Alla rievocazione delle PASQUE VERONESI con corteo storico in costume della SERENISSIMA REPUBBLICA e alzabandiera con il VESSILLO MARCIANO.
si sono visti gli INDIPENDENTISTI per un “VENETO LIBARO”
e.. i NUOVI VENETI
Mag 12 2014
Alla rievocazione delle PASQUE VERONESI con corteo storico in costume della SERENISSIMA REPUBBLICA e alzabandiera con il VESSILLO MARCIANO.
si sono visti gli INDIPENDENTISTI per un “VENETO LIBARO”
e.. i NUOVI VENETI
Mag 03 2014
L’Ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha dato un primo importante riconoscimento internazionale alla lingua veneta.
Mappa delle varianti della lingua veneta nel Veneto e l’Istria (Fonti : http://www.linguaveneta.it)
E’ stata infatti inserita sul sito internet dell’Onu la versione in veneto della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Nella pagina illustrativa di questa nuova versione si afferma che il veneto è parlato da 2 milioni e 180mila persone in Italia e complessivamente nel mondo da 6 milioni e 230mila individui. Vengono anche indicati i territori dove questa lingua è maggiormente usata. Si parla della Venezia Euganea, ma anche del Trentino, del Friuli orientale, di Trieste e della provincia di Gorizia, poi si citano Slovenia, Croazia e Brasile come Paesi dove esistono significative presenze di persone che si esprimono in veneto. L’inserimento della versione veneta della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo rappresenta un importante tassello nello sforzo del Governo Nasionae Veneto, presieduto da Gabriele de Pieri, di ottenere per il Popolo Veneto una rappresentanza ufficiale all’Onu.
Il sito dell’Alto Commissario nel quale si può consultare il Pdf con la traduzione in veneto del documento Onu è il seguente:
http://www.ohchr.org/EN/UDHR/Pages/Language.aspx?LangID=vec
Fonte: visto su 24 TREVISO del 2 maggio 2014-04-28
Link: http://treviso24.tv/news/clamoroso-lonu-riconosce-la-lingua-veneta/
Mag 02 2014
di MILLO BOZZOLAN
Pubblichiamo questa lettera aperta dello studioso veneto Millo Bozzolan al Patriarca di Venezia
A Sua Eminenza il Patriarca dei Veneti FRANCESCO MORAGLIA
Eminenza, ieri ho appreso che, in una dichiarazione pubblica, Ella disapprova la volontà, ormai maggioritaria, dei Veneti a tornare ad autogovernarsi, cosa che hanno fatto per tanti secoli e con ottimi risultati, memori anche dell’antica e particolare autonomia di cui essi godettero prima e fin dall’epoca romana. Fu un periodo quello dello Stato veneto, rimasto alla storia; anche nel secolo del suo cosiddetto tramonto, la civiltà veneta brillò di una luce propria e la Chiesa veneta seppe tenere il popolo attaccato ai valori cristiani della famiglia, del lavoro, della carità. Caratteristiche che, anche grazie ai parroci di tante parrocchie, non abbiamo perso del tutto e di questo i Veneti vi sono grati. Essi col loro lavoro e il loro sudore, han «tirato la carretta» fin che han potuto, ma ora è l’Italia che ha rotto ogni patto con la nostra Nazione, sperperando e rubando a man bassa, pretendendo ormai il nostro sangue, e credo di non esagerare se dico che il suo dominio è del tutto simile a quello del tanto odiato Napoleone, che mise fine alla nostra libertà.
Continua a leggere”IL PATRIARCA MORAGLIA FRA L’INCUDINE DELL’INDIPENDENZA E IL MARTELLO DELL’ITALIA”
Apr 29 2014
Primi insidias icore – (“Per primi scopriamo le insidie” motto della DIGOS, la polizia politica italiana)
Quando ad un popolo appartengono uomini e donne disposti a provare l’umiliazione del carcere pur di difendere le proprie idee quel popolo ha già vinto. Venerdì 25 aprile 2014 in piazza San Marco erano presenti anche questi uomini e queste donne ed intorno a loro vi era un popolo che nonostante le intimidazioni da parte di chi si professa servitore dello stato ma che di fatto sta servendo lo “status quo” di chi ci ha già rubato il futuro e non contento vuole mortificare la nostra dignità.
Queste intimidazioni sono cominciate prima dei festeggiamenti alimentando lo spauracchio con la dichiarazione della presenza di oltre 100 agenti in tenuta antisommossa, e sono continuate dopo la festa fornendo fantomatiche dichiarazioni di valutazione di reato per aver portato la bandiera di San Marco in Piazza San Marco nei confronti di qualche migliaio di Veneti che con i loro figli hanno rivendicato pubblicamente la propria identità, senza bisogno di mettersi caschi neri bardature protezioni o scudi di plexiglass come fanno di solito dei civilissimi italiani quando manifestano nella loro capitale….non una carta di caramella era rimasta per terra dopo il passaggio di questi “barbari veneti”!
Continua a leggere”FESTA DEI VENETI: CRONACA DI UNA FESTA SPIATA”
Apr 29 2014
di DON FLORIANO PELLEGRINI
Da un lato un 2.500 o più persone, per lo più uomini e donne nel pieno della maturità fisica e umana, e famigliole con bambini, in un respiro profondo e condiviso di primavera e di vita. Si percepisce la consapevolezza d’una causa giusta, sembra persino una fraternità e la piazza di San Marco diventa accogliente, una casa. Fra tutti si propaga una scarica elettrica che rincuora e suggerisce che si può farcela, che si deve farcela; basterà non cedere. E, se braccio di ferro deve essere, sia!
Continua a leggere”LA FESTA DEI VENETI, UN POPOLO CHE SI RIPRENDERÀ LA LIBERTÀ”
Apr 29 2014
E’ diventato ormai noto presso i Veneti, ma non solo, che la nostra terra è stata annessa al Regno d’Italia con un plebiscito farsesco, organizzato domenica 21 e lunedì 22 ottobre dell’anno 1866. Ricorre in questi giorni il 145esimo anniversario di quegli eventi, giusto per ricordare che le istituzioni italiane festeggiano i 150 anni dell’Italia Unita, senza il Veneto, ovviamente.
Ritengo, però, che si sia finora travisato il vero valore di questa procedura referendaria. Molti studiosi ed esperti della materia hanno descritto le operazioni di voto come “cosmetiche”, portando alla luce le violazioni compiute (pressioni, intimidazioni, voto palese) come offensive principalmente sul piano morale e storico, come una ciliegina amara su una torta pasticciata.
L’idea diffusa è che il voto del plebiscito sia stato solo una formalità, stante che, come da più parti si dice, la cessione del Veneto era avvenuta addirittura prima del voto!
Recitava infatti un trafiletto sulla “Gazzetta di Venezia” di sabato 20 ottobre 1866:
“Questa mattina [cioè venerdì 19] in una camera dell’albergo d’Europa si è fatta la cessione del Veneto”.
Occorre fare attenzione, però, a non saltare a conclusioni affrettate: è infatti scientificamente scorretto interpretare una fonte storica alla luce di ciò che avverrà, cioè sapendo già come andrà a finire. Non è scritto da nessuna parte, infatti, che quel giorno, in quell’albergo, il Veneto sia stato ceduto all’Italia.
Continua a leggere”IL VENETO NEL 1866 NON È MAI STATO CEDUTO ALL’ITALIA (PRIMA PARTE)”
Apr 27 2014
Oggi ospitiamo una considerazione apparsa su diversi luoghi del web, di Ettore Beggiato, profondo conoscitore delle dinamiche delle istanze Venete che oggi hanno trovato finalmente un po’ di ribalta.
Quello che ci spinge ad offrirvi questa lettura – e le nostre piccole note – è il fatto, conclamato, che le richieste di Autonomia, Federalismo e Indipendenza, in Veneto, non sono l’ultima ondata di una reminescenza dell’altro ieri, al contrario, sono il frutto di una continua ricerca della Libertà … il che le pone, completamente, su un altro piano … prima o poi ve ne dovrete far una ragione 🙂
La Questione Veneta è ritornata prepotentemente alla ribalta nelle ultime settimane: prima il referendum digitale, poi l’inchiesta della procura di Brescia con ben 24 arrestati, hanno riportato l’attenzione dei mass-media italiani e internazionali sul Veneto; e, secondo diversi commentatori, la crisi economica è stata la molla, il fattore scatenante di quanto è successo.
Non condivido affatto questa lettura. Da sempre il popolo veneto lotta per accrescere il proprio livello di autogoverno, e, a seconda dei momenti storici, l’obiettivo è diverso: indipendenza, autonomia, federalismo, autodeterminazione.
Apr 26 2014
MANIFESTO:UNIONE AUTONOMISTA DELLE TRE VENEZIE. “ASSOCIAZIONE “S.MARCO PER FORZA”
Cosa vogliamo:
1) Autonomia e indipendenza di tutte le terre di San Marco. Ricollegarsi con le tradizioni e i costumi della nostra gloriosa “Serenissima” e riesumare la sua sapiente forma di governo, riformandola e adattandola ai tempi moderni.
2) Niente separatismi. L’Italia è, e deve rimanere unita, però ci facciamo promotori affinché si organizzi politicamente in una “Confederazione di Repubbliche o Regioni” come la Svizzera;
Apr 25 2014
DAL SANTO DO BATUDE LONGHE, FONDE, ROMPE LA NOTE CARGA DE PAURA, E DA PALASSO GIUSTI GHE RISPONDE UN SIGO SPASIMADO DE CREATURA. AL FREDO, DRIO DEI SCURI, I PADOVANI I SCOLTA L’AGONIA DEI PARTIGIANI.
(Egidio Meneghetti)
Accadeva a Palazzo Giusti di Padova, nell’inverno tra il 1944 e il 1945, che la «Banda Carità» talvolta costringesse le partigiane più coraggiose a denudarsi tra scherni e insulti come racconta la bellissima poesia del partigiano Egidio Meneghetti. Nonostante ciò, la Resistenza Veneta, nota per il coraggio delle sue azioni in tutta Europa, contribuisce di li a poco alla sconfitta di nazisti e fascisti il cui esercito capitola il 25 aprile 1945.
Apr 25 2014
Per i veneti il 25 Aprile è una ricorrenza assai antica: si festeggia infatti San Marco Evangelista, Patrono di Venezia e la Festa del Bòcolo (bocciolo di rosa).
Le origini della Festa del Bocolo risalgono ai tempi del Doge Orso I Partecipazio (864-829), la cui figlia Maria divenne la protagonista femminile di una vicenda che diventò leggenda.
Maria, soprannominata Vulcana per i suoi occhi splendenti, si innamorò di un trovatore, Tancredi, le cui umili origini non permettevano di coronare il loro sogno d’amore.
Vulcana allora suggerì a Tancredi di partire per combattere contro i turchi, con la speranza che tornasse vincitore e famoso.
Continua a leggere”25 APRILE, FESTA DI SAN MARCO E DEL BÒCOLO”
Apr 21 2014
di Andrea Arman
Nella mia vita ho fatto parecchie cose ed una di quelle di cui vado maggiormente orgoglioso è stata fare Alpino come Alpiere del Battaglione Alpini Feltre.
Un’esperienza davvero speciale, fatta assieme a ragazzi straordinari, comandati da un uomo burbero, all’apparenza quasi demoniaco, che ha lasciato in noi Esploratori un indelebile positivo ricordo. Eravamo fieri di essere Alpieri del 7° e quando incontravamo gli altri militari delle differenti specialità capivamo che essere Alpini era una cosa diversa.
Io allora ero un po’ più grande dei miei commilitoni, ed anche un poco presuntuoso, cercavo di capire cosa ci fosse di particolare che ci distingueva da fanti, genieri etc.. Volevo darmi e dare una spiegazione che fosse logica, trovare una ragione o causa alla nostra diversità; non ci sono riuscito, allora.
Poi, un giorno, assieme ai delegati della Repubblica Veneta, sono stato in visita al comune di Sappada – Plodn e le parole del Sindaco mi hanno aperto un nuovo occhio; il Sindaco esordiva dicendo: “a me non piace pensare difficile”. Subito non davo peso a quell’espressione, poi ha cominciato a riemergere nella mia mente, assieme ai fantastici monti pallidi ed a tante altre montagne che ho visto e camminato.
Apr 17 2014
Alcuni recentissimi sondaggi Swg dicono che il 47% degli abitanti del NordOvest è favorevole all’indipendenza, che la percentuale raggiunge il 50% nel NordEst. Non è una novità.
Nel gennaio del 1996 la rivista Limes aveva pubblicato un’inchiesta di Ilvo Diamanti sulla percezione e gradimento dell’idea di indipendenza padana. Ne risultava che per il 36,5% dei padani l’indipendenza era “un’ipotesi inaccettabile”, per l’8,5% “una via che porterebbe al disastro”, per il 30,7% “una prospettiva vantaggiosa sul piano concreto, ma inaccettabile” e per il 24,4% “una prospettiva vantaggiosa ed auspicabile”.
Nov 27 2013
Visto che ste robe no ti me lassi che te le diga in muso, metto nero su bianco, par ciarir na volta par tutte, sta situasion che me trovo.
Mi sto anno ghe go provà per 365 volte, ma ea me xe andada ben solo 36 volte, una media miserabile.
Perché? ecco:
Perché ti avevi gira ea casa come un calseto volte: 12
Perché podevimo svegiar i fioi volte: 17
Perché ti geti tuta suada e ti avevi i pie fredi volte: 20
Perché ti te avevi indorrnensà o ti fasevi finta volte: 52
Perché gera tropo tardi o tropo presto volte: 10
Perché ea finestra gera verta e i podeva vedarne volte: 9
Perché ti avevi mal de testa o de schiena volte: 34
Perché ti geri in pensier pa to mama volte: 14
Perché ti avevi magnà massa e te veniva sù volte: 17
Perché ti avevi el colesterolo alto volte: 10
Perché gera umido e ti suavi fredo volte: 3
Perché no ti avevi tanta voia volte: 22
Perché i fioi ne podeva sentir volte: 8
Perché Costanso in teevision te aveva fato pianser volte: 6
Perché ti avevi fato baruffa co to mama volte: 4
Perché ti geri apena andada dal paruchier volte: 9
Perché fioi gera andai mal a scuola volte: 5
Perché ti avevi perso el tacuin volte: 1
Perché gera Nadal e la settimana Santa volte. 5
Perché tì geri andada a Panorama el pulman te aveva miscià volte: 3
Perché ti avevi ea pression alta volte: 8
Perché par ti penso solo a queo e go un idea fissa volte: 10
Fa 329 volte, par andar a 365 resta 36, ma lo stesso no ea xe andada dritta ecco par cossa:
3 volte ti me gà stravià disendo che sul sofito ghe gera na macia
7 volte ti me ga dito che no gero più queo de prima
13 volte ti me ga dito de far presto
1 volta ti avevi un musato che te dava fastidio
2 volle go dovuo far l’equilibrista perché i nisioi gera apena cambiai
9 volte go dovuo svegiarte par dirte che avevo fìnio…
Ott 09 2013
di GIANFRANCESCO RUGGERI
L’indipendenza del Veneto nuoce gravemente alla tua salute e a quella del tuo bambino.
Preparatevi perché questo sarà lo slogan che di questo passo ci capiterà di leggere, questa in sintesi sarà la linea propagandistica antireferendum.
Nonostante la proposta referendaria si dibatta in consiglio regionale da mesi e non sia ancora liberata dalla palude politica, la collaudata macchina della disinformatia patriottico tricolorita si è già messa in moto. Prima la Puppato, poi ecco i rappresentanti veneti degli industriali, degli artigiani e dei commercianti, infine è intervenuto nientepopodimeno che Antonio Pipitone. In definitiva è già partito il ritornello delle mille disgrazie e sciagure che colpiranno il Veneto qualora diventasse indipendente: troppo piccolo, isolato, non in grado di reggere la competizione mondiale, che senso ha la secessione in un mondo che è globale, sarà la nostra rovina economica, ci porterà al fallimento, ecc.
Continua a leggere”INDIPENDENZA DEL VENETO? DIRANNO CHE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE…”