOVANNI BATTISTA PIGHI
VOLUME I
Ristampa a cura del periodico «Il Semimario»
Verona 1980
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Ott 20 2013
Comunismo
Marxismo, Bolscevismo, Comunismo: tre nomi diversi, ma una matrice unica. Una matrice in nome della quale, nel corso della storia, si sono compiute tragedie efferate. Basti ricordare i Lager di Tito, il regime di Pol-Pot, i milioni di uomini morti a causa della dittatura cinese; passando attraverso i vari Lenin, Stalin, Mao-Tze-Tung, e scusate se al momento non li ricordo tutti…! Ed il tutto in nome degli ideali di Carlo Marx, ma soprattutto in nome di ciò che c’era davvero, dietro e dentro Carlo Marx…!
(15 aprile 2013)
Non avrei mai creduto che il personaggio “Carlo Marx” nascondesse un animo tanto oscuro ed inquietante. Purtroppo ho dovuto ricredermi leggendo questo sconcertante documento, tratto dal libro “L’altra faccia di Carlo Marx”, di Richard Wumbrand. Non ho bisogno di capire se ciò che è riportato nel libro sia vero o falso, perchè ho sempre creduto che l’allontanamento da Dio (o peggio, il denigrare e condannare Dio) porti a simili deformazioni mentali sataniste. Analoghe degenerazioni si riscontrano anche in altri famosissimi personaggi della storia comunista, come Stalin, Andropov, Beria, Ceausescu, Mao Tze-Tung e tanti altri: esiste più che un sospetto che siano tutti così…! (Postato l’8 aprile 2013)
Ott 16 2013
Rarissima riproduzione di un avviso alla popolazione tedesca della citta di Tuttlingen, con il quale il 1° maggio 1945 il governo militare francese annunciava che per ogni soldato appartenente alle truppe francesi d’occupazione ucciso dai cecchini o partigiani tedeschi sarebbero stati fucilati 50 (cinquanta!) ostaggi.
Nel 1997 questo manifesto era esposto nel museo storico della città di Tuttlinge (Baden-Württemberg) ma nel 1998, dopo che un giornalista interessato al casi Priebbke lo aveva fotografato, venne rimosso)
( Cortesia delle associazioni tedesche “Deutscher Rechtsschutzkreis DRsK e.V.,”e “Unabhaengige Nachrichten” e del mensile sudafricano “Impact” che si ringraziano,)
Ott 01 2013
Saviano
di ROMANO BRACALINI
Saviano, da buon napoletano, ha venduto per buona merce contraffatta o per meglio rubata.
Il suo “Gomorra”, best sellers mondiale, è frutto di furti, nel senso che il celebrato autore, il cui mito si sta sfaldando, ha copiato intere pagine da articoli di cronisti napoletani che fin dall’uscita del libro avevano intentato causa a Saviano per plagio e ne avevano fornito ampia prova. Saviano non si era nemmeno curato di fare la parafrasi degli scritti altrui. Copiati parola per parola. La vicenda giudiziaria è andata per le lunghe e i giornali e le televisioni amiche del Saviano avevano tenuto ben nascosto il misfatto. Ma adesso che Saviano è stato condannato in appello a risarcire i cronisti per averli derubati costruendo sul loro lavoro la propria fortuna editoriale, sfacciata in quanto fasulla, non è stato più possibile mettere l’embargo alla notizia.
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Set 04 2013
George Bush col padre Prescott
A mezzo secolo dal fatale attentato di Dallas del 22 novembre 1963 si scopre che, oltre ai nomi già noti – Lyndon Johnson, Allen Dulles e Edgar Hoover – c’era un politico di prima grandezza dietro al complotto per assassinare John Fitzgerald Kennedy. Si tratta nientemeno che di George Bush padre, secondo la clamorosa ricostruzione offerta da un libro che uscirà negli Usa in ottobre, firmato dall’ex stratega repubblicano Roger Stone, già braccio destro di Richard Nixon, a sua volta coinvolto per la “copertura” del piano. Secondo Stone, fu Nixon – quand’era ancora un semplice deputato al Congresso – ad assoldare Jack Ruby, cioè Jacob Leon Rubinstein, l’uomo che poi assassinò il “capro espiatorio” Lee Harvey Oswald poche ore dopo il suo arresto-lampo. Ma – questa è la novità clamorosa – dietro le quinte c’era la regia occulta del futuro presidente Bush, padre di George W., poi capo della Cia prima di ascendere alla Casa Bianca. All’epoca fu spedito a Dallas come leader dei repubblicani del Texas e garante della potentissima lobby dei petrolieri texani, direttamente minacciata dai Kennedy. Un incrocio pericoloso – tenuto nascosto per decenni – fatto di depistaggi, omissioni, intimidazioni, menzogne e omicidi per eliminare testimoni scomodi.
L’annuncio della pubblicazione proviene dal “Daily Caller”, che indica anche la casa editrice, Skyhorse Publishing. Il titolo provvisorio del libro, scritto con Mike Colapietro, potrebbe essere tradotto così: “L’uomo che uccise Kennedy: Lyndon Johnson”. Per la prima volta, sottolinea Giulietto Chiesa su “Megachip”, un libro-inchiesta sulla fine di Jfk porta la firma di un autore del calibro di Roger Stone, già “aiutante di campo” di Nixon nella campagna elettorale vittoriosa del 1972, al termine della quale entrò nell’amministrazione presidenziale. Le sue memorie riguardano informazioni che raccolse stando all’interno della squadra che portò al potere Nixon, nove anni dopo l’assassinio di Kennedy. Stone rivela come Lyndon Johnson “convinse” Earl Warren a presiedere la commissione d’inchiesta sull’omicidio Kennedy: Warren, stimato giudice della Suprema Corte, non voleva accettare l’incarico; fu costretto da Johnson che ricorse al ricatto, ricordandogli un “piccolo incidente” nel quale il magistrato sarebbe incorso, anni prima, a Città del Messico, come riferito dal direttore dell’Fbi, Hoover. A quel punto, Warren cedette e accettò di presiedere la commissione-farsa. Accettò anche il senatore Richard Russell, pure lui riluttante, quando lo stesso Johnson gli raccontò come aveva “convinto” Warren.
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Ago 24 2013
(fonte: Miguel Urbano Rodriguez)
Shlomo Sand fu oggetto di una valanga di insulti in Israele quando pubblicò il libro dal titolo “Come fu inventato il Popolo ebraico”.
Il testo smonta miti biblici che costituiscono la base dello Stato sionista di Israele.
Professore di Storia Contemporanea all’Università di Tel Aviv, Shlomo Sand nega che gli ebrei siano un popolo con un’origine comune e sostiene che fu una specifica cultura e non la discendenza da una comunità arcaica unita da legami di sangue lo strumento principale del fermento protonazionale.
A suo avviso, lo “Stato ebraico di Israele” lungi dall’essere la concretizzazione del sogno nazionale di una comunità etnica con più di 4000 anni, fu invece reso possibile da una falsificazione della storia stimolata, nel XIX secolo, da intellettuali come Theodor Herzl.
Mentre accademici israeliti insistono nel sostenere che gli ebrei sono un popolo con uno specifico DNA, Sand, fondandosi su una documentazione esaustiva, ridicolizza questa tesi senza alcun fondamento scientifico.
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Ago 23 2013
La benemerita collana italiana di “Sources Chrétiennes” (vedi in questo post la notizia del lancio) ha pubblicato la settima discussione tra l’imperatore bizantino Manuele II Paleologo e un dotto musulmano di Persia: testo divenuto famoso perché citato da Benedetto XVI nella sua lezione di Ratisbona del 12 settembre 2006.
Nel brano riprodotto qui sotto trovi l’insieme del ragionamento dell’imperatore bizantino dal quale il papa ha tratto le sue brevi citazioni. In breve: quello che di buono c’è nella Legge musulmana Maometto l’ha preso, prima ancora che da Mosé, da Abramo; così facendo non ha quindi stabilito nulla di nuovo; ciò che invece Maometto ha introdotto di nuovo nella Legge musulmana non è buono, in particolare l’uso della spada nel propagare la fede; e non solo non è buono, è anche irrazionale e quindi “estraneo a Dio”.
La traduzione italiana, che nel volume ha l’originale greco a fronte, è di Federica Artioli. Nel testo qui riportato c’è una nota a piè di pagina, anch’essa citata dal papa a Ratisbona: la nota è del curatore originale della pubblicazione, uscita in Francia nel 1966, l’islamologo Théodore Khoury.
Ecco dunque cosa dice Manuele II Paleologo al persiano, nei punti 2c-3d della settima discussione:
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Lug 15 2013
A poco più di due anni dall’uscita della prima edizione, desideriamo ringraziare nuovamente il direttore Blondet per averci dato quest’opera fondamentale. Grazie ad un impegno indefesso che prosegue ormai da decenni, nessuno meglio di Blondet avrebbe potuto incarnare l’icona dell’investigatore par excellence di cui, tanto ironicamente, si è prestato a vestire i panni per la grafica di copertina. Di seguito la presentazione di Blondet, scritta al lancio del libro.
EFFEDIEFFE edizioni
Ho ritenuto necessario ripubblicare in questa nuova veste, titolata Tutti i complotti, la serie completa dei miei libri dal titolo Complotti (I, II e III), più il saggio Il Collasso, che ne è il seguito, più l’appendice Divagazioni, di 84 pagine, che aggiorna le tematiche all’inizio del 2002, perché le vecchie edizioni sono ormai esaurite, ma continuano ad essere richieste. Il che è consolante per l’autore, dato che i saggi, pur concepiti e pubblicati qualche anno fa, evidentemente vengono ritenuti ancora attuali da un numero crescente di lettori; ma non è questo che conta. Conta il fatto che questi saggi e inchieste restano – anzi diventano sempre più – necessari per chi vuol capire a fondo la catastrofe terminale del sistema chiamato Occidente, in cui siamo tutti coinvolti, e vittime.
Mag 13 2013
Salvatore Giuliano
-Redazione 1 maggio 2013-
Salvatore Giuliano aveva dichiarato di essersi messo a disposizione degli Stati Uniti per contrastare i comunismo.
Il documento è allegato al Rapporto giudiziario con il quale i marescialli dell’Arma dei Carabinieri, Lo Bianco, Calandra e Santucci denunciarono il 4 settembre 1947 Giuliano e la sua banda, quali esecutori materiali della strage di Portella della Ginestra.
Questo Rapporto, in realtà, ebbe la supervisione dell’ispettore di P.s. Ettore Messana, che pur avendo abbandonato il suo incarico dopo i fatti del 1°maggio 1947, grazie alla denuncia politica espressa dal dirigente comunista Girolamo Li Causi, tuttavia rimase nei fatti al suo posto gestendo la fase terminale della sua carriera con la cura scrupolosa di quell’atto di denuncia all’autorità giudiziaria.
Si tratta del primo atto di depistaggio costruito a tavolino da un organo dello Stato, nel quale il fenomeno del banditismo è rigidamente chiuso dentro i suoi confini territoriali, ma nel quale, però, gli stessi Carabinieri non poterono fare a meno di riferire quanto era sotto gli occhi di tutti. Che, cioè, la manovra eversiva partita il 1°maggio era proseguita il successivo 22 giugno con gli assalti alle Camere del Lavoro e alle sedi del Pci e dei socialisti in ben sette comuni della provincia di Palermo, con altri morti e decine di feriti.
L’obiettivo, aveva detto il bandito Pasquale ‘Pino’ Sciortino era quello di provocare la reazione (e poi la repressione) in tutte le altre provincie siciliane.
Apr 23 2013
Uno scienziato che ha contribuito a verificare l’autenticita’ del vangelo di Giuda ha rivelato che un antico certificato di matrimonio egizio potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’appurare la veridicita’ e la datazione degli inchiostri usati nel controverso testo. La scoperta e’ stata annunciata durante il 245esimo National Meeting&Exposition della American Chemical Society.
“Se non avessimo trovato uno studio del Louvre su un matrimonio egizio, che risaliva allo stesso periodo e aveva inchiostri simili a quelli usati nel vangelo di Giuda, avremmo avuto molte piu’ difficolta’ a capire se il Vangelo era autentico“, ha spiegato Joseph G. Barabe, microscopista senior della McCrone Associates che ha guidato il progetto di microanalisi alla McCrone di Westmont. Il team di Barabe ha fatto parte di un gruppo organizzato nel 2006 dalla National Geographic Society volto ad autenticare il Vangelo di Giuda scoperto negli anni Settanta dopo essere rimasto nascosto per quasi 1.700 anni.
Apr 02 2013
Federico Dal Cortivo per Europeanphoneix ha intervistato Marco Della Luna, autore del libro “Traditori al governo? Artefici, complici e strategie della nostra rovina”.
L’Italia è oramai da anni sotto attacco, non militare, non c’è ne bisogno essendo la penisola dalla fine della Seconda Guerra Mondiale occupata militarmente dagli Stati Uniti, ma economicamente.
Gli obiettivi fin troppo chiari, distruggere completamente il sistema Italia che era fatto anche d’imprese anche a partecipazione statale, lo Stato sociale, le regole del mondo del lavoro, la previdenza pubblica e la sanità, la scuola e l’università dello Stato e infine mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente la penisola.
Mar 29 2013
di Ida Magli
(Tratto dal libro “Dopo l’Occidente”, Ed. BUR. Maggio 2012)
….Quali caratteristiche presenterà quella parte geografica del mondo che corrisponde all’Europa, in particolare all’Europa d’Occidente , verso la metà del 2.000? SI può affermare con quasi assoluta certezza che la cultura che oggi siamo soliti indicare con il nome di “occidentale” e che la caratterizza, sarà quasi del tutto scomparsa.
Si può anche presumere che il processo di estinzione avverrà molto rapidamente. Il motivo è evidente: le culture vivono attraverso gli uomini che ne sono portatori.
Verso il 2050 l’Europa sarà abitata da un gran numero di Africani insieme a gruppi di media consistenza di Cinesi e di Mediorientali a causa della continua e massiccia immigrazione dall’africa e dall’Oriente e dall’altissima prolificità di queste popolazioni, superiore in genere di almeno 5 volte a quella degli Europei.
Il 1° Gennaio del 2012 tutti i giornalisti hanno gridato di esultanza perché i primi nati in Italia durante la notte di Capodanno erano stranieri: un dato di fatto sufficiente a far capire quale sia il destino dell’Italia e dell’Europa: la scomparsa dell’italianità e la fine degli Europei è già in atto. Tanto più poi la fine è assicurata perché i governanti ed i loro sacerdoti -giornalisti ne godono. Come ho già rilevato più volte, è questo il segno più sicuro. Ci troviamo nella paradossale situazione in cui il medico è felice che i suoi pazienti muoiano e vi contribuisce attivamente esortandoli a fare presto.
La morte dell’Italia è già in atto soprattutto per questo: perché nessuno combatte per farla vivere; persino perché nessuno la piange. E’ contro natura, contro la realtà dei sentimenti umani, ma è così: stiamo morendo nel tripudio generale, con una specie di suicidio “felicemente assistito” dai nostri stessi leader, governanti e giornalisti. Non per nulla l’idea del suicidio assistito è nata in Occidente.
Gen 23 2013
“Più si governa, meno si raggiunge il risultato desiderato. Più restrizioni e proibizioni ci sono al mondo, più povera sarà la gente… Più leggi vengono promulgate, più ladri e banditi ci saranno. (…)Quando le imposte sono troppo alte, il popolo ha fame; quando il governo è troppo invadente, il popolo si perde d’animo. Agite a vantaggio del popolo. Abbiate fiducia nel popolo, lasciatelo libero di agire. Governare una nazione grande è come friggere un pesciolino; attizzando troppo il fuoco lo si rovina.”
(Il pesciolino si è rovinato innumerevoli volte nella storia dell’umanità.)
ALTRI AFORISMI DI LAO-TSE
Abbandona la santità, getta via la sapienza e la gente sarà cento volte meglio.
Elimina la morale, sopprimi la giustizia e la gente ti riscoprirà di devozione filiale e l’amore materno e materno.
Abbandona l’astuzia, elimina il profitto e non ci saranno più ladri né briganti.
Queste tre cose di per sé sono insufficienti. Ad esse dobbiamo aggiungere: abbraccia la semplicità e sii come un legno grezzo, riduci l’egoismo e abbi pochi desideri, abbandona la sapienza e sgombra l’animo dalle preoccupazioni.
Gen 23 2013
L’ARTE DELLA GUERRA
Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento, ma bensì sottomettere il nemico senza combattere
La vittoria è prevedibile, ma non sicuramente attuabile. L’invincibilità sta nel sapersi difendere, e la possibilità di vincere sta nel saper attaccare
In ogni conflitto, le manovre regolari portano allo scontro, e quelle imprevedibili alla vittoria
VALUTAZIONE DI BASE
1. La guerra è di somma importanza per lo Stato: è sul campo di battaglia che si decide la vita o la morte delle nazioni, ed è lì che se ne traccia la via della sopravvivenza o della distruzione. Dunque è indispensabile studiarla a fondo.
Dic 27 2012
Giuseppe Ayala
QUELLA LINEA SILENZIOSA CHE AVANZA
Lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia, più di cinquant’anni fa, utilizzò la metafora della Linea della Palma per descrivere l’espandersi della Mafia al Nord.
Un incontro con l’ex PM del maxiprocesso di Palermo ed ex Senatore e Sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Ayala ci aiuta a capire le strategie e le intenzioni di Cosa nostra, ‘ndrangheta e Camorra.
La limpidezza e la fermezza nell’esporre e nel raccontare vicende storiche, anche drammatiche, che hanno accompagnato la sua lunga carriera di magistrato e di politico, come l’uccisione dell’amico fraterno Giovanni Falcone, del collega Paolo Borsellino e degli uomini della scorta, o nel descrivere situazioni di forte tensione come il clima pesantissimo che si respirava in Parlamento dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, e con il ciclone Tangentopoli che in quegli anni avrebbe spazzato via la prima Repubblica, fanno emergere chiaramente il carattere forte e deciso di Giuseppe Ayala.
L’ex magistrato, noto per aver ricoperto il ruolo di Pubblico Ministero al maxi- processo di Palermo (10 febbraio 1986 – 16 dicembre 1987), considerato il primo vero colpo inflitto dallo Stato a Cosa Nostra, è stato ospite il 21 novembre scorso a un incontro a Santa Maria in Stelle, organizzato dalla Parrocchia. Durante la serata, in una chiesa gremita di persone, Ayala ha presentato la sua ultima fatica editoriale intitolata “Troppe coincidenze”, un volume edito da Mondadori che ripercorre alcune passaggi fondamentali della politica italiana nel biennio 1992- 1994. In quei mesi si susseguirono numerosi avvenimenti (“coincidenze” per l’autore, ndr) che resero evidente l’esistenza di una trattativa tra Stato e Mafia per cercare di mettere fine all’ondata di sangue iniziata il 21 luglio 1979 con l’assassinio del capo della Squadra mobile di Palermo Boris Giuliano.