Verona, un centro commerciale chiuso per fallimento
Mentre a Roma si cacciano i soprintendenti che fanno bene il proprio lavoro, mentre in giro per le strade di Roma e d’Italia, tanti negozi di quartiere chiudono i battenti, ammazzati dalla concorrenza dei centri commerciali, mentre in Italia si continuano a realizzare centri commerciali ed outlet lontano dai centri abitati, mentre andiamo perdendo la sicurezza lungo le strade per l’assenza di attività commerciali, mentre i nostri ipocriti politici si fingono di preoccuparti dell’inquinamento, imponendo targhe alterne e blocchi del traffico … pur rilasciando concessioni per la costruzione di centri commerciali che obbligano la gente all’uso dell’automobile … mentre tanto altro, gli inventori degli shopping malls, ormai da più di un decennio, hanno abbandonato quella immonda tipologia suburbana che, in molti casi, viene demolita e sostituita con quartieri ispirati ai nostri centri storici!
Qualcuno in malafede potrebbe pensare che questa possa essere l’ennesima lamentela, fatta dal sottoscritto, per ragioni nostalgiche e anacronistiche … e invece questo è il succo della conferenza tenuta da June Williamsons[1], in occasione del convegno RoweRome2017[2] che si è tenuto presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università “La Sapienza” di Roma dal 21 al 23 giugno 2017.
Nel corso della sua conferenza – intitolata “Suburban Sprawl Retrofit: Urban Design Lessons, and Questions, from North America” – la Williamsons ha infatti mostrato decine di esempi di Shopping Malls americani i quali, dopo il fallimento, hanno chiuso i battenti e sono stati demoliti, per essere sostituiti con normalissimi quartieri con abitazioni e negozi, o con parchi, oppure semplicemente demoliti in attesa di decisioni …
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