HO SCOPERTO IL VERO SIGNIFICATO DI INPS
ITALIANI
NIENTE
PENSIONE
SCORDATEVELA
Set 28 2018
Set 25 2018
Verona, un centro commerciale chiuso per fallimento
Mentre a Roma si cacciano i soprintendenti che fanno bene il proprio lavoro, mentre in giro per le strade di Roma e d’Italia, tanti negozi di quartiere chiudono i battenti, ammazzati dalla concorrenza dei centri commerciali, mentre in Italia si continuano a realizzare centri commerciali ed outlet lontano dai centri abitati, mentre andiamo perdendo la sicurezza lungo le strade per l’assenza di attività commerciali, mentre i nostri ipocriti politici si fingono di preoccuparti dell’inquinamento, imponendo targhe alterne e blocchi del traffico … pur rilasciando concessioni per la costruzione di centri commerciali che obbligano la gente all’uso dell’automobile … mentre tanto altro, gli inventori degli shopping malls, ormai da più di un decennio, hanno abbandonato quella immonda tipologia suburbana che, in molti casi, viene demolita e sostituita con quartieri ispirati ai nostri centri storici!
Qualcuno in malafede potrebbe pensare che questa possa essere l’ennesima lamentela, fatta dal sottoscritto, per ragioni nostalgiche e anacronistiche … e invece questo è il succo della conferenza tenuta da June Williamsons[1], in occasione del convegno RoweRome2017[2] che si è tenuto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università “La Sapienza” di Roma dal 21 al 23 giugno 2017.
Nel corso della sua conferenza – intitolata “Suburban Sprawl Retrofit: Urban Design Lessons, and Questions, from North America” – la Williamsons ha infatti mostrato decine di esempi di Shopping Malls americani i quali, dopo il fallimento, hanno chiuso i battenti e sono stati demoliti, per essere sostituiti con normalissimi quartieri con abitazioni e negozi, o con parchi, oppure semplicemente demoliti in attesa di decisioni …
Continua a leggere”CENTRI COMMERCIALI? NO, GRAZIE! … E SONO GLI AMERICANI A RICORDARCELO”
Set 23 2018
L’Italia è quella strana nazione dove ti mettono i codici identificativi sui sacchetti della spazzatura per multarti se butti un pezzo di carta nel sacco della plastica… ma permettono a migliaia di rom di vivere in campi abusivi dove buttano nei fossi la loro spazzatura.
L’italia è quella strana nazione dove ti multano se regali un panino a un senzatetto senza aver fatto lo scontrino… ma permettono a venditori abusivi di vendere le loro merci taroccate agli angoli delle strade.
L’Italia è quella strana nazione dove ti multano se dove c’è il limite di 50 km/h.. e vai a 51 km/h… ma permette a chi ha targa straniera di andare e fare quel cavolo che gli pare.
L’italia è quella strana nazione che se un militare delle forze dell’ordine arresta un violento in modo violento… viene indagato per violenza.
L’italia è quella strana nazione che mette il divieto di accendere le stufe a legna per non aumentare l’inquinamento atmosferico… ma permette ai rom di fare falò con i copertoni delle ruote per pulire il rame.
L’Italia è quello strana nazione dove per comprarti una casa devi farti un mutuo di 30 anni… ma poi permette ad occupanti abusivi di occuparti la casa e cambiare le serrature.
L’italia è quella strana nazione dove i giudici condannano i proprietari di casa a rimborsare i rapinatori se questi vengono morsicati dal cane in giardino.
L’italia è quella strana nazione dove dopo innumerevoli casi dove maestre d’asilo picchiano i bimbi… non si possono mettere telecamere di controllo perché ledono la privacy.
L’italia è quella strana nazione dove i giudici diminuiscono la pena a un assassino perché 48 coltellate non è sinonimo di crudeltà.
L’italia è quella strana nazione che sfratta una nonnina terremotata perché nella sua casetta manca un foglio burocratico… ma permette a zecche dei centri sociali di occupare e vivere in aziende capannoni ed edifici.
L’Italia è quella strana nazione in cui molti milionari al governo, con pensioni da trentamila euro al mese, ordinano al popolo di tirare la cinghia, fare sacrifici e morire lavorando fino alla fine.
Potrei andare avanti x ore, ma la musica e’ sempre la stessa…
L’Italia in una sola frase è
La potenza dell’impotenza!!!
Se non si opera un vero cambiamento, l’Italia non apparterrà mai agli italiani.
Fonte: facebook settembre 2018
Set 19 2018
Poco dopo aver appreso del “regalo” dell’archistar e Senatore a vita Renzo Pianoalla sua Genova, la stragrande maggioranza dei professionisti italiani ha manifestato la sua indignazione per l’iniziativa, apparsa più una farsa a beneficio della politica, che non una concreta proposta per risolvere il problema dell’autostrada passante per Genova e, più in generale, dello stato in cui versano tutte le mastodontiche infrastrutture in cemento armato realizzate negli ultimi 60 anni in Italia.
Lo scorso 30 agosto Eleonora Carrano[1], dalle pagine de “Il Fatto Quotidiano”, nel tracciare un quadro disastroso dell’edilizia pubblica “moderna” italiana, ha tristemente ammesso: «Viviamo in un disastro, in un Paese che sta letteralmente collassando, che nega il principio di realtà, che non riconosce nell’incognita dell’incolumità dei cittadini la priorità di intervento, lavorando in questo modo al proprio fallimento: aspettiamo Godot, che non arriverà mai, ma viviamo nell’attesa che domattina ci sarà il miracolo».
… per poi ironizzare dicendo: «Ed ecco un piccolo miracolo, che dovrebbe scaldare il cuore ma che invece non commuove né convince: la generosa offerta del senatore Renzo Piano; che, in assenza di un pensiero sistemico e di investimenti strutturali, offre un suo progetto per il nuovo ponte, “un lavoro a titolo gratuito, in continuità con quello che lo studio ha fatto per Genova, a partire dalle Colombiadi” (chissà cosa ne pensa il Consiglio Nazionale degli Architetti Cnappc, di questa offerta a titolo gratuito)».
Continua a leggere”GENOVA: CROLLI, DONI SGRADITI E NECESSITÀ DI RICOSTRUIRE UN PAESE ALLO SFASCIO”
Set 18 2018
Il tormentato rapporto fra il Veneto e lo Stato italiano è ritornato d’attualità grazie all’iniziativa di alcuni docenti e intellettuali italiani che hanno pensato bene di rivolgersi al Parlamento romano in termini perentori: al Veneto ogni ulteriore forma di autonomia non deve essere concessa… e via una serie di considerazioni che vi risparmio.
È incredibile come, laggiù in Italia, non ci si voglia render conto di quanto diffusa sia la voglia di autonomia, di autogoverno qui nel Veneto, e da sempre.
A Roma devono capire che non è una moda passeggera, ma una battaglia che i veneti portano avanti da 150 anni, dal momento in cui, attraverso un plebiscito-truffa, furono annessi all’Italia (21 e 22 ottobre 1866).
Ferruccio Macola(1861-1910).
E in questo senso vorrei riproporre un documento di straordinaria attualità, scritto nel 1889 da Ferruccio Macola, direttore della “Gazzetta di Venezia”. Il Macola fu sicuramente uno dei protagonisti dell’ottocento veneto: nato a Camposanpiero (PD) nel 1861, fu uno dei fondatori del quotidiano genovese “Secolo XIX” del quale divenne anche direttore. Eletto più volte deputato per la Destra nel collegio di Castelfranco, è ricordato per il duello alla sciabola con il deputato radicale Felice Cavallotti, che ebbe la peggio e morì nel marzo 1898 a Roma.
Continua a leggere”IL RAPPORTO TORMENTATO TRA IL VENETO E L’ITALIA”
Set 17 2018
E questa è l’inqualificabile petizione firmata da più di “mille intellettuali, economisti, professori, giornalisti” che parla di eversione (per il referendum veneto approvato dalla corte costituzionale…) e che confonde volutamente, autonomia con secessione, un concentrato indecente di RAZZISMO ANTI VENETO.
I veneti, per questa brava gente preoccupata soprattutto di mantenere i suoi privilegi, devono subire, pagare e tacere !!!
Il Veneto, la Lombardia e sulla loro scia altre undici Regioni si sono attivate per ottenere maggiori poteri e risorse. Su maggiori poteri alle Regioni si possono avere le opinioni più diverse. Ma nei giorni scorsi è stata formalizzata dal Veneto (e in misura più sfumata dalla Lombardia) una richiesta che non è estremo definire eversiva, secessionista.
Set 16 2018
I Mass Media Occidentali? Più efficaci della Bomba Atomica!
Non mi stancherò mai di ripeterlo, i mass media sono la più grande arma di distruzione di massa.
La riprova l’abbiamo avuta con queste ultime elezioni Politiche.
Per diversi giorni, fortunatamente fino ad una quindicina di giorni prima della fine della campagna elettorale, ci hanno propinato dei sondaggi fasulli per influenzare il voto.
Già nell’articolo precedente vi ho spiegato la necessità di non pubblicare sondaggi elettorali almeno 2 mesi prima del voto.
Il risultato delle elezioni lo testimonia.
La sconfitta del Pd è nettamente superiore a quella data dai sondaggi.
Così come la vittoria del M5S.
Forza Italia era data per prima nella coalizione del centrodestra.
Ed invece ha vinto la Lega.
È inutile sottolineare quanto questi risultati sarebbero stati diversi con sondaggi più veritieri, e non falsati per ragioni puramente speculative.
Il risultato elettorale, infatti, con sondaggi reali, sarebbe stato ancora più “polarizzato” rispetto a quello ottenuto il 4 marzo.
I sondaggi non hanno fatto altro che “calmierare” una sconfitta annunciata per alcuni ed una vittoria annunciata per molti, influenzando un voto, che, altrimenti, sarebbe stato ancora più “plateale”.
Continua a leggere”I MASS MEDIA OCCIDENTALI? LA PIÙ GRANDE ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA!”
Set 15 2018
Nella foto minatori friulani in Belgio, 1961. Museo provinciale della vita contadina
Il nuovo dittatore belga, ASSELBORN, un esponente del Partito Operaio Socialista, è un altro che NON HA STUDIATO la sua STORIA e racconta una grossa bugia affermando che i migranti italiani (MINATORI con contratto di lavoro in mano) non sono mai stati respinti, però non precisa come venivano costretti a lavorare.
Va ricordato, anche a Salvini, che la «BATTAGLIA DEL CARBONE» era stata lanciata nel febbraio del 1945 dal primo ministro belga Achille Van Acker, con l’obiettivo di convincere il maggior numero di cittadini belgi a scendere nei pozzi, ma non erano disposti sia per la durezza del lavoro sia soprattutto per la sua pericolosità, nonostante gli incentivi promessi (miglioramento di salari, pensioni, ferie, nuove case operaie). Conseguenza, il progetto fallì e rimase lettera morta fino al 1951.
Con la creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), venne varata la politica di “immigrazione flessibile“, cioè ingresso forza lavoro legato agli andamenti del mercato: ogni qualvolta si minacciava un rallentamento dell’attività economica ed un ristagno dell’occupazione interna, l’immigrazione veniva bloccata e i contratti non rinnovati.
Nonostante ciò il Governo di De Gasperi, con l’approvazione dell’opposizione per assicurarsi rimesse e fonti energetiche per la ricostruzione del paese, nel 1947 aveva firmato un secondo accordo che assicurava un costante afflusso di lavoratori fino alla terribile catastrofe di Marcinelle dell’8 agosto 1956, quando l’immigrazione ufficiale dall’Italia fu sospesa e le autorità belghe si rivolsero verso nuovi paesi esportatori di manodopera (Spagna, Grecia, Marocco, Turchia).
Set 10 2018
In una trasmissione del 1969 alla radio tedesca
Non fingeva di predire il futuro. Era fin troppo saggio per farlo. Di fatto, temperò le sue considerazioni iniziali dicendo:
“Dobbiamo quindi essere cauti nei nostri pronostici. Quello che ha detto Sant’Agostino è ancora vero: l’uomo è un abisso; nessuno può prevedere quello che uscirà da queste profondità. E chiunque creda che la Chiesa sia non solo determinata dall’abisso che è l’uomo, ma raggiunga l’abisso più grande, infinito, che è Dio, sarà il primo a esitare con le sue predizioni, perché questo ingenuo desiderio di sapere con certezza potrebbe essere solo l’annuncio della sua inettitudine storica”.
Ma quest’era, traboccante di pericolo esistenziale, cinismo politico e caparbietà morale, anelava a una risposta. La Chiesa cattolica, faro morale nelle acque turbolente del suo tempo, aveva sperimentato di recente alcuni cambiamenti sia tra i propri aderenti e che tra i dissenzienti, che si chiedevano cosa sarebbe diventata la Chiesa in futuro.
E così, in una trasmissione della radio tedesca del 1969, padre Joseph Ratzinger offrì la sua risposta accuratamente pensata. Ecco le sue considerazioni conclusive:
Continua a leggere”QUANDO RATZINGER PREDISSE IL FUTURO DELLA CHIESA”
Set 03 2018
“On. Giuseppe Civati chi le scrive e’un emigrante, 43 anni in Svizzera, Zurigo dall’eta’di 18 anni, nel 2019 avro’ 65 anni, ma ricordo molto bene quell’anno: settembre 1972,avevo da poco compiuto 18 anni, arrivati a Zurigo dopo un viaggio di 20 ore, treno diretto: Llecce-Zurigo, il treno pieno di emigranti, giovani come me non trovammo il comitato accoglienza, cittadini svizzeri con caffe’caldo e biscotti…e con borse di indumenti, e regali per i “gastarbeiter” tradotto: ospiti-lavoratori , ma la “fremdpolizei” polizia per gli stranieri, che gentilmente ai nuovi arrivati domandavano: in perfetto italiano:
1:biglietto da dove e’partito
2:contratto di lavoro
3:indirizzo dove risiedere fino al 18 dicembre: (scadenza del contratto…)
4: ci pregavano di presentarci a kloten aereoporto Zurigo per la :gesundheiten kontroll:controllo dello stato di salute, dove una volta passato il controllo, se eri in salute ottimale veniva messo il visto sul contratto di lavoro: gesund bestedigt : stato di salute ottimale puo’ lavorare…se non lo superavi, veniva messo il visto:nicht bestedigt :stato di salute non ottimale, il venerdì successivo venivi accompagnato sullo stesso treno e partivi con un biglietto di ritorno per l’Italia !!!