Ott 16 2013

DECIMAZIONE E RAPPRESAGLIA

Category: Libri e fonti,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:05

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Rarissima riproduzione  di un avviso  alla popolazione tedesca della citta di Tuttlingen, con il quale il 1°  maggio  1945 il governo militare   francese annunciava  che per  ogni soldato  appartenente alle truppe francesi d’occupazione  ucciso dai cecchini o partigiani tedeschi sarebbero stati fucilati  50 (cinquanta!)  ostaggi.

Nel 1997  questo manifesto era esposto nel museo storico della città di Tuttlinge (Baden-Württemberg)  ma nel 1998, dopo che un giornalista interessato al casi Priebbke lo aveva fotografato, venne rimosso)

 

( Cortesia delle associazioni tedesche  “Deutscher Rechtsschutzkreis DRsK e.V.,”e “Unabhaengige Nachrichten” e del mensile sudafricano “Impact” che si ringraziano,)

 

 


Ott 16 2013

ERICH PRIEBKE: L’INTERVISTA–TESTAMENTO RILASCIATA DALL’UFFICIALE TEDESCO A FINE LUGLIO 2013 (INTEGRALE)

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 00:04

Priebke testo intervista scermata

 

 

INTERVISTA RILASCIATA DA ERICH PRIEBKE A FINE LUGLIO 2013

 

D. Sig. Priebke, anni addietro lei ha dichiarato che non rinnegava il suo passato. Con i suoi cento anni di età lo pensa ancora?

 

R. Sì.

 

D. Cosa intende esattamente con questo?

 

R. Che ho scelto di essere me stesso.

 

D. Quindi ancora oggi lei si sente nazista.

 

R. La fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni. Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la Weltanschauung e ancora ha a che fare con il senso dell’amor proprio e dell’onore. La politica è un’altra questione. Il Nazionalsocialismo è scomparso con la sconfitta, e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare.

 

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Erich Priebke in servizio presso ambasciata tedesca di Roma

 

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Ott 02 2013

L’EBREO LEVI PRIMO, PARTIGIANO, VA IN VACANZA NELL’AGOSTO 1943

Category: Monolandia,Storia moderna e revisionismogiorgio @ 13:01

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Gli ebrei  Luzzatto Sergio, Lerner Gad, Mieli Paolo sulla “vacca sacra” levi primo

 

In questo mezzo Aprile “scoppia” un nuovo caso di “revisionismo” ufficiale: il caso dell’ebreo Levi Primo, quale membro, assieme ad altri “eletti”, di una “banda partigiana” responsabile dell’assassinio con «metodo sovietico» ( …”cioè a freddo, senza annunciar loro la morte imminente”…”Non c’è un processo istruttorio che li accusi di un reato preciso”… Mieli Paolo).

 

Noi  non abbiamo bisogno di un Pansa che ha impiegato oltre 50 anni a dire ciò che Giorgio Pisanò scrisse 40 anni prima, neppure abbiamo bisogno del libro dell’ebreo Luzzatto che conferma ciò che le persone oneste sanno da almeno 68 anni, ne’ abbiamo bisogno dell’ebreo Lerner Gad, di ritorno dalla olo-cattedrale a cielo aperto di Auschwitz-Birkenau, dove ha condotto i  figli, per rilevare che:

 

1) Nonostante le leggi razziali, il Levi si laurea nel 1941 ( non viene allontanato da scuola )

2) Dal 1941al tardo1943 LAVORA, nonostante le leggi razziali ( non viene discriminato sul lavoro, ne trova ben 2, in tempo di guerra! )

3) Nel fine 1943 viene catturato, come partigiano combattente (non viene fucilato immediatamente)

4) Viene trasferito ad Auschwitz nel Febbraio 1944

5) NON viene immediatamente gasato in quanto: ebreo, partigiano, inabile al lavoro

6) Si ammala 2 volte e per due volte viene ricoverato e curato in infermeria, dove aveva …” diritto a quaranta ( 40 ) giorni di isolamento e quindi di riposo (“Se questo è un uomo. La Tregua” pag.190) (non viene gasato come vuole la versione ufficiale sugli inabili al lavoro!)

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Ott 01 2013

TRATTATO DI AMICIZIA RUSSO–TEDESCO: ACCORDO SEGRETO RUSSO–TEDESCO “VON RIBBENTROP-MOLOTOV” ATTO DI NON AGGRESSIONE TRA GERMANIA E URSS – 23 Agosto 1939

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 19:26

Trattato di Amicizia Russo–Tedesco

PATTO DI NON AGGRESSIONE TRA GERMANIA E URSS

23 Agosto 1939

 

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Moltov alla firma del “Patto di non aggressione URSS-III REICH”, dietro von Ribbentrop e Stalin

 

 

Il Governo del Reich Tedesco e il Governo dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, desiderosi di rafforzare la pace tra la Germania e l’U.R.S.S. nel rispetto delle norme fondamentali contenute nel Patto di Neutralità sottoscritto tra i due Paesi nell’Aprile del 1926, hanno raggiunto il seguente accordo:

 

ARTICOLO 1
Entrambe le parti contraenti si impegnano a rinunciare ad ogni atto di violenza o di aggressione reciproca, condotto sia individualmente che in alleanza con altre Potenze.

 

ARTICOLO 2
Qualora una delle parti contraenti sia oggetto di atti di ostilità da parte di una terza Potenza, l’altra parte contraente non dovrà in alcun modo prestare il proprio appoggio a tale Potenza.

 

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Set 22 2013

DELITTO MATTEOTTI, PARLA IL FIGLIO MATTEO: IL MANDANTE FU IL RE, NON MUSSOLINI

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A sostenerlo fu Matteo, figlio del deputato socialista, in un’intervista del 1985 a Marcello Staglieno che – alla presenza di Carlo Matteotti, fratello di Matteo, e di Pietro Amendola, figlio di Giovanni – in contraddittorio con gli storici Giovanni Sabbatucci, Mauro Canali, Matteo Pizzigallo e Aldo Alessandro Mola nella trasmissione televisiva Enigma, venerdì 2 maggio su Raitre, ribadirà questa clamorosa tesi, approfondita con nuovi documenti inediti nel suo ultimo libro (nella foto) , Arnaldo e Benito. Due fratelli (610 pagine, 20 euro) a giorni in vendita nei tipi di Mondadori. Pubblichiamo uno stralcio del capitolo dedicato a quel delitto, a tutt’oggi oscuro.

 

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Set 21 2013

UNA SCONOSCIUTA TRAGEDIA DELL’EPOCA STALINIANA, LA DEPORTAZIONE DEI MILITARI E DEI CIVILI IN IRAN

Category: Storia moderna e revisionismogiorgio @ 06:42

Polish War Cemetery in Dulab photo - polemb.net

Polish War Cemetery in Dulab photo – polemb.net

 

Qelsi

 

Un terrificante ed oscuro capitolo della Seconda Guerra Mondiale è sepolto nel cimitero cattolico romano situato ai margini della povera periferia di Teheran. Qui riposano 1.892 polacchi, tra donne vecchi e bambini, deportati da Stalin tra la fine del 1939 e il 1942.

Come è noto, nel Settembre 1939, Hitler e il dittatore di Mosca, forti dell’intesa precedentemente raggiunta nel mese di agosto con il Patto Ribbentrop-Molotov, si avventarono sulla Polonia, smembrandola, e dando inizio ad uno dei capitoli più neri della storia di questa sfortunata nazione cattolica incuneata tra Germania luterana e la Russia ortodossa.

Completata l’occupazione e la spartizione della Polonia, l’Unione Sovietica, che, come è noto, si era annessa la parte orientale del paese, provvide subito a russificare questa regione, non prima di avere disarmato ed internato l’esercito polacco ivi presente (formato da circa 250.000 uomini).  Nel 1940, in barba a tutti i trattati e le convenzioni internazionali, Stalin si rifiutò di liberare gli ufficiali e i soldati catturati, raggruppandoli in una decina di campi di concentramento situati in Ucraina.

Ma quando un anno dopo, nel giugno 1941, la Germania invase l’Unione Sovietica, il dittatore decise di liberare tutti i polacchi garantendo ad essi un equo trattamento e, addirittura, “una nuova terra”, in cambio del loro aiuto nella lotta contro il nazismo. Più precisamente, gli emissari di Stalin concessero agli ufficiali polacchi di continuare a combattere nell’ambito di una Nuova Armata che i russi, assieme ai britannici, stavano formando in Persia settentrionale

 

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Set 20 2013

“COMPAGNO GEMISTO” – ALIAS FRANCESCO MORANINO – PLURIOMICIDA GRAZIATO ED ELETTO IN PARLAMENTO

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Di Silvia Cirocchi at settembre 1, 2013

 

L’occupazione che va più di moda in Italia in questi giorni è quella dei giornalisti-inquisitori, quelli che giudicano chi sia degno o immeritevole di esercitare l’attività politica; ma stranamente tutti loro fingono di ignorare che il primato di “indegnità” nella storia della Repubblica spetta a un rappresentante del Partito Comunista Italiano.

 

Emanuele Strassera, Ezio Campasso, Mario Francesconi, Giovanni Scimone, Maria Santucci e Maria Francesconi. Sono cinque partigiani e due donne uccisi dal compagno “Gemisto”, alias Francesco Moranino. L’Onorevole Francesco Moranino.

 

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Set 17 2013

L’ OLOCAUSTO AMERICANO – MILIONI DI CITTADINI USA MORTI PREMATURAMENTE E UN COSTO DI $40MILA MILIARDI A CAUSA DI ISRAELE

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DI GIDEON POLYA

Countercurrents

 

Il tremendo costo finanziario israeliano imposto agli americani ha raggiunto l’enorme quota di 40mila miliardi di dollari odierni. Ma il prezzo umano da pagare riguarda le morti evitabili di milioni di americani, omicidio di massa passivo di americani in un olocausto americano inflitto dalla perversione fiscale di sleali neo-conservatori americani (Neocon) e di imperialisti sionisti “OnePercenters” impiegando $8mila-10mila miliardi nella pulizia etnica e in omicidi di massa attivi e passivi di musulmani all’estero a favore dell’apartheid israeliano invece di tenere gli americani al sicuro a casa.

 

Il sostegno all’apartheid israeliano da parte del governo USA corrotto dal sionismo ha raggiunto, intorno al 2008, $40mila miliardi, suddivisi in (1) $3mila miliardi tra il 1948 e il 2003, (2) $4-6mila miliardi (guerre dell’Iraq e dell’Afghanistan favorite dai sionisti), (3) $700 miliardi (valore statistico di vita basato sul costo di 88mila veterani statunitensi suicidi dal settembre del 2001) e (4) circa $30mila miliardi (un quarto del costo del valore statistico di vita dovuto 15,6 milioni di morti evitabili di americani dal 2001). Questa è una sottostima, perché non considera i milioni di morti evitabili antecedenti all’11 settembre, associati alle corruzioni e perversioni sioniste americane.

 

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Set 07 2013

PER FARE LA GUERRA DIRE BUGIE È LA REGOLA DEI PRESIDENTI AMERICANI

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di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA per L’Indipendenza la traduzione integrale in italiano dell’articolo The Liefare-Warfare State di Thomas J. DiLorenzo, professore di economia alla Loyola University-Maryland’s Sellinger School of Business and Management, senior fellow del Ludwig von Mises Institute e membro associato dell’Abbeville Institute. Saggista economico-politico e storico indipendente autore del recente Organized Crime: The Unvarnished Truth About Government e dei libri The Real Lincoln: A New Look at Abraham Lincoln, His Agenda, and an Unnecessary War Lincoln Unmasked: What You’re Not Supposed To Know about Dishonest Abe.  (Traduzione di Luca Fusari)

 

Nel suo celebre saggio La guerra è la salute dello Stato, Randolph Bourne ha fatto una distinzione importante tra Paese e lo Stato. Un Paese è «un gruppo ineluttabile nel quale siamo rinati». In quanto tale, «non c’è maggior senso di rivalità con altre persone che quello all’interno della nostra famiglia». Il Paese è «un concetto di pace, di tolleranza, di vivi e lascia vivere», ha scritto Bourne. Lo Stato invece «è essenzialmente un concetto di potere e di competizione».

 

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Set 04 2013

LIBRO-CHOC: C’ERA GEORGE BUSH DIETRO ALL’OMICIDIO KENNEDY

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George Bush col padre Prescott 

 

A mezzo secolo dal fatale attentato di Dallas del 22 novembre 1963 si scopre che, oltre ai nomi già noti – Lyndon Johnson, Allen Dulles e Edgar Hoover – c’era un politico di prima grandezza dietro al complotto per assassinare John Fitzgerald Kennedy. Si tratta nientemeno che di George Bush padre, secondo la clamorosa ricostruzione offerta da un libro che uscirà negli Usa in ottobre, firmato dall’ex stratega repubblicano Roger Stone, già braccio destro di Richard Nixon, a sua volta coinvolto per la “copertura” del piano. Secondo Stone, fu Nixon – quand’era ancora un semplice deputato al Congresso – ad assoldare Jack Ruby, cioè Jacob Leon Rubinstein, l’uomo che poi assassinò il “capro espiatorio” Lee Harvey Oswald poche ore dopo il suo arresto-lampo. Ma – questa è la novità clamorosa – dietro le quinte c’era la regia occulta del futuro presidente Bush, padre di George W., poi capo della Cia prima di ascendere alla Casa Bianca. All’epoca fu spedito a Dallas come leader dei repubblicani del Texas e garante della potentissima lobby dei petrolieri texani, direttamente minacciata dai Kennedy. Un incrocio pericoloso – tenuto nascosto per decenni – fatto di depistaggi, omissioni, intimidazioni, menzogne e omicidi per eliminare testimoni scomodi.

 

L’annuncio della pubblicazione proviene dal “Daily Caller”, che indica anche la casa editrice, Skyhorse Publishing. Il titolo provvisorio del libro, scritto con Mike Colapietro, potrebbe essere tradotto così: “L’uomo che uccise Kennedy: Lyndon Johnson”. Per la prima volta, sottolinea Giulietto Chiesa su “Megachip”, un libro-inchiesta sulla fine di Jfk porta la firma di un autore del calibro di Roger Stone, già “aiutante di campo” di Nixon nella campagna elettorale vittoriosa del 1972, al termine della quale entrò nell’amministrazione presidenziale. Le sue memorie riguardano informazioni che raccolse stando all’interno della squadra che portò al potere Nixon, nove anni dopo l’assassinio di Kennedy. Stone rivela come Lyndon Johnson “convinse” Earl Warren a presiedere la commissione d’inchiesta sull’omicidio Kennedy: Warren, stimato giudice della Suprema Corte, non voleva accettare l’incarico; fu costretto da Johnson che ricorse al ricatto, ricordandogli un “piccolo incidente” nel quale il magistrato sarebbe incorso, anni prima, a Città del Messico, come riferito dal direttore dell’Fbi, Hoover. A quel punto, Warren cedette e accettò di presiedere la commissione-farsa. Accettò anche il senatore Richard Russell, pure lui riluttante, quando lo stesso Johnson gli raccontò come aveva “convinto” Warren.

 

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Set 01 2013

MUSSOLINI BRUCIA IL DEBITO PUBBLICO AL VITTORIANO

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Pubblicato in data 15/giu/2012

Giornale Luce A0208 del 11/1928

Descrizione sequenze: Mussolini e alcuni notabili salgono le gradinate dell’altare della patria e fanno il saluto romano;  Mussolini brucia sulla fiamma perpetua alcune pagine del bilancio del debito pubblico – alcuni notabili lo aiutano a far bruciare bene il foglio – alla cerimonia è presente anche Turati; l’altare della patria; il foglio che continua a bruciare; il foglio incenerito nel bruciatore; particolare dell’altare della patria.

 

 

 

 

Fonte: visto su STAMPA LIBERA del 28 marzo 2013

Link: http://www.stampalibera.com/?p=61639

 


Set 01 2013

ABBIAMO FATTO DI HITLER UN MOSTRO, UN DEMONIO…

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James Baker

 

Abbiamo fatto di Hitler un mostro, un demonio. Sicché non abbiamo potuto sconfessare questo dopo la guerra. Dopotutto, avevamo mobilitato le masse contro il diavolo in persona. Così siamo stati obbligati a recitare la nostra parte in questo scenario diabolico dopo la guerra.

In nessun modo potevamo dire al nostro popolo che la guerra era solo una misura economica preventiva.” (James Baker, sottosegretario agli Esteri USA, 1992)

 

Winston Churchill

Winston Churchill

 

Il delitto imperdonabile della Germania prima della Seconda Guerra Mondiale fu il suo tentativo di sganciare la sua economia dal sistema di commercio mondiale, e di costruire un sistema di cambi indipendente di cui la finanza mondiale non poteva più trarre profitto.” (Winston Churchill, 1960)

 

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Generale John Frederick Charles Fuller

 

Non fu la politica di Hitler a lanciarci in questa guerra. La ragione fu il suo successo nel costruire una nuova economia crescente. Le radici della guerra furono l’invidia, l’avidità e la paura.” (Generale J. P. C. Fuller, storico della Seconda Guerra Mondiale)

 

INFATTI

 

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Adolf Hitler

 

 “Noi non conduciamo la nostra politica economica secondo le vedute o i desideri dei banchieri di New York o di Londra, la politica economica della Germania viene invece condotta esclusivamente in base agli interessi del popolo tedesco. Ed in ciò sono un fanatico socialista che conserva costantemente davanti ai propri occhi gli interessi totali del suo popolo.” (Adolf Hitler, 24/2/1941)

 

Fonte: http://thule-italia.com/wordpress/archives/3778

 

 

Fonte: visto su Olodogma

Link: http://olodogma.com/wordpress/2013/05/27/0252-abbiamo-fatto-di-hitler-un-mostro-un-demonio-quando-la-verita-storica-cancella-le-falsita/#comments

 


Ago 31 2013

HITLER IMITO’ IL SISTEMA MONETARIO DI LINCOLN; IL MOTIVO PER CUI HITLER ANDAVA DISTRUTTO

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Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta collegata all’oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti.

Ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato“.

(Adolf Hitler, citato in Hitler’s Monetary System, www.rense.com, che riprende C.C.Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949).

Quello di Guernsey (politico del Minnesota, ndr), non fu dunque l’unico governo a risolvere i propri problemi infrastrutturali stampando da solo la propria moneta. Un modello assai più noto si può trovarlo nella Germania uscita dalla Prima Guerra Mondiale. Quando Hitler arrivò al potere, il Paese era completamente, disperatamente, in rovina.

 

Il Trattato di Versailles aveva imposto al popolo tedesco risarcimenti che lo avevano distrutto, con i quali si intendeva rimborsare i costi sostenuti nella partecipazione alla guerra per tutti i Paesi belligeranti. Costi che ammontavano al triplo del valore di tutte le proprietà esistenti nella Germania. La speculazione sul marco tedesco aveva provocato il suo crollo, affrettando l’evento di uno dei fenomeni d’inflazione più rovinosi della modernità. Al suo apice, una carriola piena di banconote, per l’equivalente di 100 miliardi di marchi, non bastava a comprare nemmeno un tozzo di pane. Le casse dello Stato erano vuote ed enormi quantità di case e di fattorie erano state sequestrate dalle banche e dagli speculatori. La gente viveva nelle baracche e moriva di fame. Nulla di simile era mai accaduto in precedenza: la totale distruzione di una moneta nazionale, che aveva spazzato via i risparmi della gente, le loro attività e l’economia in generale. A peggiorare le cose arrivò, alla fine del decennio, la depressione globale. La Germania non poteva far altro che soccombere alla schiavitù del debito e agli strozzini internazionali. O almeno così sembrava.

 

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Ago 24 2013

SHLOMO SAND: COME FU INVENTATO IL POPOLO EBRAICO

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(fonte: Miguel Urbano Rodriguez)

 

Shlomo Sand fu oggetto di una valanga di insulti in Israele quando pubblicò il libro dal titolo “Come fu inventato il Popolo ebraico”.

 

Il testo smonta miti biblici che costituiscono la base dello Stato sionista di Israele.

Professore di Storia Contemporanea all’Università di Tel Aviv, Shlomo Sand nega che gli ebrei siano un popolo con un’origine comune e sostiene che fu una specifica cultura e non la discendenza da una comunità arcaica unita da legami di sangue lo strumento principale del fermento protonazionale.

A suo avviso, lo “Stato ebraico di Israele” lungi dall’essere la concretizzazione del sogno nazionale di una comunità etnica con più di 4000 anni, fu invece reso possibile da una falsificazione della storia stimolata, nel XIX secolo, da intellettuali come Theodor Herzl.

Mentre accademici israeliti insistono nel sostenere che gli ebrei sono un popolo con uno specifico DNA, Sand, fondandosi su una documentazione esaustiva, ridicolizza questa tesi senza alcun fondamento scientifico.

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Mag 21 2013

ABBIAMO LANCIATO IN COREA ARMI BATTERIOLOGICHE”: CONFESSA IL CAPO DI STATO MAGGIORE DEI MARINES

 

di Gianni Lannes

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L’aerosolterapia bellica di carattere letale – su nemici ed amici – è praticata dall’aviazione degli Stati Uniti d’America – in base a prove schiaccianti – dal novembre dell’anno 1951. Anche se le prime bombe al napalm sono state sperimentate nel 1943 sulla pacifica isola di Pantelleria e poi in Emilia Romagna, prima di essere adoperate nell’offensiva delle Ardenne ed in seguito (5 lustri dopo) in Vietnam. Prove?

Il famigerato Memorandum Groves. Lo sterminio di massa era stato progettato nel 1943 dal governo U.S.A. inizialmente contro il popolo italiano, tedesco e giapponese.  Il folle piano è stato solo rimandato in tutta la sua virulenza ai giorni nostri.

Attualmente in gran parte del mondo l’aeronautica militare di Washington inietta quotidianamente nel cielo enormi quantità di tossico bario per rendere l’atmosfera elettroconduttiva, così da consentire al sistema H.A.A.R.P. di irradiare la ionosfera con le onde Elf a bassa frequenza, e bombardare la crosta terrestre scatenando terremoti.

 

Un segreto – Il confronto militare tra nordcoreani e statunitensi conta 60 anni. Durante la guerra di Corea (1950-53) il nord della penisola venne completamente raso al suolo dai bombardamenti nordamericani e contro i coreani vennero lanciate in modo indiscriminato armi batteriologiche. Nel corso del conflitto morirono quasi 3 milioni di coreani. Di fronte alla difficile situazione bellica sul campo il generale Mac Arthur chiese addirittura al presidente Truman di ricorrere alla bomba atomica.

 

«Io, colonnello Frank H. Schwable, numero di matricola 04429, sono stato capo di Stato maggiore del 1. Stormo aereo del corpo americano dei marines …  Il piano generale della guerra batteriologica in Corea ci fu inviato dal gruppo unificato dei capi di Stato Maggiore degli Stati Uniti nell’ottobre del 1951. In quel mese il gruppo unificato dei capi di Stato Maggiore aveva inviato una direttiva, consegnata personalmente al capo delle forze armate dell’Estremo Oriente (che era allora il generale Rigdway), nella quale si ordinava di iniziare la guerra batteriologica in Corea, dapprima su scala ridotta, in via sperimentale, e, in seguito, di allargarla gradualmente. … il generale Everest tornò poi in Corea con le seguenti informazioni, affidategli personalmente e oralmente, poiché, per considerazioni di sicurezza, fu deciso di non avere in Corea nessun documento scritto in merito a tale questione. 

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