Mar 24 2015

ESCLUSIVO PUTIN: LA MIA VERITÀ SUL COLPO DI STATO IN UCRAINA

Category: Società e politica internazionalegiorgio @ 00:03

Da Claudio Messora

 

Ci sono narrazioni e contronarrazioni. I media agiscono nel contesto del proprio frame. C’è il frame Ue-Nato e c’è il frame sovietico. Un blog serve a farvi fare un salto, un cambio di frame, oppure non serve.

 

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Questo è un estratto del documentario appena uscito in Russia, nel quale Vladimir Putin racconta dei tragici giorni del colpo di stato ucraino, e di come avrebbe salvato la vita del presidente deposto Viktor Yanukovych.

 

Ecco il testo, tradotto per voi da Anya Stepanova e Ivan Setta.

 

PARLA PUTIN: COSA SUCCESSE DURANTE IL COLPO DI STATO DI KIEV

 

Putin: “Ho invitato al Cremlino i dirigenti delle nostre forze speciali, il ministero della difesa, dando un ordine ben preciso. Voglio essere sincero: salvare la vita del presidente Ucraino”.

 

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Mar 23 2015

DON MILANI E IL COMUNISMO

Category: Chiesa Cattolica,Società e politicagiorgio @ 00:08

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Don Lorenzo Milani sul comunismo, il 31 luglio 1966, ebbe a dire:

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

 

QUEL “COMUNISTA” DI DON MILANI

 

 

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Nemmeno la Chiesa esce incolume dall’infelice suddivisione del mondo tra “destra” e “sinistra”, categorie che gli studiosi della politica reputano defunte da oltre un decennio ma che continuano, come se nulla fosse, a contaminare il lessico comune.

Accade così che alcuni preti siano tutt’ora accreditati come comunisti ed altri come fascisti, quasi che il Vangelo possa essere guardato, a seconda di chi lo predica, come un inserto speciale dell’”Unità” o de “Il Giornale”.

Ora, si da il caso che il sacerdote più gradito negli ambienti di sinistra sia quel don Lorenzo Milani passato alla storia come il priore di Barbiana.

Non è mia intenzione deludere nessuno, né tanto meno pronunciarmi sull’appartenenza politica reale o presunta di Milani.

 

Reputo invece utile lasciare la parola a quest’ultimo che, in una lettera indirizzata all’avvocato Corrado Bacci scritta il 27 dicembre del 1961, a proposito del mondo politico di sinistra annotava:

 

Nelle Case del Popolo si vedono camerieri in giacca bianca che servono ai tavolini. E negli incontri sindacali non si riesce dai vestiti né dalla maniere a capire quali sono gli oppressori e quali gli oppressi[…] ho visto una foto di Togliatti all’Opera in smoking con dama ingioiellata accanto”.

 

In un’altra lettera spedita a Alessandro Mazzarelli, che col priore di Barbiana intrattenne una fitta corrispondenza, possiamo leggere:

 

Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire ad una classe dirigente parassitaria e brutale la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”.

 

Ancora:

 

Gli intellettuali comunisti, quasi tutti borghesi, soni i nostri nemici. Sono loro che vogliono quel laido “compromesso” fra gli sfruttati e gli sfruttatori. Lo vogliono in nome di Cristo e di Marx. Sono proprio dei figli di puttana […] i capi del comunismo affermano che la loro ideologia viene da lontano e andrà lontano. Non è vero. Il comunismo viene da pochi decenni di storia e va avanti strisciano e speculando tra le innumerevoli miserie della terra”.

 

Niente male, per un prete “comunista”.

 

 

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Fonte: da Liberta e Persona, del 16 maggio 2009

Link: http://www.libertaepersona.org/wordpress/2009/05/quel-comunista-di-don-milani-1267/


Mar 22 2015

IO SONO UN AUTODIDATTA, DILETTANTE IN TUTTI I CAMPI, IL CHE SIGNIFICA APPASSIONATO; PAROLA DI PREMIO NOBEL

Category: Veja migiorgio @ 09:44

 

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Io sono un autodidatta curioso 

 

 

A quanti, fra gli Addetti ai lavori di ogni disciplina scientifica, non piace l’intrusione degli Appassionati nei campi che essi ritengono di loro esclusiva competenza, si raccomanda di tenere presente che:

 

Nel Natale 2009, il Nobel per la Fisica Carlo Rubbia affermava:

 

« La Cultura appagata porta al ristagno della Scienza: è la Curiosità che produce Progresso! »

 

Riguardo poi alle croniche difficoltà nei rapporti fra Accademici ed Appassionati, appare estremamente istruttivo quanto affermava Maurice Allais, Nobel 1988 per l’Economia:

 

«Io sono un autodidatta, dilettante in tutti i campi, il che significa “appassionato”…

Gli Appassionati danno continuamente sui nervi ai Professionisti… e questo è naturale.

Essi però hanno un grande vantaggio sugli Addetti ai lavori: sono indipendenti, non sono condizionati dal sistema educativo scolastico, dalle tradizioni accademiche, dalle loro norme o dai rapporti di forze esistenti…

Quello che conta in loro, e che li distingue, è l’intuizione creativa!»

 

Ebbene, forti di tali autorevoli espressioni, quando troviamo qualcosa che non quadra nei dogmi della Scienza, ci sentiamo incoraggiati a cercare e a studiare, andando anche contro corrente, per giungere a delle risposte finalmente soddisfacenti circa i nostri dubbi, dopo di che, confrontate le nostre idee con quanti sono disposti a discuterne, ci riteniamo in dovere di pubblicare i risultati dei nostri studi, affinché altri possano intervenire con osservazioni od obiezioni oppure avvantaggiarsene nelle loro ricerche.

 

 

 


Mar 21 2015

1809, LORIA E LE DONNE VENETE INSORGONO CONTRO NAPOLEONE

Category: Italia storia e dintorni,Libri e fonti,Venetismogiorgio @ 00:05

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di ETTORE BEGGIATO*

 

L’insorgenza veneta del 1809 è sistematicamente ignorata dalla storiografia “ufficiale”: nessuna sorpresa per la verità, è tutta la nostra storia veneta che viene sistematicamente nascosta o mistificata, visto che gli storici del regime parlano di “briganti” o di “straccioni”.

 

Napoleone aveva portato il Veneto tutto in condizioni di miseria e disperazione come mai nella nostra storia, imponendo la coscrizione obbligatoria  e una serie di tasse pesantissime (pensiamo a quella sul macinato, vera e propria tassa sulla fame).

 

Il nostro popolo reagì con particolare vigore, al suono della campana a martello: i francesi, in nome della libertà, dell’eguaglianza e della fraternità, riportarono l’ordine con centinaia e centinaia di morti.

 

Particolarmente interessante è un passo del diario di Pietro Basso, sartor di Asolo nel giorno 8 luglio 1809: “Le done se Loria, accordate con quele de Besega, le a desfà la municipalità”; siamo in provincia di Treviso ma tutto il Veneto stava per insorgere contro Napoleone.

 

Una pagina, quella del 1809, che meriterebbe di essere conosciuta dal popolo veneto; mancò una figura leggendaria come il tirolese Andreas Hofer che guidasse il nostro popolo, e mancò anche chi, come il grande pittore spagnolo Francisco Goya tramandasse ai posteri l’eroismo di chi lottava per la propria libertà e contro i crimini dell’occupante napoleonico.

 

 

*Autore di “1809: l’insorgenza veneta. La lotta contro Napoleone nella Terra di San Marco” .

 P.S. L’opera che rappresenta l’insorgenza  di Loria è di Martina Tauro “La Poiana”.  

 

 

Fonte: da Miglio Verde

Link: http://www.miglioverde.eu/1809-loria-donne-venete-insorgono-contro-napoleone/

 


Mar 20 2015

QUEL CHE GL’ITALIANI DOVREBBERO SAPERE IN FATTO DI STORIA E DI BANDIERE

 

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Bandiera tricolore (bianco, rosso e verde) della RC, la Repubblica Cispadana costituitasi in epoca napoleonica dal gennaio al luglio del 797).

 

 

Da tempo si fa un gran parlare di anniversari patriottici e del tricolore… Ma sono discorsi seri?

 

Premessa 

 

Dire cose totalmente diverse o contrarie alla realtà costituisce una grave e inaccettabile menzogna… ma anche le “mezze verità” sono da condannare, poiché ad esse corrisponde sempre, inevitabilmente una “mezza menzogna”… ed anche questa è una cosa inaccettabile!

 

Ciò non ostante, la “mezza verità” è il sotterfugio più usato dai politicanti per fare apparire credibili le loro menzogne, in modo da carpire la fiducia del popolo, il cui consenso permette poi a loro di agire a proprio arbitrio nella gestione della cosa pubblica.

 

Sola difesa per i Cittadini è la ricerca della verità, ricerca però di difficile attuazione per le difficoltà nel reperimento di documentazione veramente obiettiva e perché i profondi condizionamenti culturali, subiti dal Cittadino in età scolare, lo fanno sicuro di saperne abbastanza e, di conseguenza, di non avere bisogno di ulteriori approfondimenti.

 

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Mar 19 2015

LA SEDE ORIGINARIA DEI VENETI

Category: Storia e dintorni,Veneto e dintornigiorgio @ 00:04

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Riferimenti al nome “veneto” in Europa

 

 

La letteratura etnografica nacque con Ecateo di Mileto (VI secolo a.c.), Erodoto da Alicarnasso (480 a.c.), Teopompo di Chio (378 a.c.), Posidonio da Apamea in Siria (135 a.c.), Giulio Cesare da Roma (100 a.c.), Strabone da Amasea nel Ponto (63 a.c.), Tito Livio da Padova (59 a.c.), Plinio il Vecchio da Como (23 a.c.), Tacito dalla Gallia Narbonese, oggi Provenza (57 d.c.) e con il contributo di altri storici, geografi, ecc., i quali mostrarono un profondo interesse sulla vita di popoli stranieri e sulla loro origine.

Ci si interrogava se essi fossero indigenae, advecti, mixsti, autoctoni o immigrati da altre sedi o il risultato di una fusione da aliarum gentium advetibus, arrivando quasi sempre alla medesima conclusione: “somigliano soltanto a se stessi“.

 

In merito all’etnogenesi dei Veneti le fonti letterarie ci hanno fornito notizie discordanti, sebbene non contraddittorie ed altresí preziose, intrecciate a miti e leggende (1).

 

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Mar 18 2015

LA SCUOLA POLACCA E CECA SUI VENETI ANTICHI E LA LORO ORIGINE

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Struttura giuridica della antica societa’ veneta

 

In estrema sintesi le scuole storiche polacca  e ceca riconducono l’etnogenesi dei Veneti all’humus della Civiltà di Lusazia, che si sviluppò tra il 1500 ed il 1100 a.C. nell’omonima regione posta a sud di Berlino, tra la Germania orientale, la Cechiae la Polonia.

 

Da essa si sviluppò il movimento di civilizzazione che dilagò in larga parte dell’Europa, promosso non da conquiste militari,  ma da una nuova visione spirituale del mondo; infatti, i primi Veneti furono conosciuti come portatori dei campi d’urne (urnenfelder), in riferimento all’uso introdotto nella ritualità funeraria di bruciare i defunti e di riporne le ossa combuste sotto terra, all’interno di vasi.

 

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Mar 17 2015

IDENTITA’ VENETA

Category: Venetismo,Veneto e dintornigiorgio @ 00:05

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ANNA FERRO

 

 

Di cosa è fatta l’identità di un popolo?

 

Di molte cose, che si riassumono in una visione comune del mondo, con questa visione si affrontano i problemi del vivere, e si progetta il futuro, attenti sempre a non tradire il passato. E noi Veneti, di passato ne abbiamo tanto, da far impallidire persino la lunga storia di Nazioni molto importanti e grandi, quali la Francia e l’Inghilterra ad esempio. Non è una vanteria sciocca, la nostra.

 

Di Veneti si parlava più di tremila anni orsono, dei Veneti del nord est dell’Italia almeno, perché bisognerebbe considerare anche i Veneti di varie parti dell’Europa agli ‘Eneti’ del Medio Oriente, che allevavano ‘bianche mule selvagge’, descritti da Omero come alleati valorosi dei troiani. Ai Veneti antichi non piaceva la guerra: non guerreggiavano come i Celti, per vivere di saccheggio e di bottini. Ai Veneti piaceva la pace, ma si difendevano valorosamente se attaccati.

 

Sconfissero pure i temibili spartani, che risalirono la Brenta con delle navi i cui rostri ancora si vedevano esposti, ci racconta Tito Livio, nel tempio di Giunone (in epoca romana, probabilmente prima era dedicato alla Dea Reitia) a Padova, come prede di guerra. Gente pacifica, ma determinata a difendere la libertà. Salvarono addirittura la Roma dei re, quando Brenno, re dei Galli (Celti) la invase, invadendo a loro volta i territori celti e costringendoli a una precipitosa retromarcia dal Lazio.

 

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Mar 16 2015

OGNI ZONA DEL TUO VISO CORRISPONDE ALLO STATO DI SALUTE DI UN TUO ORGANO. ECCO COME.

Category: Salute e benesseregiorgio @ 06:35

 

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Lo specchio è spesso l’incubo di molti, eppure imparare a fare amicizia con la propria immagine riflessa può essere un ottimo modo per leggere dei messaggi sulla propria salute.

 

Il volto è infatti in grado di fornire dei segnali non verbali sul benessere; lo stato della pelle, ad esempio, rivela molto di quello che succede all’interno dell’organismo, sia fisicamente che emotivamente.

 

I terapeuti che praticano la Medicina Tradizionale Cinese hanno usato l’analisi del viso come strumento diagnostico per secoli, mettendo in correlazione specifiche aree del viso con gli organi e gli stati emotivi.

Perciò, quando si presenta un brufolo ricorrente nello stesso punto del mento oppure si ha la fronte sempre arrossata, la pelle potrebbe voler cercare di comunicare l’esistenza di un problema di salute più profondo.

 

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Mar 15 2015

GLI INCENDIARI GRIDANO AL FUOCO

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Bersani, Letta, d’Alema

 

 

L’arte della guerra. La rubrica settimanale di Manlio Dinucci

 

La guerra che divampa in Libia miete sempre più vittime non solo sulla terra ma sul mare: molti dei disperati, che tentano la traversata del Mediterraneo, annegano. «Da sotto il mare ci chiedono dove sia finita la nostra umanità», scrive Pier Luigi Bersani. Dovrebbe anzitutto chiedersi dove sia finita la sua umanità, e con essa la sua capacità etica e politica, quando, il 18 marzo 2011 alla vigilia della guerra Usa/Nato contro la Libia, in veste di segretario del Pd esclamava «alla buon’ora», sottolineando che «l’articolo 11 della Costituzione ripudia la guerra, non l’uso della forza per ragioni di giustizia».

 

Enrico Letta, che con Bersani si appella ora al senso umanitario, dovrebbe ricordarsi quando il 25 marzo 2011, in veste di vice segretario del Pd, dichiarava «Guerrafondaio è chi è contro l’intervento internazionale in Libia e non certo noi che siamo costruttori di pace».

 

Una «sinistra» che nascondeva le vere ragioni – economiche, politiche e strategiche della guerra, sostenendo per bocca di Massimo D’Alema (già esperto di «guerra umanitaria» in Jugoslavia) che «in Libia la guerra c’era già, condotta da Gheddafi contro il popolo insorto, un massacro che doveva essere fermato» (22 marzo 2011).

 

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Mar 14 2015

GOVERNO USA: “ABBIAMO UCCISO NOI ALDO MORO”

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Il corpo ucciso  di Aldo Moro

 

 

«La decisione di far uccidere Moro non venne presa alla leggera. Ne discutemmo a lungo, perché a nessuno piace sacrificare delle vite. Ma Cossiga mantenne ferma la rotta e così arrivammo a una soluzione molto difficile, soprattutto per lui. Con la sua morte impedimmo a Berlinguer di arrivare al potere e di evitare così la destabilizzazione dell’Italia e dell’Europa». 

 

Così parlò nel 2006 Steve Pieczenik, il consigliere di Stato USA, chiamato al fianco di Francesco Cossiga per risolvere la condizione di crisi, in un’intervista pubblicata in Francia dal giornalista Emmanuel Amara, nel libro Nous avons tué Aldo Moro

 

Ancora prima il 16 marzo del 2001 in una precedente dichiarazione rilasciata a Italy Daily, lo stesso Pieczenik disse che il suo compito per conto del governo di Washington era stato quello

 

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Mar 13 2015

GLI ESPORTATORI ILLEGALI DI CAPITALE SONO BENEFATTORI DELLA PATRIA

Category: Economia e lavoro,Società e politicagiorgio @ 00:04

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Gli esportatori illegali di capitale sono benefattori della Patria, perché i capitali scappano quando i governo dissennati e spendaccioni li dilapidano, e allora portandoli altrove li salvano dallo scempio e li preservano per una futura utilizzazione, quando sarà tornato il buon senso.

 

Luigi Enaudi (1874 -1961)

Economista politico e giornalista italiano secondo presidente della Repubblica Italiana

 

 

 


Mar 12 2015

DAL NULLA NON SI CREA RICCHEZZA E NEMMENO LAVORO

Category: Economia e lavorogiorgio @ 06:23

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San Giovanni Lupatoto anno 1974 lavoro di verniciatura  nel calzaturificio Sartica 

 

 

Di MATTEO CORSINI

 

“In un mondo governato per troppi anni dalle speculazioni finanziarie, ci siamo dimenticati che l’unico modo per creare ricchezza e distribuirla è creare il lavoro. Di questo, immediatamente, dobbiamo tornare a parlare”. 

Capita abbastanza spesso di sentire affermazioni come quella di Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl. E non solo da parte di sindacalisti.

 

Non intendo soffermarmi sulla prevedibile condanna delle “speculazioni finanziarie”, quanto sul passaggio successivo, che stravolge completamente la realtà.

Non è creando lavoro che si crea ricchezza.

La ricchezza si crea se, utilizzando diversi fattori produttivi, tra i quali il lavoro, si riesce a offrire beni o servizi che incontrano la domanda dei consumatori generando ricavi superiori ai costi.

Se la creazione di ricchezza genera un aumento degli investimenti produttivi è probabile che aumenti la domanda di lavoro.

 

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Mar 11 2015

LA MASSONERIA, IL COMUNISMO E LA CORRUZIONE DELLA GIOVENTÙ

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«La musica è il principale interesse della gioventù moderna. Non ha alcuna importanza se gli anziani non lascoltano, poiché essi sono finiti in ogni modo».

l’ex beatle George Harrison (1943-2001)

 

«Abbiamo associato giovinezza, musica, sesso, droga e rivoluzione con tradimento: è molto difficile andare oltre».

 

Jerry Rubin (1938-1994), attivista politico comunista americano

«Corromperemo così tanto lOccidente che puzzerà».

 

Willy Münzenberg (1889-1940), teorico della Scuola di Francoforte

Distruggere il cattolicesimo

 

 

Quali fini si prefigge la setta massonica? Secondo tutti gli studiosi più accreditati di questa piovra sotterranea e per ammissione di numerosi suoi adepti, si tratta in sintesi dei fini perseguiti da tutte le altre Società Segrete e dagli altri movimenti che gravitano intorno ad essa, ovvero l’edificazione del «Tempio di Salomone», la realizzazione della «Grande Opera», che altro non è che la creazione di una «nuova natura umana» 1 e l’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale (quello che i mondialisti chiamano One World) sotto l’egida della setta.

 

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Mar 11 2015

PAOLO VI: IL FUMO DI SATANA SONO I SACERDOTI CHE CELEBRANO LA MESSA COME FOSSERO I PADRONI

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:04

Interessante intevista di “Petrus”:

 

il Cardinale Virgilio Noè

Il Cardinale Virgilio Noè

 

 

CITTA’ DEL VATICANO –  Parla con un filo di voce e a volte l’affanno è talmente pesante che deve fermarsi. Ma la mente è lucida e il cuore buono. L’intervista con il Cardinale Virgilio Noè (nella foto), 86 anni, Maestro delle Cerimonie Liturgiche sotto i Pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, già Arciprete della Basilica di San Pietro e Vicario del Papa per la Città del Vaticano, si rivela commovente e, al tempo stesso, avvincente. Il porporato, che ha abbandonato da molto la vita pubblica a causa degli acciacchi propri dell’età, ci aiuta, portandoci per mano, a conoscere meglio un Pontefice – a torto – dimenticato in fretta dalla storia: Giovan Battista Montini. E rivela per la prima volta a cosa si riferiva precisamente Paolo VI quando, nel 1972, denunciò la presenza del fumo di Satana nella Chiesa.

 

 

Eminenza, chi era Papa Paolo VI?

 

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