Il tratto dell’acquedotto romano individuato in via TIBERGHIEN e attualmente funzionante come… fognatura della città
Borgo Venezia. A due passi dallo Sporting Mondadori una testimonianza dei metodi di cremazione usati duemila anni fa. Scoperta durante la posa della nuova rete fognaria, risalirebbe al primo secolo dopo Cristo
Una tomba romana è stata rinvenuta poco distante dallo Sporting Mondadori di Borgo Venezia. All’angolo con via TIBERGHIEN, la strada che collega viale Venezia a via Mondadori, i tecnici Agsm impegnati nella posa della nuova rete fognaria, hanno rinvenuto i resti di un antico sepolcro, di quasi duemila anni fa.
«Si tratta di una tomba cineraria, senza scheletro umano», ha precisato il dott. Peter Hudson, archeologo della cooperativa «Multiart», che esegue i necessari controlli per conto della Soprintendenza ai beni Archeologici. E aggiunge: «È verosimile attribuire questa antica testimonianza ad un’epoca che si aggira fra il primo e il secondo secolo dopo Cristo».
Ma erano state segnalate altre sepolture in questa zona periferica? «No, nessun’altra tomba era stata rilevata.
Evidentemente si tratta di un caso isolato. Successive analisi permetteranno di formulare valutazioni più approfondite da parte della soprintendente Giuliana Cavalieri Manasse». «C’è da dire», osserva Luciano Albieri, responsabile dell’area lavori Agsm, «che proprio in questa zona, la scorsa settimana erano stati individuati i resti dell’acquedotto romano. Verosimilmente si trattava di un collegamento con la medesima struttura romana che venne alla luce alcuni anni fa in via Da Legnago, la strada che conduce a Montorio, quando l’Agsm aveva effettuato altri scavi in occasione dell’edificazione del ponte sulla tangenziale di Verona Est».
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