Ponte Garibaldi negli anni Trenta con le statue dei «strachi»
COSTRUZIONE D’AVANGUARDIA. Per tenere il conto degli incassi, gli addetti alla riscossione mettevano in un recipiente un fagiolo per ogni palanchetta incassata
I più giovani, per risparmiare, si portavano a spalle l’un l’altro Ma c’era chi sceglieva di fare il giro passando da Ponte Pietra
Perché inserire il notissimo ponte Garibaldi, che collega il centro storico con il quartiere di Borgo Trento, nella «Verona nascosta»? Decisamente per la sua curiosa storia che è ignorata da gran parte dei veronesi. Il ponte fu la sintesi dell’ingegneria in ferro più futuristica e di un sistema di conteggio con i fagioli, che sembrerebbe riportare alla preistoria.
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