I protagonisti della tragica vicenda: il marchese Camillo Casata Stampa, Anna Fallarino e Massimo Minorenti (nel riquadro piccolo in basso).
Berlusconi si è portato il Karma del Marchese Casati Stampa avendo acquistato, o arraffato, la villa di Arcore, dall’infante erede tutelata (per modo di dire) proprio dall’avvocato Cesare Previti.
Gli annessi e connessi di quella truce vicenda dell’omicidio e del suicidio di via Puccini operato dal marchese Casati Stampa verso la moglie e il presunto amante. – (Il delitto di via Puccini designa un evento di cronaca nera verificatosi a Roma il 30 agosto 1970. Si tratta di un duplice omicidio seguito dal suicidio dell’assassino) – Dolore unito a dolore in una storia inimmaginabile per quei tempi dominati dall’ipocrisia cattolico democristiana.
La vicenda ebbe ampia risonanza all’epoca per via dei personaggi coinvolti: il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino (Roma, 1927), sua moglie, Anna Fallarino (Amorosi, 1929) e l’amante di questa, Massimo Minorenti, voluto dal marito per porre in essere un gioco legato alla impotenza morale e mentale o forse alla ricerca di una sacralità legata alla iera porneus arcaico Mediterranea. Personaggi significativi di un’epoca di transizione dove tutto è rottura con un passato di ipocrisia e perbenismo insulso.
Ecco che la Villa San Martino, oggi villa di Silvio Berlusconi lungo il Lambro ad Arcore, porta con se tutta una serie di risvolti negativi e degeneri di una storia truce e pesante. Quella dimora di Arcore comporta un coinvolgimento altamente occulto da paragonarsi al “diamante maledetto Hope”.