(Il Giornale) – La conquista di Roma e la sua sottomissione all’islam sono una certezza e un dovere islamico sulla base del “Hadith Fath al Rum” (Detto attribuito a Maometto sulla conquista di Roma) che recita: “Al Profeta fu chiesto: quale città verrà conquistata per prima, Costantinopoli o Roma? Ed egli rispose: La città di Eraclio’’. Eraclio (575-641) era l’imperatore bizantino. Tutti gli ulema, i giureconsulti islamici, concordano sia sul fatto che si tratta di un hadith “sahih”, un detto “autentico” di Maometto, sia sul fatto che Roma diventerà islamica.
Anche se il danno è fatto e certi Paesi arabi sono devastati, non è mai troppo tardi capire come la stupidità e l’arroganza dei tunisini siano state sfruttati per destabilizzare la Tunisia e distruggere altri tre Paesi arabi. Se il rapporto degli Stati Uniti non ci dice nulla di nuovo, dato che siamo stati i primi a denunciare l’impostura della “primavera araba”, è possibile sfidare gli idioti che continuano a celebrare la “rivoluzione” e accusare i cyber-collaborazionisti e i mercenari che hanno sulla coscienza la morte di migliaia di tunisini, libici, egiziani, yemeniti e siriani.
Un documento rilasciato da un think tank statunitense rivela che la “primavera araba” è ben lungi dall’essere un movimento spontaneo di persone desiderose di un cambiamento politico, ma piuttosto una deliberata e orchestrata riconfigurazione da parte dell’amministrazione statunitense.
Se finora solo un miracolo ha fatto sì che in Italia non ci sia stata una rivoluzione considerando i circa 7 milioni di disoccupati e inoccupati, tra cui 4 milioni e 100 mila che fanno la fame, ebbene la rivolta sociale potrebbe presto esplodere per la crescente insofferenza degli italiani nei confronti dell’invasione dei clandestini favorita dallo Stato, benedetta dalla Chiesa, accettata dall’Unione Europea e valutata con estremo favore dalle Nazioni Unite.
Solo nelle ultime 48 ore sono sbarcati in Sicilia circa 5 mila clandestini, che hanno innalzato il totale dall’inizio dell’anno a oltre 50 mila, più di quanti arrivarono in tutto il 2013 (43 mila). Queste cifre non potranno che aumentare in modo esponenziale perché si tratta di un’invasione voluta e finanziata dallo Stato. Per pervenire a questo risultato abbiamo conseguito diversi “primati mondiali”. Siamo l’unico Stato al mondo che: non considera reato penale l’ingresso illegale nelle proprie frontiere; ha messo ufficialmente al bando la stessa definizione di “clandestino” sostituendola con il generico “migrante”; impegna la Marina Militare per farsi auto-invadere prestando soccorso ai clandestini ai limiti delle acque territoriali straniere; collabora e si rende complice della criminalità organizzata che gestisce il traffico dei clandestini realizzando profitti superiori a quelli dello spaccio della droga; attribuisce la priorità assoluta al soccorso e all’accoglienza dei clandestini anche contro la volontà della comunità locale e a discapito della sicurezza e dell’attività produttiva degli autoctoni; non bada a spese per prevenire che possano verificarsi delle sciagure in mare e per accogliere nel migliore dei modi i clandestini, i cui costi lievitano considerando che tra loro aumenta la quota delle donne incinte e dei minori non accompagnati.
Esodo indotto e luoghi comuni dei falsi buonisti: è in corso da anni, un attacco alla vicaria di Cristo da parte dei nemici di Gesù. Ecco perchè!
di Arrigo Muscio – Genitori Cattolici
(Roma, Brescia – di Arrigo Muscio )
– Le nostre coste sono invase (ogni giorno di più) da migliaia di immigrati che, proclamandosi rifugiati politici o profughi, vengono accolti (anche mediante le nostre navi da guerra) con ogni considerazione. I mass media ci fanno “una capa così” ogni giorno parlando di minori non accompagnati (il perché non ci viene detto) di donne incinte ecc.. Il solito ritornello! La nostra repubblica delle banane viene comunque stigmatizzata in quanto ancora “cattivella” nei confronti dei profughi. In questa riflessione mi preme sottolineare un paio di concetti, puntualizzando quanto segue:
Profughi da che cosa?
1) Dopo le primavere arabe con le quali sono stati rovesciati i “tiranni” degli stati africani confinanti, a cui sono seguite “libere elezioni” da parte degli stessi cittadini, sono aumentati i cosiddetti profughi. Profughi da che cosa? (ma non c’era stata – aggiungiamo – l’esportazione della democrazia occidentale, planata sulle ali robuste e fiere delle “Primavere Arabe”?);
5 giu 2014 – ”E’ incontestabile il ruolo storico della fede cristiana nell’aver dato vita all’Europa. E’ grande merito del cristianesimo non soltanto la nascita dell’Europa dopo il tramonto del mondo greco-romano e il periodo delle invasioni barbariche”. Lo ricorda il papa emerito Joseph Ratzinger in un suo articolo pubblicato da L’Osservatore Romano e che trae spunto dai settant’anni dello sbarco delle forze alleate sulle spiagge della Normandia.
Il papa emerito nota che dopo la II Guerra mondiale, a differenza del primo conflitto in Europa, e’ ”maturata la consapevolezza che solo l’Europa unita puo’ avere voce nella storia e nel suo futuro. Si e’ compreso che le diverse ideologie nazionaliste che hanno lacerato il nostro continente – scrive – devono scomparire per lasciare spazio a una nuova solidarieta”’
Si chiama Tisa (Trade in services agreement) il documento che l’Espresso è in grado di rivelare grazie all’organizzazione di Assange. Un trattato internazionale di lobby e governi per liberalizzare i servizi: dalla finanza ai dati personali, dalla sanità alle assicurazioni. Sarebbe la vittoria definitiva della finanza sulla politica
19 giugno – Un trattato internazionale che potrebbe avere enormi conseguenze per lavoratori e cittadini italiani e, in generale, per miliardi di persone nel mondo, privatizzando ancora di più servizi fondamentali, come banche, sanità, trasporti, istruzione, su pressione di grandi lobby e multinazionali. Un accordo che viene negoziato nel segreto assoluto e che, secondo le disposizioni, non può essere rivelato per cinque anni anche dopo la sua approvazione.
L’Espresso è in grado di rivelare parte dei contenuti del trattato grazie a WikiLeaks, l’organizzazione di Julian Assange, che lo pubblica in esclusiva con il nostro giornale e con un team di media internazionali, tra cui il quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”.
Una pubblicazione che avviene proprio in occasione dell’anniversario dei due anni che Julian Assange ha finora trascorso da recluso nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, come ricorda l’organizzazione .
Era il 19 Marzo del 2011 quando partì l’attacco dei Francesi contro la Libia, attacco appoggiato da USA, GB e Italia (Ricordiamo che l’Italia partecipò a questo massacro ATTIVAMENTE). Una pioggia di missili che uccisero migliaia di civili e portarono in seguito alla morte di Gheddafi. Se pensate però che la guerra partì perchè Gheddafi era un “dittatore spietato e assassino”, siete completamente fuori strada. COMPLETAMENTE.
Non c’era nessuna ragione, nessuna, per attaccare un paese come la Libia. Se non quello che Gheddafi stava diventando troppo “scomodo” per qualcuno, e questo qualcuno lo conosciamo benissimo. Di chi stò parlando? Degli stessi che ormai da più di 60 anni manovrano nazioni ed eserciti a loro piacimento.
In questo periodo sto studiando, con sempre maggior ammirazione, il sistema politico ed economico svizzero. Per unire l’utile al dilettevole ho deciso di trascorrere un paio di giorni (il 1° e il 2 giugno) a Lugano con la mia famiglia. Qui ho parlato con un bravo economista ed esperto fiscale ticinese, l’amico Paolo Pamini. Ho trovato inoltre un libro ricco di utili informazioni: “Conoscere la Svizzera. Il segreto del suo successo” dello storico François Garçon, recentemente pubblicato dall’editore Armando Dadò di Locarno. Vorrei quindi presentare una serie di dati e di considerazioni sui sorprendenti risultati ottenuti da questo paese unico nel suo genere.
La Svizzera, un drago dell’economia
La Svizzera sta vivendo un periodo di grande prosperità economica, soprattutto se confrontata con i paesi vicini. La disoccupazione, anche tra i giovani, è praticamente inesistente. Gli stipendi nel Canton Ticino sono mediamente il doppio di quelli italiani, mentre nella Svizzera tedesca sono il triplo. In particolare Zurigo vanta il primo posto al mondo per i salari più alti, davanti a New York, Tokio, Londra, Stoccolma e Parigi (a Zurigo si guadagna il doppio rispetto alla capitale francese). Gli svizzeri hanno di recente respinto con un referendum il salario minimo legale, ma di fatto non esistono impieghi pagati meno di 2000 franchi svizzeri al mese (1850 euro); il 96,3 per cento degli svizzeri, infatti, guadagna più di questa cifra. La tassazione è molto più bassa rispetto all’Italia e agli altri paesi europei, però il costo della vita è più alto del 30-40 per cento, e inoltre vi sono alcune spese obbligatorie abbastanza rilevanti, a partire dall’assicurazione sanitaria privata. Ad ogni modo, secondo l’Ufficio Federale di Statistica nel 2011 il reddito disponibile medio per famiglia, una volta dedotte tutte le imposte e le assicurazioni obbligatorie, è stato di 6750 franchi al mese, ossia 5500 euro. Rispetto al 2006 il reddito medio mensile di ogni famiglia svizzera è cresciuto di 650 franchi (533 euro).
I veri padroni del mondo non sono più i governi, ma i dirigenti di gruppi multinazionali finanziari o industriali, e di istituzioni internazionali opache (Fmi, Banca Mondiale, Ocse, Wto, banche centrali). Purtroppo, questi dirigenti non sono stati eletti, malgrado l’impatto delle loro decisioni sulle popolazioni. Il potere di queste organizzazioni viene esercitato su una dimensione planetaria, mentre il potere di uno Stato è ridotto ad una dimensione nazionale. Tra l’altro, il peso delle multinazionali nei flussi finanziari ha da tempo superato quello degli Stati. Di dimensione internazionale, più ricche degli Stati, ma anche principale fonte finanziaria dei partiti politici di ogni tendenza nella maggior parte dei paesi, queste organizzazioni si trovano quindi al di sopra delle leggi e del potere politico, al di sopra della democrazia. La democrazia ha già cessato di essere una realtà.
L’America e la NATO hanno distrutto il secolarismo e la laicità in Libia e hanno portato gli estremisti islamici al potere. Oltre a questo, hanno commesso molti crimini tra cui il massacro di migliaia di libici neri durante le fasi immediate alla distruzione del regime di Gheddafi.
Mustafa Abdul Jalil, capo del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi nel 2011, ammette:
Gheddafi non ha ordinato la sparatoria che ha iniziato la falsa rivoluzione in Libia. Ora, dopo la distruzione della Libia, Jalil ammette al mondo sul canale libico Channel One che i manifestanti che sono stati uccisi a Bengasi e che hanno causato l’intervento congiunto ONU-NATO, per attaccare la Libia, sono stati uccisi da un gruppo di spie e mercenari che non erano libici. Egli ammette che sapeva già la verità al momento in cui accaddero questi eventi, ma che tutto fu fatto per abbattere il governo libico e distruggere il paese. Egli ammette che era stato informato in anticipo riguardo cosa sarebbe successo e che il popolo libico non ha riconosciuto i manifestanti morti perché indossavano abiti civili e non c’era nessuno per i loro funerali poichè non avevano parenti o amici in Libia . Come abbiamo detto sin dal febbraio 2011, la cosiddetta rivoluzione in Libia è stata un’operazione così detta “falsa bandiera” (False Flag).
Il popolo libico per la stragrande maggioranza era felici e si sentiva “sicuro”. Gruppi estremisti islamici erano illegali in Libia. Ora la Libia è controllato da gruppi estremisti islamici (Al Qaeda, il gruppo combattente islamico libico (LIFG), i Fratelli Musulmani, Ansar Al Sharia e altri). Il paese è rotto, non c’è sicurezza, migliaia di persone sono state imprigionati illegalmente e centinaia torturati a morte. Non c’è nessun governo, non ci sono vendite di petrolio, 2 milioni di persone sono ancora in esilio e gli psicopatici che hanno preso il paese lo hanno trasformato in una nazione “grigia” – Senza frontiere e senza alcun governo.
Quindi, grazie Obama, CIA, Hillary Clinton , la NATO e l’ONU per non proteggere i civili innocenti in Libia.
Fonte:_ visto su Frammenti di realtà del 22 maggio 2014
Gli europei non sopportano più questa specie d’Europa per una ragione evidente e una latente. La ragione evidente è l’oppressione finanziaria, il maleuro che produce crisi.
La ragione latente è il dominio del pensiero unico che uccide le differenze.
Mi spiego con due esempi. A Parigi Hollande il socialista per sopravvivere ha scelto un primo ministro liberal e mercatista in economia. A Londra Cameron il conservatore per farsi accettare ha aperto ai matrimoni gay e ai temi bioetici e femministi. C’è una relazione tra i due casi? Sì, c’è e si chiama Pensiero Unico.
C’è un Canone europeo che costringe i governi europei a conformarsi a un Parametro, siano essi di destra o di sinistra. Quel Canone obbliga la destra a capitolare davanti al nuovo catechismo dei diritti bioetici e impone alla sinistra di inginocchiarsi all’inesorabile dominio mercatista. I primi se vogliono sopravvivere devono rinunciare ai principi conservatori, i secondi se vogliono restare ancora a tavola devono rinunciare ai principi sociali. E ogni fede deve piegarsi al tecnolaicismo.
In questo modo finiscono le culture civili, le visioni politiche, le differenze etico-culturali e trionfa il Pilota Automatico di cui parlava Draghi a proposito dei governi europei. Anche per reazione a quel deficit crescono i movimenti populisti contro quest’Europa. Renzi rimbalza come una pallina da Parigi e Londra, via Bruxelles e Berlino, va da Hollande e da Cameron e si presenta come ambidestro. ‘A livella europea colpisce teste e cuori, oltreché portafogli.
Fonte: srs di di Marcello Veneziani, da il Giornale.it del 17 maggio 2014
Quella dose di onestà della Banca d’Inghilterra che butta dalla finestra le basi teoriche dell’austerità
Sembra che Henry Ford, negli anni 30, avesse osservato come fosse una buona cosa il fatto che la maggior parte degli americani ignorassero come funzioni davvero il mondo bancario, perché altrimenti “avrebbero dato inizio ad una rivoluzione prima di domani mattina”.
La scorsa settimana è successo qualcosa di notevole. La Banca d’Inghilterra ha vuotato il sacco. In un documento intitolato “La creazione della moneta nell’economia moderna”, redatto da tre economisti del dipartimento di Analisi Monetaria della banca, hanno dichiarato in maniera inequivocabile che le convinzioni generali riguardanti le modalità con cui lavorano le banche sono sbagliate, e che invece le posizioni del tipo più eterodosso e populista, più comunemente associate a gruppi come ad esempio Occupy Wall Street, sono corrette. In questo modo, hanno di fatto gettato dalla finestra l’intera teoria alla base dell’austerità.
Per rendersi conto di quanto siano radicali le nuove posizioni della Banca d’Inghilterra, considerate il punto di vista convenzionalmente accettato, che continua ad essere alla base di tutti i rispettabili dibattiti della politica.
Lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea dalla parte dell’Italia, e si concentra su Napolitano, “studente fascista, poi il comunista favorito di Kissinger”, che mise la firma sul Lodo Alfano, entrò in guerra con la Libia violando leggi e trattati e tramò con Monti e Passera per sostituire Berlusconi…
1. IL SAGGIO INTEGRALE DI PERRY ANDERSON: “THE ITALIAN DISASTER”
Dalla “London Review of Books”
23 magg – La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Sull’ultimo numero della prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: The Italian Disaster. Non c’è bisogno di traduzione ed è interessante che per parlare del futuro dell’Europa e delle falle nel sistema della democrazia del vecchio continente, si parli del disastro italiano, raccontato con la secchezza degli storici inglesi: una sequenza di fatti, date, pochi commenti e molti argomenti.
Quello che Denis Mack Smith ha fatto con i suoi saggi sul Risorgimento e la nascita del fascismo, Anderson, storico di formazione marxista, lo fa con gli anni recenti della storia patria. Secondo Anderson è il capo dello Stato la vera minaccia della democrazia italiana. Visto in patria come il salvatore, “la roccia su cui fondare la nuova Repubblica”, Napolitano è invece una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore.
IL CASO. Da una decina di giorni non ce n’è traccia. Una delegazione è pronta ad andare a Ginevra a chiedere spiegazioni. Insorge il mondo dell’indipendentismo: «Siamo in una situazione preoccupante se nemmeno chi esiste per tutelare i diritti dell’uomo li garantisce»
L’Onu fa sparire la dichiarazione dei diritti dell’uomo in Veneto.
L’Onu ci ripensa: prima pubblica e poi fa sparire dal proprio sito la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo in lingua veneta. E il mondo dell’indipendentismo veneto insorge: «Allucinante, se nemmeno chi esiste per tutelare i diritti dell’uomo li garantisce siamo davvero in una situazione preoccupante».
Con l’entrata in vigore del Fiscal Compact e dell’ERF, è in arrivo la batosta finale sul nostro paese; ci toglieranno anche le mutande, ci relegheranno a tutti gli effetti ad essere una COLONIA: le nostre principali aziende, le ‘eccellenze italiane‘ in mano ai privati se le sono già acquistate e le stanno acquistando; ora tocca ai beni pubblici, ad iniziare dalle principali aziende, le più importanti…
Chi ci segue da tempo sa bene a cosa ci stiamo riferendo: ne abbiamo parlato a partire dal 2011.
Oggi parliamo di crisi, oggi ‘siamo’ in crisi, ma ahimè, la crisi vera, deve ancora arrivare! Questo è niente rispetto allo scenario che si prospetta in questo paese, al di la delle ‘confortanti’ parole pronunciate ogni anno dai nostri politici, che prima “non vedevano la crisi” e oggi vedono “la fine della crisi“, con la ripresa che puntualmente avrà inizio l’anno successivo… e poi quello successivo ancora, e ancora ancora e ancora! Un teatrino di infimo livello di cui sempre più italiani si stanno rendendo conto.
Per me non c’è destra centro o sinistra, io faccio solo differenza tra verità e menzogna, e quando la verità ti viene imposta per legge o per imperio, allora stai certo: è una menzogna!
Le prove se sono false le sbugiardi subito, se sono vere le puoi solo distruggere
L'ISTRUZIONE PERVERTE LA MENTE
“L'istruzione perverte la mente, poiché ci opponiamo direttamente al suo sviluppo naturale, ottenendo prima le idee e poi le osservazioni. “ “Questo è il motivo per cui così pochi uomini di cultura hanno buon senso come quello che è comune tra gli analfabeti.” Arthur Schopenhauer
IL MIO PAESE
L’importante non è il paese in cui vivi, ma solo se hai la libertà, perché in quel paese non te l’hanno rubata.
LA CASA
La casa è un attributo della personalità e tassare la casa è come tassare l'intelligenza, la bellezza o l'altezza di una persona.
SOCIETA’
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche nella misura in cui essi fruiscono delle stesse
DIRITTO
Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo
DIRITTO NATURALE ALLA RIBELLIONE
L’ARTICOLO SCOMPARSO DALLA NOSTRA COSTITUZIONE
Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali ed i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino
GIUSTIZIA
Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti
DIRITTO D’AUTORE E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
Noi, per quella decina di anni o poco più, che il Padre Eterno ci lascia su questa terra, siamo il 99,999 periodico il passato e il sapere degli altri, il rimanente, forse, noi, se madre natura è stata generosa, pertanto è ipocrito pretendere e campare diritti autoritari di possesso e proprietà intellettuale.
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CHE IMPORTA SE OGNUNO CERCA LA VERITA’ A SUO MODO?
Dobbiamo riconoscere che tutti i culti hanno un unico fondamento.
Tutti contemplano le stesse stelle, un solo cielo ci è comune, un solo universo ci circonda.
Che importa se ognuno cerca la verità a suo modo? – domandò Simmaco –
Non si può seguire una sola strada per raggiungere un mistero così grande.
(Quinto Aurelio Simmaco, Relatio de ara Victoriae III,10)
RICERCA DELLA FELICITA’
Ognuno è libero di credere in ciò che vuole e in ciò che lo fa stare in pace con se stesso e con l'universo. È l'inestimabile valore della libertà di pensiero. Il problema sorge quando le persone ritengono che le loro conoscenze siano la verità assoluta e vogliono imporre la loro visione delle cose al resto del genere umano.
VENERA DIO SUL TUO CAMMINO
Le religioni tendono ad avere una memoria selettiva e a prendere le distanze dai loro antichi precursori.
Di conseguenza:
“Venera Dio sul tuo cammino.
Qualunque sia la forma in cui si manifesta.
Che sia abbellito con pietre preziose, o rappresentato da una statua di rame.
Una forma ne sostituirà un’altra, come una nuova inondazione segue la precedente”
(Insegnamento per Merekarie)
AMO LA VITA
Il matrimonio gay non reca in se' la vita e il futuro del mondo
Ma e' una scelta di morte
E un modello culturale di morte costruito contro l'origine e il fondamento della stessa vita umana
PENSIERI E PRINCIPI
«Ama il Creatore».
«Ama la terra».
«Lavora gratuitamente».
«Conta su quello che hai e sii povero».
«Ama qualcuno che se non se lo merita».
«Studia molto sia la natura che gli uomini; più sul terreno che sui libri».
«Non pestare sul terreno senza necessità perché uccidi un essere vivente e lavori alla distruzione di tutti i viventi».
«Non progredire, ma vivere».
«Vendere poco e comperare meno».
«Non comperare roba venuta da lontano».
«Non produrre cose che possano essere esportate lontano».
«Non produrre cose che possano essere trasformate in simboli monetari».
«Non prendere soldi in prestito; se hai risparmiato soldi, non prestarli alle banche».
«Non ti fidare del governo di nessun governo».
«Gli Stati non possono distruggere la cultura dei popoli».
«Abbraccia gli essere umani del tuo rapporto con ciascuno di loro riponi la tua speranza politica».
«Evita come un diavolo qualunque sport. Sono drogature dei capitalisti per rubare i soldi ai salariati, e aumentare la degradazione dell’ energia. Anche lo sport è una guerra fatta per impinguare i capitalisti ».
«Riconosco solo le leggi della natura, non quelle scritte da altri uomini alle quali mi riservo il diritto di disobbedire quando in disaccordo».
«Grido e lotto contro le multinazionali, contro l’informazione controllata e censurata, contro la gestione del potere politico, che diventa la gestione della ricchezza di pochi e della povertà di molti».
«Approva nella natura quello che non capisci, e loda quella speranza, perché ciò che l’Uomo non ha razionalizzato non ha distrutto».
«Fai le domande che non hanno risposta».
«Metti l'orecchio vicino alla terra e ascolta i bisbigli delle canzoni future».
«Sorridi, il sorriso è incalcolabile».
«Aspetta la fine del mondo».
«Investi nel millennio».
«Pianta castagnari».
(PENSIERI E PRINCIPI DI DON ALBERTO BENEDETTI)
IL VENETO E’ LA MIA PATRIA
Sebbene esista una Repubblica Italiana, questa espressione astratta non è la mia Patria.
Noi veneti abbiamo girato il mondo, ma la nostra Patria, quella per cui, se ci fosse da combattere, combatteremmo, è soltanto il Veneto.
Quando vedo scritto all'imbocco dei ponti sul Piave fiume sacro alla Patria, mi commuovo, ma non perché penso all'Italia, bensì perché penso al Veneto.
(Goffredo Parise, Il Corriere della Sera, 7 febbraio 1982)
TI CON NU, NU CON TI
Perasto 23 agosto 1797: Giuseppe Viscovich, Capitano di Perasto, deponendo sotto l'altare maggiore della chiesa le insegne di San Marco, alla presenza di tutte le milizie e di tutto il popolo pronunciò, con una notevole intensità, il seguente discorso:
"In sto amaro momento, in sto ultimo sfogo de amor, de fede al Veneto Serenisimo Dominio, al Gonfalon della Serenisima Republica, ne sia de conforto, o citadini, che la nostra condota pasada, che quela de sti ultimi tempi la rende più xusto sto ato fatal, ma virtuoxo, ma doveroso par nu.
Savarà da nu i nostri fioi, e la storia del xorno la farà saver a tuta Europa che Perasto la ga degnamente sostegnudo fin a l'ultimo l’onor del Veneto Gonfalon, onorandolo co sto ato solene e deponendolo bagnà da el nostro universal, amaro pianto.
Sfoghemose, citadini, sfoghemose pur; ma in sti nostri ultimi sentimenti, che i sigilà la nostra gloriosa corsa soto el Serenisimo Veneto Governo, rivolgemose verso sta Insegna che lo rapresenta e su de ela sfoghemo el nostro dolor.
Par 377 ani la nostra fede, el nostro valor, la ga senpre custodia par terra e par mar, par tuto indove che i ne ga ciamà i so nemisi, che li xe stai pur queli dela Religion. Par 377 ani le nostre sostanse, el nostro sangue, le nostre vite, le xe senpre stae par Ti, San Marco; e felicisimi sempre se gavemo reputà, Ti co nu, nu co Ti; e senpre co Ti sul mar nu semo stai ilustri e virtuoxi.
Nisuni co Ti ne ga visto scanpar, nisuni co Ti ne ga visto vinti e spauroxi!
E se sti tenpi prexenti, infelici par inprevidensa, par disension, par arbitrii ilegali, par visi ofendenti la natura e el gius dele xenti no Te gavese cavà via, par Ti in perpetuo sarave stae le nostre sostanse, el nostro sangue, la vita nostra, e pitosto che vedarTe vinto e dexonorà dai Toi, el corajo nostro, la nostra fede, se gaverave sepelio soto de Ti.
Ma xa che altro no ne resta da far par Ti, el nostro cuor sia l'onoratisima to tonba, e el più puro e el più grando to elogio le nostre lagrime".
Il Capitano Viscovich, deponendo le insegne, s’inginocchiò davanti all’'Altare, e rivolto al piccolo nipote che gli era accanto, disse:
“Inxenocite anca ti; basile, e tienile a mente par tuta la vita”.
(Discorso del Capitano Giuseppe Viscovich tratto da "Storia Documentata di Venezia" di S. Romanin)
Par stasera basta
Note, cristiani…par stasera basta e, se Dio vol, se catarem doman…