E’ piacevole visitare lo studio di Albero Solinas, vi si ritrovano sempre cose interessanti. Sulla libreria una cartella con scritto “Isernia La pineta, la capanna scomparsa”, dentro un CD ed una lista di diapositive con note.
Alberto mi anticipa: Era per Isernia. Quel CD l’avevo preparato nel novembre 2008 in occasione del trentennale della scoperta, ma quando ad Isernia ho iniziato la mia presentazione, dopo alcune diapositive, mi hanno suggerito: Solinas… sai… è meglio terminare qui. Fine del mio contributo.
Scusa Alberto, ma… cosa hai messo dentro lì?
Niente di particolare: qualche mia vecchia diapositiva e alcune fotografie prese da pubblicazioni scientifiche, ma… il problema è un altro. Ho la netta sensazione che ad Isernia siano incappati in una “distrazione”. Quando faccio lezione all’ università della terza età, e parlo del sito archeologico di Isernia La pineta, illustro sempre quella che sarebbe la probabile più antica costruzione dell’uomo in Europa. Invece, là ad Isernia, questa ipotesi è totalmente sparita. L’ultima volta, come ti ho detto, mi è bastato ipotizzare che i massi fossero stati collocati sul paleosuolo, che “mi hanno aiutato” a chiudere la mia conferenza. In altre occasioni ho cercato di porre qualche domanda sul perché era stata cancellata questa ipotesi: nessuna risposta precisa, anzi, quelle poche che mi hanno dato, hanno rischiato di farmi ricrescere i capelli.
Ti do una copia del CD, prova ad inserirlo su internet, e vediamo cosa ne verrà fuori; non è detto che non mi possa sbagliare, ma io ho la netta percezione che a qualcuno verrà mal di testa.
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