L’Abbazia benedettina di Cassino sotto bombardamento
di Sergio Sagnotti
La riluttanza e la scarsa memoria del nostro paese, dedita soprattutto ad una sorta di invidia esterofila dei miti altrui, ci fa dimenticare che di martiri, ma soprattutto di eroi, lo stivale ne ha avuti e forse anche più di tutti gli altri paesi dai più ammirati ed invidiati.
Nella nostra nazione sono avvenuti olocausti annegati nell’indifferenza della storiografia per 60 anni e non ancora approfonditi del tutto come le Foibe, il massacro dei bimbi di Gorla e le famose “marocchinate”, gente comune, colpevole solamente di trovarsi al momento sbagliato nella propria casa, mentre erano in atto pulizie etniche, saccheggi, violenze e stupri di ogni genere, compiuti sotto bandiere e vessilli di “liberazione”.
Nel Febbraio del 1944 gli alleati bombardarono l’abbazia di Montecassino, causando la morte di centinaia di civili; raso al suolo il monastero si passò alle cittadine limitrofe e ciò portò alla completa distruzione delle città sottostanti il monastero, Cassino appunto e altri centri urbani rurali del luogo; la stima delle vittime in questa operazione fu di circa 50.000 militari e 10.000 civili.
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