Marine Le Pen
Durante la tradizionale sfilata del 1° maggio 2011, davanti ad una numerosa platea, Marine Le Pen tenne un discorso dedicato a Giovanna d’Arco ed ai lavoratori.
Mi sono imbattuto per caso su facebook in questo discorso, postato in bacheca da un cittadino italiano, che di mestiere fa il cameriere e che come immagine introduttiva del “diario facebook” ha una foto che rappresenta il volto di Che Guevara. La circostanza mi ha incuriosito e ho cominciato a leggere. Confesso che ignoravo completamente i toni, lo stile, i contenuti, le posizioni di Marine Le Pen e che non mi sono minimamente interessato alle elezioni presidenziali francesi.
Leggendo il discorso, ho capito – lo capirebbe anche un bambino – per quale ragione Marine Le Pen ha ricevuto tanti voti e perché il F.N. sia stato il partito più votato nel primo turno tra le fasce sociali più deboli (33%, secondo i sondaggi).
Voglio chiederei ai lettori di Appello al Popolo di commentare questo articolo, secondo uno schema semplice. Lo schema è questo: “Condivido e/o apprezzo: 1)…2)…3)…”; “Non condivido e/o non apprezzo: 1)… 2)… 3)”; ovviamente è opportuno segnalare anche ciò che manca, ossia le lacune della proposta politica di Marine Le Pen. Chiederei a tutti di muovere da ciò che condividono o apprezzano. Io mi riservo di intervenire per ultimo. Mi raccomando soltanto di farvi coraggio e di essere sinceri. Anche se siete comunisti comunisti comunisti dichiarate ciò che condividete e/o apprezzate, senza tralasciare alcun profilo di vostro gradimento. Potrete sempre sostenere che Marine Le Pen certe cose le dice ma non le pensa. E’ un esperimento, utile a sondare se e in che modo regga la tradizionale distinzione sinistra/destra (SD’A).
«Signore, Signori, miei cari compatrioti,
Mi sia permesso dirvi quanto mi tocca la vostra presenza numerosa, gioiosa e fraterna. Grazie a tutti quelli che seguono questa tradizione che ci permette di ritrovarci ogni anno per la commemorazione di quella meravigliosa ed incomparabile figura della nostra storia nazionale che è Giovanna d’Arco.
Un benvenuto a tutti coloro che – e sono molto numerosi lo so – per la prima volta si uniscono a noi in questo incontro primaverile; spero abbiano colto il calore dell’amicizia che ci unisce. Un saluto amichevole a tutti i telespettatori e soprattutto ai nostri simpatizzanti che, grazie alla messa in onda di questo discorso, ci fanno l’onore di ascoltarci.
Un pensiero ai nostri compatrioti d’oltremare, in particolare a quelli della Martinica, messi alla prova da gravi inondazioni; sappiano che pur lontani dai nostri occhi sono sempre vicini ai nostri cuori. Non voglio dimenticarmi, testimoniando pubblicamente la mia gratitudine, l’impegno dei volontari e quello delle amministrazioni locali e centrali che hanno garantito lo svolgersi ed il successo di questa splendida manifestazione.
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