Mag 10 2009

Sla: un altro caso nel veronese

Category: Salute e benesseregiorgio @ 10:06

 

Fabrizio Comper: Impotente di fronte al dolore di mio padre

 

Lui la tragedia di una malattia progressiva e incurabile l’ha vissuta nella duplice veste di ricercatore scientifico e di familiare di un condannato dalla Sindrome laterale amiotrofica (Sla). 

Cervello in fuga, aveva trovato un ottimo posto in un laboratorio negli Stati Uniti. Ma l’ha lasciato per tornare a casa, a San Massimo, e aiutare i congiunti ad assistere suo padre fino alla morte. 

Gli strascichi, però, non sono finiti. Gli restano la stanchezza, il tormento, la prostrazione e il ricordo di avversità burocratiche e negligenze amministrative. 

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Mag 10 2009

Flavio Bellamoli: La mia battaglia contro la Sla

Category: Salute e benesseregiorgio @ 09:39

Flavio Bellamoli con la moglie Giusy, il suo sostegno

 

Di Bartolo Fracaroli

 

 Dopo la diagnosi l’ex guardiacaccia di Cerro Veronese partì per un trekking sui Pirenei. Ora si sta sottoponendo a una terapia sperimentale

«La vita porta cose belle e brutte. Vanno accettate tutte»

Cerro Veronese: Flavio Bellamoli è malato dal 2007.

Lo abbiamo visto per anni in Lessinia e sul Baldo, instancabile guardiacaccia della Provincia, stimato dai cacciatori seri e dagli ambientalisti, odiato dai bracconieri. Lo abbiamo visto correre all’alba per bloccare, dopo uno sparo secco, tre cacciatori di frodo: li aspettava dalla sera prima, all’addiaccio. Si finsero escursionisti, dissero di non avere armi. Lui trovò i fucili e la loro preda: una camoscia gravida. 

 

Lo abbiamo visto anche stare fermo per ore nella neve, al buio, durante il censimento dei galli cedroni e forcelli ai passi Campione e Cerbiolo all’arrivo della primavera. Oppure, temerario, sporgersi nel canale Camuzzoni a Verona per salvare un daino che vi era balzato dentro.

 

Per Flavio Bellamoli, 50 anni, di Cerro, questo lavoro era la sua vita. Le cose cambiarono nell’agosto 2000, quando le squadre antibracconaggio vennero disperse.  Lui accettò con dignità, in silenzio. Un logorio interiore che, forse, ha contribuito a minare la sua salute. 

Oggi Flavio Bellamoli si sottopone ogni due mesi a una terapia sperimentale a Torino, che lo aiuta a combattere il male che lo ha colpito: la sclerosi laterale amiotrofica, la famigerata Sla, meglio noto come «il male degli sportivi».

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