Mag 15 2016

BUON COMPLEANNO LYDIA ZAMPOGNA

Category: Persone e personaggi,Veja migiorgio @ 15:38

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Lydia Zampogna.  Milano, ippodromo San Siro, 15 maggio 2011 

 

 

LYDIA, SONO SOLO 93!

 

 


Mag 14 2016

BARDOLINO DI VERONA: RESTI ROMANI TRA GLI SCAVI
MA I PARCHEGGI NON SI FERMANO

Category: Verona archeologia e paleontologiagiorgio @ 00:27

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In Consiglio l’indicazione della Soprintendenza di proteggere l’area e ricoprire. Dietro l’ex chiesa della Disciplina possono proseguire i lavori Verranno ricavati 80 box auto sotterranei da mettere in vendita

La conferma arriva dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Veneto. Nell’area alle spalle dell’ex chiesa della Disciplina, dove sono in corso lavori per la costruzione di una ottantina di box auto sotterranei, «è stato individuato un complesso di strutture abitative romane d’interesse archeologico». Il ritrovamento fa seguito a quello segnalato lo scorso agosto dalla stessa ditta proprietaria, in parte, dell’area: la Rio San Severo srl dei fratelli Gianfrancesco e Carlo Mantovani.

 

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MA I PARCHEGGI NON SI FERMANO”


Mag 13 2016

I MISTERI DELLA VITA DI TUTANKHAMON

Category: Archeologia e paleontologia,Bibbia ed Egittogiorgio @ 00:27

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Zahi Hawass osserva la mummia di Tutankhamon

 

È stato eseguito il primo studio del DNA mai condotto su antiche mummie reali egizie. Apparentemente ha risolto molti misteri su Tutankhamon, tra cui come morì, chi fossero i genitori, e altro ancora. Oltre alla sua sono state esaminate 15 mummie, di cui 10 sospettate di essere suoi vicini parenti.

 

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Mag 12 2016

ATTILIO BENETTI (EL TILIO): IL CERCATORE DI TESORI PIETRIFICATI DELLA LESSINIA

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Attilio Benetti, EL TILIO  (1923   – 18 aprile 2013)

 

 

ATTILIO BENETTI (EL TILIO):   IL CERCATORE DI TESORI PIETRIFICATI DELLA LESSINIA

 

Verona. Che si tratti di tradizioni o di reperti fossili, per Attilio Benetti la montagna veronese non ha segreti:Vive in un contrada di Campolsivano l’esperto di paleontologia riconosciuto da premi internazionali: E non è certo una casualità se il brachiopode più grande rinvenuto al mondo è stato battezzato con il suo nome

Dietro ad un grande paleontologo, si nasconde un semplice segreto: la curiosità. Quel sano desiderio di conoscenza che, ormai da ottantasei anni, accompagna le giornate di Attilio Benetti.

 

«Al mondo devi sempre essere curioso, altrimenti non scoprirai mai niente» sostiene infatti chi curioso lo è oggi, che è un affermato studioso di paleontologia riconosciuto da premi internazionali, e lo era anche ottant’anni fa, quando ha cominciato a esplorare ogni angolo della Lessinia alla ricerca di tesori pietrificati.

 

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Mag 11 2016

MEDITAZIONE: LA PREGHIERA NEL SILENZIO DELLA MENTE, UNA ESPERIENZA CON L’ASSOLUTO.

Category: Chiesa Cattolica,Conoscenza variegiorgio @ 01:06

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La meditazione è semplicemente stare con se stessi nell’sterno.

Diventare osservatori e sapersi percepire nel corpo, nella mente, nelle emozioni.

Quando sappiamo osservare il nostro pensiero questo cessa e si dissolve, entriamo nel silenzio dove avviene l’incontro tra la creatura e il creatore, tra l’uomo e Dio.

La meditazione deve venire per se stessa, senza sforzo per compierla.

Non bisogna combattere contro il dialogo interiore, ma accettarlo e lasciarlo andare.

La meditazione di una mente che sia totalmente in silenzio è la benedizione che l’uomo sempre cerca.

 

METODO

 

Meditare e stare in una buona postura: siediti come una montagna, immobile, silenzioso, con tutto il peso, senza contrazioni e senza troppo rilassamento. Impara la pazienza

 

Meditare e stare ben orientati: mantenere la colonna vertebrale retta come un stelo di un fiore, senza tensione:

 

Meditare e saper respirare: respirare come le onde dell’oceano, porta attenzione all’inspirazione e all’aspirazione, prendiamo consapevolezza.

Respira senza forzature il respiro diaframmatico.

Fermati o quell’attimo di eternità che puoi percepire alla fine di ogni espirazione e prima che inizi l’ispirazione.

 

Meditare e invocare il Nome: armonizza il respiro von col Nome che invochi che pensi: “inspirando Dio, espirando Dio”

 

Buona Meditazione, buona Preghiera!

 


Mag 10 2016

IMPOSIZIONE DELLE MANI

Category: Conoscenza variegiorgio @ 00:38

 

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Gesù impone le mani

 

In tutte le antiche culture e le scuole di saggezza affermano che l’uomo è un “entità energetica”, costituita da un Corpo di Luce elettromagnetica. Tale corpo energetico sarebbe il mediatore tra il mondo fisico e il mondo spirituale e gli Antichi ci hanno tramandato che questo poteva essere impiegato da coloro che erano iniziati ai misteri per guarire se stessi e gli altri. Si tratta di una forma di conoscenza che oggi è in procinto di essere nuovamente scoperta dalla scienza e che viene associata all’esistenza dei Biofotoni, emissioni ultradeboli di luce, ora al centro di ricerche scientifiche.

 

Prima di parlare dell’ultima scoperta in questo particolare settore e i suoi parallelismi con le scienze antiche, è utile ricordare che la prima volta in cui si parlò di Biofotoni (in epoca moderna) risaIe all’ inizio del ‘900 grazie al moscovita A. G. Gurwitsch. Quindi negli anni ’50 fu il professor Ugo Facchini dell’Università di Milano a ottenere risultati significativi nello studio dei Biofotoni, sino agli anni ’80 quando, in Germania, Fritz Popp apportò, e tuttora apporta, significative conferme all’ esistenza di emissioni fotoniche dal corpo umano. E’ però dello scorso novembre la notizia che in Giappone questa emissione energetica del Corpo Umano è stata testata sotto rigido controllo scientifico e confermata.

 

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Mag 09 2016

RATZINGER E L’ASCENSIONE DI CRISTO

Category: Chiesa Cattolicagiorgio @ 00:30

 

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Assunzione di Cristo. Chiesa di Santa Maria in Organo, Verona

 

 

RATZINGER E L’ASCENSIONE DI CRISTO : “IL CIELO NON E’ UNO SPAZIO, MA UNA PERSONA: IL DIO-UOMO. QUINDI L’ASCENSIONE NON SIGNIFICA LA TEMPORANEA ASSENZA DI DIO FRA NOI, MA LA FORMA NUOVA DELLA SUA PRESENZA, DOVUNQUE, PER CIASCUNO”

 

“Che significato ha […] l’ascensione al cielo di Cristo? Significa credere che in Cristo l’uomo […] è entrato, in modo inaudito e nuovo, nell’intimità di Dio. Significa che l’uomo trova per sempre spazio in Dio.

Il cielo non è un luogo sopra le stelle […]: è il trovar posto dell’uomo in Dio e questo ha il suo fondamento nella compenetrazione di umanità e divinità nell’uomo Gesù crocifisso ed elevato. Cristo, l’uomo che è in Dio, è al tempo stesso il perpetuo essere aperto di Dio per l’uomo.

Egli stesso è, quindi, ciò che noi chiamiamo ‘cielo’, poiché il cielo non è uno spazio, ma una persona, la persona di colui nel quale Dio e uomo sono per sempre inseparabilmente uniti.

E noi ci avviciniamo al cielo, anzi, entriamo nel cielo, nella misura in cui ci avviciniamo a Gesù ed entriamo in lui.

Pertanto, l”ascensione al cielo’ può divenire un processo che si verifica nella nostra vita di tutti i giorni.
[…] Per essi [i discepoli], quindi, l’ascensione non possedeva quel significato errato che noi abitualmente le assegnamo: la temporanea assenza di Cristo dal mondo. Significava piuttosto la nuova, definitiva e insopprimibile forma della sua presenza, in virtù della sua partecipazione alla potenza regale di Dio.

In tal senso, la teologia giovannea poté praticamente presentare come tra loro intrecciati la resurrezione ed il ritorno di Cristo […]: nella resurrezione di Gesù, grazie alla quale egli è ora per sempre in mezzo ai suoi, è già iniziato il suo ritorno”.

 

Joseph Ratzinger, 
(in “Dogma e predicazione”).


Mag 08 2016

VERONA: MAURO FERRARI, SCULTORE EREMITA CHE DÀ LA VITA AL LEGNO

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Mauro Ferrari

 

Verona – Comerlati di Badia Calavena. Fa il panettiere, ma ha scelto di rifugiarsi in un luogo fuori dal tempo per coltivare la sua passione

C’è un luogo, in Lessinia, poco a sud di Velo e non distante dalla chiesa di Santissima Trinità, che sembra fuori dal tempo e fuori dal mondo. Si chiama contrada Comerlati, e si compone di poche case, di un ampio prato che scende in direzione di Badia Calavena e di boschi. Qui, tornato nella casa che un tempo era della nonna materna, abita uno dei pochi scultori lignei delle nostre montagne: Mauro Ferrari.

 

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Mag 07 2016

LE FONTANE DELLA VALPANTENA NEL 1589

Category: Geografia e ambiente,Verona storia e artegiorgio @ 00:09

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La fontana di Santa Maria in Stelle

 

Nel 1589 la Serenissima Repubblica di Venezia ordina di fare un censimento delle strade più importanti e delle fontane pubbliche del territorio veronese. Così ha origine il Campion delle strade e delle acque di uso pubblico compilato in seguito ad un accurato sopralluogo fatto da funzionari che ascoltarono le deposizioni giurate dei massari e dei consiglieri delle diverse comunità locali.

 

Dal Campion del 1589, conservato presso l’Archivio di Stato di Verona, traiamo puntuali descrizioni delle fontane a disposizione della gente della Valpantena.

 

Se a Nesente dona la sua acqua la fontana detta de Quain, gli abitanti de Novaglie posono avvalersi dell’acqua di due fonta e di un pozzo: la fontana di Franzago che sgorga nei pressi delle proprietà di Giovanni Piacentini, la piccola sorgente che nasce su Montesello e il pozzo comune che si trova in contrada Ronchi.

 

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Mag 06 2016

FRANCO GRANDINI: LA LESSINIA E L’ACQUA CHE NON TI ASPETTI. GLI INVASI NATURALI IN QUOTA

Category: Geografia e ambiente,Lessinia,Natura e scienzagiorgio @ 00:25

 

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Franco Gandini

 

 

Verona. Conosciamo il progetto di ricerca condotta dal geologo Franco Grandini, studioso originario da Rovere veronese, che da anni attraverso la ricerca empirica sul campo, sostiene che il rilancio   economico e sociale della Lessinia passa anche dalla sue risorse idriche nascoste.

Franco Gandini è una persona che ama profondamente il suo lavoro e che non ha paura di difendere le sue idee anche se per anni sono state ritenute poco credibili. L’ostinazione, la professionalità e l’intuito oggi gli stanno dando ragione.

 

Le ricerche idrogeologiche condotte in quota (sopra i 1000 – 1500 metri) dal geologo Franco Gandini stanno portando a risultati soddisfacenti, in grado di convincere anche i più scettici. Ma facciamo un passo indietro.

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Mag 05 2016

FORSE NON TUTTI SANNO O NON SI RICORDANO CHE…

Category: Economia e lavorogiorgio @ 00:25

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Mario Draghi

 

Forse solo alcuni sanno che la banca d’Italia non è degli italiani ma di una ristretta cerchia di banchieri privati, forse non lo sanno molti professionisti, ma chiedetelo a Draghi, che è stato vicepresidente della goldman sachs, lui lo sa di certo.

 

Forse non tutti sanno che la banca d’italia è un unicum giuridico e finanziario, giuridico perché posseduta al 97% da banchieri privati, finanziario in quanto alle lucrose manipolazioni di bilancio non sottoposto ad alcun controllo di stato.

 

Forse non tutti sanno che una volta le guardie inseguivano i ladri per difendere il bene pubblico mentre ora con l’alibi dell’evasione inseguono i cittadini per difendere gli interessi nel male.

 

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Mag 03 2016

IL 22 GENNAIO 2008 MORIVA A RAVENNA ARRIGO BOLDRINI, IL “COMANDANTE BULOW” E PRESIDENTE ONORARIO DELL’ANPI

Category: Storia e dintornigiorgio @ 08:05

 

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ITALIA. RAVENNA 22 gennaio 2008: SI E’ SPENTO A 92 ANNI ARRIGO BOLDRINI, IL “COMANDANTE BULOW”, IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL’ANPI, UN UOMO DI PACE.

 

La lezione di una vita generosissima: “Noi abbiamo combattuto per quelli che c’erano, per quelli che non c’erano e anche per chi era contro…”.

Napolitano esprime gratitudine: “Dedizione alla causa della libertà,   dell’indipendenza nazionale, del progresso sociale e civile del paese”. La camera ardente sarà allestita a partire dalle ore 9 di domani nella sala preconsiliare del Municipio di Ravenna mentre le esequie si svolgeranno giovedì alle 15 in piazza del Popolo di Ravenna.

 

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Mag 02 2016

ARRIGO BOLDRINI VISTO DALL’ALTRA PARTE: MA QUALE EROE…

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Bulow: il 14 febbraio del 1945, insignito dal generale Richard McCreery, comandante dell’VIII Armata, della Medaglia d’oro al valor militare.

 

 

Giunti a Codevigo a fine aprile del ’45 al seguito degli angloamericani, i partigiani di Arrigo Boldrini, detto “Bulow” provvedono a rastrellare nelle zone limitrofe centinaia di fascisti che verranno poi seviziati e massacrati a gruppi lungo le rive del Brenta e del Bacchiglione- La stragrande maggioranza degli uccisi sono operai e braccianti agricoli ravennati colpevoli unicamente di aver aderito alla RSI – Le bestiali esecuzioni della maestra Corinna Doardo e di Mario Bubola, orrendamente seviziato solo perché figlio del podestà fascista del paese. – Nel dopoguerra si parlerà di trentacinque persone uccise in una decina di giorni – In seguito Arrigo Boldrini verrà eletto parlamentare del PCI, presidente dell’Associazione nazionale partigiani e gli verrà conferita dagli inglesi la medaglia d’oro al valor militare

 

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Mag 01 2016

BERGAMO: L’ECCIDIO DI ROVETTA

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Passo della Presolana, albergo Franceschetti

 

 

Un plotone della 6° Compagnia del II Battaglione, Legione “Tagliamento” della R.S.I stanziata nell’Albergo Franceschettì era di presidio presso il Passo della Presolana (prov. Bergamo).

Erano in tutto una cinquantina di militari, tutti giovani volontari dai 15 ai 22 armi, comandati dal Sottotenente Roberto Panzanella, fiorentino, ventiduenne.

 

Alla notizia del crollo, il 26 aprile 1945, i 47 militari si mossero per raggiungere la valle ed arrendersi ai reparti alleati. Durante il trasferimento, tre di essi abbandonarono il reparto e così solo in 47 raggiunsero Rovetta, dove trattarono la resa con il Presidente del C.N.L. locale, già Maggiore del Regio Esercito, che garantì la vita di tutti.

I militi deposero le armi e furono sistemati nei locali delle Scuole Comunali vigilati da sentinelle armate del C.N.L. .

Il 27 successivo giunse a Rovetta due camion di partigiana comunisti i cui comandanti dimostrarono subito l’intenzione di sopprimere i prigionieri.

Il CLN locale dopo aver tergiversato propose di interpellare un ufficiale inglese che era stato paracadutato nell’autunno precedente al Lago Nero, sopra Gromo e che era rimasto in montagna con la formazione di “Lanfranchi”, veterinario di Lovere.

Il “Mohikano”, che era il nome di battaglia dell’ufficiale nemico al secolo Paolo Poduje, istriano al soldo dei servizi segreti britanntale, disinteressandosi della sorte dei prigionieri, rispose: “fatene ciò che volete”.

Queste parole praticamente furono la condanna a morte del Plotone di legionari. Uno dei prigionieri, Ferdinando Caccioli, riuscì comunque fuggire, altri tre furono salvati per la loro giovanissima età.

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