Dal testo di Francesco Zanotto
“Giunti i congiurati nel campo di S. Salvatore si divisero in due schiere. La prima, comandata da Marco Quirini, si volse a destra, e per la calle dei Fabbri, giunse sulla piazza maggiore di S. Marco. L’altra, guidata da Boemondo Tiepolo, al suono delle trombe commisto alle grida che intuonavano con orrido suono: Morte al doge Pier Gradenigo, avviavasi alla piazza medesima, per unirsi alla prima schiera ora detta. Se non che le genti accorse altre sui tetti ed altre sulle finestre, argomentando dalla vista di quegli armati, dal tumulto e da quelle voci di eccidio essere giunto l’estremo dì per la patria alcune gittarono in basso pietre … ”
ANNO 1310
Giuseppe Gatteri
Cosa ci racconta il disegno di Gatteri.
Sullo sfondo dei contrasti con le altre potenze continentali il vertice della repubblica viene coinvolto in un tentativo di colpo di stato. Ma i congiurati che intendevano azzerare il direttivo dello Stato non avevano fatto i conti con l’onnipresente rete di spie che permetteva a tutti di sapere tutto. Così il tentativo fallisce anche grazie all’ostilità di non pochi veneziani, stanchi di congiure …
(Nella illustrazione di Giuseppe Gatteri le milizie di Bajamonte vengono ostacolate dai cittadini che gettano mobili e pietre)
LA SCHEDA STORICA – 44