Don Marco Belleri, un prete della diocesi di Siena, ha scritto a Mons. Pietro Parolin, Segretario di Stato, questa interessante riflessione, riguardante le vaccinazioni della Lorenzin.
La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin
Caro fratello,
sono un prete della diocesi di Siena. Le scrivo in merito al decreto-legge n° 73 del 7 giugno 2017 sulle nuove norme per le vaccinazioni.
Scrivo a lei in quanto Segretario di Stato, un ruolo che credo la porti a occuparsi sia delle questioni più concrete nella gestione di uno Stato, sia delle relazioni con gli altri Stati.
Conosco il suo impegno contro l’ingiustizia; e qui ci troviamo di fronte auna chiara ingiustizia. Ho sentito della scomunica a mafiosi e corrotti; e qui ci troviamo di fronte a una realtà di corruzione economico-ideologica che rispetto alle mafie ha la pretesa di essere onesta, rispettosa della legge.
Le scrivo dopo la visita del Papa ai luoghi di d. Mazzolari e d. Milani; le sue parole sempre forti e profonde richiamano un dramma perenne nella Chiesa: arrivare sempre non solo sette, ma cinquant’anni dopo, parlando poi, senza vergogna, di saggia e necessaria sedimentazione.
Cosa c’entra tutto questo con le vaccinazioni? Semplice: ci troviamo di fronte a una profonda quanto plateale corruzione di Stato, venduto alle multinazionali del farmaco, e vorrei capire quali sono i pensieri e le intenzioni delle istituzioni ecclesiastiche.
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