Giu 10 2012

VERONA 9 GIUGNO 2012: TERREMOTO DI 4.5 GRADI TRA VENETO E FRIULI

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 00:56

Grafico del sismografo della Lessinia

 

 

La terra trema anche tra Veneto e Friuli. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.5 è stata registrata all’alba, alle 4,04 di questa mattina nelle prealpi venete tra Pordenone e Belluno. Secondo i dati dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, la scossa ha avuto come epicentro le località di Hies D’Alpago (Belluno), Pieve D’Alpago (Belluno), Tambre (Belluno), Cimolais (Pordenone), Claut (Pordenone), Erto e Casso (Pordenone).

La scossa di breve durata non ha provocato danni ma tanta paura tra la pololazione scesa in strada dopo il sisma. Diverse le chiamate a vigili del fuoco e Protezione civile che stanno continuando a fare controlli.

La me Verona poi ha continuato a “tremare” per tutta la giornata

 


Giu 09 2012

VERONA 8/9 GIUGNO 2012: LA LESSINIA HA IL PARKINSON

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 00:32

Sismografo Lessinia Est

Verona 8/9 giugno 2012: La Lessinia  ha il  parkinson, leggero, leggero, ma ce  la!

Sperem ben!


Giu 08 2012

TERREMOTO EMILIA DEL 29 MAGGIO 2012: LE FOTO DEI SATELLITI RIVELANO CHE IL SUOLO SI È ALZATO DI 12 CENTIMETRI

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 20:49

Le deformazioni più rilevanti sono state individuate nel Modenese. In altre aree c’è stato un abbassamento di 3 centimetri. Lo studio è condotto dall’Agenzia spaziale italiana

Roma. Il terremoto nel modenese del 29 maggio ha sollevato il suolo fino a 12 centimetri: lo dimostrano i dati dei satelliti radar Cosmo-SkyMed, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), attivati dopo il sisma del 20 maggio su richiesta della Protezione Civile.  I dati sono stati utilizzati da Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr).

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Giu 04 2012

SISMOGRAFO LESSINIA EST: VERONA “TREMA”

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 22:48

Verona 4 giugno 2012  ore  23,50

Guardando il  sismografo della Lessinia est, Verona sta da un paio di ore un po’ “tremando”.

Sperem  bem

http://www.crs.inogs.it/antelope/plot/MARN.jpg


Giu 03 2012

DOMENICA 3 GIUGNO 2012 TERREMOTO IN EMILIA: LA TERRA CONTINUA A TREMARE. 
NUOVA FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 5.1 ALLE ORE 19.20 (21.20 ORE LOCALI)

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 22:17

Il sisma avvertito in molte regioni del Nord, crolli a Finale e Novi. Non ci sarebbero feriti

L’epicentro è stato registrato vicino a Novi, tra i comuni di Concordia e San Possidonio, nel Modenese, a una profondità di 9.2 chilometri. Dopo la scossa sono stati registrati una sequenza di scosse minori di assestamento.


Giu 03 2012

TERREMOTI NORD ITALIA. C’È UNA “BOMBA” SISMICA SOTTO IL MONTELLO: FAGLIE 
ATTIVE, È LA ZONA A PIÙ ALTO RISCHIO SISMICO

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 12:05

Il Trevigiano è da sempre soggetto a questi fenomeni (usatoday.com)

L’allarme dei geologi: sulla pedemontana potrebbe verificarsi
un terremoto fino ai 7 gradi Richter, in pianura fino ai 5.1 gradi

TREVISO – E adesso? Ci saranno altre scosse? E l’epicentro potrà spostarsi anche verso il Veneto? Sono racchiuse in queste domande, senza risposte certe, le preoccupazioni dei trevigiani ingigantite dai terremoti che nelle ultime settimane hanno devastato l’Emilia.

In realtà la Marca a rischio sismico lo è da sempre. Lo sa bene Giovanni Toffolon, geologo di Motta che da anni lavora come consulente per la Protezione civile e per i Comuni impegnati nella pianificazione territoriale.

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ATTIVE, È LA ZONA A PIÙ ALTO RISCHIO SISMICO”


Mag 31 2012

TERREMOTO/ SALVATORE BARBA, SISMOLOGO INGV: “PLACCA ADRIATICA CONTRO LE ALPI, ALLARME NON ASCOLTATO”

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 06:56

Il  terremoto che verrà

“Almeno dal 2009 la Pianura Padana era stata indicata come una delle regioni più a rischio d’Italia. Servono prevenzione e corretta comunicazione”

“Sotto la Pianura Padana ci sono faglie note, che sono lì da centinaia di migliaia di anni e che si spostano. Le carte sismiche già indicavano il rischio, ma nessuno lo ha ascoltato finché non è successa la tragedia. Serve più attenzione sui rischi naturali”. Così Salvatore Barba, sismologo dell’Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, spiega ad Affaritaliani.it le dinamiche del sisma infinito che ha colpito l’Emilia Romagna.

Che cosa sta succedendo sotto la Pianura Padana?

“Ci sono faglie note, che sono lì da centinaia di migliaia di anni, che si muovono verso nord. E’ l’Appennino che si sposta, creando faglie compressive sotto la pianura. Altre faglie si trovano anche al piede delle Alpi, e queste si spostano invece verso sud. Di faglie sotto i sedimenti padani ce ne sono diverse, centinaia di chilometri. Questi terremoti avvengono perché c’è sforzo nella crosta attorno ad esse”.

Come è posizionata la placca adriatica?

“C’è un lembo che parte dal Friuli, passa dal lago di Garda e prosegue sotto la Lombardia, scende sotto l’Appennino e sotto Liguria, continua lungo la dorsale ferrarese e arriva al mare ad Ancona. Infine scende verso la Puglia. Tutte le zone intorno a questa faglia sono sismiche, con terremoti possibili sia dal lato tirrenico che da quello adriatico. Questa placca spinge verso nord e va a collidere con le Alpi”.

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Mag 29 2012

TERREMOTO EMILIA: ESCALATION SISMICA SENZA PRECEDENTI!

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 21:15

Verona:  la pendola fermata dal sisma  alle ore 9.00

 

Verona 29 maggio 2012:  sveglia con il terremoto

Dalle ore  9.00, del 29 maggio  una violento terremoto di 5.8 scala Richter  con epicentro Mirandola, ha riaperto un violento sciame sismico in Emila.  Sembra che si sia attivato un nuove fronte di faglie instabili.

 La sequenza sismica

 

– Alle ore 09:00 circa terremoto magnitudo 5,8 Scala Richter

Epicento: Medolla – profondità: 10km circa

– Alle ore 12:56 terremoto magnitudo 5,4 S.Richter

Epicentro: S.Possidonio vicino Mirandola

– Alle ore 13:00 circa terremoto magnitudo 5,2 S.Richter

Epicentro: Tra Novi e S.Possidonio

– Alle ore 16:39 t. magnitudo 3,9-4,0 S.Richter

Epicentro: Nei pressi di Alberica – profondità: 20km circa

– Alle ore 17:31 t. magnitudo 4,7 Scala Richter

Epicentro: 2,5km da San Benedetto Po – Profondita’ 2 km.

La scossa avvertita distintamente in tutta la regione.


Mag 27 2012

TERREMOTO IN EMILIA: LA TERRA SI È ALZATA DI 15 CENTIMETRI!

Category: Natura e scienzagiorgio @ 20:57

Il  terremoto in Emilia Romagna ha provocato un sollevamento del terreno il cui valore massimo è pari a circa 15 centimetri. Questi i dati rilevati dai satelliti radar di Cosmo-SkyMed dell’Asi hanno mostrato la deformazione della superficie, permettendo ai ricercatori di Cnr-Irea e Ingv di fare le prime valutazioni sulla zona colpita.

Nell’emergenza post terremoto infatti il Dipartimento della Protezione Civile, fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha coinvolto l’Asi Agenzia Spaziale Italiana, il Cnr-Irea Consiglio nazionale delle ricerche-Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente e l’Ingv Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, per la programmazione di nuove acquisizioni radar dai satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed al fine di disporre, in tempi molto rapidi, di informazioni circa la deformazione crostale connessa alle scosse sismiche di maggiore energia: tipo di deformazione, entità ed estensione del territorio interessato. Grazie alle informazioni satellitari è stato possibile completare il quadro della situazione dell’area colpita dal sisma.

I dati sul sollevamento dell’area studiata pari a circa 15 centimetri concordano con quelli dei sismologici, rilevano gli esperti, e mostrano un piano di rottura principale immergente verso Sud lungo il quale la parte meridionale di questo settore della Pianura Padana si è accavallato sul settore settentrionale (faglia di sovrascorrimento). L’ultima acquisizione dei satelliti Cosmo-SkyMed sulla zona interessata dal sisma è avvenuta la sera del 19 maggio, poche ore prima dell’evento. Per poter calcolare la deformazione del suolo è necessario attendere che uno dei satelliti ripassi esattamente sulla stessa orbita. L’Agenzia Spaziale Italiana ha immediatamente predisposto l’acquisizione del primo passaggio utile post-terremoto, avvenuto nella serata del 23 maggio. I dati sono stati prontamente elaborati da un team di ricercatori coordinati da Eugenio Sansosti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Stefano Salvi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

 

Fonte: da terrarealtime.blogspot.it del  25 maggio 2012

Link: http://terrarealtime.blogspot.it/2012/05/terremoto-in-emilia-la-terra-si-e.html

 


Mag 27 2012

IL SISMA EMILIANO ERA PREVEDIBILE. ATTENTI ALLE ANOMALIE AL SUD: PREVISTO TERREMOTO CATASTROFICO AL SUD ITALIA ? INTERVISTA AD ALESSANDRO MARTELLI

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 12:27

Il terremoto che ha colpito domenica 20 Maggio l’Emilia Romagna e ucciso 7 persone era prevedibile per una serie di anomalie analizzate. Lo rivela un‘intervista fatta al professore Alessandro Martelli, Direttore del Centro Enea di Bologna. L’ingegnere sismico, apprezzato esperto di fama nazionale e non solo, rivela un rischio ulteriore molto più grave che potrebbe adesso colpire il sud

 

Direttore, era prevedibile il terremoto in Emilia? Ci sono state analisi precedenti?

Si, era stato previsto. Ci sono dei “cosiddetti” strumenti di previsione che sono fatti in diversi Paesi, in Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, nord, centro e sud vengono emessi degli allarmi. E’ un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre.

E sono stati emessi allarmi?

Si, in marzo è stato diramato un allarme per la zona nord perché era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. C’erano notevoli probabilità che a nord sarebbe arrivato un terremoto. La regione allarmata era questa anche perché c’erano stati terremoti vicini, nel Garda, nel veronese, poi a Parma. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile.

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Mag 20 2012

TERREMOTO IN PADANIA: ORE 4,05 FORTE SCOSSA IN EMILIA.

Category: Geografia e ambiente,Natura e scienzagiorgio @ 10:16

 

Grafico dell’osservatorio sismico della Lessinia

E’ stata una notte di paura in Padania.  Un sisma di magnitudo 5.9, verificatosi alle 4,05 del mattino, L’epicentro e’ stato localizzato a 36 km a nord di Bologna,

Giorno: 20-maggio2012

Ora internazionale U.T.C: 02:03:53

Longitudine: 44.81

Longitudine: 11.21

magnitudine: 5.9

Profondità: 10.1

 

 


Mag 17 2012

IMPRESSIONANTE IL CERVELLO

Category: Natura e scienzagiorgio @ 07:21

Sneocdo uno sdtiuo dlel’Untisverià   di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo  esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l’umiltia  letrtea saino al ptoso gtsiuo,  il rteso non ctona. Il  cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa  ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee …..  Vstio?


Mag 11 2009

MORIA DELLE API: STOP AI SEMI CONCIATI PER SALVARE LE API

NELL’EST VERONESE PIÙ DELLA METÀ DELLE API È MORTA PER COLPA DI UN PESTICIDA USATO NEI CAMPI. A RIGUARDO ABBIAMO SENTITO I PARERI DI ALCUNI ESPERTI

 

Un mondo senza api? Impossibile a dirsi. Impossibile a farsi, stando alla famosa frase attribuita nientemeno che ad Einstain: “Quando le api spariranno, l’uomo avrà ancora 4 anni di vita!”. 

Eppure, dalla primavera scorsa fino a questo inverno un segnale preoccupa molti entomologi, scienziati, apicoltori, agricoltori e in qualche caso anche i politici.

E’ la moria di api: oltre il 60% di questi insetti impollinatori sarebbero già morti a causa di un potente pesticida per il mais (il maggiore sospettato è il “Thiametoxan” utilizzato nella concia delle sementi).

L’allarme è giunto anche nel vicentino sugli echi delle sconcertanti dichiarazioni dell’allora ministro Paolo De Castro, che nel febbraio scorso disse: «Non credo che ci sia un legame tra moria di api e pesticidi perché stiamo addirittura assistendo a un calo dei prodotti fitofarmaceutici e non sarebbe spiegabile il verificarsi della moria proprio quando l’uso di agrofarmaci cala». 

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Apr 11 2009

L’Aquila: città sismica; Verona anche

 

La rete Sismica Nazionale dell’INGV ha registrato il terremoto  dell’Aquila, del 06 aprile 2009, di Magnitudo Richter 5.8.  Un evento che è  riuscito a demolire mezza città e renderne inagibile il resto. Una città  da sempre inserita in zona ad alto rischio sismico e  pertanto  soggetta a severe  restrizioni  edilizie per far dormire  “sogni tranquilli” ai suoi cittadini, ( si fa per dire, visti i risultati).

Se volgo invece lo sguardo alla mia Verona,  forse egoisticamente mi posso considerare più  fortunato nell’abitare in una città considerata a basso rischio sismico,  e  pertanto felice di dormire  sempre “sogni tranquilli”,  forse… anzi… non proprio.

Se guardo  una mappa sismica e cronologica degli eventi sismici, vedo che la situazione non è per niente idilliaca,  anzi è molto preoccupante.

Prendiamo in considerazione questo schema sismotettonico dell’area compresa tra la pianura veronese e la Val Venosta, dove sono riportate le principali strutture definite attive durante il Quaternario e la distribuzione degli eventi sismici (rappresentata dal loro volume focale, ovvero proporzionalmente alla loro energia) e modificata da Camassi e Stucchi (1997) per il periodo 1000-1980 e dalle registrazioni della rete sismometrica del Trentino-Alto Adige per il periodo 1982-1997 (Provincia Autonoma di Trento), si  vede subito che la città di Verona, e la sua provincia, è stata interessata  in passato da terremoti d’intensità Magnitudo Richter variabile  da 5.5 a 5.9  e con un terremoto, a Verona, stimato in un  valore di Magnitudo Richter  6.4:  valore molto più elevato di quello dell’Aquila.

Questi dati fanno immediatamente inserire Verona in una zona ad alto rischio sismico con tutte le relative conseguenze e, soprattutto, nel recepire  le normative per le zone sismiche.

Lo so, questo non farà  dormire sonni tranquilli ai costruttori edili e li pone  in un grave stato “d’ansia depressiva” per “possibili” mancati guadagni, d’altronde sono personaggi che hanno una capacità imprenditoriale da caterpillar, riuscendo   a spianare elevatissimi  valori ambientali e morali. 

Attualmente purtroppo, in Verona città, nessuna normativa obbliga a costruire  abitazioni con coefficienti edilizi tali da rendere le abitazione resistenti a terremoti  di  quella forza… e… anche d’intensità minore. 

Nella speranza che i nostri amministratori siano sensibili  a questo problema, anche se personalmente ci credo poco: notoriamente sono più sensibili ad altri quesiti, soprattutto di valore pecuniario, si spera che un barlume di saggezza scappi dalla loro mente  e provveda a  colmare   questa gravissima lacuna. 

Disgraziatamente mi torna alle mente una frase percepita anni fa in occasione di un altro sima:  “ I terremoti servono per  ricostruire”. E  i morti?  “Sono danni  collaterali…”.


Apr 09 2009

Vesuvio, Enzo Boschi: ”Risveglio vulcano? Allarme irrealistico”

Category: Cronaca e notizie,Natura e scienzagiorgio @ 07:28

 

Napoli, 30 agosto. 

Vulcanologi divisi sull’allarme lanciato dalla rivista Usa ‘National Geographic’ in merito a un possibile risveglio del Vesuvio. “Queste previsioni sono irrealistiche, non si verificheranno mai. Non si puo’ sgomberare mezza Italia, basandosi su probabilita’ – dichiara all’ADNKRONOS il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Enzo Boschi – Si tratta di situazioni che vanno continuamente monitorate. I dati sono continuamente aggiornati, non c’e’ alcun bisogno di fare allarmismi. I piani di evacuazione sono sufficienti”.

 

“Al momento attuale il vulcano e’ tranquillissimo – ha rassicurato Boschi – Se dovesse prepararsi all’eruzione ce ne accorgeremmo con settimane di anticipo. L’allarme lanciato da ‘National Geographic’ e’ privo di senso. Le analisi statistiche riguardanti l’attivita’ del Vesuvio negli ultimi 30 mila anni confermano che c’e’ meno dell’1% di probabilita’ di eruzioni nei prossimi 12 mesi”.

“Il Vesuvio e’ il vulcano meglio monitorato al mondo – ha aggiunto Boschi – Ci sono 120 tra tecnici e ricercatori che 24 ore su 24 monitorano la situazione, tenendo sotto controllo ogni minimo segno percepito. I piani della Protezione civile vanno benissimo, ogni anno li verifichiamo. I napoletani sono intelligenti, non danno importanza a questi allarmismi inutili”.

Ma per Giovanni Gregori, studioso dell’Istituto di Acustica ‘Orso Mario Corbino’ del Cnr, l’allarme lanciato dal ‘National Geographic’ non e’ cosi’ infondato. “Il rischio di eruzione del Vesuvio e’ risaputo – dice lo studioso all’ADNKRONOS – c’e’ una situazione di pericolo”. “Come l’Etna, il Vesuvio e’ il vulcano meglio documentato storicamente – continua – Ma il vulcano non ha un orologio preciso, e’ una specie di ‘pentola a pressione’ che puo’ esplodere anche con ritardi lunghissimi, di secoli. Prevedere il momento preciso dell’eruzione e’ praticamente impossibile ma dei segnali premonitori del pericolo possono essere colti”.

“Un vulcano e’ piu’ prevedibile di un terremoto, che e’ accidentale, subitaneo – spiega infatti Gregori – Un vulcano non esplode da un giorno all’altro, ci sono segnali con diversi mesi di anticipo. La difficolta’ sta nel saperli leggere, codificare”. “Nell’esplosione del 1631, che fece circa 10 mila morti, segnali ci furono circa 6 mesi prima dell’eruzione – prosegue – come ad esempio dalla falda acquifera e poi dal fondo del cratere, che era salito fino al ciglio. C’e’ un impegno cospicuo, una rete di monitoraggio e se viene ben utilizzata ci sono elementi per fare previsioni su una futura eruzione”.

“Il Vesuvio e’ pericoloso non solo perche’ un vulcano di tipo esplosivo ma soprattutto per la zona in cui si trova, ad elevata densita’ abitativa – afferma ancora Gregori – C’e’ stata una dissennata occupazione del territorio: se ci fosse un segnale di eruzione mancherebbero le vie sufficienti per evacuare in tempo rapido la zona. Oggi un’eruzione farebbe intorno al mezzo milione di vittime”. Altro problema e’ la legislazione “carente”, secondo Gregori. “Se gli esperti lanciassero l’allarme e venisse evacuato un milione di persone ma poi la previsione si rilevasse sbagliata gli studiosi verrebbero incriminati”, conclude.

 

Fonte: (Adnkronos); Padova Web; Pubblicato da Redazione  web  il   30-08-2007


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