Feb 23 2014

LA CHIESA VERONESE SOTTO LA PROTEZIONE DEL PONTEFICE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:06

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Simbolo  Papale,  Duomo di Verona

 

 

VOLUME II – EPOCA III – CAPO II

 

SOMMARIO. – Prenozioni  storiche. – La bolla  Piae  postulatio  voluntatis. – Conferme della stessa. – Limitazioni posteriori.

 

 

Il vescovo Tebaldo nell’aprile o maggio dell’anno 1145 andò a Viterbo, dove allora si trovava il pontefice Eugenio III.   Vi andò per comporre una lite che si agitava tra lui e l’abate Nonantolano a riguardo di alcuni diritti su Nogara; ma vi andò insieme per porre la chiesa veronese ed il suo vescovo sotto la protezione della Sede Apostolica, (a) affine di tutelarne i diritti sia spirituali, sia giurisdizionali e materiali sul territorio veronese.

Quanto al primo scopo, la lite, come già vedemmo, fu composta alla presenza del pontefice stesso; il  quale poi con la bolla Quae judicii veritate del 18 maggio sanzionò quella composizione(1).

Quanto al secondo, il Pontefice emanò la celebre bolla Piae postulatio voluntatis in data 17 maggio(2), della quale ci occupiamo al presente.

Pubblicata inesattamente da Ughelli, fu poi ripubblicata correttamente da Biancolini; e, siccome questa è l’unica pubblicazione che se ne abbia, attesa la grande importanza del documento per la storia della chiesa veronese, crediamo opportuno riprodurla integralmente in questo nostro lavoro. In pari tempo  vedremo di illustrarla con brevi note; le quali, oltre qualche notizia storica su alcune chiese della nostra diocesi, daranno un po’ di toponomastica del territorio veronese nel Medioevo: ometteremo i nomi di quelle località che, non ostante una qualche piccola differenza, evidentemente rispondono agli attuali. (b)

 

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Feb 22 2014

I PRIMI FRUTTI DELLA LIBERTÀ NELLE SACRE ELEZIONI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 12:33

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Lapide che ricorda la riconsacrazione della Chiesa di San Giorgio e Zeno,  detta di Sant’Elena, da parte del patriarca di Aquilea Pellegrino nel 1140, dopo che l’altar maggiore era stato profanato da alcuni sconosciuti;  Presso Duomo di Verona.

 

VOLUME  II – EPOCA TERZA – CAPO  I

 

SOMMARIO. – Vantaggi generali nella Chiesa. – Il vescovo Bernardo. – Sacerdoti di vita comune nell’ex-monastero di S. Giorgio in Braida. – Chiese restaurate o nuovamente erette. – Verona con regime comunale. – Lotte civili. – Il vescovo Tebaldo. – Controversia per la chiesa di Sant’ Alessandro. – Controversia per la chiesa di S. Giorgio. – Controversia per i diritti sulla corte di Cerea e su quella di Porcile. – La bolla di Eugenio III. – Tebaldo per la sua Verona. – Morte di Tebaldo e giudizi sulla sua condotta.

 

La  fermezza dei romani pontefici nella lotta per la libertà delle sacre elezioni inaugurata da Gregorio VII,  continuata poi dai suoi successori, nonostante le effimere incertezze di Pasquale II,  ebbe il completo trionfo nel  Concordato di Worms conchiuso il 23 settembre dell’anno 1122, confermato poi l’anno seguente nel concilio Lateranese I.

Quali frutti ne sian venuti alla chiesa lo accenna con brevi parole un cronista tedesco, scrivendo pochi anni dopo: « Exhinc (dal concordato) ecclesia, libertate ad plenum recuperata, paceque ad integrum reformata, in magnum montem crevisse invenitur »(1).  Di tali frutti partecipò pure la chiesa veronese, quanto le fu consentito dalle sue condizioni politiche determinate soprattutto dalla posizione di Verona sui confini tra l’ Italia e la Germania. Certamente essa ebbe quindi innanzi una serie non interrotta di vescovi dotti ed intemerati, tutti dediti alla restaurazione religiosa e morale del clero secolare e regolare, e quindi  al bene spirituale dei fedeli alla loro cura affidati.

Diremo dei due primi vescovi:

 

76° Bernardo (1122-1135).

77° Tebaldo II(1135-1157).

 

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Feb 21 2014

DAL CONCORDATO DI WORMS ALLA RIFORMA. LIBRO II – EPOCA TERZA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:16

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Crocifissione;  affresco di drammatica composizione attribuito  all’Altichiero (1320-1395) o, secondo altri al Turone (secolo XIV).   Sopra la porta d’ingresso della Chiesa di San Fermo Maggiore, Verona.

 

 

LIBRO II – EPOCA TERZA

 

 

Fonte:  srs di Giovanni Battista Pighi, da CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE, volume II

 

 

 


Feb 21 2014

CENNI STORICI SULLA CHIESA VERONESE VOLUME II

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:04

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STUDI E DOCUMENTI DI STORIA E LITURGIA

m/2

 

GIOVANNI BATTISTA PIGHI 

CENNI STORICI

SULLA

CHIESA  VERONESE 

VOLUME II

VERONA

Archivio Storico Curia Vescovile

Piazza Duomo, 19

CMLXXXVIII

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Feb 19 2014

SPIGOLATURE NELL’EPOCA SECONDA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:02

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Interno della Chiesa di San Zeno, Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XIX

 

SOMMARIO. – La basilica di S. Zeno – Corpo di S. Zeno – Devozione alle sacre reliquie – Reliquie un po’ dubbie nelle nostre chiese – Furti di reliquie – Un furto nella chiesa di S. Maria « in organo» – Memorie di funzioni liturgiche – Processioni – Stazioni – Un codice prezioso inedito: et Carpsum » – Altri codici liturgici – Scrittori veronesi – Importanza politica di Verona – Verona nell’anno 1090 – I veronesi alla prima crociata.

 

 

Come appare dal titolo intendiamo di raccogliere qui alcuni fatti particolari, che, o ci sono sfuggiti nella narrazione cronologica o non aveano una connessione naturale con la materia dei singoli capi.

 

Inauguriamo queste spigolature con qualche accenno alla storia della basilica di S. Zeno, la quale è certamente la più antica tra le nostre chiese maggiori ed una gloria artistica per Verona. Senza dubbio la basilica zenoniana ebbe principio entro i limiti di quest’epoca seconda: ma pur troppo nulla sappiamo dei primi suoi inizi, e ben poco delle sue interrotte costruzioni e ricostruzioni.

Sappiamo come una chiesa ad onore di S. Zeno fu eretta per opera del re Pipino, del vescovo Ratoldo e dell’arcidiacono Pacifico: essa non era né la basilica attuale né la sua cripta: solo si ritiene che fosse nel medesimo luogo e che di essa rimanga forse qualche avanzo in una muraglia della basilica.

L’attuale basilica pare abbia avuto principio nel secolo X; essendo ché dopo i danni, che essa dovette subire in qualche scorreria degli Ungheri l’imperatore Ottone nell’anno 961 diede una somma al vescovo Raterio, perché  essa venisse compita. Quella somma, a quanto pare, fu dal vescovo devoluta ad altro scopo; e la chiesa non vide allora il suo compimento: la sua ulteriore costruzione dovrebbe riferirsi al secolo XI, quando i monaci di quel monastero ebbero offerte conspicue dagli imperatori.

In una iscrizione, che dovrebbe essere dell’anno 1185 circa, è detto che nell’anno 1178 « confluxerant anni a renovatione  et  ecclesiae  augmentatione XL» (1).  Dunque verso l’anno 1138 la chiesa era stata rinnovata, forse per i danni sofferti nel terremoto dell’anno 1117, ed anche accresciuta di una aggiunta, forse verso occidente, ossia verso la porta maggiore. Tuttavia, il suo compimento definitivo nelle singole parti, secondo i cultori dei nostri monumenti storici, si deve ancor differire sino al secolo XIII e forse anche al XIV. Le porte, ossia le preziose formelle di bronzo, (torneranno al loro posto?) spettano, parte al secolo XI, parte al secolo XII.

 

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Feb 18 2014

VITA CRISTIANA NEI SECOLI IX-XI

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 13:06

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ALTARE DI S. FRANCESCO O DELLA TORRE. Con pala di Giambattista Bellotti (prima metà XVIII sec.) raffigurante la Vergine col Bambino e S. Francesco. Sotto la mensa, le reliquie dell’eremita S. Gualfardo morto a Verona nel 1127;  CHIESA DI SAN FERMO, VERONA

 

 

EPPOCA II – CAPO XVIII

 

SOMMARIO. – Chiese in città e nel territorio – Parrocchie in città e nel territorio: le « Plebes » – Attribuzioni dei «Plebani » – Vita comune – Monastero di S. Zeno – S. Maria in «organo » – Ss. Nazaro e Celso – Ss. Fermo e Rustico – S. Giorgio in Braida – SS. Trinità – Monastero della Vangadizza – Ospedali – S. Gualfardo.

 

 

Nonostante le turbolenze religiose e politiche di questi tre secoli, abbiamo prove sufficienti a dimostrare che nei medesimi secoli era ben radicata e vigorosa la vita cristiana in Verona e nel suo territorio.

 

Frutto di questa vita sono le molteplici chiese erette in quest’epoca. Della città, a quanto riferisce lo Stato personale, oltre le quarantotto chiese già esistenti verso la metà del secolo X, altre diciotto furono erette dalla metà del secolo X fin verso la fine del secolo XII.

La « ecclesia sancti Benedicti» è nominata in un diploma (non del tutto certo) di Corrado II l’anno 1036; così pure in un breve di Gregorio VII dell’anno 1078, ed in altro di Callisto II dell’anno 1124: pare che fosse officiata da monaci benedettini (1). Anche la chiesa di S. Matteo risale al secolo XI, essendo nominata in un atto di donazione fatta il 30 ottobre 1105 da Gisla col suo figlio Magnifredo a favore del monastero di S.  Maria Pomposa (2). Alla stessa epoca appartiene la chiesa di S. Cecilia, che con breve di Callisto II dato l’anno 1122 fu confermata ai canonici della cattedrale.  Anche la chiesa dei SS. Simone e Taddeo, che era nel vicolo dietro la chiesa di Giovanni in foro, si trova nominata in un documento del 6 aprile 1141(3).  E così potremmo enumerare parecchie altre, oltre quelle già esistenti all’epoca del Ritmo pipiniano.

 

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Feb 16 2014

IL CULTO DI MARIA

Category: Chiesa Cattolica,Libri e fontigiorgio @ 18:25

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Annunciazione della Vergine  in atto di filare: secondo il Giuliari, l’idea è presa da qualche scritto neotestamentario apocrifo. Chiesa di San Giovanni in fonte, Duomo di Verona.

 

 

EPOCA II – CAPO XVII

 

SOMMARIO. – S. Zeno – Raterio – « Le Laudes » – Chiese ad onor di Maria in Verona – Pitture e sculture – Chiese nel territorio veronese – S. Maria «in stele » – Pieve di Cisano – S. Maria alla Bassanella.

 

 

Il culto di Maria, naturalmente connesso col culto del divino suo Figlio, apparisce tale anche di fatto a chiunque studii la storia della chiesa, sia negli scritti dei padri, sia nelle antiche memorie delle catacombe.  Tra queste memorie sono celebri l’immagine di Maria col bambino in braccio segnata dal profeta Isaia, e l’altra di Maria salutata dall’angelo Gabriele: ambedue appartengono alla prima metà del secolo II (1).

Perciò è ben naturale che anche la chiesa veronese sino dai suoi primordi abbia onorato Maria quale Madre del Figlio di Dio, eccitando i fedeli ad amarla ed invocarla qual loro amorosissima Madre. Del culto tributato dalla chiesa veronese a Maria nelle prime due epoche della sua storia daremo brevi accenni, riproducendo forse qualche notizia datane altrove, secondo che esigeva la materia che avevamo fra le mani.

 

Primo documento del culto di Maria in Verona abbiamo i Sermones del nostro vescovo e patrono S. Zeno.  Egli saluta Maria quale Vergine predestinata e fiorentissimo domicilio di  castità, quale reintegrazione di Eva: la celebra quale santuario, in cui si compiacque abitare il Figlio di Dio, quale vera Madre di Dio, quale Vergine illibata e prima e dopo del parto immacolato (2).

 

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Feb 16 2014

LA LOTTA DELLE INVESTITURE

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 02:45

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Madonna con bambino  sul trono con due devoti; Chiesa  di San Giovanni in Valle, Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XVI

 

SOMMARIO. – Vescovi della seconda metà del secolo XI – Incertezze – Brunone – Siginboldo – La chiesa veronese aderisce allo scisma – Vescovi dei primi due decenni del secolo XII -Incertezze – Walfredo – Bertoldo – Zufeto – Bemone – Bernardo.

 

Dalla morte del vescovo Walterio (1052) al concordato di Worms (1122), ossia dai primi inizi di reazione contro il servaggio imperiale alla ricuperata libertà della chiesa, entro lo spazio di appena settant’anni, secondo il Biancolinì, tra certi ed incerti si avrebbero quindici o diciotto vescovi.

 

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Feb 14 2014

L’AUTORITÀ VESCOVILE UN PO’ SCOSSA

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 13:22

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Elenco delle reliquie in occasione della Consacrazione della Chiesa di S. Giorgio/S. Elena  da parte di Andrea, patriarca di Aquilea (842-847).  Chiesa di S. Elena, presso il  Duomo di Verona

 

 

EPOCA II – CAPO XV

 

SOMMARIO. – I Canonici – Contese col vescovo Raterio – Contese col vescovo Milone – La « Canonica S. Mariae et S. Georgli» – Il prevosto «custos et rector S. veronensis ecclesiae» – Congregazioni del clero – Rilassamento della disciplina – Vescovi eletti dal clero, altri dagli imperatori – L’elezione dei vescovi dopo la lotta delle investiture – Autorità del Patriarca di Aquileia in Verona – Abbazia di S. Zeno.

 

 

Da quanto abbiamo detto nei capi precedenti è chiaro che la vita religiosa della nostra chiesa dal principio del secolo X alla metà del secolo XI rimase sopraffatta ed attutita dalle vicende politiche. Le stesse vicende forse trassero seco un’altra conseguenza, un rallentamento nel clero e nei fedeli di quello spirito di sommissione, che dovrebbe stringere i sudditi ai loro superiori: così in quest’epoca troviamo nelle corporazioni del clero regolare e secolare una tendenza a sottrarsi alla giurisdizione del vescovo di Verona (a).

 

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Feb 13 2014

LA CHIESA VERONESE ASSERVITA ALL’IMPERO

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:07

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Particolare dell’affresco di San Celso;  dal sacello dei Santi Nazzaro e Celso sotto il monte Costiglione o Castiglione.  Attualmente si trovano al museo degli affreschi di Verona.

 

 

EPOCA II – CAPO XIV

 

SOMMARIO. – Condizioni generali – Milone invasore; legittimo – Dieta Imperiale a Verona – Ilderico – Un vescovo immaginario – Otberto – la chiesa dei santi Nazaro e Celso – Otberto ai servigi di Ottone III – Ildeprando – Giovanni – Walterio – Un pontefice veronese.

 

Le tristi condizioni della chiesa durante il secolo X ebbero funeste conseguenze nello stato servile, a cui la chiesa stessa dovette sottostare nel secolo seguente.

Fu un secolo di pressione esercitata dagli imperatori di Germania; i quali, mentre largheggiavano di favori e di privilegi verso i vescovi, insensibilmente se li rendevano vassalli, e di sovente si attribuivano il diritto di nominarli (investiture), di regolarne il regime spirituale, di esigerne prestazioni di servigi anche militari, e finalmente di deporli a loro capriccio (1).

A tale servaggio fu ridotta pure la chiesa veronese, che per la sua posizione era più legata agli interessi degli imperatori germanici. Per tutto il secolo X  la chiesa nostra dovette accettar vescovi dagli imperatori, beneficati dagli stessi con concessioni territoriali, giurisdizionali e materiali, e quasi tutti di origine teutonica; i quali dovettero prestare agli imperatori gli uffici di vassallaggio, seguirli nelle loro spedizioni, intervenire alle loro diete, sostenere le loro pretese con danari e con armi.

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Feb 12 2014

CONDIZIONI CIVILI DI VERONA NEL SECOLO X

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:03

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Affreschi del X – XI  secolo, proveniente  dal sacello  dei Santi Nazzaro e Celso sotto il monte Costiglione o Castiglione,  dietro l’attuale chiesa di San Nazzario e Celso.  Attualmente si trovano al museo degli affreschi di Verona

 

 

 EPOCA II – CAPO XIII

 

SOMMARIO. – Importanza della città di Verona – Sua annessione al regno germanico – Preludi all’indipendenza comunale – Privilegio del « Mundeburdium » – Potere dei vescovi – Privilegi della chiesa veronese – Concessione ad alcuni uomini di Lazise – Gli « urbani » veronesi giudici in una causa contro il vescovo Raterio – Invasione degli Ungheri – « Iconografia rateriana » – Quale fosse Verona – Cinte murali – Cultura letteraria – Scuola calligrafica – Inizii della Lingua italiana – Alcuni affreschi.

 

Sotto questo appellativo « condizioni civili », intendiamo comprendere tutte quelle, che per sè sono estranee alla religione; spettanti sia alla politica od alla topografia, sia alla cultura letteraria ed artistica, ecc.

 

Sotto l’aspetto politico il secolo X è uno dei più importanti nella storia di Verona; sia, perchè  in essa ed attorno di essa si svolsero molteplici e varie vicende di lotte politiche: sia,  perché  in tal secolo essa acquistò una specie di preminenza sulle altre città dell’Italia superiore, ed in essa si radicarono quei germi di autonomia comunale, che ebbero poi il loro completo sviluppo nei secoli posteriori.

 

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Feb 11 2014

CONDIZIONI RELIGIOSE DI VERONA NEL SECOLO X

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 14:29

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Affresco del X o inizio XI secolo: crocifisso con ai piedi la Madonna e san Giovanni, in  alto gli arcangeli Michele e Gabrile;   precedentemente situato nella chiesa inferiore, venne recuperato dopo l’alluvione dell’Adige del 1882.  CHIESA DI SAN PIETRO IN CARNARIO,  VERONA.

 

 

EPOCA II – CAPO XII

 

SOMMARIO. – Chiesa matricolare – Clero della matricolare – Clero della diocesi – Costumi – Sacramenti – Usi liturgici – Digiuni – Errori – Chiese, oratori ed ospitali.

 

Già il Maffei ed i Ballerini avevano notato come per conoscere le condizioni di Verona nel secolo X non si abbia fonte alcuna più copiosa e certa delle opere di Raterio; Carlo Cipolla aggiunse che esse costituiscono una delle fonti principali per la storia della cultura italiana di quell’età. Noi restringeremo le nostre ricerche alla sola città e diocesi di Verona; ed, oltrecchè delle opere di Raterio, ci serviremo anche di altri documenti nostri spettanti al secolo X. Diremo in succinto delle condizioni religiose; nel capo seguente diremo delle condizioni civili.

 

Già abbiamo detto altrove che la cattedrale nei secoli IX e X non era l’attuale, neppure nella sua parte inferiore; ma era altra chiesa situata nello spazio che è tra essa e la chiesa di S. Giorgio (Sant’ Elena): essa pure, come l’attuale, era dedicata ad onore di Maria Assunta in cielo.

Questa chiesa da Raterio è detta « Ecclesia mater »: al quale appellativo risponde pur l’altro più antico « Ecclesia matricularis … , Ecclesia (S. Mariae) matricularis »: altrove abbiamo veduto come in documenti del secolo IX era detta « domus sancti Zenonis », e talvolta semplicemente «  domus nostra … domus »; in più documenti del secolo X è anche detta «  Ecclesia cardinalis »; (1).

 

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Feb 09 2014

RATERIO SCRITTORE ECCLESIASTICO

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 22:12

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Affresco dell’Agnello Pasquale immolato e risorto. Protiro Chiesa di San Procolo, Verona.

 

 

EPOCA II – CAPO XI

 

SOMMARIO. – Giudizi degli scrittori – Pubblicazioni degli scritti di Raterio – Recensione delle opere – Praeloquiìa:  relazioni tra il potere dei principi e quello della chiesa – Synodica – Dottrina sull’Eucaristia – Sermoni – Atti del concilio ecumenico VII – Sunto di dottrine cattoliche – Codici rateriani.

 

Le tempestuose vicissitudini, che tennero agitato Raterio, sia nei vari stadi del suo episcopato veronese, sia in tutto il resto della sua vita, paiono tali da assorbire ed esaurire tutta la sua attività ed impedirgli qualunque applicazione allo studio. Eppure non fu così. Un breve esame degli scritti principali di Raterio, oltrecché darci altra prova della sua infaticabile operosità, ci dimostra in lui un ingegno profondo e versatile, ed una immensa erudizione massime nelle scienze sacre, ed una conoscenza amplissima della sacra scrittura e dei santi padri e dei canoni della chiesa »(1).

 

Già  nello stesso secolo X così scriveva Folcuino intorno a Raterio: «Propter abundantem doctrinam et eloquentiam copiosam, qua inter sapientissimos florere visus est, non eidem solum ecclesìae cui praefuit, sed et multis aliis valde proficuum fore putatum est »(2).

Di lui i Ballerini: «Non prima tantum aetate, sed ad decrepitam usque,  tam sedulam  lectioni  operam  dedit,  ea quae  tam  sedulo Iegerat,  ob  felicitatem memoriae, quotiescunque opus esset,  semper habebat in promptu.  De sacrorum librorum  atque sanctorum patrum  usu  nihil opus est dicere; … adeo ut ambigere  liceat,  num  alius  hujus aevi  scriptor  hac in parte Ratherio  praestet, aut cum Ratherio comparari queat » (3).

 

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Feb 07 2014

IL VESCOVO RATERIO

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:01

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Duomo di Verona

 

 

EPOCA  II  –  CAPO X

 

SOMMARIO. – Prodromi del secolo decimo – Prima educazione di Raterio – Primo stadio dell’episcopato di Raterio – Sua prigionia e primo esilio – Manasse – Secondo stadio dell’episcopato di Raterio – Secondo esilio – Suo ritorno momentaneo – Il vescovo Milone – Terzo stadio dell’episcopato di Raterio – Decreti contro l’ignoranza del clero, contro i chierici incontinentl, contro un abate e contro i profanatori delle feste – Sua partenza definitiva da Verona – Morte ed epigrafe.

 

Con i due vescovi Notkerio ed Ilduino comincia per la chiesa veronese il secolo X;  il secolo più infausto nella storia della chiesa (1). Ma la preparazione di questo secolo nella chiesa nostra la troviamo nel secolo IX; nel quale gli sconvolgimenti politici ebbero una funesta influenza sulla vita, religiosa e morale del clero e del popolo veronese.  Particolarmente i vescovi, intromessi quasi sempre nel regime della chiesa dai principi secolari, dagli stessi insieme coi fondi, ricevevano altresì giurisdizioni temporali, erano costituiti messi imperiali, e sovente si trovavano nella necessità di occuparsi degli affari del principe, anziché della cura della loro chiesa, costretti talvolta a mutare i sino di in assemblee politiche.

 

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Feb 05 2014

LA CHIESA VERONESE ALL’EPOCA DI BERENGARIO I

Category: Chiesa Veronese Storia Pighi,Libri e fontigiorgio @ 00:20

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Lapide di Notkerio; l’iscrizione si trova nella  cattedrale di Verona, sopra la porta sotto la cantoria di sinistra, a lato dell’altare di sant’Annone. 

 

 

Epoca II – CAPO IX

 

 

SOMMARIO. – Incertezze dopo l’anno 905 – Notkerio – Sue beneficenze – Il «Pater veronensium clericorum» – Suo testamento – Epigrafe sepolcrale – Ilduino – Berengario re ed imperatore – Il «Panegyricus Berengarii » – I re Rodolfo ed Ugo – Il cancelliere Giovanni.

 

 

Berengario I,  e come re d’Italia, e come imperatore, ha speciali attinenze con la chiesa veronese, avendo egli prescelto Verona, come sua residenza ordinaria, e largito favori e privilegi a varie chiese e monasteri della nostra diocesi. Nè i veronesi vennero mai meno alla più sincera ed illimitata fedeltà verso Berengario in tutte le sue fortunose vicende, sia prospere che avverse.

 

Già abbiamo veduto quali relazioni abbia avuto con Berengario il nostro vescovo Adelardo fin verso l’anno 905; dal quale anno nulla sappiamo di lui, neppure l’epoca della sua morte.

Dopo Adelardo alcuni dei nostri scrittori ponevano un vescovo Pietro; altri un vescovo Giovanni; ma senza alcun documento (1). Altri ponevano un certo Adelberto, basati su un diploma del re Ugo dato il 7 agosto dell’anno 926: « Noverit … Adalbertum et Notkerium reverentissimos episcopos dilectos exorasse clementiam, quatenus… omnes proprietates et possessiones beatissimi Zenonis corroboraremus, etc. »(2).

 

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