Gen 13 2015

GIULIETTO CHIESA: DECALOGO DELL’IMPERO PADRONE DEL MONDO.

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Giulietto Chiesa

 

 

Padroni del Mondo con l’aiuto dei traditori, dei media ed anche con la forza

  

Come tenere in pugno il mondo. E’ «il decalogo che ha creato l’Impero e che ci ha portato alla guerra, anzi alla Superguerra», dice Giulietto Chiesa, rispolverando le pagine scritte nel 2002 per il profetico “La guerra infinita”, edito da Feltrinelli.

Dieci regole d’oro, anzi: di ferro.

 

La prima: “Fai in modo che la tua moneta sia l’insostituibile moneta di riserva per tutti, o quasi tutti, gli altri paesi”.

 

La seconda: “Non tollerare alcun controllo esterno sulla tua creazione di moneta. Potrai così finanziare i tuoi deficit commerciali con il resto del mondo, rendendoli praticamente illimitati”.

 

La terza: “Definisci la tua politica monetaria in base, esclusivamente, ai tuoi interessi nazionali e mantieni gli altri paesi in condizioni di dipendenza dalla tua politica monetaria”.

 

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Gen 11 2015

ECCO IL QUARTO SEGNALE DELLA RIPRESA: LICENZIAMENTI RECORD IN LOMBARDIA

Category: Economia e lavoro,Monolandia,Società e politicagiorgio @ 22:47

licenziamento

 

 

di LUIGI CORTINOVIS

 

“Ora le aziende non hanno più alibi per non investire”. Dal vangelo secondo Matteo, idolo dei liberali italiani. Ci pensano i numeri a mettere le cose al loro posto: “Licenziamenti collettivi in Lombardia verso il record storico. Sono oltre28.500 i lavoratori messi in mobilità nel 2014 nelle aziende sopra i 15 dipendenti, oltre il 10% in più rispetto all’anno precedente”. Il dato emerge dalle stime elaborate dal dipartimento mercato del lavoro della Cisl Lombardia, sulla base dei dati regionali relativi alle iscrizioni alla lista di mobilità.

 

Carramba, stiamo parlando un drammatico record storico per la Regione più produttiva d’Italia. I licenziamenti collettivi nel 2014 finora registrati sono stati 26.028, contro i 25.789 del 2013. Mancano però ancora i dati di dicembre, per i quali si stimano oltre 2.500 licenziamenti, di male in peggio insomma.

 

Se questo è solo l’inizio dell’anno, ci aspettiamo una forte ripresa… dei licenziamenti, che comunque fan rima con investimenti.

Vedrete che – come faceva Berlusconi – un giorno Renzi dirà all’universo mondo che qualcuno non lo aveva capito! Lui non ha mai detto quelle cose di cui sopra…

 

 

Fonte: visto su MIGLIOVERDE del 10 gennaio 2014

Link: http://www.miglioverde.eu/ecco-il-quarto-segnale-della-ripresa-licenziamenti-record-in-lombardia/

 


Gen 08 2015

IL PROBLEMA E’ IL SENATO?

IL PROBLEMA IL SENATO


Gen 01 2015

CONTRO L’UNITA’ D’ITALIA

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di Anna Iseppon

 

Fa innervosire leggere che, in epoca preunitaria, un francese vedesse con tanta chiarezza quello che stava succedendo nella penisola e come sarebbe andata a finire. Fa innervosire che lo vedesse prima delle sanguinose guerre risorgimentali, prima del brigantaggio, dei paesi rasi al suolo, prima dell’emigrazione di massa, delle catastrofiche guerre mondiali, prima della dittatura, dello scandalo della banca di Roma, prima di mani pulite, delle olgettine…

 

Eppure, ancora oggi, molti veneti moderni si ostinano a non vedere. O meglio, solo adesso cominciano a vedere. Meglio tardi che mai! Sappiamo che il risveglio è cominciato e con altrettanta chiarezza sappiamo che sarà INARRESTABILE.

 

Leggendo un libro di Lorenzo Del Boca (“Polentoni”) mi sono imbattuta in qualcosa che, da molti anni, avremmo dovuto sapere… tutti noi! Vi riporto alcuni stralci del libro in questione

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Dic 26 2014

LA “MADONNA NERA” DI CHARTRES NON È PIÙ NERA

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(La madonna nera prima e dopo il restauro)

(foto via http://www.nybooks.com/)

 

Sta creando un certo scalpore il restauro – ormai in fase molto avanzata – della Cattedrale di Chartres. L’allarme è stato lanciato qualche giorno fa dallo storico dell’architettura Martin Filler, che dalle colonne della sua rubrica sulThe New York Review of Books ha denunciato la pulitura troppo aggressiva cui sono sottoposti l’edificio e le sue sculture (A Scandalous Makeover at Chartres), seguito a ruota da ArtWatch Uk, rivista online che da sempre sostiene l’inopportunità di intervenire sulle opere d’arte se non con intenti esclusivamente conservativi. Per la verità alcuni dubbi erano stati avanzati già nelle prime fasi del cantiere, sempre da parte anglo americana: si veda ad esempio l’articolo Restoration Tragedy uscito su The Spectator nel maggio 2012. Non riesco invece a rintracciare in rete pareri francesi sul tema.

Nonostante le reprimende di ArtWatch si basino su posizioni in gran parte ideologiche e risultino perciò spesso irrazionali ed eccessivamente intransigenti, in questo caso risulta difficile non restare a bocca aperta di fronte all’invadenza dell’intervento e all’inappropriatezza delle tinte da torta Saint Honoré utilizzate.

 

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(La madonna nera di Chartres prima del restauro)

http://www.eurogrille.fr/)

 

La manomissione più sconvolgente però è quella subita dalla celebre scultura della “Vierge noire” della Cattedrale, completamente sbiancata e ridotta ad una rosea bambola di biscuit (altre info su Art History News). Per rendersi conto della diffusione e dell’importanza storica del culto di questo tipo di immagini sacre – e quindi dell’assurdità di questa scelta – è sufficiente dare un’occhiata al ricco database Nigra Sum, nato dal convegno internazionale tenutosi nel 2010 a Oropa o leggerne gli atti, disponibili a questo link.

 

 

Fonte: visto su CONTROCORRENTE di venerdì 10 dicembre 201$

Link: https://controcorrentearte.wordpress.com/2014/12/19/la-madonna-nera-di-chartres-non-e-piu-nera/

 


Dic 24 2014

REPUBBLICA SOVIETICA ITALIANA: TI ESPROPRIA IL 90% DEGLI UTILI. IL CASO BCS GROUP

 

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di CRISTINA MALAGUTI

 

Uccisi dal fisco. Mentre il 10% delle imprese italiane ogni anno chiude i battenti, uno studio di Assolombarda, Prometeia insieme all’Osservatorio Bocconi mette a nudo la pressione fiscale in Italia, che non è quella ufficiale che si aggira intorno al 50%, almeno non per tutti, ma quella che in alcuni settori e per alcune aziende, quelle manifatturiere in primis, raggiunge quota 90%.

Nei conti ufficiali infatti, la pressione fiscale per le famiglie si attesta al 49,5% (ma anche in questo caso bisognerebbe prendere una famiglia media e mettersi a fare i calcoli reali di un anno per capire esattamente quanto si paga). Nelle aziende invece, se si passano al setaccio i redditi ante imposte, si scopre che il peso del fisco complessivamente è un macigno che uccide.

Lo ha fatto un imprenditore milanese, l’ingegner Fabrizio Castoldi, presidente della Bcs Group, all’interno della sua impresa che ad Abbiategrasso produce macchine agricole. Nonostante questo però, il bilancio del fisco – seppure – positivo – presenta una riduzione netta delle entrate fiscali. Colpa della crisi? O colpa del socio occulto Stato che pretende di far cassa aumentando le tasse fingendo di non capire che più spreme e meno riceve?

 

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Dic 20 2014

SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. BASTA LEGGERE

Category: Cultura e dintorni,Islam,Monolandia,Storia e dintornigiorgio @ 00:15

 

la vittoria dello occidente

 

 

 

di REDAZIONE

 

 

Dal libro “La vittoria dell’Occidente”, di Rodney Stark.

 

(Capitolo SMASCHERARE LE FALSITÀ ISLAMICHE. Falsità sulla cultura islamica – pag. 451)

 

Per molto tempo è stata opinione indiscussa e indiscutibile che, mentre l’Europa arrancava attraverso i «Secoli Bui», nell’islam fiorivano scienza e cultura (Goldstone, 2009; Saliba, 2007).

Il celebre storico Bernard Lewis azzardò questa opinione quando scrisse che l’islam «all’epoca aveva raggiunto il più alto livello della storia umana nelle arti e nelle scienze» e che intellettualmente «l’Europa medievale era un’alunna e in un certo senso dipendente dal mondo islamico» (2002, p. 6).

Poi però, sosteneva Lewis, improvvisamente gli europei cominciarono a progredire «per salti e balzi, lasciandosi alle spalle l’eredità scientifica, tecnologica e infine culturale del mondo islamico» (Lewis, 2002, p. 7).

Di qui la domanda che Lewis poneva nel titolo del suo libro: What Went Wrong? (Cos’è andato storto?)

 

Non è andato storto proprio niente. La convinzione che un tempo la cultura mussulmana fosse superiore a quella europea è, nella migliore delle ipotesi, un abbaglio.

Chiedersi cosa sia andato storto è come chiedersi perché la Spagna sia crollata, quando di fatto il crollo dell’impero spagnolo ha rivelato che la Spagna non aveva mai conosciuto un’ascesa, ma era sempre rimasta un’arretrata società medievale. Lo stesso vale per l’islam.

 

CULTURA «DHIMMI»

 

Un dhimmi “Gente della dhimma“,  era un suddito non-musulmano di uno Stato governato dalla shari’a: la legge islamica. Con Dhimma si intende un “patto di protezione” contratto tra non musulmani e un’autorità di governo musulmana. Lo status di dhimmi era in origine riferito solo all’Ahl al-Kitab (“Gente del Libro”), cioè ebrei e cristiani, ma in seguito anche zoroastriani, mandei e infine agli indù, ai sikh e ai buddhisti.

 

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Dic 16 2014

IL GIORNALISMO COME MERETRICIO

Category: Media e informazione,Monolandiagiorgio @ 01:26

 

giornalismo

 

 

Il giornalismo è da sempre un’ancella di chi comanda. Governino i gobbi o gli storpi, i ladri o i farabutti, come scriverebbe Balzac, questi saranno inevitabilmente bellissimi e moralmente irreprensibili sulle colonne dei giornali. Ovviamente, a patto che occupino posizioni di rilievo nei consigli d’amministrazione delle testate o nella scala gerarchica della società. La verità costa cara ed è un investimento che non tutti possono permettersi nei nostri sistemi democratici e capitalisti. La verità come proprietà privata, anche se con sovvenzionamenti pubblici. La verità è un prodotto come un altro e c’è chi la produce e chi la consuma senza preoccuparsi troppo del suo sapore, l’importante è che sia appetibile perchè ben confezionata. Per questo non siamo mai sorpresi dalla maniera in cui i fogliacci ci raccontano la realtà, o meglio non siamo meravigliati dalle svariate modalità alle quali ricorrono per fabbricare gli eventi, a loro uso ed abuso, imprimendo sui loro resoconti il marchio di garanzia della “loro” verità.

 

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Dic 14 2014

VOLANTINO SHOC DI MARE NOSTRUM DIFFUSO IN NORDAFRICA

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Questa sconvolgente immagine ce l’ha inviata un nostro lettore che viaggia spesso in Nordafrica come dipendente di una nota società petrolifera.

 

Proviene da una città portuale libica. A detta del lettore, che ci ha inviato in passato altre interessanti informazioni, questo tipo di volantino viene distribuito da alcune ONG nei rifugi preparati dalle organizzazioni criminali  per i clandestini sub-sahariani in attesa di partire.

Questo è in Arabo. E’ sciupato dal sole e fotografato dal lettore con un cellulare, ma è abbastanza leggibile.

 

Le due linee di scrittura invitano i clandestini a ‘non rischiare’ e a ‘telefonare al numero’.

 

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Dic 11 2014

STRAGE USTICA, IL SUPERTESTIMONE NELLA SALA OPERATIVA: “ECCO COSA SUCCESSE CON IL MIG LIBICO, I DUE MIRAGE E IL TOMCAT”

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“Fu all’inizio degli anni Ottanta. Una domenica in cui giocava l’Italia. Partii da Roma armato, con una scorta armata, e questo documento classificato segretissimo nella cartella. Una relazione completa sulla strage di Ustica che doveva essere controfirmata dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini e trasmessa urgentemente al presidente del Consiglio Bettino Craxi. Arrivai alla stazione di Santa Maria Novella a Firenze, da lì una gazzella dei carabinieri mi portò nella sua residenza a Pian dei Giullari. Spadolini mi ricevette in biblioteca, indossava una vestaglia da camera rossa. Mi conosceva bene, lavoravo già da qualche anno nella sua segretaria particolare, mi chiamava per nome. Gli consegnai il documento. Lui si sedette, cominciò a leggere. Erano sette o otto pagine: il resoconto dettagliato di ciò che era accaduto quella sera, con allegate alcune carte del Sismi, il servizio segreto militare. Si parlava di due Mirage, di un Tomcat, si parlava del Mig. Mi resi subito conto che quello che c’era scritto non gli piaceva, scuoteva la testa. Finché a un certo punto sbattè un pugno sulla scrivania. Era infuriato. Ricordati, Giuseppe – mi disse – non c’è cosa più schifosa di quando i generali si mettono a fare i politici. Ma alla fine, controvoglia, firmò”.

 

Il maresciallo Giuseppe Dioguardi oggi ha 53 anni, ha prestato servizio in Aeronautica fino al 2008. Alla scadenza del suo nullaosta di segretezza, il Cosmic, che è il livello più alto, è stato ascoltato da Maria Monteleone ed Erminio Amelio, i due magistrati della Procura di Roma che indagano sulla strage di Ustica. Parte dell’interrogatorio è ancora secretato, ma il maresciallo ha accettato lo stesso di raccontare quello che sa. E sa molto. Nei 33 anni che ha trascorso nell’arma azzurra e alla Difesa, in posizioni di estrema responsabilità e delicatezza, un filo rosso lo ha tenuto sempre agganciato, spesso da supertestimone, a questa storia. Fin da quella sera del 27 giugno 1980, quando si trovò nella sala operativa della Prima regione aerea a Milano. Esattamente negli istanti in cui il DC9 Itavia veniva abbattuto nel cielo di Ustica.

 

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Dic 08 2014

L’ITALIA E GLI ITALIANI? UN SISTEMA CHE DEVE CREPARE, NON CI SONO ALTRE SPERANZE

Category: Monolandia,Società e politicagiorgio @ 00:08

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Di Gianluca Marchi

 

L’Italia deve morire e gli “italiani” crepare con essa. Non parlo in senso fisico (specifichiamolo subito per chi magari non capisce o non vuole capire), ma in senso metaforico.

Non ci sono speranze: questo Paese è malato fin dentro le sue radici e la gente, anche la migliore, ha finito per assuefarsi o ad ammalarsi con esso. Mi spiace dover contraddire l’amico Salvini, secondo il quale l’Italia si salva tutta insieme oppure non ce n’è più per nessuno: no, caro Matteo, questo Stato è marcio e i suoi cittadini (molti di noi compresi) sono marciti con esso. Non abbiamo più anima, abbiamo perso ogni dignità, cerchiamo di sopravvivere italianamente sperando di poterci affidare al solito stellone, che invece è morto e sepolto da tempo. Nutriamo rigurgiti di speranza nel salvatore di turno della patria, ma è solo un modo per continuare a rimandare nel tempo la presa di coscienza di quel che siamo diventati: una cloaca maxima.

 

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Dic 06 2014

IMMIGRAZIONE ITALIA ASSEDIATA DAI NUOVI BARBARI

IMMIGRAZIONE ITALIA ASSEDIATA

 

 

La politica degli imperatori che ha fatto entrare promiscuamente chiunque entro i confini romani, buoni e cattivi, civilizzati e barbari, ha determinato la decadenza di Roma e ha creato le premesse perchè i barbari possano comandarci.

 

Il professor Giuseppe Valditara, Ordinario di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità presso la Facoltà di Giurisprudenza di Torino, ha scelto le parole pronunciate da Sesto Aurelio Vittore, senatore romano del IV Secolo d.C e nordafricano di origine, come chiusa del suo ultimo libro “L’immigrazione nell’antica Roma: una questione attuale” (e-book, acquistabile su Amazon). Una frase capace di sintetizzare lo stato d’animo di una cospicua fetta di italiani, i quali osservano con preoccupazione la gestione delle politiche immigratorie da parte del Governo nazionale. In particolare nel momento attuale in cui il timore della diffusione dell’ebola fa guardare con sospetto alla mobilità degli extracomunitari verso l’Italia. La Voce della Russia ha deciso di sentire l’opinione del professor Valditara, divenuto recentemente presidente dell’associazione politico-culturale Crescita e Libertà.

 

– Professor Valditara, chi sono i nuovi barbari?

– Sono coloro che non accettano i valori alla base della civiltà occidentale. Penso alla libertà, all’uguaglianza, al rifiuto di ogni forma di discriminazione personale, al rispetto reciproco, particolarmente in termini di diritti.

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Dic 06 2014

DOSSIER DELLE NAZIONI UNITE: GLI IMMIGRATI SERVIRANNO PER SOSTITUIRE I LAVORATORI ITALIANI

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L’INVASIONE

Così gli immigrati occuperanno il Paese

Dossier choc delle Nazioni Unite: serviranno a sostenere l’economia. Fino al 2050 l’Italia dovrà ospitarne 120 milioni. L’Unione Europea 700

 

Nel 2050 un terzo della popolazione italiana sarà composta da immigrati. Stranieri sbarcati nel Belpaese per lavorare e figli e nipoti dei migranti che in questi giorni il Mediterraneo sta rovesciando sulle nostre coste. Nello studio «Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?», redatto dal Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu vengono analizzati i movimenti migratori a partire dal 1995 e, attraverso modelli matematici, vengono prospettati diversi scenari che disegnano per l’Italia la “necessità” di far entrare tra i 35.088.000 e i 119.684.000 di immigrati per “rimpiazzare” i lavoratori italiani. Visto che tra 36 anni gli over 65 saranno il 35% della popolazione e presupposto che il tasso di natalità per donna resti fermo a 1,2 bambini (negli Anni Cinquanta la media era 2,3).

 

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Dic 05 2014

IL NUOVO ORDINE DELL’EUROPA: DISTRUGGERE OGNI DIFFERENZA

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di Ida Magli

 

All’inizio degli anni Novanta le scienze umane sono state fatte sparire dall’orizzonte dell’informazione di massa, semplicemente con il silenzio, non parlandone più.

Dato l’enorme entusiasmo che avevano suscitato nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Novanta, il fatto che nessuno abbia fatto rilevare questa sparizione sarebbe «strano» se non rappresentasse la conferma che la sparizione è stata voluta.

 

Le cattedre ovviamente sussistono, ma le loro scienze non fanno più notizia. Contemporaneamente sono state eliminate dalle scuole, per ordine dell’Ue, antiche, nobilissime e essenziali discipline come la geografia, la letteratura latina e greca con le lingue corrispondenti, riducendole tutte a fantasmi, innocui brandelli di un sapere inesistente.

 

Perfino la storia, privata di tutti i contributi metodologici di cui l’epoca moderna l’aveva arricchita, sembra diventata un residuo d’altri tempi, impotente a dare agli uomini quella consapevolezza di se stessi che ne è il frutto principale, conquista fondamentale della civiltà europea. Anche questo è stato deciso e messo in atto nel più completo silenzio.

 

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Dic 05 2014

OLOCAUSTO RUSSO ORTODOSSO

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“Il passato non è mai morto. Non è nemmeno passato “.

William Faulkner, Requiem per una monaca

 

Sono passati un centinaio di anni da quando è stato creato il primo campo di concentramento in Europa (1): in Galizia, destinato ai russi e ai credenti ortodossi.

 

 

Il 4 Settembre 2014 ha segnato il centenario della tragedia dei campi di concentramento di Talerhof [Thalerhof] e Terezin [Theresienstadt], dove decine di migliaia di vittime hanno trovato una morte violenta, martirizzati per la loro fede ortodossa, per il rifiuto di tradire le proprie convinzioni, per il rifiuto di chiamarsi ucraini.

 

L’Anno 2014 – carico di presentimenti e di violenza – coincide in modo molto simbolico con due anniversari tragici della nostra storia; cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale, e cento anni da quando il sangue dei martiri è stato versato nei campi di concentramento di Terezin e Talerhof. Sì, il 4 settembre 1914, quando cancelli dell’inferno di Talerhof si sono spalancati, è diventato un giorno di dolore, non solo per i russi ortodossi della Transcarpazia, vittime di una tirannia orribile per mano dei servi del Vaticano, ma per l’intero universo russo nel suo complesso. Non è un puro caso che la prima mega-guerra e il primo campo di concentramento abbiano contaminato contemporaneamente la nostra esistenza, come due corna di Satana: l’improvviso attacco infido che ha portato allo sterminio di creature di Dio su scala inimmaginabile. La guerra e il campo – creati nella stessa fabbrica, con sede negli inferi, sono divenuti i principali strumenti di annientamento della razza umana nell’era industriale.

 

Nel 1914-1917 il governo dell’Austria-Ungheria, con il sostegno esplicito della Germania e con la partecipazione diretta della Polonia, si è impegnato nello sterminio sistematico delle popolazioni ortodosse di Transcarpazia, Galizia e Bucovina.

 

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