Gen 09 2015

CHI CE L’HA PIÙ LUNGO IN EUROPA? ECCO LA CARTINA CHE NON VI HANNO MAI FATTO VEDERE A SCUOLA

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 20:29

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Sul resto del mondo esistono già teorie più o meno consolidate, ma in Europa quali sono i paesi più “superdotati”? Francia e Ungheria, seguite a ruota da Italia, Belgio, Olanda e Repubblica Ceca. Sembra andare meno bene in Portogallo, Irlanda, Romania e Russia europea.

I dati sono pubblicati sul sito internazionale Every One Web che non si limita a descrivere la lunghezza degli europei ma del mondo intero.

 

Ed ecco la mappa del mondo al completo, inutile dire che i più sfortunati sono… I cinesi!

 

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Gen 09 2015

INTERVISTA A WALTER BLOCK ECONOMIA DI LIBERO MERCATO A VANTAGGIO DI TUTTI

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:22

 

Walter Block

Walter Block 

 

 

di REDAZIONE

 

Proponiamo in ANTEPRIMA la traduzione integrale in italiano della prima parte dell’articolo An Interview with Walter Block, by Grégoire Canlorbe tratto dall’Institut Coppet, trascrizione dell’intervista realizzata da Grégoire Canlorbe, studente francese di scienze economiche e filosofiche a Walter Block senior fellow del Ludwig von Mises Institute, professore di economia alla Loyola University di New Orleans, saggista libertario è autore di Difendere l’indifendibile e di varie pubblicazioni per vari giornali e riviste nel campo delle relazioni tra economia, etica, ecologia e religione. (Traduzione di Luca Fusari)

 

Grégoire Canlorbe: Si sostiene spesso (soprattutto negli ambienti cattolici e ancor più in generale in quelli conservatori) che l’errore del pensiero libertario sia di trascurare la dimensione “comunitaria” dell’essere umano e di ridurre così l’uomo ad un attore economico, riducendo le relazioni interpersonali a semplici relazioni di mercato. Il modello antropologico dei libertari non terrebbe in considerazione la naturale appartenenza degli esseri umani a molti ambienti, dalla famiglia alla città, i quali assegnano diritti e doveri all’uomo. Il modello riduce l’essere umano ad un semplice animale d’affari e dimenticherebbe che è anche un animale “politico”. Secondo lei è un ragionamento, almeno in parte, corretto?.

 

Walter Block: No, si fraintende il libertarianism. Tale filosofia è solo una teoria del giusto uso della violenza. Dice che la violenza può essere utilizzata esclusivamente in difesa o per rappresaglia, ma mai avviata nei confronti di persone innocenti o verso loro proprietà legittimamente detenute. Se non altro questa obiezione è attribuita più all’economia austriaca che non al libertarianism. Ma anche lì è fallace in modo abissale. L’economia austriaca è una teoria di causa ed effetto e sostiene che gli scopi umani sono la fonte dell’attività economica. Dove questa critica ha più senso è quando non è lanciata contro l’austrismo o il libertarianism ma verso l’economia mainstream. I neoclassici credono in questa folle idea di un uomo economico, o homo economicus, e alla concorrenza perfetta. Ma anche qui, la maggior parte degli economisti mainstream non sono così cattivi come sopra descritti; in particolare quelli coinvolti in economia politica. Essi sanno, più o meno, che l’uomo è un animale politico. Sicuramente gli studiosi della Scuola della Scelta Pubblica non possono essere ragionevolmente accusati di questo particolare errore.

 

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Gen 08 2015

IL PROBLEMA E’ IL SENATO?

IL PROBLEMA IL SENATO


Gen 08 2015

IL CRISTIANESIMO HA DATO DIGNITÀ A DONNE E BAMBINI

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Tutti oggi consideriamo «naturale» che donne e bambini abbiano diritti inviolabili equiparabili a quelli degli uomini, e che non possano essere proprietà di nessuno e da nessuno sacrificabili. Pochi sanno e tanti non vogliono sapere, tuttavia, che essi sono un dono della civiltà cristiana.

 

Anzi, come ha concluso dopo anni di studio uno dei più importanti sociologi delle religioni, Rodney Stark, docente di Scienze Sociali presso la Baylor University del Texas, le cause dell’incredibile aumento del numero dei cristiani dall’anno 40, in cui erano 1000, al 350 quando arrivarono a 32 milioni sono -oltre che l’attenzione e la cura per il prossimo- proprio per l’attenzione, la stima, il rispetto e la protezione che i cristiani praticavano nei confronti delle donne. Esse infatti, come vedremo, godevano di uno status più alto rispetto alle donne del mondo greco-romano, avevano rispetto e venivano equiparate all’uomo (R. Stark, “Le città di Dio. Come il cristianesimo ha conquistato l’impero romano”, Lindau 2010). La cristianità si sviluppò all’interno dell’impero romano non solo in virtù della forza della sua dottrina, ma anche perché riuscì a creare delle isole di stabilità, di protezione, di dignità per donne e bambini, all’interno delle rigide barriere etniche e di classe presenti nella società ebraica e romana.

 

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Gen 07 2015

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JE-SUIS-CHARLIE

 

 

 

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Gen 07 2015

IL MEDIOEVO VALORIZZÒ LA DONNA, L’ILLUMINISMO LA CHIUSE IN CASA

Category: Cultura e dintorni,Storia e artegiorgio @ 00:31

 

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Augurandovi nuovamente buon 2015 avviamo l’attività di quest’anno infinitamente grati al Signore per quanto ci ha dato nel 2014. Si riparte dunque, buon cammino a tutti!

 

Certamente il Medioevo fu il periodo storico in cui la Chiesa poté esercitare la sua massima influenza sulla società ed è da questa evidenza che si giustifica la leggenda nera dei “secoli bui”, creata dai sedicenti “illuministi” dell’800. Ancora oggi resiste l’esclamazione del “torniamo al medioevo” quando qualcosa non gira per il verso giusto.

 

Eppure, fior di storici hanno dedicato la loro vita a smontare questo antistorico pregiudizio, primo fra tutti l’agnostico Jacques Le Goff, secondo il quale addirittura non è mai esistito il Rinascimento, poiché si è trattato semplicemente di un lungo Medioevo, dal VI al XVII secolo.

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Gen 06 2015

SIGNORA DI 86 ANNI UMILIA IL DIRETTORE DELLA SUA BANCA CON QUESTA LETTERA E FINISCE SUL NY TIMES!

Category: Monade satira e rattatujegiorgio @ 02:29

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Quella che stai per leggere è una lettera realmente scritta da una signora di 86 anni al direttore della sua banca. Una lettera talmente spettacolare da essere stata pubblicata sul New York Times.

 

Egregio Signor Direttore,

 

Le scrivo per ringraziarla di aver bloccato il mio assegno con cui ho tentato di pagare il mio idraulico il mese scorso. Secondo i miei calcoli, dal momento in cui ha controllato se c’erano i fondi necessari fino all’arrivo di essi, erano passati appena 3 nanosecondi. Mi riferisco naturalmente all’accredito automatico mensile della mia pensione… un accredito che, lo ammetto, avviene puntualmente da “soli” 8 anni.

 

Le faccio inoltre i complimenti per quei 30 dollari scalati dal mio conto a titolo di sanzione per il disagio causato alla sua banca.

 

Le confesso che questo spiacevole incidente mi è servito per rivedere e cambiare il mio approccio al mondo finanziario. Io rispondo personalmente alle vostre lettere e alle vostre telefonate, al contrario, quando sono io a contattarvi, mi ritrovo sempre a che fare con un’entità impersonale fatta di lunghe attese e voci pre-registrate… questo è quello che ormai è diventata la sua banca!

 

D’ora in poi anche io, come lei, scelgo di rivolgermi soltanto ad una persona in carne e ossa.

 

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Gen 05 2015

ATTENZIONE AL CORTISONE: IL FARMACO CHE NON FA GUARIRE MAI!

Category: Salute e benesseregiorgio @ 20:48

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Se si hanno problemi di infiammazioni, ghiandole gonfie, oppure di dermatiti o irritazioni delle pelle e si vuole risolvere subito il problema, (come spesso capita), bisogna assumere un farmaco a base di cortisone. Dopo due tre giorni di trattamento il sintomo svanisce completamente.

 

Si direbbe certamente, un farmaco davvero molto efficace.

 

Purtroppo però nella maggior parte dei casi, il problema si ripresenta,  dopo una o due settimane o a volte anche un mese dalla cura. Si può ripresentare, ad esempio, come un nuovo sfogo cutaneo, magari in un altro punto del corpo…  A questo punto, si decide di fare un’altra cura di cortisone e di nuovo, come per magia, finita la cura il problema sparisce.

 

Ma trascorre un altro mese e il problema si ripresenta,  questa volta però sembra essere più acuto, più grave. Ma si ricorre subito ai ripari prendendo un’ulteriore dose di cortisone. Il farmaco ha effetto anche questa volta,  però ci sono voluti diversi giorni e, nel guardarsi allo specchio, ci si accorge di essere più gonfi del normale: Il nostro corpo sta trattenendo i liquidi.

 

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Gen 05 2015

NON ESISTE INFLUENZA MA SOLO IGNORANZA

Category: Alimentazione e gastronomia,Salute e benesseregiorgio @ 01:03

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Una discussione animata con dei giovani medici scettici e sornioni

 

Mi ritrovo a confabulare animatamente con un gruppo di giovani medici, qualcuno attento e ricettivo, qualche altro no. Il più critico si fa sentire. Come? Cosa dice quello? E’ forse impazzito?

Pazienza la suina, che l’abbiano davvero inventata di sana pianta con quelli del CDC.

Pazienza l’AIDS, che l’abbiano inventato in combutta con Big Pharma e l’FBI per evitare il tracollo del sistema sanitario americano.

Ma ora si vuole negare l’evidenza. Si vuole negare pure il pane al medico della mutua.

 

Raffreddore, muco, febbre e mal di gola, cosa li chiama? Balocchi per l’infanzia?

 

E poi su quali basi? E la spagnola? E l’asiatica? E i ceppi della cinese? E i ceppi della neozelandese?

Non è forse vero che le aule scolastiche sono mezze vuote? Non è che in ogni famiglia c’è di questi tempi qualcuno con la voce flebile e roca? Non è che tra raffreddore, muco, mal di gola e febbre, sono un po’ tutti con la coda fra le gambe come dei cani bastonati?

Come le chiama lui tutte queste cose? Balocchi per l’infanzia?

 

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Gen 04 2015

ECCO CHI CONTROLLA E PRODUCE IL CIBO DEI SUPERMERCATI.

Category: Alimentazione e gastronomia,Economia e lavorogiorgio @ 01:20

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Il grafico Oxfam: la mappa delle multinazionali del settore alimentare.

 

 

 

Sono dieci i signori che controllano da soli più del 70 per cento de i piatti del pianeta. Queste multinazionali gestiscono 500 marchi che entrano nelle nostre case quotidianamente. Così pasta, biscotti e caffè diventano globali, anche in Italia. E le grandi questioni, come l’uso di oli e grassi nei prodotti, vengono decise a tavolino.

 

– di PAOLO GRISERI –

 

Stanno seduti intorno alla tavola del mondo e controllano da soli più del 70 per cento dei piatti del pianeta. Sono i 10 signori dell’industria alimentare: 450 miliardi di dollari di fatturato annuo e 7.000 miliardi di capitalizzazione, l’equivalente della somma del pil dei paesi più poveri della Terra. Non sempre sono nomi noti in Italia. Da un secolo la Coca Cola è il sinonimo della multinazionale ma solo gli addetti ai lavori conoscono la Mondelez. Un po’ più numerosi sono gli italiani che ricordano la Kraft, vecchio nome proprio della Mondelez. Quasi tutti invece hanno incontrato al supermercato marchi come Toblerone, Milka e Philadelphia. “I 500 marchi riconducibili ai dieci signori della tavola — spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia — sono spesso vissuti dai consumatori come aziende a sé stanti. In realtà fanno parte di multinazionali in grado di condizionare non solo le politiche alimentari dell’Occidente ma anche le politiche sociali dei paesi più poveri”.

 

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Gen 03 2015

VUOI SAPERE CHI CONTROLLA LA STAMPA? CHI DECIDE CHE COSA LEGGERAI DOMANI SUL GIORNALE? ECCO LA LISTA

Category: Dominio Potere e Violenza,Media e informazionegiorgio @ 01:04

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IL CORRIERE DELLA SERA:

appartiene al gruppo internazionale Mediagroup, è quotato in Borsa e controlla altri giornali e riviste popolari come “Il Mondo” “L’Europeo” “Oggi” “Visto” “Novella” “Max”. Nel suo Consiglio di Amministrazione ci sono personaggi indissolubilmente legati all’elite finanziaria internazionale e ai suoi circoli mondialisti come John Elkan (Gruppo Bilderberg), presidente di FIAT e di Exor (la holding finanziaria della famiglia Agnelli); Carlo Pesenti, consigliere di Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca; Berardino Libonati, consigliere di Telecom Italia e Pirelli; Diego Della Valle, possessore del 4% di Banca Nazionale del Lavoro, consigliere di Tod’s e Generali Assicurazioni, ex dirigente della Fiorentina coinvolto nello scandalo di Calciopoli; Renato Pagliaro, consigliere di Telecom Italia, Pirelli e Mediobanca.

 

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Gen 02 2015

MAMELI: L’INNO DI UN INVASATO DA CRISI MISTICO-RISORGIMENTALI

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di RODOLFO PIVA

 

L’Inno di Mameli, conosciuto anche come Fratelli d’Italia ma  con il titolo originale: “Il canto degli Italiani”, venne scritto da Goffredo Mameli, ventenne studente genovese, nell’autunno del 1847 e poco dopo musicato a Torino da un altro genovese: Michele Novaro.

Erano questi due giovani seguaci delle idee propugnate da Giuseppo Mazzini: un individuo che fu, al di là della retorica settaria otto-novecentesca che lo descrive come un romantico ed idealista rivoluzionario, un lucido e programmato maestro del terrore al servizio delle logge massoniche britanniche che, con i mezzi allora disponibili, segnò con il sangue la strada verso l’unificazione dell’Italia colpendo indistintamente re, politici, cattolici  ecc.

Un massone violento ma nel contempo di scarso coraggio preferendo mandare a morire e ad uccidere i suoi adepti standosene tranquillo ed al sicuro “in esilio”. Un tipo di rivoluzionario “da salotto” come se ne sono rivisti nello stato italiano nella seconda metà del 1900 e degno compare di quel “rivoluzionario di professione”, al servizio anch’egli della massoneria, di nome  Giuseppe Garibaldi.

 

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Gen 01 2015

CONTRO L’UNITA’ D’ITALIA

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di Anna Iseppon

 

Fa innervosire leggere che, in epoca preunitaria, un francese vedesse con tanta chiarezza quello che stava succedendo nella penisola e come sarebbe andata a finire. Fa innervosire che lo vedesse prima delle sanguinose guerre risorgimentali, prima del brigantaggio, dei paesi rasi al suolo, prima dell’emigrazione di massa, delle catastrofiche guerre mondiali, prima della dittatura, dello scandalo della banca di Roma, prima di mani pulite, delle olgettine…

 

Eppure, ancora oggi, molti veneti moderni si ostinano a non vedere. O meglio, solo adesso cominciano a vedere. Meglio tardi che mai! Sappiamo che il risveglio è cominciato e con altrettanta chiarezza sappiamo che sarà INARRESTABILE.

 

Leggendo un libro di Lorenzo Del Boca (“Polentoni”) mi sono imbattuta in qualcosa che, da molti anni, avremmo dovuto sapere… tutti noi! Vi riporto alcuni stralci del libro in questione

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Gen 01 2015

L’IRA DELL’INDIPENDENZA

Category: Autonomie Indipendenze,Società e politicagiorgio @ 00:15

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di STEFANIA PIAZZO

 

In un bellissimo film con Ugo Tognazzi, “La vita agra”, proprio lui, l’attore cremonese figlio delle nostre nebbie, dice:  “L’asfalto ha rovinato le rivoluzioni, non ci sono più sassi”. E’ vero, siamo nella polvere, non ci sono più sanpietrini o pietre da lanciare contro il Palazzo, la politica la fa chi non ha i calli. E Tognazzi supera se stesso quando urla con l’ira del giusto  che si sente tradito: “Io vorrei far esplodere il Torracchione”, riferendosi ad un grattacielo di Milano, per vendicarsi dalle miniere chiuse, per fare giustizia dei lavoratori licenziati. Caro Ugo, l’è cambià nigot. Non è cambiato niente. Il Torracchione c’è ancora, anzi, a Milano ne hanno fatti altri di nuovi e ne combinano di ogni…

 

Mi hanno insegnato che le parole sono “come” pietre. Il “come” è di troppo,  da direttore di questa nuova testata io dico che i giornali sono pietre, non gli somigliano soltanto. L’informazione può svegliare chi dorme e chi soffre di sonnambulismo, ovvero quasi tutti. Dormiamo a occhi aperti, mentre davanti a noi fanno e disfano.

 

E allora, veniamo a noi, al titolo di questa testata. Si può spiegare un giornale dal titolo così deciso? Ci proviamo, in tre modi semplici.

 

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