Urna del corpo di San Zeno; Chiesa di San Zeno, Verona
Capo VI
SOMMARIO. – Controversie dottrinali nella seconda metà del secolo IV – Quali si dicono «padri della chiesa» – Scritti di S. Zeno in materia speculativa – Scritti in materia speculativo pratica – Scritti in materia pratica – Locuzioni Oscure sulla generazione del Verbo – Spiegazioni ortodosse – Spiegazioni inaccettabili – Opinione di S. Zeno sul peccato originale – Codici dei sermoni zenoniani – Edizioni – Sermoni genuini.
L’episcopato veronese di S. Zenone cadeva in un’epoca delle più importanti nel secolo IV. Il politeismo gentile, non tanto per le leggi repressive degli imperatori cristiani, quanto per la sua intrinseca debolezza, per la sua decrepitezza, andava ogni giorno perdendo terreno e si avviava alla sua finale disfatta. Invano tentò prorogarne la fine l’imperatore Giuliano (361-363): oramai era una religione senza fede, e quindi non potea più a lungo sussistere; i suoi cultori si sforzavano a sostenerlo come sistema politico, ufficiale, reso ornai necessario per le lunghe abitudini; era la lotta suprema e disperata per l’esistenza. D’altra parte l’arianesimo trionfava nell’Italia superiore; dove le due sedi più importanti, di Milano e di Aquileja, avevano vescovi due Ariani, Aussenzio e Fortunaziano: il concilio di Rimini, nel quale parea avesse prevaricato tutto il mondo, erasi tenuto nel 359, pochi anni prima dell’episcopato di S. Zeno. In un’epoca tanto fortunosa Dio non mancò di dare alla chiesa sua uomini insigni per scienza e santità, i quali con la forza della parola evangelica combattendo da una parte il gentilesimo e l’arianesimo dall’altra, preparassero la via al trionfo definitivo della chiesa di Gesù Cristo.