Mag 20 2016

MONASTERO DI DEBRE LIBANOS: STERMINATE QUEI MONACI. FIRMATO IL VICERE’ GRAZIANI

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:04

monastero di Debre Libanos in Etiopia LaStampa.it

Fedeli cristiano-ortodossi davanti al monastero di Debre Libanos, in Etiopia

 

Anche questa è italia

 

Un docufilm solleva il velo sulla più grande strage di religiosi cristiani mai compiuta in Africa. Nel 1937 i soldati al comando del generale italiano uccisero per rappresaglia duemila persone: mille erano membri del clero

 

A sollevare il velo di silenzio che ancora avvolge quei fatti è un docufilm di oltre un’ora che sarà trasmesso da Tv2000 sabato 21 maggio alle ore 21.

 

Un docufilm solleva il velo sulla più grande strage di religiosi cristiani mai compiuta in Africa. Nel 1937 i soldati al comando del generale italiano uccisero per rappresaglia duemila persone: mille erano membri del clero. È stata la più grande strage di religiosi cristiani mai avvenuta in Africa.

 

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Mag 02 2016

ARRIGO BOLDRINI VISTO DALL’ALTRA PARTE: MA QUALE EROE…

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Bulow: il 14 febbraio del 1945, insignito dal generale Richard McCreery, comandante dell’VIII Armata, della Medaglia d’oro al valor militare.

 

 

Giunti a Codevigo a fine aprile del ’45 al seguito degli angloamericani, i partigiani di Arrigo Boldrini, detto “Bulow” provvedono a rastrellare nelle zone limitrofe centinaia di fascisti che verranno poi seviziati e massacrati a gruppi lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione- La stragrande maggioranza degli uccisi sono operai e braccianti agricoli ravennati colpevoli unicamente di aver aderito alla RSI – Le bestiali esecuzioni della maestra Corinna Doardo e di Mario Bubola, orrendamente seviziato solo perché figlio del podestà fascista del paese. – Nel dopoguerra si parlerà di trentacinque persone uccise in una decina di giorni – In seguito Arrigo Boldrini verrà eletto parlamentare del PCI, presidente dell’Associazione nazionale partigiani e gli verrà conferita dagli inglesi la medaglia d’oro al valor militare

 

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Mag 01 2016

BERGAMO: L’ECCIDIO DI ROVETTA

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Passo della Presolana, albergo Franceschetti

 

 

Un plotone della 6° Compagnia del II Battaglione, Legione “Tagliamento” della R.S.I stanziata nell’Albergo Franceschettì era di presidio presso il Passo della Presolana (prov. Bergamo).

Erano in tutto una cinquantina di militari, tutti giovani volontari dai 15 ai 22 armi, comandati dal Sottotenente Roberto Panzanella, fiorentino, ventiduenne.

 

Alla notizia del crollo, il 26 aprile 1945, i 47 militari si mossero per raggiungere la valle ed arrendersi ai reparti alleati. Durante il trasferimento, tre di essi abbandonarono il reparto e così solo in 47 raggiunsero Rovetta, dove trattarono la resa con il Presidente del C.N.L. locale, già Maggiore del Regio Esercito, che garantì la vita di tutti.

I militi deposero le armi e furono sistemati nei locali delle Scuole Comunali vigilati da sentinelle armate del C.N.L. .

Il 27 successivo giunse a Rovetta due camion di partigiana comunisti i cui comandanti dimostrarono subito l’intenzione di sopprimere i prigionieri.

Il CLN locale dopo aver tergiversato propose di interpellare un ufficiale inglese che era stato paracadutato nell’autunno precedente al Lago Nero, sopra Gromo e che era rimasto in montagna con la formazione di “Lanfranchi”, veterinario di Lovere.

Il “Mohikano”, che era il nome di battaglia dell’ufficiale nemico al secolo Paolo Poduje, istriano al soldo dei servizi segreti britanntale, disinteressandosi della sorte dei prigionieri, rispose: “fatene ciò che volete”.

Queste parole praticamente furono la condanna a morte del Plotone di legionari. Uno dei prigionieri, Ferdinando Caccioli, riuscì comunque fuggire, altri tre furono salvati per la loro giovanissima età.

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Apr 30 2016

IL PCI E LO STALINISMO

Category: Libri e fonti,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:18

il pci e lo stalinismo

 

 

Roma, 21 dicembre 2007 (Velino)

 

C’è in libreria un testo di rara importanza per la storia della sinistra italiana. Ma nessun giornale, tranne Libero, ne ha sinora parlato in modo visibile e comprensibile e si fa fatica a trovarlo nei moderni, antichi e famosi bookshop delle città italiane. È come se i librai avessero strane reticenze nell’ordinarlo e venderlo.

 

Certo, è un libro per storici, per iniziati e appassionati, ma il titolo dovrebbe far riflettere anche il più smarrito lettore di storia contemporanea e di politica: “Il Pci e lo stalinismo” edito dagli Editori Riuniti, con un cd allegato che riporta gli interventi del Comitato centrale comunista del 10 e 11 novembre del 1961. La pubblicazione è stata curata con scrupolosa attenzione da Maria Luisa Righi. Si obietterà che un dibattito del 1961 ha poca importanza. Eppure quello non fu un dibattito qualunque e sembrava irreperibile. In effetti è il dibattito che si tenne al ritorno da Mosca della delegazione italiana che partecipò al ventiduesimo congresso del Partito comunista dell’Unione Sovietica, il momento più importante della destalinizzazione operata da Nikita Kruscev.

 

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Apr 29 2016

STORIA DI FOIBE: MAFALDA CODAN (PARENZO, 1926)

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:09

 

foibe

 

 

Dopo il mio ricordo sui nostri fratelli Profughi Veneti Oltramarini, ho ricevuto questa testimonianza diretta che volentieri porto a conoscenza affinchè si sappia chi erano i “partigiani” comunisti e i comunisti stessi.

 

Per ricordare e capire la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano – dalmata vi consiglio di leggere questa storia che ha dell’incredibile. 
Lo consiglio soprattutto a chi ancora oggi nega i fatti o li giustifica. 
La verità dei fatti non si può negare la si può solo occultare.

Non aggiungo nessun commento

 

 

Mafalda Codan (Parenzo, 1926) è un’insegnante italiana. 

Figlia di famiglie di commercianti e proprietari che ebbe ben sette trucidati nelle foibe. Arrestata il 7 maggio 1945 a Trieste, a guerra finita, durante il periodo di occupazione jugoslava. Autrice di uno straordinario diario di sopravvissuta a quattro anni di deportazione in Jugoslavia, liberata nel 1949. Maestra elementare. Attualmente vive a Bibione, Provincia di Venezia.

 

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Apr 28 2016

TUTTA LA TRAGEDIA DELL’ISTRIA È RACCHIUSA IN QUESTA OSCURA PAROLA: FOIBE

foibe

 

 

F ò i b e: 


Tutta la tragedia dell’Istria è racchiusa in questa oscura parola, che riassume in sè le vicende dolorose degli ultimi tre anni e l’ansia di un temuto destino. Paurosa parola: mette il brivido, a pronunciarla, in chi ha avuto l’amara ventura di veder risalire alla luce, dall’ abisso delle foibe istriane i cadaveri dei fratelli massacrati.

 

Fu nel settembre dell’ armistizio che gli slavi giocarono la loro facile carta, armando con le nostre armi bande affrettatamente raccolte fra l’elemento slavo delle campagne istriane con lusinghe di immaginari vantaggi, da agitatori locali e d’oltre confine. E bastò meno di un mese, ai nuovi venuti, per compiere il loro antico disegno: colpire l’ italianità dell’ Istria eliminando i suoi uomini migliori.

In venti giorni essi inflissero agli italiani sofferenze e lutti indescrivibilmente più gravi di quanti non abbiano sopportati gli slavi dell’ Istria, per colpa del fascismo, in venti anni. In venti giorni!

Basti, per farsene un’ idea, questa cifra: più di 600 morti. Una media spaventosa: trenta vittime al giorno. Né si sarebbero fermati, se non avessero dovuto abbandonare il campo. Lo dimostrarono infatti al loro ritorno, nel maggio 1945: da allora ad oggi quasi cinquemila persone mancano in Istria, secondo un calcolo inevitabilmente approssimativo ma attendibile. Cinquemila, fra arrestati, deportati, massacrati la loro fine è avvolta nel mistero.

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Apr 27 2016

SASSUOLO, UNA STRAGE INEDITA. UNA DELLE TANTE STRAGI EFFETTUATE DAI PARTIGIANI CENSURATA DALLE ISTITUZIONI

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Sassuolo – Una delle tante stragi effettuate dai partigiani nel dopoguerra, totalmente censurata dalle Istituzioni e dagli organi d’informazione “democratici”, di Modena e Reggio.

 

SASSUOLO UNA STRAGE INEDITA

 

A Sassuolo, nel tardo pomeriggio del 23 aprile 1945 cessavano gli ultimi combattimenti tra tedeschi, che s’andavano addossando sulla sponda del Secchia nel tentativo di attraversarlo, e Alleati che premevano da Sud. I partigiani, moltiplicatisi negli ultimi mesi, si cimentavano alla caccia di tedeschi in fuga e lo testimonierà Ermanno Gorrieri, il partigiano Claudio: “Parte di coloro che impugnavano le armi contro i tedeschi in fuga, erano persone che non avevano praticamente mai fatto niente o quasi niente nel movimento di Resistenza. Non a caso la gente, più tardi li chiamerà ‘i partigiani della domenica’ o ‘del lunedì’ – a seconda della zona – cioè i partigiani entrati in azione solo il giorno della liberazione”. Ma il comandante Claudio dirà anche che “sarebbero esplosi odii e vendette, insanguinando ancora una volta la terra emiliana”.

 

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Apr 24 2016

NAPOLEONE E IL PROCLAMA DI NIZZA DEL 31 MARZO DEL 1796

Category: Storia e dintorni,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:20

napoleone bonaparte

Napoleone Bonaparte

 

 

Ecco un proclama che si legge   poche volte sui libri di scuola italiani

 

Siete nudi e mal nutriti. Il governo ha con voi molti obblighi e nulla può fare per voi. La pazienza, il valore mostrato fra queste montagne sono mirabili, ma non vi procacciano gloria, né illustrano il vostro nome.

Io vi condurrò nelle più fertili pianure del mondo; città grandi, doviziose province, verranno colà, in vostra mano; colà troverete onore, gloria, ricchezze.”,

 

Rompe gli indugi e  invade l’Italia…

 

 

E non credete che fosse a capo di una armata di uomini “brancaleone”, erano sì di meschine condizioni esteriori, scarse le dotazione di materiali e di denaro, ma soldati valentissimi che Bonaparte potè arruolare da tutti gli eserciti della Francia, compresi quelli provenienti dal battaglione elvetico, ma soprattutto ricchi di valenti ufficiali.

 

Ma soprattutto non credete che Napoleone venne in Italia per portare i principi della rivoluzione francese.

Niente di più falso!

La sua Parigi è al tracollo economico, dissanguata dalla Rivoluzione, devastata dalla crisi economico-finanziaria, non c’è più ordine e pace sociale, l’economia è bloccata e servono soldi, soldi, soldi….e il generale corso, che discende da una famiglia di rivoluzionari che avevano lottato affinché la loro isola fosse liberata dalla dominazione di Genova, ha ben chiaro in quale modo recuperarli.

 

 


Mar 17 2016

LA LEGGENDA NERA SULLE CROCIATE COME ABBATTERE 5 FALSI MITI

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Le crociate rappresentano uno degli eventi più fraintesi della storia occidentale. La stessa parola “crociata” ancora oggi viene utilizzata con una connotazione negativa, quando ad esempio si intende sottolineare un conflitto i cui moventi siano più ideologici che ideali; lo stereotipo più collaudato, invece, è quello che descrive avidi nobili europei dediti alla efferata conquista dei musulmani pacifici, con ricadute negative che perdurano ancora oggi grazie anche alla diffusione di tale tesi “a senso unico” nei maggiori testi scolastici occidentali.

 

La storia delle crociate in realtà richiede una sorta di purificazione che è oltretutto doverosa anche alla luce degli ultimi studi che provengono da ambiti accademici molto accreditati.

Consapevoli della complessità della tematica, cercheremo di sintetizzare i fatti storici, riprendendo un articolo molto più approfondito, comparso su “Crisis magazine”circa i luoghi comuni consolidati, penetrati nell’immaginario collettivo.

Un articolo simile è stato pubblicato in Ultimissima 17/05/11.

 

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Gen 19 2016

GLI EROI DEL RISORGIMENTO CONTRO IL RISORGIMENTO

 

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Giuseppe Garibaldi

 

 

Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia sono state, oltre che inutili, persino dannose perché hanno omesso come al solito di ricordare all’opinione pubblica le accorate disillusioni di alcuni dei più famosi eroi risorgimentali sull’esito del processo unitario. Ricordiamone solo alcune.

 

Nel mio post Il giudizio di Garibaldi sull’Italia unita: il ritratto dell’Italia di oggi[1] ho riportato il giudizio dell’”Eroe dei due Mondi” espresso nel 1880, e riferito da Giordano Bruno Guerri nel suo libro Il sangue del Sud:

 

«Tutt’altra Italia io sognavo nella mia vita, non questa miserabile all’interno e umiliata all’estero e in preda alla parte peggiore della nazione».

 

Nel 1868, lo stesso Giuseppe Garibaldi, in una lettera a Adelaide Cairoli, si era già espresso nel modo seguente:

 

«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò, non rifarei oggi la via dell’Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio»[2].

 

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Gen 18 2016

CONFESSIONI DI UN NOSTALGICO

Category: Società e politica,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:02

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Di Gianfredo Ruggiero

 

Ebbene si, lo confesso: sono un nostalgico.

 

Rimpiango quel periodo della nostra storia recente quando i nostri nonni potevano lasciare la porta aperta e dormire con le finestre spalancate. Ora, invece, siamo costretti a barricarci in casa con allarmi e porte blindate.

 

Allora si poteva passeggiare fino a notte fonda senza temere nulla e non c’erano, come adesso, telecamere ad ogni angolo di strada, carabinieri, polizia, vigili e vigilantes.

 

Per ritirare la pensione la nonna non aveva bisogno della scorta armata, bastava il nipotino.

 

Le piazze e le strade erano dei cittadini e non delle prostitute, degli spacciatori o dei balordi d’ogni specie ed etnia.

 

Il pugno duro del regime e la piena occupazione, che tolse manovalanza alla criminalità, costrinse la Mafia a traslocare in America dove, non a caso, trovò terreno fertile per prosperare e prepararsi a tornare in Patria con i liberatori americani.

 

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Gen 16 2016

25 APRILE, FU VERA GLORIA?

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:07

 

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Verona.  Partigiani  che  “giocano”  alla  fucilazione 

 

 

di Gianfredo Ruggiero

 

 

Ogni anno, con l’approssimarsi del 25 aprile, si susseguono a ritmo incalzante le rievocazioni della guerra di liberazione. E’ un crescendo di manifestazioni, convegni e interventi per celebrare degnamente il sacrificio dei partigiani e di quanti si immolarono per riportare in Italia libertà e democrazia. Le piazze si tingono di rosso e i ricordi della barbarie nazifascista riaffiorano alla mente.

 

Tutto bene tranne che…

 

Dei crimini fascisti oramai sappiamo tutto o quasi, ma cosa sappiamo del lato oscuro della resistenza, quello fatto di processi sommari, fucilazioni, fosse comuni e soldati uccisi sui letti di ospedale o prelevati dalle prigioni e freddati con un colpo alla nuca, di violenze e stupri ai danni delle ausiliarie e delle donne fasciste? Poco, molto poco.

 

E delle motivazioni, non sempre nobili, che hanno portato i partigiani a coprirsi il volto e a imbracciare il fucile cosa ci è fatto sapere? Praticamente nulla.

 

Conosciamo tutti la triste vicenda dei 7 fratelli Cervi uccisi dai fascisti (è stato perfino tratto un film), ma quanti conoscono l’altrettanto dolorosa storia dei 7 fratelli Govoni, tra cui una donna, assassinati dai partigiani perché uno di essi vestiva la camicia nera?

 

Si ricordano giustamente le 365 vittime della strage nazista delle Fosse Ardeatine, mentre è stata rimossa dalla storia un’altra orribile strage, quella di Oderzo dove, a guerra finita, 598 tra allievi ufficiali e militi della Guardia Nazionale Repubblicana furono fucilati dai partigiani e gettati nel Piave dopo essersi arresi e aver deposto le armi.

 

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Gen 15 2016

NON DITE DI ESSERE SCORAGGIATI, DI NON VOLERNE PIÙ SAPERE

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:02

 

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Giacomo Ulivi

 

 

No, non dite di essere scoraggiati,

di non volerne più sapere

 

Pensate che tutto è successo

perché non ne avete più voluto

sapere!

 

 

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Da una lettera di

GIACOMO ULIVI

 

Di 19 anni, universitario

fucilato dai fascisti sulla Piazza Grande  di Modena

il 10 novembre 1944

 


Gen 10 2016

CAPIRE LA GRECIA. MA LA RICORDIAMO LA SUA STORIA RECENTE?

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Immagine della guerra civile greca

 

 

Capire la Grecia non è facile, ma potrebbe essere addirittura impossibile senza tener ben presente la sua storia recente. Storia che pochi ricordano.

Citiamo a seguito ampli stralci da Wikipedia, così da consentire al Lettore un testo di riferimento sintetico, anche se non sempre oggettivo come lo si potrebbe desiderare. Ma, ricordiamocelo, é difficile scrivere la storia contemporanea.

 

In sintesi:

 

  1. Al termine della II guerra mondiale si combatté in Grecia una furibonda guerra civile tra un esercito filocomunista sorretto dall’Urss e relativi satelliti, e l’esercito regolare appoggiato da consistenti contingenti inglesi ed americani. Si conobbero tutti gli orrori che accompagnano le guerre civili.

 

  1. La guerra civile terminò il 16 ottobre 1949, dopo quattro luttuosissimi anni.

 

  1. I filo-atlantici ottennero la vittoria militare, cui però non conseguì una pace politica e sociale. Le due parti in causa, contrapposte sia per ideologia sia per composizione etnica, continuarono a covare ed ad alimentare un odio reciproco per nulla dissimilato.

 

  1. Le successive fasi storiche del regime dei colonnelli e, poi, della formazione della Repubblica, non concorsero certo a placare gli animi, né ad attutire i ricordi.

 

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Set 13 2015

STORIA VENETA – 71: 1437 – ANOMALI TUMULTI IN PIAZZA SAN MARCO. INTERVIENE IL COMANDANTE LOREDAN

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 16:42

 

Dal testo di Francesco Zanotto

 

“Era in Venezia, in que’ dì, convenuta una moltitudine di marinai, dedotti dall’Istria e dalla Dalmazia, affine di armare la flotta che destinata era a recarsi in sul Po. Quella moltitudine impertanto, in segno di gioia, si die’ allo stravizzo, e quindi fatta calda dal vino, si pose a scorrere la città con faci accese, facendo baldoria. Mancata la materia al fuoco recato, cercandone invano, giunsero in piazza, e colà si diedero ad abbruciar le botteghe … ”

 

ANNO 1437

 

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Giuseppe Gatteri

 

Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.

  

Prosegue per Venezia l’impegno bellico contro il Visconti. A dar man forte alle truppe della Serenissima anche un migliaio di marinai dalmati e istriani che alla notizia di una vittoria si lasciano un pò troppo trasportare dall’euforia …

 

LA SCHEDA STORICA – 71

  

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